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GIO

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Inserito il 23/12/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Metastasi fegato chirurgia stereotassica

CLARA ha scritto:
CIAO A TUTTI STO DISPERATAMENTE CERCANDO UN CENTRO IN ITALIA CHE PRATICHI LA CHIRURGIA STEREOTASSICA O ANCHE ALL'ESTERO STOCCOLMA PER ESEMPIO! MI POTETE AIUTARE! GRAZIE IN ANTICIPO! clara.bonizzoni@alice.it

Cara Clara,
Ti segnalo 2 centri in Italia che, per esperienza diretta (mio padre), so essere tra i migliori in circolazione
1) Nel caso si trattasse di un problema di metastasi o tumorale di forma regolare (sferica) ti consiglio l'Ospedale San Raffaele (HSR)
Reparto di Neurochirurgia (primario Giovannelli)
Settore Radiochirurgia stereotassica (responsabile dr. Picozzi);
2) Nel caso si trattasse di un tumore cerebrale diffuso esiste a Villanova Vicentina un macchinario detto CyberKnife che è capace di essere effice come la GammaKnife ma è più versatile e preciso. Il dott. Colombo è il neurochirurgo di riferimento per la Cyber.
Spero di esserti stato utile.
Buon Natale.
Giovanni


Luigi

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Ipertermia oncologica

Nessuno mette in dubbio l’efficacia dei farmaci, però ce un limite anche per i farmaci. La chemioterapia da sola per aver un'efficacia contro il tumore deve contenere le dosi massime, se questo non avviene il tumore resiste al farmaco, e non è coretto, ma con le dosi alte si aumentano gli effetti collaterali, sappiamo quali sono. I farmaci per effetto del calore possono essere somministrati con dosi minime, aumentando pure l'efficacia di 10 volte di più rispetto ai 36,5 gradi, inoltre il calore da solo distrugge masse tumorali. L’ipertermia rinforza anche il sistema immunitario, favorendo la guarigione. Molti sono i benefici del calore a 42- 43 gradi, i medici oncologi che non applicano questi metodi sono poco informati o non capiscono nulla. Possibile che ogni volta che parlano di curare un tumore è sempre scontato che ci sia la chemioterapia senza parlare delle altre tecniche più favorevoli. La chemioterapia non garantisce nessun risultato tranne per due tipi di tumore, i testicoli e alcuni casi di leucemia, invece vediamo che trattano pure i tumori al fegato. Quando un fegato non è in buone condizioni non può sopportare la tossicità dei farmaci. La chemioterapia deve essere eliminata, questo è già stato deciso per le nuove cure dei tumori, è meglio farlo subito, almeno le persone che lo sanno devono farlo.

Stefano213

Stefano213

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Inserito il 18/12/2005 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Informazione e ipertermia

Gentilissimo sig. Giovanni,
concordo pienamente sul fatto che molti pazienti non siano correttamente informati sulle potenzialità dell'Ipertermia a Radiofrequenza nella cura di lesioni tumorali solide in associazione o meno con radioterapia e/o chemioterapia mirata o a basso dosaggio o metronomica....e non dimenticherei anche l'associazione con la terapia del Dott. Di Bella.
Pratico Ipertermia da oltre 5 anni, ed è incredibile per non dire vergognoso che, nonostante i successi, le pubblicazioni, l'interesse e l'uso di questa metodica che si fa all'estero, i congressi medici nazionali ed internazionali, anche più di un autorevole collega non conosce la metodica e non è, quindi, in grado di informare correttamente i propri pazienti.
Ben vengano, quindi, anche questi spazi dove chiunque possa chiedere, ricevere e dare informazioni.
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini

Giorgio

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Tecniche per l'ipertermia

IPERTERMIA ONCOLOGICA A RADIOFREQUENZA 13.56 MHz PER IL TRATTAMENTO DI TUMORI
IPERTERMIA Per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento di tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica. Il riscaldamento dei tessuti, realizzato attraverso campi elettromagnetici, ha oggi una larga applicazione clinica. Le onde elettromagnetiche utilizzate sono quelle comprese nell’intervallo di frequenze che va dalle microonde alle onde corte, sino alle onde lunghe. Attualmente si usa la frequenza di 13,56 MHz, che permette di ottenere un riscaldamento in profondità dei tessuti trattati in modo non invasivo. La potenza dissipata localmente per ottenere innalzamenti della temperatura (da 41° a 45°C) delle cellule tumorali, corrisponde a valori di SAR di alcune centinaia di W/kg. Arsèned’Arsonval (1851-1940), nel corso dei suoi studi sulle correnti ad alta frequenza, scoprì che una corrente elettrica, alla frequenza di 10kHz o più, produceva una sensazione di calore nell’attraversare i tessuti (diatermia), senza essere accompagnata dalla contrazione muscolare dolorosa, che si verifica a basse frequenze. Era il 1982, anno che segna l’ingresso ufficiale dell’elettromagnetismo nella medicina. Il riscaldamento dei tessuti tramite campi elettromagnetici presenta alcuni vantaggi rispetto alle altre forme di riscaldamento (conduzione, radiazione infrarossa): è possibile agire infatti, anche su tessuti localizzati in profondità. Le principali applicazioni cliniche dell’Ipertermia si hanno nella terapia dei tumori ed in fisioterapia. IPERTERMIA IN ONCOLOGIA L’Ipertermia, con l’avvento di nuove apparecchiature più performanti, si propone oggi,in patologie selezionate, come possibile scelta terapeutica in campo oncologico, non alternativa,ma in associazione con le terapie tradizionali (chemioterapia e radioterapia). Attraverso l’uso di campi elettromagnetici a radiofrequenza, focalizzati da apposite antenne (Ipertermia transcutanea locoregionale), l’organo bersaglio è riscaldato fino ad una temperatura vicina o superiore ai 43°C, per circa 60 minuti. Il trattamento, cioè il riscaldamento alle temperature suddette, può essere eseguito più volte, secondo i protocolli, non più di tre volte alla settimana, per evitare il fenomeno della termotolleranza, cioè la maggiore resistenza cellulare al calore nelle 48 ore successive alla terapia(46). È possibile anche, con apparecchiature differenti, riscaldare tutto l’organismo (Ipertermia corporea totale) (54) o direttamente le lesioni tumorali, introducendo appositi aghi, sotto guida ecografica, per via transcutanea (Ipertermia interstiziale) (8,9i. L’interesse dell’Ipertermia in oncologia è andato crescendo, in questi ultimi anni. È stato infatti dimostrato che la radioterapia e la chemioterapia, se utilizzate in associazione con trattamenti di Ipertermia, possono avere, a parità di dose, una maggiore efficacia o conservare la stessa efficacia, a dosi inferiori. Il calore potenzia gli effetti della radioterapia e della chemioterapia sul tumore senza aumentare gli effetti collaterali (cioè gli effetti debilitanti su tessuti ed organi sani derivanti dalla citotossicità della chemioterapia e radioterapia), permettendo un significativo miglioramento nel controllo della crescita tumorale. Ciò si è reso possibile dalle caratteristiche della neovascolarizzazione tumorale. Infatti i vasi tumorali, privi dell’impalcatura muscolare, non consentono per mancanza di elasticità, quella vasodilatazione fisiologica che permette un’adeguata dissipazione del calore introdotto. In altri termini, il calore rimane intrappolato nelle lesioni tumorali generando morte cellulare. L’effetto di necrosi avviene per inibizione dell’attività di riproduzione delle cellule neoplastiche, con meccanismo di apoptosi (rottura del DNA) sulle cellule neoplastiche quiescenti, che appaionoi particolarmente sensibili alle alte temperature (7). Recenti studi di biologia molecolare hanno isolato la proteina responsabile dell’inibizione della neo angiogenesi. Identificata come PAI-1, (PAI-ONE) è capace di inibire la formazione di nuovi vasi tumorali tipici dei tumori che danno delle metastasi ed è prodotta dall’endotelio dei vasi sotto l’azione del calore (28,29). Il fenomeno bene si integra con l’azione delle terapie convenzionali (chemio e radioterapia) che espletano la loro azione citotossica sulle cellule in attiva proliferazione. Un altro considerevole vantaggio dell’Ipertermia è costituito dal fatto che la reattività immunitaria del malato tumorale, solitamente depressa dalla malattia stessa e/o dalle cure messe in atto per controllarla, viene potenziata dall’Ipertermia che, mimando il meccanismo di difesa fisiologica rappresentato dalla febbre, provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici (citochine), le quali hanno effetto protettivo per l’organismo del malato. Le cellule tumorali, sotto l’azione del calore producono la proteina dello dhock termico, HSP (HEAT SHOCK PROTEINS). Le HSP a loro volta inducono l’attivazione dei linfociti TH1 che iniziano a produrre IL-2. Le cellule dendritiche producono a loro volta IL-12 e attivano i macrofagi con produzione di IL-1, TNF-alfa, IL-6. Le citochine coinvolte hanno funzione di attivazione delle difese immunitarie di tipo tumorale. TNF-alfa, IL-6 e IL-1 invece tendono a creare uno stato infiammatorio e riduzione delle difese antitumorali. Presso l’Istituto di Medicina Biologica si associa l’immunoterapia con derivati indolici della ghiandola pineale, che modula e amplifica l’attivazione delle citochine antitumorali. La sinergia dei trattamenti combinati di Ipertermia + Chemio, Radioterapia (17) o Immunoterapia (31) può consentire il raggiungimento dello stesso risultato, utilizzando le terapie convenzionali a dosaggi ridotti, con conseguente riduzione dei loro spesso pesanti, effetti collaterali (11). Non va infine dimenticato che, in fase preoperatoria, l’applicazione dell’Ipertermia può ridurre la massa tumorale, facilitando l’opera del chirurgo e consentendo a volte interventi anche in casi che ad una prima valutazione vengono giudicati inoperabili. Le proprietà terapeutiche del calore erano già conosciute nel passato: l’uso dei ferri caldi nella cura del cancro è riportato da Galeno ed Ippocrate e ne esistono tracce anche nel 2000 avanti Cristo. La ricerca di nuove modalità di trattamento che avessero come caratteristica l’assenza pressoché totale di effetti collaterali, ha fatto rinascere l’interesse per l’Ipertermia come modalità terapeutica antitumorale (19), partendo da ricerche di base sui meccanismi con cui il calore è in grado di uccidere le cellule tumorali o renderle più sensibili ad alcuni farmaci ed alle radiazioni (35,36). Negli anni ‘70 sono stati pubblicati numerosi studi biologici, che hanno meglio precisato gli effetti cellulari provocati dal calore (7,11). Questi studi hanno confermato l’efficacia dell’Ipertermia e dimostrato il vantaggio terapeutico derivante dall’associazione con radioterapia e la chemioterapia (14).
La sperimentazione clinica e l’avvio dei primi studi clinici randomizzati hanno portato alla formazione, in Europa negli Stati Uniti ed in Giappone di società di ipertermia affiliate alle organizzazioni per la ricerca ed il trattamento del cancro. A livello internazionale sono stati completati molti studi biologici sugli effetti del calore, nell’intervallo di temperature compreso tra 42 e 45°C, in associazione con le radiazioni ionizzanti (35). L’integrazione tra ipertermia e radiazioni trae origine dall’attivazione di due diversi
fenomeni: il calore. Un effetto citotossico diretto, dovuto alle particolari condizioni delle cellule tumorali, caratterizzate da scarsa nutrizione per via vascolare, carenza di ossigeno ed aumentata acidità; e un effetto radiosensibilizzante che consente di utilizzare l’ipertermia come terapia adiuvante per distruggere cellule tumorali radioresistenti. I dati di laboratorio derivanti dalle evidenze sperimentali, hanno mostrato un incremento di efficacia, pari a circa da una e mezzo a tre volte, rispetto all’uso delle sole radiazioni ionizzanti. Dati interessanti provengono dai primi studi clinici sperimentali negli anni ottanta con più di 25.000 tumori trattati. Le evidenze raccolte dai protocolli iniziali Americani ed Europei, testimoniano che la combinazione di calore e radiazioni nel trattamento di carcinomi squamosi del collo (25), di melanomi, e di carcinomi della mammella (18), determina un miglioramento nel controllo locale della malattia. (vedi tav. 1.1). L’interazione tra ipertermia e chemioterapia è più complessa ed è fondata su diversi meccanismi. Uno dei principali effetti del riscaldamento sembra essere l’aumento della permeabilità cellulare, che consente una maggiore possibilità di passaggio di farmaci all’interno della cellula (14). Diversi studi hanno confermato l’efficacia dell‘Ipertermia su grossi tumori della zona addominale e pelvica (14,44,48,53).
Visti i risultati la terapia è stata inserita nella routine di grossi centri clinici specializzati, particolarmente concentrati in Olanda e Germania, ma presenti anche in tutti i più importanti paesi tra cui l’Italia (Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, Unità Operativa Ospedale di Empoli, Unità Ospedaliera di Avellino Epatologia). Allo stato attuale gli organismi che promuovono l’attività sperimentale di Ipertermia, sia tramite protocolli cooperativi (disegnati ed approvati nel quadro delle indicazioni della Dichiarazione di Helsinki), sia con le iniziative per il controllo di qualità (5,24), sono di carattere multinazionale: European Society of Hyperthermic Oncology (ESHO), che raccoglie alcune centinaia di ricercatori (clinici, biologi, fisici ed ingegneri) delle più note e prestigiose istituzioni Europee impegnate nella ricerca sui tumori (6); North American Group, attivo negli Stati Uniti e nel Canada; Japanese Society for Hyperthermic Oncology, che riunisce quasi un migliaio di ricercatori giapponesi; ASSIE - European School of Hyperthermya Vigevano ASSIE - Sede Europea Via Molino delle Armi, 3. Esistono ancora limiti al riscaldamento di tumori di grande volume localizzati in profondità, per la difficoltà di selezionare, indirizzare e controllare adeguatamente il calore (10). Sono in corso di studio e sviluppo macchine complesse, dotate di sistemi di focalizzazione (arraydi dipoli con controllo di fase) della potenza elettromagnetica e di sistemi di controllo della temperatura (4), che promettono un decisivo miglioramento nelle pianificazione e nel controllo dei trattamenti.Ciò potrà consentire un ulteriore passo in avanti nella articolata lotta contro il Cancro.


Elvio

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Ipertermia oncologica

CURARE CON IL CALORE: LA TERAPIA DOLCE DEI TUMORI" - ASSOCIAZIONE EUROPEA DI IPERTERMIA (ASSIE)" .
Pavia, 4 giugn o 2003 - L'utilizzazione sistematica nella cura del tumori solidi dell'adulto (polmone, mammella, stomaco, pancreas, fegato, cervello, sarcomi delle parti molli, ecc.) di chemio e radioterapia non ha ottenuto finora I risultati sperati. Soprattutto gli effetti col1aterati della terapia condizionano pesantemente ta qualità detta vita dei soggetti affetti da tumore. I Professori del settore in una pubblicazione illustrano le metodiche complementari che possono affiancarsi, o in alcuni casi sostituirsi, alle metodiche tradizionali...
(tratto da MARKETPRESS, QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità)
"UNA MACCHINA PER CURARE IL CANCRO".
L'inefficacia delle strategie tradizionali stano spingendo i ricercatori a cercare alternative nel campo dei trattamenti dei tumori.
Infatti è innegabile che la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia hanno un'elevata incidenza di effetti collaterarali negativi sui pazienti e questo ha spinto molti ricercatori a puntare su metodi nuovi e comunque che danno la possibilità di essere combinati con le terapie tradizionali...
(tratto dal mensile Pavia in tasca del mese di Luglio - Agosto 2003)
"LA SPERANZA CHE ARRIVA DAL CALDO".
Il calore è un'arma antichissima contro il cancro.Il nome medico è ipertermia. Ma come funziona? "Grazie alle radio frequenze emesse da una particolare attrezzatura, si riscalda la zona sino ha raggiungere i 43°"


Giovanni

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Re: Radioterapia stereotassica

Stefano ha scritto:
Indubbiamente la Radioterapia Stereotassica è un'arma molto potente ma estremamente selettiva. E', pertanto, molto efficace ma nel contempo il suo uso è limitato a piccole e singole localizzazioni. Ad onor del vero però, ho visto fare, in centri americani, anche trattamenti di radioterapia stereotassica su plurilesioni del fegato e grosse localizzazioni toraciche.
In Italia, la si può utilizzare con successo a livello cerebrale (metodica per cui è nata), ma in diversi centri, pubblici e privati, la si usa anche per lesioni addominali o toraciche.
Sicuramente, l'associazione di Ipertermia a Radiofrequenza e Radioterapia, trova indicazioni e da risultati decisamente superiori nei casi in cui si debba trattare una malattia caratterizzata da più e medio-grosse lesioni.
Molto importante è, pertanto, prima di scegliere quale metodica terapeutica utilizzare, porre una corretta e completa diagnosi della malattia del paziente.
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini

Gentile dott. Stefano Limontini
Condivido quello che lei sostiene, l'ipertermia a Radiofrequenza è indicata proprio per i tumori di grosse dimensioni e anche piccole dimensioni, questo metodo di terapia ha dato degli ottimi risultati per tumori anche pericolosi, sarcomi, tumori al cervello, glioblastoma. Bisogna che le persone siano informate dei veri benefici dell’ipertermia. Una massa tumorale anche se è localizzata coinvolge pure masse sane vicine, infatti, quando un tumore è asportato sono rimosse anche queste parti sane. Se ad esempio trattiamo un tumore al polmone il calore va portato in tutto il polmone evitando di danneggiare le cellule sane, le cellule sane sopravvivono al calore per la sua dissipazione, al contrario delle cellule tumorali che restano intrappolate.Questa terapia otre ad eliminare un tumore stimola il sistema immunitario, i farmaci hanno la massa efficacia con il calore, riesce entrare nel centro del tumore, quello che non riesce fare la chemioterapia con i 36,5 gradi, tutti questi benefici devono essere presi in considerazione prima di decidere per altre terapie.
Cordiali Saluti
Giovanni


Stefano213

Stefano213

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Inserito il 17/12/2005 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Radioterapia stereotassica

Indubbiamente la Radioterapia Stereotassica è un'arma molto potente ma estremamente selettiva. E', pertanto, molto efficace ma nel contempo il suo uso è limitato a piccole e singole localizzazioni. Ad onor del vero però, ho visto fare, in centri americani, anche trattamenti di radioterapia stereotassica su plurilesioni del fegato e grosse localizzazioni toraciche.
In Italia, la si può utilizzare con successo a livello cerebrale (metodica per cui è nata), ma in diversi centri, pubblici e privati, la si usa anche per lesioni addominali o toraciche.
Sicuramente, l'associazione di Ipertermia a Radiofrequenza e Radioterapia, trova indicazioni e da risultati decisamente superiori nei casi in cui si debba trattare una malattia caratterizzata da più e medio-grosse lesioni.
Molto importante è, pertanto, prima di scegliere quale metodica terapeutica utilizzare, porre una corretta e completa diagnosi della malattia del paziente.
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini

Ettore

Utente non registrato
Inserito il 15/12/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Ipertermia oncologica

Personalmente ho molta fiducia per la radioterapia stereotassica però penso che questa terapia sia più adatta per tumori al cervello, ma per grossi tumori al polmone al fegato, all'addome sia più adatta l'ipertermia associata radioterapia o con chemioterapia a piccole dosi. Molto spesso i tumori spuntano con delle metastasi, anche se nella Tac si nota un tumore localizzato non è detto che ci siano delle piccole metastasi in altre parti del corpo, nella Tac non si notano piccole cellule, ma queste piccole cellule formano poi delle masse, perciò bisogna portare anche il farmaco nel corpo, il farmaco con il calore ha la massima efficienza. Con l'ipertermia si stimolano anche le difese immunitarie, quando le difese funzionano bene si può guarire da un tumore. Cordiali saluti da Ettore.

Stefano213

Stefano213

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Inserito il 13/12/2005 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Stereotassica

...ma si immagini!
Si rivolga con serenità a questo centro e mi tenga informato.
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini

Clara

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Inserito il 13/12/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Stereotassica

Grazie Dott. Limontini per la sua risposta!

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