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Stagnaro

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Inserito il 01/08/2006 14:24:22   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Ma c'e' ancora chi...

Davis5 ha scritto:
ma c'e' ancora chi confonde le cellule staminali con le cellule staminchiali? :-D

Vorrei chiedere al "coraggioso e libero" Davis:" Scriveresti le stupidaggini che scrivi e che innanzitutto compromettono il livello culturale di Molecularlab.it offendendo chi partecipa al Foro portando la propria esperienza, costata anni di lavoro e sacrificio, SOLO SE ti dovessi firmarti con tanto di nome, cognome ed indirizzo?"
Da noi c'è un detto a proposito di certa gente e si riferisce alla madre sempre incinta...
dott Sergio Stagnaro,
Medico in Pensione e Ricercatore,
Fondatore della Semeiotica Biofisica,
Who's Who in the World dal 1996 al 2007.
Riva Trigoso (Genova)


Davis5

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Inserito il 01/08/2006 14:12:21   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Ma c'e' ancora chi...

ma c'e' ancora chi confonde le cellule staminali con le cellule staminchiali? :-D

Stagnaro

Utente non registrato
Inserito il 26/07/2006 10:08:56   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
La primaria importanza spetta allo studio dei mitocondri staminali.

Un intervento dell'Osservatore Romano sull'utilizzo di cellule staminali embrionali ha fornito oggi fuoco alle polveri per discorsi sui massimi sistemi (Il Secolo XIX, prima pagine, "Staminali l'anatema del Vaticano"). Come ben noto e riferito dallo stesso destinatario della mia Lettera Aperta, l'On Fabio Mussi, la Comunità Europea ha stanziato 53 milioni di euro (da spendere in 7 anni) per lo studio di queste promettenti cellule (Riva Trigoso 5 giugno 2006. Lettera Aperta all’On. Fabio Mussi, Ministro dell’Università e della Ricerca, su Cellule Staminali e Terreno Oncologico.
http://www.medforum.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=419
http://www.ilpungolo.com/site/leggi.asp?IDS=13&NWS=NWS3898
http://www.clicmedicina.it/pagine%20n%2023/lettera_stagnaro.htm
http://www.katamed.it/Notizia.asp?idcat=999&ID=8666
http://xoomer.alice.it/piazzetta/professione/professione.htm
http://www.molecularlab.it/news/commento.asp?n=4212&comid=5989 (Sergio Stagnaro*)
A mio parere, come scrivo in dettaglio nella Lettera rimasta finora senza risposta, l'Anfangspunkt della discussione sulle staminali non è di natura "morale" ma "scientifica" - come più volte riferito in questo sito - e consiste nell'inevitabile, preliminare, accurato studio delle centinaia di mitocondri (fabbrica di energia, o ATP) di queste cellule ,che possono portare in un futuro o alla guarigione se studiate opportunamente, come da me indicato,oppure a danni al momento non da tutti previsti, ma da me segnalati in modo preciso, suggerendone la prevenzione. Fin d'ora si segnalano patologie dipendenti dalle staminali, come osteoporosi nei bambini e tumori epatici negli adulti: la spiegazione scientifica di questi fatti da me previsti è presente nella Lettera. E' tanto desolante quanto sospetto il silenzio sia dei nostri Ministri e politici sia della classe medica sugli aspetti scientifici da me segnalati. Il Vaticano può anche non conoscere e prevefere le conseguenze devastanti delle citopatie mitocondriali trasmesse con le staminali a causa dell'umana ignoranza! Mi auguro di poter contare sulla MEMORIA di chi legge i miei messaggi, sperando che alcuni di loro possano "amichevomente" informare i Potenti di turno, che di destra o di sinistra fanno solo gli interessi loro e della corrente...del partito di appartenenza.

Armand-Holmes

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Inserito il 25/07/2006 10:09:50   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
...elementare watson !

da Il Giornale
Embrioni, capolavoro di ipocrisia
Eugenia Roccella
Per una volta siamo in perfetta sintonia con Marco Cappato, parlamentare radicale e segretario dell'Associazione Luca Coscioni, che definisce l'accordo raggiunto dal Consiglio europeo in tema di ricerca sulle staminali, come «un capolavoro di ipocrisia». La nuova posizione europea è studiata apposta per dribblare le questioni etiche, e cercare un aggiustamento di fatto, del genere una mano lava l'altra. Gli embrioni si possono distruggere, ma con discrezione: ogni nazione lo può fare con i propri soldi, a casa sua, senza coinvolgere direttamente nello spinoso problema l'Unione Europea. Solo una volta create le linee di cellule staminali embrionali, arriveranno ai progetti di ricerca i fondi europei, con una spartizione dei compiti moralmente ambigua ma praticamente efficace: il lavoro «sporco» si fa nei laboratori privati, nei Paesi dove la legge lo consente, mentre l'Europa interviene nella seconda fase della ricerca. Si finge di non sapere che per estrarre linee cellulari dall'embrione non è necessario un grande sforzo economico, e che proclamarne la non finanziabilità, una volta che siano garantiti i fondi per proseguire nelle fasi successive, non crea alcun ostacolo a questo tipo di ricerche.
Se il ministro Mussi non avesse ritirato la firma alla Dichiarazione etica, che diceva un chiaro no alla ricerca sugli embrioni umani, il cosiddetto blocco di minoranza costituito da Italia, Germania, Austria e altri paesi avrebbe evitato questa decisione pasticciata e ambigua.
Ma l'accordo di ieri rispecchia pienamente la duplicità della mozione approvata mercoledì al Senato dalla maggioranza, che mette insieme «il sostegno finanziario alle ricerche che non implicano la distruzione di embrioni» e la verifica «della possibilità di ricerca sugli embrioni sovrannumerari». Una conciliazione impossibile nella sostanza, perché per verificare l'impiantabilità degli embrioni è necessario scongelarli, e una volta scongelati, che farne se non c'è una donna disposta ad accogliere quella vita nel proprio grembo? È evidente che a quel punto non resterebbe altra soluzione che l'utilizzo come materiale di ricerca. Porre la questione dell'impiantabilità degli embrioni apre le porte alla loro distruzione, e soprattutto alla proliferazione dei sovrannumerari, nella certezza che, prima o poi, potranno essere destinati ai laboratori. Emma Bonino ieri ha scoperto il gioco, affermando con chiarezza che l'embrione è cosa e non persona, e che le cellule derivate dalla sua distruzione sono merci che devono circolare liberamente attraverso le frontiere europee. In piena coerenza con questa impostazione, dice la Bonino, dalla mozione approvata al Senato è stato eliminato consapevolmente ogni riferimento «al rispetto della vita umana a partire dal concepimento».
L'Italia ha scelto la via del dico-e-non-dico, del faccio-e-non-faccio, in cui la lotta politica si sposta dalla norma alle sue interpretazioni, che ogni componente della maggioranza può tentare di tirare dalla sua parte. Anche l'Europa sembra aver imboccato la stessa strada, e va avanti barcamenandosi, senza alcuna chiarezza. L'unica verità è quella offerta dall'assoluta mancanza di risultati terapeutici della ricerca sulle staminali embrionali, che ormai persino la Bonino ammette; solo il ministro Mussi sembra ancora convinto che la distruzione degli embrioni umani sia un atto di «solidarietà dell'altro», necessario ad affermare «il principio etico della cura».

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