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I candidati premier sul tema della sperimentazione animale

Ecco cosa pensano i candidati alle prossime elezioni politiche 2013 su questo tema:

10. Sperimentazione animale

Qual è la sua posizione in merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?

Centrosinistra - Pier Luigi Bersani

Chi è contrario all'uso degli animali in laboratorio va rispettato, ma, al contempo, credo che i test sugli animali siano indispensabili. Almeno fino a che non saranno individuati metodi alternativi scientificamente accettabili. Nel 2010, l'Unione Europea ha approvato una direttiva sulla protezione degli animali utilizzati per studi scientifici. Una legge contestata e rigettata da chi vorrebbe addirittura vietare nel nostro Paese l'allevamento di animali destinati alle sperimentazioni.

A mio parere, chi vuole vietare la sperimentazione nel nostro Paese non tiene conto di un elemento essenziale. Nessun organismo internazionale autorizzerebbe mai l'uso clinico, sull'uomo, di un farmaco che non sia stato precedentemente sperimentato su due specie animali. In secondo luogo, il periodo difficilissimo che stiamo vivendo dal punto di vista economico non può essere affrontato dando una chance in più alle imprese farmaceutiche per delocalizzare: si calcola che, se gli allevamenti e i centri di ricerca chiuderanno, oltre 10mila ricercatori perderanno il posto e probabilmente saranno costretti ad andare all'estero.

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Fare per fermare il declino - Oscar Giannino

Oggi i successi della ricerca medico-scientifica rappresentano la ragione singolarmente più importante per l'allungamento dell'aspettativa e della qualità di vita. È dunque necessario creare condizioni che siano favorevoli all'avanzamento della scienza. La sperimentazione su animali è una parte fondamentale di questo processo. Essa non deve essere proibita, ma attentamente regolata. E chiedersi: esistono modi alternativi per ottenere la data informazione scientifica? E' quella ricerca necessaria? Quali sono i benefici? Porterà a un reale aumento della conoscenza? Come minimizzare il numero di animali necessari? E infine: il trattamento degli animali seguirà le regole internazionalmente valide per il trattamento “umano” dei medesimi? Crediamo, quindi, che una buona regolamentazione e lo studio di nuovi strumenti biomedici sia il miglior modo per sostenere la ricerca medico-scientifica e, al tempo stesso, porsi come obiettivo la riduzione del numero di animali utilizzati in tali pratiche: obiettivi per i quali il semplice bando non può avere alcuna utilità.

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Rivoluzione Civile - Ingroia

Credo sia eticamente giusto, e anche utile, limitare l'uso degli animali in sede di ricerca biomedica. Dovrebbe essere la comunità scientifica, consultando le associazioni di settore, a individuare i migliori criteri per ricerche e sperimentazioni. Ogni essere vivente merita rispetto e considerazione.

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