In seguito all'irrigidimento ed alla polarizzazione della società italiana sui temi della laicità e della tutela dei diritti delle persone omosessuali, ho voluto dare una risposta all'appello lanciato da Axell tra i bloggers (Adesso Basta! Dico si!).
Raccogliendo un po' di materiale e strutturandolo, per fonire maggiori informazioni e riferimenti.

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Giornata Mondiale contro l'Omofobia

Il 17 maggio 1990 l' Organizzazione Mondiale della Sanità ha depennato l'omosessualità dall'elenco delle malattie per considerarla ciò che effettivamente è, appunto una variante del comportamento sessuale. L'omofobia non è stata sempre uguale a se stessa. Nel medioevo l'omosessualità poteva essere punita con il rogo e il nazifascismo le riservò le camere a gas, ma al di là delle persecuzioni estreme l'omofobia continua a vivere in forme meno feroci: lo scherno, il disprezzo, la calunnia, l'obbligo a nascondersi e a tacere.
L'esistenza di ragazze lesbiche e di ragazzi gay può essere distrutta dal clima omofobico di un ambiente. Alcune settimane fa un ragazzo di sedici anni ha ritenuto che il suicidio fosse l'unica alternativa all'onta di venire considerato omosessuale. Tra le forme diverse dell'omofobia si deve ricordare anche quella che inseriva l'omosessualità nell'elenco delle malattie mentali e a cui la decisione del 17 maggio 1990 ha posto rimedio.

Il 26 aprile 2007 l' Europarlamento dopo una serie di passate risoluzioni già dal 1994, riunito in seduta plenaria, ha approvato una risoluzione che invita gli stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni sofferte da coppie dello stesso sesso. La risoluzione condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi e istituisce per il 17 maggio una giornata internazionale contro l'omofobia.

Straccio per la laicità

L'iniziativa lanciata da Radio Città del Capo e Controradio è semplice ma importante: mettere uno straccetto rosa porpora alle nostre borse, alle auto, agli scooter, alle finestre, uno straccetto per dichiarare pubblicamente la nostra voglia di laicità e la nostra contrarietà alle pesanti e quotidiane ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana.

Siamo tutti divorziati (e aspettiamo la comunione), siamo tutti conviventi, siamo tutti gay, siamo tutti credenti e tutti laici. Ma vogliamo che lo stato sia laico. Contro lo scontro di civiltà. Contro la campagna vaticana martellante, pesante e volgare, giorno dopo giorno che iddio mette in terra. A questa volontà scientifica di provocazione, laici e credenti (uniti nella lotta) rispondono in maniera pacifica, brillante, simpatica, e non violenta.

Appelli

8 per mille alla Chiesa valdese - appello laico
8 per mille alla Chiesa valdese - appello dei cattolici 

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Nella ripida discesa delle fome per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, il movimento omosessuale è partito dal 2000 con la proposta Pacs: una legge francese del '99 con la quale vi erano tutele e garanzie del rapporto (di solidarietà) tra persone delle stesso sesso e non.
Dal 2000 si è arrivati al 2007 con la proposta del governo sul tema, con i Dico.
Il Matrimonio civile, e quindi la completa e pari equiparazione in termini di nomi e di tutele, è stato proposta da partiti minori di sinistra, ma non è mai stato considerato una reale opzione.
Un veloce e rapido confronto tra le diverse proposte.

  Matrimonio PACS DICO
Obbligo di reciproca assistenza SI SI SI
Obbligo di coabitazione SI SI SI
Assistenza per malattia/ricovero SI SI disciplinata dall'ospedale
Decisioni su salute e morte SI SI con atto separato
Alimenti in caso di separazione SI SI dopo 3 anni
Eredità SI SI dopo 9 anni
Comunione dei beni SI SI NO
Cittadinanza al partener straniero SI SI NO
Accesso all'adozione SI NO NO
Subentro nel contratto d'affitto SI SI dopo 3 anni
Reversibilità della pensione SI SI rimandato ad altre riforme

Attualmente tra i 6 paesi fondatori della Comunità Europea siamo gli unici a non avere alcun riconoscimento.
Approfondimento:
Le Unioni civili nel Mondo
Il Matrimonio Omosessuale

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L'omofobia è quel senso di paura che giustifica, condona o scusa atti di discriminazione, marginalizzazione, persecuzione e violenza perpetrati in base al solo dato dell'omosessualità e in assenza di altri motivi. Nata dal pregiudizio può esprimersi in diversi modi, il più frequente è la discriminazione verabale che nelle scuole assume spesso tratti di bullismo, ma può arrivare anche all'omicidio (detto in questo caso anche omocidio) della persona omosessuale (o del transessuale).
Questa forma di oppressione sociale determina nelle persone diversi livelli di omofobia interiorizzata che causano dal diniego completo della propria omosessualità, a volte seguendo una vita eterosessuale, fino al suicidio, che negli adolescenti è causa di oltre il 20% dei casi.
L'assenza di alcuna forma di riconoscimento pubblico per le coppie omosessuali, porta a considerare le persone lesbiche e gay su un piano diverso dalle persone eterosessuali. In particolare i ritardi della politica sul tema dell'omosessualità testimonia una forte resistenza nel trattare questi temi, ma che porta indirettamente a non stigmatizzare i casi di violenza, sempre più frequenti, nei confronti delle persone omosessuali.
L'omofobia cambia moltissimo a seconda della cultura di appartenenza. Alcune culture ritengono infatti sana e scontata l'espressione di disgusto o scherno verso gli atti e le persone omosessuali e, "se necessaria", la violenza per impedire le "spudorate" manifestazione dei comportamenti omosessuali.
In questo secondo senso l'omofobia può trarre (e normalmente trae) nutrimento e soprattutto legittimazione da condanne religiose, ideologiche o politiche.
Approfondimento:
- Discorso presidente del parlamento europeo Josep Borrell Fontelles: "uno dei principi basilari della Carta dei diritti fondamentali: il principio di non discriminazione."
- Già dal 1994 la Comunità Europea ha emanato una risoluzione per la parità dei diritti degli omosessuali e delle lesbiche (Risoluzione per la parità dei diritti degli omosessuali e delle lesbiche nella comunità europea, "Official journal", 1994, C 61/40 Res. No. A3-0028/94, 8 febbraio 1994). Le successive risoluzioni sono raggiungibili qui
- Il 17 Novembre del 1990 l'Assemblea generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' cancellava l'omosessualita' dalla lista delle malattie mentali.
-Louis-Georges Tin, editor of the Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003): Il XX secolo è stato probabilmente uno dei periodi più violentemente omofobi della storia: deportazione nei campi di concentramento sotto il regime nazista, gulag in Unione Sovietica, ricatti e persecuzioni negli Stati Uniti all’epoca di McCarthy... [IT] [EN]: petizione per una giornata mondiale contro l'omofobia (17 Maggio)
- Ordini del giorno presentati ai Comuni, Province e Regioni ed ulteriori informazioni sul sito Omofobia.it
- Wikipedia

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Con gli ultimi papati, la Chiesa è scesa sempre più in campo nel condannare l'omosessualità ed il riconoscimento delle coppie omosessuali: strategia politica che stando i suoi frutti. Fino ad arrivare a equiparare i DICO e le convivenze civili tra chi si AMA con la PEDOFILIA e l’INCESTO.
Lungi da me criticare l'allontanamento di quell'Amore e rispetto verso l'altro di cui si può leggere nei Vangeli, o dell'ipocrisia nel voler parlare di sessualità dopo gli scandali sui preti pedofili, mi interessa invece concentrarmi sulle ingerenze della Chiesa sullo Stato Italiano, a dispetto dei Patti Lateranensi.
La differenza tra uno Stato laico ed uno invece religioso è che mentre nel primo si hanno tutele e pari dignità per qualsiasi minoranza (religiosa, sessuale, etc.) in uno stato religioso ci devono per forza essere delle tutele della religione professata, con il conseguente carattere esclusivista e totalizzante (è morale quello che diciano noi alte sfere religiose)
Nel corso dei secoli l'Uomo ha appreso una serie di regole che sono state in grado di facilitare la vita in comune e lo sviluppo di questa stessa umanità civilizzata: la morale è esistita prima della comparsa degli dei e delle religioni.
Se il concetto del rispetto dell'altro non ha bisogno di alcuna religione, al contario sono state le confessioni religiose, insieme alle loro morali, le responsabili delle insensate carneficine che, sotto il nome di guerre di religione, persecuzioni, inquisizioni ed olocausti hanno devastato la Terra. Una morale eslusicamente religiosa uccide in nome del proprio dio, una morale esclusivamente laica non ha alcun motivo per uccidere.
Quando si denunciano le responsabilità degli ambienti religiosi nel ritorno dell'omofobia, sarebbe meglio distinguere tra Chiesa e burocrazia vaticana. La Chiesa è la comunità dei fedeli e non pochi cattolici hanno un atteggiamento aperto e non persecutorio nei confronti dell'omosessualità, del lesbismo e del trasgenderismo.
A proposito della burocrazia vaticana vale la pena di ricordare alcuni particolari. In primo luogo è tutta rigidamente maschile. Il Vaticano è l'unico Stato del mondo occidentale in cui dalle cariche politiche sono escluse le donne, che non hanno accesso al sacerdozio e quindi ai ruoli nei quali si esercitano forme specifiche di potere.
La libertà e la dignità delle donne sono quindi le prime a essere negate di fatto. Non per caso il femminismo è stato spesso alla testa delle lotte per la laicità qui come in Iran o in Afghanistan. Negli anni '70, per esempio, furono soprattutto movimenti di donne a mobilitarsi per il divorzio, l'aborto, la riforma del diritto di famiglia e a sviluppare la critica della famiglia patriarcale e coatta.
Bisogna anche ricordare che il rifiuto di riconoscere un'esistenza vivibile alle persone omosessuali non è l'unica caratteristica delle alte gerarchie cattoliche. La burocrazia vaticana è contraria a tutte le forme di contraccezione che non siano la pura e semplice astinenza. In continenti come l'Africa in cui milioni di persone sono morte e continuano a morire di AIDS, l'opposizione delle istituzioni religiose all'educazione all'uso del preservativo ha contribuito non poco alla diffusione della malattia. E' contraria ai rapporti prematrimoniali e anche a tutti i rapporti coniugali che non abbiano come obiettivo la procreazione, al divorzio, all'aborto, all'eutanasia o anche solo alla libertà di rifiutare l'accanimento terapeutico, come nel caso di Piergiorgio Welby, a cui sono poi stati rifiutati i funerali religiosi.
L'opposizione al riconoscimento delle cosiddette coppie di fatto va interpretato all'interno di questa logica e di questo insieme di norme. La difesa della famiglia non c'entra nulla. Che cosa mai toglierebbe alle persone eterosessuali il fatto che siano riconosciute anche le unioni di lesbiche e di gay? Il Family Day, cioè la manifestazione del 12 maggio, è in realtà solo una mobilitazione contro il riconoscimento di diritti alle persone omosessuali.

Approfondimento:
- Laicità
- Clericalismo
- Omosessualità e Cristianesimo

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Costituzione Italiana (1947)
- Articolo 2:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
- Articolo 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
- Articolo 29:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
[E' sufficiente rileggere il dibattito tra i costituenti per rintracciare la natura e il senso di quella norma, certamente non preclusivo perso il riconoscimento di altre orme familiari, che, in quel momento non avevano rilevanza sociale. La funzione dell'articolo 29 della Costituzione era quella di tutelare la famiglia dalla invadenza dello Stato.
La Costituzione delle mille famiglie, di Felice Mill Colorni ]

Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo (10 Dicembre 1948)
- Articolo 1:
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
- Articolo 2:
1. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.)

Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Roma, 1950)
- Articolo 12: Diritto al matrimonio
A partire dall'età minima per contrarre matrimonio, l'uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che regolano l'esercizio di tale diritto.
[Le note del presidium descrivono che con questo articolo si è voluto superare ogni preclusione in ordine a forme di riconoscimento di schemi alternativi al matrimonio che fossero fondati anche su unioni tra persone dello stesso sesso]
- Articolo 13: Diritto ad un ricorso effettivo
Ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad un.istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata
commessa da persone che agiscono nell'esercizio delle loro funzioni ufficiali.
[Il Consiglio Europeo può prendere i provvedimenti per combattere le discriminazioni basate sul sesso.]
- Articolo 14: Divieto di discriminazione
Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la
religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l'origine nazionale o sociale, l'appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita o ogni altra condizione.

Carta dei diritti fondamentali
(Nizza, 2000)
- Articolo 9: Diritto di sposarsi e di costituire una famiglia
Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia sono garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.