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 Somministrazione orale di farmaci e ph gastrico
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gre_
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Inserito il - 05 settembre 2014 : 17:09:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gre_ Invia a gre_ un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao!qualcuno può spiegarmi come il ph gastrico e dell'intestino influisce sull'assorbimento nel plasma di farmaci debolmente acidi/basici? in parole semplici

Grazie!

Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 05 settembre 2014 : 18:08:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Provo. Cerco di farti una spiegazione a concetti consecutivi. Se qualcuno non è chiaro chiedi pure.

Una sostanza, per poter attraversare le membrane cellulari e quindi essere assorbita deve essere liposolubile, quindi non ionizzata.

Quasi tutti i farmaci sono acidi deboli o basi deboli (questo l'hai già scritto tu).

Se prendiamo una molecola acida (es. acido acetil-salicilico, pKa 3,5), e la poniamo a pH molto acido, come quello gastrico (pH < pKa), il gruppo carbossilico (COOH) si troverà prevalentemente in forma non ionizzata (perché nell'ambiente c'è un eccesso di H+), mentre la porzioni ionizzata (COO- + H+) sarà minore. Di conseguenza in ambiente acido l'ASA è assorbita maggiormente. Se invece, ad esempio, alziamo il pH gastrico con un inibitore di pompa protonica, la porzione non ionizzata di ASA si ridurrà progressivamente, fino addirittura ad essere inferiore rispetto alla forma ionizzata e l'assorbimento sarà quindi inferiore.

Per un farmaco basico vale esattamento l'opposto: il farmaco è prevalentemente in forma non ionizzata in ambiente basico e quindi meglio assorbito a livello duodenale.

Poi ci sarebbero altri dettagli come l'intrappolamento ionico, ad esempio, ma hai chiesto una cosa semplice e ho preferito non spiegarli. Una volta capita questa cosa, tuttavia, ti consiglierei di andartelo a vedere.


[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
non radii solis neque lucida tela diei
discutiant, sed naturae species ratioque. [...]

Titus Lucretius Carus
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gre_
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35 Messaggi

Inserito il - 05 settembre 2014 : 18:28:03  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gre_ Invia a gre_ un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
capitissimo :) GRAZIE MILLE! l'intrappolamento ionico è strettamente legato, da quello che ho capito, ed è quello che avviene nell'escrezione di un farmaco nelle urine:
-se l'urina è acida, i farmaci acidi vengono riassorbiti dall'urina al plasma e quelli basici vengono escreti dal corpo
-viceversa per l'urina basica con i farmaci basici.
Right?
Questo vale anche per il volume di distribuzione di un farmaco quindi? Intendo...se un farmaco è acido tenderà ad entrare meno nelle cellule dei tessuti e viceversa, quindi il farmaco acido tenderà ad avere un basso Vd?
Scusa se ti faccio tante domande ma penso siano tanti argomenti connessi ed è importante che li capisca bene...!
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 05 settembre 2014 : 19:32:05  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Se prendiamo una molecola acida (es. acido acetil-salicilico, pKa 3,5), e la poniamo a pH molto acido, come quello gastrico (pH < pKa), il gruppo carbossilico (COOH) si troverà prevalentemente in forma non ionizzata (perché nell'ambiente c'è un eccesso di H+), mentre la porzioni ionizzata (COO- + H+) sarà minore. Di conseguenza in ambiente acido l'ASA è assorbita maggiormente. Se invece, ad esempio, alziamo il pH gastrico con un inibitore di pompa protonica, la porzione non ionizzata di ASA si ridurrà progressivamente, fino addirittura ad essere inferiore rispetto alla forma ionizzata e l'assorbimento sarà quindi inferiore.


Completo giusto la spiegazione dicendo che nel caso specifico dell'ASA NON vuoi assorbimento a livello gastrico, in quanto l'aspirina (ed in generale i FANS) è un promotore dell'ulcera gastrica.
Esistono quindi capsule gastroresistenti oppure come giustamente dice Caffey si possono co-somministrare, soprattutto in pazienti a rischio in terapia cronica, inibitori delle pompe protoniche (PPIs) come ad esempio l'omeoprazolo. Da notare tuttavia che il trattamento cronico con PPIs non è esente da effetti collaterali...

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gre_
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Inserito il - 06 settembre 2014 : 10:25:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gre_ Invia a gre_ un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie mille ad entrambi! Gentilissimi! Penso e spero di aver capito
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Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 06 settembre 2014 : 10:37:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non avevo notato una cosa: pH e non ph! E' più importante di quanto sembri!

L'intrappolamento ionico vale sia per il riassorbimento tubulare che per l'assorbimento gastro-intestinale.
Se riprendiamo il nostro ipotetico acido acetil-salicilico assorbito livello gastrico ed immaginiamo la mucosa come una semplice membrana lipidica, sappiamo che appena la forma non ionizzata passa la membrana trova il sangue a pH circa 7,4, quindi si trasforma prevalentemente in forma ionizzata.
All'equilibrio, quindi, la concentrazione della forma non ionizzata (che è libera di passare) sui due versanti della membrana è identica, ma nello stomaco c'è poco farmaco in forma ionizzata mentre nel sangue ce n'è tantissimo e rimane "intrappolato" lì, non potendo più tornare nello stomaco perché ionizzato.

Lo stesso vale per le urine ed è corretto quello che hai detto. Questo concetto si sfrutta anche in clinica per il trattamento di diverse intossicazioni da sostanze acide: si alcalinizzano le urine e se ne aumenta il flusso, in modo da ridurre la porzione riassorbita e massimizzare l'eliminazione del tossico.

[EDIT] Mi ero dimenticato di parlare del volume di distribuzione: no, non c'entra molto, l'intrappolamento ionico influenza i trasporti transmembrana tra ambienti con pH molto diverso. Nel caso dei fluidi corporei, sebbene il pH possa variare tra l'ambiente intracellulare ed extracellulare, non lo fa di molto. E' un concetto importante da considerare nella cinetica di alcuni farmaci ma il volume di distribuzione dipende da molte altre variabili (legame con le proteine plasmatiche, etc.) e sinceramente non credo che l'intrappolamento ionico possa ricoprire un grande ruolo nel suo determinismo.
Non ha alcuna ricaduta clinica a me nota e quindi non l'ho mai approfondito. Magari qualcuno che ne sa più di me potrebbe smentirmi.


Citazione:
Messaggio inserito da chick80

[quote]Completo giusto la spiegazione dicendo che nel caso specifico dell'ASA NON vuoi assorbimento a livello gastrico, in quanto l'aspirina (ed in generale i FANS) è un promotore dell'ulcera gastrica.
Esistono quindi capsule gastroresistenti oppure come giustamente dice Caffey si possono co-somministrare, soprattutto in pazienti a rischio in terapia cronica, inibitori delle pompe protoniche (PPIs) come ad esempio l'omeoprazolo. Da notare tuttavia che il trattamento cronico con PPIs non è esente da effetti collaterali...



Giusta precisazione, grazie.
Già che ci siamo ne faccio una anche io: omeoprazolo

Purtroppo si vedono usare i PPIs come il pane, anche quando non c'è alcuna evidenza della loro utilità. Il mio Prof. di medicina interna si irrita incredibilmente quando lo vede (cioè sempre)!
Mi rende molto contento vedere che c'è qualcuno (non medico, peraltro) che prende in considerazione gli ADR dei PPIs e che specifica che si usano in pazienti "a rischio" in terapia "cronica".

[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
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Titus Lucretius Carus
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 06 settembre 2014 : 11:03:56  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ops, mi era scappata una o di troppo!
Grazie della correzione

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chim2
Utente Attivo

Death Note



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Inserito il - 07 settembre 2014 : 21:50:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chim2 Invia a chim2 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
aggiungerei che poi l'asssorbimento dipende dalla formulazione,in generale il pH gastrico in questo caso influenza la velocità di decomposizione delle particelle ed è questo che poi ha influenza sull'assorbimento
-un salicilato in piccola parte è assorbito nello stomaco attraverso diffusione passiva delle molecole non ionizzate.ma poi sono assorbite nell'intestinuo tenue
-per cui se si eleva il pH es. utilizzando un tampone più che limitare l'asorbimento si "rallenta" l'assorbimento perchè il farmaco viene assorbito nell'intestinuo tenue in misura maggiore in forma ionica
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gre_
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35 Messaggi

Inserito il - 08 settembre 2014 : 16:49:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gre_ Invia a gre_ un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
vi ringrazio tutti, gentilissimi davvero, le vostre spiegazioni mi sono servite all'esame di oggi, che è andato strabene :) grazie!!
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