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 Cosa ci vuole per andare all'estero?
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Daria85
Utente

aplisia



678 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 09:22:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
i cervelli in gabbia resteranno sempre in gabia finkè non si libereranno da soli...anke xkè spesso la gabbia ha la porta aperta, e non lo si vede, xkè è + semplice pensare ke non si ha scelta se non evaderla.
cmq, io confermo abbastanza quello che dice Geneaux, qui da me conosco solo una persona che vorrebbe andare stabile all'estero.

per quanto riguarda i grant, si è una faticaccia scriverli, ma si possono vincere (ovviamente se il lavoro merita) e cm dicevo qualche post fa il mio lab ne ha appena vinto uno cospicuo( e siamo un lab piccolo, lavoriamo in 2 persone!).

io davvero capisco che il momento è difficile, ma se anke quelli ke emigrano sono abbastanza ben preparati x poter avere valore scientifico all'estero ed essere stimati di chi è il merito?di chi in italia c è rimasto per insegnar loro i concetti.
se dicono, ed è risaputo, che all'estero gli italiani spesso si distinguono, è anke merito della loro preparazione...voi ke dite, avranno anke studiato tutti all'estero???
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Genaux1989
Utente

Landscape



715 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 15:22:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Genaux1989 Invia a Genaux1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anche in questo caso, non si può dare nessun torto a Daria85.
Tutti gli scienziati italiani che hanno modo di emergere all'estero devono ringraziare anche l'Italia per la preparazione che il suo sistema (che va tanto di moda disprezzare) ha loro fornito.
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Ale_90
Utente Junior



296 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 15:38:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ale_90 Invia a Ale_90 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ah perché se uno è bravo, è merito dei docenti universitari, o forse è anche (soprattutto) merito suo? Credo che nella crescita intellettuale e professionale di un laureando, l'importanza del docente sia decisamente minima, credo valgano molto di più le ore passate alla scrivania sui libri. Molto di più.

Parliamo di preparazione che fornisce il sistema universitario italiano? Come laureando triennale in biotecnologie, dovrò discutere una tesi compilativa e non sperimentale (d'altronde, per una figura prettamente teorica come il biotecnologo, a che serve una tesi sperimentale?). Vogliamo parlare dei tutor, i quali dovrebbero seguire gli studenti lungo il percorso di studi, fornendo una figura di riferimento? Alla facoltà di fisica di Bonn è designato un tutor ogni venti studenti, nel mio corso di laurea c'è ne uno solo per tutti gli studenti del mio anno. Il mio corso di studi non prevede laboratori didattici, se non in misura minima e comparabile alle disponibilità del docente ed alla sua benevolenza. Per carità, sarà un'esclusiva dell'Università di Torino, ma questo è quello che vedo in quanto a qualità del sistema di insegnamento italiano.
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 15:53:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Devo dire che io ho sempre ritenuto il sistema universitario italiano ottimo per quanto riguarda l'insegnamento. Fino alla riforma 3+2, che l'ha completamente rovinato.

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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


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Inserito il - 30 gennaio 2012 : 16:00:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La didattica italiana è buona, e questa è UNA delle ragioni che permette a tanti "cervelli" italici di far fortuna all'estero. Ma a mio modesto avviso soffre di almeno due pecche:
- poco al passo con i tempi, ossia sovente si finisce per imparare tecniche ormai superate, che possono andare bene forse soltanto per gli stessi vetusti lab italiani;
- l'attenzione dedicata all'esperienza pratica è decisamente trascurata: si lavora poco manualmente e quando si piomba in un lab per la tesi di magistrale si deve imparare il 99.9% delle cose da zero anche se si tratta di metodiche comuni. Ho conosciuto svariati ragazzi formatisi in Italia che hanno fatto davvero fatica a trovare uno stage qui in Francia - erano venuti con il mio medesimo programma di Doppio Diploma - perché di ore di laboratorio ne avevano veramente poche alle spalle, mentre i loro potenziali capi erano alla ricerca di qualcuno che potesse in poco tempo lavorare indipendentemente. Io stesso, pur non avendo avuto difficoltà di questo genere, ora come ora vengo guardato con stupore dalla dottoranda che mi segue quando le dico che ho caricato tre gel d'agarosio in 4 anni. Al contrario i miei coetanei francesi vengono da almeno 3 internship diverse (da notare, tutti gli studenti tra l'ultimo anno di triennale e il primo di specialistica son costretti a trascorrere più di sei mesi in un laboratorio ESTERO, spesso USA, Germania o UK) ognuna di svariati mesi di durata. Insomma, da questo punto di vista il mio CV fa ridere a confronto
Oltre al sapere pratico, cio' ha il vantaggio che lavorando sul bancone si impara veramente come interpretare i dati, come pianificare un esperimento, come superare un ostacolo sperimentale. Insomma, quisquilie.

Finisco con il criticare non equivale a disprezzare Ci mancherebbe

So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today.
A Universe From Nothing, Lawrence Krauss

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Daria85
Utente

aplisia



678 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 17:07:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ale_90, mi disp se la tua università non ti fa fare una tesi sperimentale cm si deve alla triennale!io x es alla triennale la feci, stando in lab x 5 mesi...quindi bisogna un po' informarsi su questi dettagli purtroppo, xkè da uni a uni cambia un po'! :)
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Martin.diagnostica
Utente Attivo

H. pylori



1582 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 17:37:55  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Martin.diagnostica Invia a Martin.diagnostica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Daria85

i cervelli in gabbia resteranno sempre in gabia finkè non si libereranno da soli...anke xkè spesso la gabbia ha la porta aperta, e non lo si vede, xkè è + semplice pensare ke non si ha scelta se non evaderla.


Belle parole ma la porta aperta quale sarebbe? borse di studio fino alla vecchiaia? partecipare a concorsi dove requisiti specifici sono il curriculum del candidato che è designato vincitore? Se l'italia offrisse veramente il minimo sindacale a chi fa ricerca le persone emigrate tornerebbero tutte.
Citazione:

per quanto riguarda i grant, si è una faticaccia scriverli, ma si possono vincere (ovviamente se il lavoro merita) e cm dicevo qualche post fa il mio lab ne ha appena vinto uno cospicuo( e siamo un lab piccolo, lavoriamo in 2 persone!).


i grant è un piacere scriverli, se poi verranno valutati in base alla loro qualità piuttosto che su una base politica altrimenti diventa una cosa molto frustante
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Genaux1989
Utente

Landscape



715 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 18:47:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Genaux1989 Invia a Genaux1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Ale_90

Ah perché se uno è bravo, è merito dei docenti universitari, o forse è anche (soprattutto) merito suo? Credo che nella crescita intellettuale e professionale di un laureando, l'importanza del docente sia decisamente minima, credo valgano molto di più le ore passate alla scrivania sui libri. Molto di più.



Il ruolo del docente è essenziale nello stimolare l'interesse di uno studente verso una data materia.

Citazione:

Parliamo di preparazione che fornisce il sistema universitario italiano? Come laureando triennale in biotecnologie, dovrò discutere una tesi compilativa e non sperimentale (d'altronde, per una figura prettamente teorica come il biotecnologo, a che serve una tesi sperimentale?).


Questo penso sia un problema della tua università: io sapevo che ovunque c'è la possibilità di scegliere fra tesi compilativa e tesi sperimentale.

Citazione:
Vogliamo parlare dei tutor, i quali dovrebbero seguire gli studenti lungo il percorso di studi, fornendo una figura di riferimento?


Che io sappia, il tutor resta per il primo anno, intanto che lo studente entra in contatto con l'ambiente universitario e che si organizza con i primi esami e i primi passi da compiere nel mondo accademico. Che senso avrebbe un tutor anche per gli anni successivi?

Citazione:
Alla facoltà di fisica di Bonn è designato un tutor ogni venti studenti, nel mio corso di laurea c'è ne uno solo per tutti gli studenti del mio anno.


Noi avevamo un tutor per decina di studenti. Siamo più avanti degli studenti di fisica di Bonn!

Citazione:
Il mio corso di studi non prevede laboratori didattici
se non in misura minima e comparabile alle disponibilità del docente ed alla sua benevolenza. Per carità, sarà un'esclusiva dell'Università di Torino, ma questo è quello che vedo in quanto a qualità del sistema di insegnamento italiano.



Ah, io non lo so. Pensa che da noi ci sono addirittura due piani di un dipartimento dedicati ai laboratori didattici, puntualmente frequentati dagli studenti del corso di laurea in biotecnologie.

Tutto sommato, a me non sembra che il "sistema di insegnamento italiano" faccia così acqua.
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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


3847 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 19:02:23  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Eppure non vedo nessun flusso di studenti stranieri verso l'Italia, mentre il contrario sembra accadere. Che siano spaventati dal clima e cucina mediterranei? O a noi Italiani piace piangerci addosso?

Comunque potendo scegliere, da persona che ha sperimentato sistema francese e quello italiano, avrei preferito studiare qui sin da principio. Eppure la mia cara Trieste non sfigura nelle graduatorie delle migliori Università della penisola. Ovvio che si tratta dell'esperienza di un singolo individuo, quindi poco significativa statisticamente.

Per quel che riguarda i discorsi "cambiamo le cose nel nostro paese, la porta è aperta" ecc, ancora mi sfugge il loro significato. Anzi, come attuare dal basso un cambiamento radicale, rimanendo. Forse fossimo in "V for Vendetta"...

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Martin.diagnostica
Utente Attivo

H. pylori



1582 Messaggi

Inserito il - 30 gennaio 2012 : 22:43:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Martin.diagnostica Invia a Martin.diagnostica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da 0barra1

Eppure non vedo nessun flusso di studenti stranieri verso l'Italia, mentre il contrario sembra accadere. Che siano spaventati dal clima e cucina mediterranei? O a noi Italiani piace piangerci addosso?

Comunque potendo scegliere, da persona che ha sperimentato sistema francese e quello italiano, avrei preferito studiare qui sin da principio. Eppure la mia cara Trieste non sfigura nelle graduatorie delle migliori Università della penisola. Ovvio che si tratta dell'esperienza di un singolo individuo, quindi poco significativa statisticamente.


Idem per la Germania quindi n sale a 2. Non Vi dico poi la tesi di PhD teutonici mamma mia ... il mio tutor tedesco <<mi spedisci la tua tesi di PhD>> io <<cavolo l'ha mangiata il mio mastino Napoletno, sai a Napoli abbiamo tutti almeno un mastino in casa e ogni tanto....>>


Citazione:

Per quel che riguarda i discorsi "cambiamo le cose nel nostro paese, la porta è aperta" ecc, ancora mi sfugge il loro significato. Anzi, come attuare dal basso un cambiamento radicale, rimanendo. Forse fossimo in "V for Vendetta"...


solo retorica senza nessuna argomentazione
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Daria85
Utente

aplisia



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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 09:07:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
secondo me bisogna prender atto da un lato ke è vero ke l estero ha sicuram proposte più allettanti, ma dall'altro che in Italia i buoni lab e le buone Università ci sono.
fermarsi solo alla propria esperienza è retorica senza argomentazione.
non xkè se c è ke ha avuto esperienze diverse dalla maggioranza, allora vanno semplicem ignorate.
mah...
cmq x inciso io nella mia uni di stranieri ne ho visti sempre molti, x es quando mi sn laureata io nel mio lab c erano una svedese e una finlandese che erano venute apposta x fare la tesi...quindi...;)
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Daria85
Utente

aplisia



678 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 09:09:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ah e giusto x precisare,anche a settembre una phD tunisina è venuta qui sempre x la tesi di dottorato, ed era la terza volta che veniva...
senza contare i vari studenti stranieri che ci sono alle facoltà di medicina, farmacia e architettura!
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roberta.s
Utente Junior

yeast

Città: Parigi


564 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 10:05:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di roberta.s Invia a roberta.s un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Daria85

secondo me bisogna prender atto da un lato ke è vero ke l estero ha sicuram proposte più allettanti, ma dall'altro che in Italia i buoni lab e le buone Università ci sono.
fermarsi solo alla propria esperienza è retorica senza argomentazione.
non xkè se c è ke ha avuto esperienze diverse dalla maggioranza, allora vanno semplicem ignorate.
mah...
cmq x inciso io nella mia uni di stranieri ne ho visti sempre molti, x es quando mi sn laureata io nel mio lab c erano una svedese e una finlandese che erano venute apposta x fare la tesi...quindi...;)



D'accordo, allora siamo tutti dei visionari. Io, chi la pensa come me, i giornali, i laureati sottopagati con insulsi contratti a progetto, i seri ricercatori e docenti universitari sfiniti dalle dinamiche politiche in cui è imbrigliato il nostro tessuto culturale e lavorativo. Tutti pazzi.

Credimi, sono contenta che la realtà in cui lavori sia superiore alla media italiana, ma a questo punto non mi resta che suggerirti di aprire gli occhi ed osservare la situazione comune.

Ovviamente nessuno sta paragonando l'Italia ad un paese del terzo mondo, ma trovo semplicemente inaccettabile cio' che siamo costretti a subire.
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Genaux1989
Utente

Landscape



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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 13:36:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Genaux1989 Invia a Genaux1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:

solo retorica senza nessuna argomentazione



Su questo non c'è dubbio: se anziché darsi da fare per cambiare le cose si va all'estero, sta' pur certo che rimarrà "solo retorica senza nessuna argomentazione".
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roberta.s
Utente Junior

yeast

Città: Parigi


564 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 13:49:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di roberta.s Invia a roberta.s un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Genaux1989

Citazione:

solo retorica senza nessuna argomentazione



Su questo non c'è dubbio: se anziché darsi da fare per cambiare le cose si va all'estero, sta' pur certo che rimarrà "solo retorica senza nessuna argomentazione".



Ci dici come TU ti dai da fare? Cosi' lo facciamo anche noi.
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Giuliano652
Moderatore

profilo

Prov.: Brescia


6940 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 13:50:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuliano652 Invia a Giuliano652 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
genaux, come ti daresti da fare?

Uno strumento utile per l'utilizzo del forum: cerca

Se sei nuovo leggi il regolamento e, se vuoi farti conoscere, presentati qui

Link utili alla professione:
FAQ su nutrizione e dietistica
[Raccolta link] cosa bisogna sapere del lavoro del biologo
Burocrazia per lavorare come biologi
Dà più sbocchi biologia delle posidonie o biotech suine?
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roberta.s
Utente Junior

yeast

Città: Parigi


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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 14:22:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di roberta.s Invia a roberta.s un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi invito a leggere qui
http://www.repubblica.it/economia/2012/01/31/news/lavoro_disoccupazione_al_8_9_e_il_record_dal_2004-29061768/

o di ascoltare le parole di questa ragazza

http://video.repubblica.it/dossier/liberalizzazioni-2012/io-dottoressa-cinque-lavori-per-campare/86968/85358
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roberta.s
Utente Junior

yeast

Città: Parigi


564 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 14:24:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di roberta.s Invia a roberta.s un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ed ecco invece la situazione a poche centinaia di km dal nord italia

http://www.repubblica.it/economia/2012/01/31/news/germania_disoccupazioni_ai_minimi-29063657/
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Daria85
Utente

aplisia



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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 14:32:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@roberta s.
innanzi tutto ho ribadito diverse volte ke è vero ke l estero al moneto è + allettante e offre di + sicuram in linea genrale, quello ke io sto dicendo è sl ke oltre a luoghi di desolazione e disperazione, in italia ancora qualcosa si può fare...
poi noto con piacere ke disquisisci sl delle parti dei miei topic ke + ti aggradano...nn hai x nulla commentato il fatto ke da me gli stranieri ci siano x es!
ma basta guardare bologna, ke pullula di studenti da tutto il mondo!
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Genaux1989
Utente

Landscape



715 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 14:39:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Genaux1989 Invia a Genaux1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Roberta: io sono uno studente. Al momento non so se mi occuperò di clinica o di ricerca (mi piacerebbe integrarle, so che alcuni lo fanno), comunque al momento mi sto impegnando per superare gli esami universitari.
Giuliano: onestamente non saprei. Non conoscendo l'ambiente in cui lavorano i ricercatori, mi è un po' difficile ipotizzare come possono fare a cambiare le cose. Forse sono argomenti sui quali dovrebbero riflettere loro, certo però che se partono già con l'idea che è tutta retorica, è poco plausibile che possano apportare modifiche nel concreto.

Appena ho un attimo di tempo leggo gli articoli che ha postato Roberta, comunque.
Buon pomeriggio a tutti.
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roberta.s
Utente Junior

yeast

Città: Parigi


564 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 14:51:30  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di roberta.s Invia a roberta.s un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Genaux1989
Non conoscendo l'ambiente in cui lavorano i ricercatori, mi è un po' difficile ipotizzare come possono fare a cambiare le cose.



Non lo puoi ipotizzare, dunque non hai suggerimenti CONCRETI. Ci abbiamo messo una settimana per arrivarci :) In bocca al lupo per i tuoi esami, comunque!

Daria, ti ripeto, sono contenta che la tua realtà sia migliore e che tu abbia nel tuo lab una parte della bassissima percentuale di professionisti stranieri che si recano in italia. Cio', comunque, non cambia, a mio avviso, la situazione GLOBALE del panorama lavorativo italiano. Davvero non capisco cosa ti aspetti che io ti dica.
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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 15:22:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
The reasons of scientists mobility: results from the comparison of outgoing and ingoing fluxes of researchers in Italy

M. Carolina Brandi, Sveva Avveduto, Loredana Cerbara
IRPPS/CNR


Citazione:
Abstract
IRPPS/CNR finalised, in 2001, a questionnaire designed to mine information about foreigners engaged in research in Italy. We found that the numerical presence of foreign researchers was not proportionately negligible with respect to the total number of researchers in Italian public research institutes. This survey therefore demonstrates that Italian research institutes were securely connected to the international circuit of scientists and allowed us to recognize some of the main reasons of these peculiar migrations. However, the intake of foreign researchers in Italy is far lower than the outflow of Italian researchers abroad, though the dimension of the last flux is extremely hard to be determined, since no reliable statistical records are collected on this topic. Because of this reason, we recently started a new survey dedicated to the Italian researchers working abroad. Being their total number unknown, we are using the “snowball sampling” method in order to reach the highest number of subjects. The starting sample was taken from the DAVINCI data-base, available on the web site of the Italian Ministry of Foreign Affairs and composed by data voluntarily inserted by about 2000 Italian researchers working abroad. All the registered scientists were asked by e-mail to fulfil a questionnaire, basically equal to the one used for the previous survey on the foreign researchers working in Italy. Though this research is just started, its preliminary results seem to confirm the findings of the previous one concerning the reasons of what we might call the “natural mobility” of researchers: when scientists move abroad, they are generally motivated by a desire to engage in quality work, whereas other considerations that are very important to other professionals, such as economic compensation, are less important. By the way, our surveys also revealed a basic difference between the outgoing and ingoing fluxes of researchers in Italy: while the large majority of foreign scientists working in Italy plan to come back home, the largest share of the interviewees Italian researchers working abroad do not will to do the same. In both cases, the chief reasons for the scientist’s reluctance to settle in Italy can be ascribed to the unlikelihood of permanent contracts of employment and the poor prospects for career advancement in Italian public research institutes, universities and companies. This unfortunate situation, jeopardizing the Italian capability to compete in the present day knowledge based economy, is also confirmed by the results that we gathered from the analysis of the subsamples of Italian graduates working abroad from the 2007 yearly AlmaLaurea Survey on Italian Graduates’ Employment Conditions.



Citazione:
5. Conclusions

In conclusion, our studies show that, in case of what we might call the “natural mobility” of researchers, when scientists move abroad, they are generally motivated by a desire to engage in quality work. Accordingly, the prestige of the host institute, the equipment it puts at their disposition and the working environment are determining factors, whereas other considerations that are very important to other professionals, such as economic compensation, are less important. However, our survey came across several major similarities between scientists and professional migrations: both groups were far more disposed to temporary rather than permanent migration; furthermore, scientific migration, in common with other forms of skilled migration, is considerably influenced by the attitudes towards foreigners not only of the immediate working environment, but of the potential host society as a whole.
By the way, our surveys also revealed a basic difference between the outgoing and ingoing fluxes of researchers in Italy: while the large majority of foreign scientists working in Italy plan to come back home, the largest share of the interviewees Italian researchers working abroad do not will to do the same. In both cases, the chief reasons for the scientist’s reluctance to settle in Italy can be ascribed to the unlikelihood of permanent contracts of employment, the poor prospects for career advancement in Italian public research institutes, universities and companies and the lack of research funds, that are the first, obvious but mandatory, requirement for a proper research organization. This unfortunate situation, jeopardizing the Italian capability to compete in the present day knowledge based economy, is also confirmed by the results that we gathered from the analysis of the subsamples of Italian graduates working abroad from the 2007 yearly AlmaLaurea Survey on Italian Graduates’ Employment Conditions.
We can thus conclude that the intake of foreign researchers in Italy will follow to be far lower than the outflow of Italian researchers abroad, though the dimension of the last flux is still extremely hard to be determined, since no reliable statistical records are collected on this topic. It is evident that, in this condition, the national scientific system risks to collapse, because of the lack of an adequate number of qualified, motivated researchers.






Link: http://ideas.repec.org/p/laa/wpaper/44.html





Notevole comunque come si dia contro a chi, per mille motivi, è emigrato, scaricando sulle loro spalle la responsabilità di cio' che non funziona, mentre allo stesso tempo, con un triplo salto carpiato all'indietro, si afferma che il sistema italiano funziona benone cosi' com'è.





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AleXo
Moderatore

OrniAle

Prov.: Estero
Città: San Francisco, California


1550 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 18:20:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di AleXo  Invia a AleXo un messaggio AOL Invia a AleXo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oh my!! Adesso il fatto che bologna si piena di stranieri come esempio di capacita' dell'universita' italiana di attirare cervelli!?!?!

L'ETH di Zurigo, una delle migliori universita' del mondo, ha un numero di ISCRITTI stranieri (non di visitatori/erasmus/whatsoever) che oscilla fra il 42 ad il 47% mentre il corpo docente arriva ad essere per circa 2/3 non Svizzero.

Le universita' italiane con maggior numero di iscritti stranieri sono la Bocconi ed i politecnici di Milano e Torino: non sfiorano neanche il 10% pieno.


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Genaux1989
Utente

Landscape



715 Messaggi

Inserito il - 31 gennaio 2012 : 18:46:11  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Genaux1989 Invia a Genaux1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da 0barra1
Notevole comunque come si dia contro a chi, per mille motivi, è emigrato, scaricando sulle loro spalle la responsabilità di cio' che non funziona, mentre allo stesso tempo, con un triplo salto carpiato all'indietro, si afferma che il sistema italiano funziona benone cosi' com'è.



Non ho mai detto una cosa del genere. Il ragionamento che io ho fatto è semplicissimo: fintantoché uno dice che "tanto è solo retorica", è logico aspettarsi che lui (che quindi è emigrato) non potrà sicuramente contribuire a cambiare le cose.
Dar contro no, sicuramente io non ho dato contro a nessuno: ognuno è libero di scegliere di guardare altrove, nessuno lo trattiene.
A me dà fastidio quando sento dire che il sistema italiano non funziona. Non è vero, perché il fatto che ci siano PUNTI DEBOLI del sistema non significa che il sistema sia tutto da buttare.
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Daria85
Utente

aplisia



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Inserito il - 31 gennaio 2012 : 19:05:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Daria85 Invia a Daria85 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
no, sul fatto ke il sistema italiano sia da rivedere e bene sono d'accordo, ma non per questo in italia non c'è valore nella ricerca.
cmq credo che parliamo 2 lingue diverse...ormai le dita di rifiutano di scrivere x l'ennesima volta che io sono d'accordo che fuori in generale c è di meglio ora cm ora, ma da li a dire che qui tutto fa schifo no.
ovvio ke se uno considera università borderline cm esempi allora ci credo ke la meia cala drasticamente!
cmq ragazzi, ognuno è libero, meno male, di credere e fare ciò ke crede!
meno male ke c è ki va, e meno male ke c è ki resta...
io vi appoggio a pieno nel dire ke l estero è avanti , è bellissimo ecc...ma non è giusto fare di realtà non felici l unico esempio da seguire.
quindi voi andate pure, io resto qui :P x quanto mi riguarda,farò una capatina via giusto x fare CV, imparare nuove tecniche e allacciare collaborazioni.
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