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alessandro D'Angelo

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Epilessia: malattia, sacro e scienza

Risposta al Capo della Chiesa Cattolica



Il Perdono, il "Mea Culpa" del Papa NON è ancora giunto verso gli
emarginati che da secoli attendono di essere visti in maniera diversa cioè
degni di essere considerati esseri umani da rispettare invece che, troppo
spesso, malvisti da parte di Istituzioni "cattoliche" e anche e
protestanti".
-----
Quanto riporto, è nato da una lunga riflessione e vari studi inerenti sia
le realtà scientifiche che quelle teologiche.
In una pagina del Corriere della Sera dedicata alla Scienza di martedì 12
gennaio 1988, a fianco ad un trafiletto sui riti tribali africani, è riportata
un tipo di realtà quasi analoga, ma certo molto più incresciosa
soprattutto per chi si sente un homo sapiens civile. Riporto quindi una
parte di quanto emerge dall'ampio articolo del quotidiano al titolo: "Il
Papa evoca antichi demoni ma l'epilessia è solo malattia". Così inizia l'
articolo:
""Nell'orizzonte di un crescente rifiuto della scienza e di un ritorno agli
aspetti più tetri e nefasti del Medioevo, anche gli epilettici sono stati
autorevolmente restituiti alla loro condizione di posseduti dal demonio.
Domani, il secondo programma televisivo, nei suoi servizi mattutini,
affronterà in un dibattito una recente dichiarazione del Papa che ha
suscitato decise reazioni nelle molte associazioni interessate a liberare
l'epilessia dall'arcaica aura di mistero e che, invece, NON ha avuto doverosa
eco nella stampa.
Nel suo discorso ai fedeli del mese di novembre 1987, Papa Giovanni Paolo
II, commentando alcuni passi evangelici nei quali è narrato di come Gesù
liberò gli ossessi, ha esplicitamente riesumato la tesi ecclesiastica
secondo la quale l'epilessia ha tutti i caratteri di una malattia
predisponente all'invasamento. "Siamo", ha detto il Papa. "Sul margine di un
morbo oscuro, dove giocano fattori fisici e psichici che senza dubbio hanno
il loro peso nel causare condizioni patologiche in cui si inserisce quella
realtà demoniaca". Il Santo Padre inoltre prosegue: " Ed è ben possibile che
in uno stato d'infermità come "quello" si infiltri ed operi il maligno".
Le note simpatie demonologiche del Papa cancellano, almeno per i fedeli
disposti a recepirne l'influenza e la suggestione, il lungo e difficile
cammino che la scienza per individuare clinicamente il quadro dell'
epilessia e per liberare la società civile dal peso dei BARBARICI PREGIUGIZI
nei riguardi dei malati.
L'Articolo del Corriere della Sera così prosegue a proposito del "Morbo
Sacro": "Si trattava di una eredità culturale molto antica poiché la
tradizione medica greca, nonostante avesse ben chiarito alcuni aspetti
eziologici e diagnostici del Grande Male e del Piccolo Male, continuò a
configurarli come eventi straordinari ed eccezionali capaci di turbare l'
ordine costituito creando allarme per un rischio emergente, quasi che il
malato fosse portatore di una aura di arcana pericolosità e di una ambiguità
che è caratteristica di ogni esplosione del divino nel mondo.
Arateo di Cappadocia, un medico vissuto intorno alla fine del I secolo
dopo Cristo, parlava ancora di epilessia come le cui
cause vanno al di là delle conoscenze umane e sono forse attribuibili alla
luna.
Una corrente di pensiero mescolando il sacro con il profano sviluppa
tematiche già presenti in molti invasamenti quali parlano i vangeli
sinottici. Proprio quelle testimonianze della vita di Gesù fanno fede di una
sintomatologia tipica del male epilettico che nell'epoca in cui Gesù visse,
non potevano essere adeguatamente interpretate. Le persone qualificate come
indemoniati crollano al suolo digrignano i denti, emettono bava dalla bocca.
Ai discepoli è quindi attribuito nell'evangelo di Marco, il potere di
curarli. Le terapie medievali fanno, così, del prete, il medico degli
epilettici e il disturbo, una volta negate le precise origini cliniche,
viene collegato ai più vari santi che sono stati decapitati, e quindi come
il malato "hanno perso la testa" S. Giovanni Battista o San Valentino o
quel S. Donato nella cui chiesa ancora qualche anno addietro in Abruzzo, ho
visto trasportare dai parenti gli epilettici e altri disturbati che venivano
pesati su una grande bilancia, mentre sull'altro piatto veniva depositato un
EQUIVALENTE PESO IN GRANO che, destinato alla chiesa, fungeva da riscatto
del male.
Si invita perciò oggi, (secondo il Papa) a sostituire ai sussidi
scientifici la classica terapia esorcistica, (terapia magica) che resta, per
il rituale cattolico e quello di alcune chiese riformate, l'unica valida via
per ottenere la guarigione del malato indemoniato. "" L'articolo prosegue,
ma quanto riporto credo che basti a dare una risposta consona .

Quindi, il Papa ci invita, oggi, 2002 a sostituire i sussidi scientifici
con la classica terapia esorcistica, che resta per il rituale cattolico e
per quello di poche chiese riformate, l'unica valida via di guarigione di
alcune malattie. ma soprattutto dell'epilessia.
A questo punto una domanda viene spontanea a sua Santità : "Cosa pensa dei
cani o di altri animali epilettici ? Sono tutti impossessati ?".
Altra domanda a Sua Santità: "Molti bambini soffrono di epilessia solo per
motivi ormonali sino a quando non diventano "ometti". Allora quei bimbi
sono nati indiavolati ?

*****
Risposta ecclesiastica............(?)


RISPOSTA SCIENTIFICA:

La risposta a tali affermazioni emerge dallo studio di preparati scienziati
e di studiosi che asseriscono perfettamente il contrario di quanto
"crede" (non so quanto in buona fede) il Papa . Molti studiosi, nella loro
lunga carriera medica hanno potuto constatare come alcuni pazienti (secondo
il Papa indemoniati)(SI PARLA DI XX SECOLO) hanno manifestato un'
intelligenza superiore alla media.
°°°°°°
Per quanto riguarda la cura dell' epilessia, presso il Laboratorio di
Neurofamacologia della Clinica Neurologica dell' Università di Bologna, si
sta svolgendo uno studio di sospensione della terapia antiepilettica in
pazienti controllati dalle crisi.
Il fine di questo tipo di studio e' quello di definire il significato del
termine "guarigione" in caso di epilessia, vale a dire di stabilire se per
le persone affette da epilessia la guarigione sia da considerarsi come il
raggiungimento del controllo farmacologico delle crisi oppure, nel senso piu
' proprio del termine, come la definitiva scomparsa delle crisi in assenza
di terapia.
I risultati che sono stati ottenuti negli ultimi 20 anni, unitamente ai
progressi in campo farmacologico, hanno consentito di fare ABBANDONARE la
concezione ottocentesca risalente al periodo pre-Medioevo che considerava l
' epilessia come una condizione cronica ad evoluzione sostanzialmente
sfavorevole, (morbo sacro, lunare) . Ci saranno presto conoscenze
sufficienti per dare una risposta esauriente e definitiva a tutti i quesiti
che ci poniamo sull' evoluzione di questa patologia. Infatti, vista la
grandissima diffusione dell' epilessia, questi studi assumono notevole
importanza anche nel sociale e per un miglioramento della vita lavorativa.
I dati di cui disponiamo sull' evoluzione indicano che l' epilessia e' nella
grande maggioranza dei casi (70-80%) controllabile farmacologicamente ed e'
guaribile in oltre il 50% dei casi. Infatti gli studi di sospensione della
terapia in pazienti che hanno ottenuto il controllo farmacologico delle
crisi mostrano percentuali di ricaduta medie inferiori al 30% nei bambini e
intorno al 50% negli adulti. Tali dati sono avvalorati da osservazioni
effettuate su popolazioni isolate, che non hanno mai assunto farmaci, che
mostrano una tendenza spontanea, in lunghi periodi di tempo, alla remissione
delle crisi.
I risultati dello studio che stiamo svolgendo confermano la percentuale di
guarigione complessiva sopra riportata ma mostrano una distribuzione delle
ricadute molto diversa nei vari tipi di epilessia. Infatti accanto ad
epilessie che praticamente non sono gravate da ricaduta (epilessia a
parossismi rolandici; epilessia con assenze tipiche dell' infanzia) ve ne
sono altre in cui la ricaduta si verifica costantemente o quasi sospendendo
la terapia (epilessia parziale con crisi a semiologia elementare; epilessia
mioclonica giovanile) ed altre ancora in cui la percentuale di ricaduta ha
un valore intermedio (grande male idiopatico; epilessia parziale con crisi a
semeiologia complessa; epilessia parziale con crisi secondariamente
generalizzate; epilessia con assenze e crisi di grande male). Purtroppo per i tipi di epilessia con percentuali di ricadute intermedie possiamo esprimere un giudizio di guaribilità solo in termini probabilistici, infatti non abbiamo ancora individuato fattori particolari che ci possano consentire di distinguere prima di iniziare la sospensione dei farmaci i pazienti che ricadranno da quelli che staranno bene. L' unico dato che vale la pena di rilevare e' che il rischio di ricaduta in caso di molte epilessie generalizzate praticamente si annulla dopo 2 anni dall' inizio della
sospensione.
Dunque, alla luce del moderno pensiero scientifico, sarebbe veramente inesatto, continuare a portare avanti "chiusi concetti stereotipati" che sono serviti solo a portare verso l'emarginazione, e per secoli, persone degne di vivere una vita normale.
Saluti da Alessandro D'Angelo alessandro.dangelo@fastwebnet.it




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