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mark

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Inserito il 02/11/2006 11:58:58   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
"problems with isolating hiv."

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3.8. "Problems with isolating HIV."
Etienne DE HARVEN, MD, Emeritus Professor (Pathology), University of Toronto, Member of the South African Presidential AIDS Advisory Panel, France.
"Current policies for helping Africa in what has been described as the AIDS crisis, are entirely based on the validity of the HIV=AIDS hypothesis. However, this hypothesis must be completely reappraised because HIV has never been isolated nor purified, directly from AIDS patients, in a way that would satisfy the classic requirements of virology. More specifically: 1) HIV particles have never been demonstrated by electron microscopy in the blood stream of AIDS patients allegedly presenting with high ' viral load '. 2) Alleged HIV isolations have been reported, based on the identification of molecular 'markers'. These markers are of physical, biological or genetic nature. Their HIV specificity could never be rigorously demonstrated because such demonstration would have necessitated HIV purification that has never been achieved. 3) Serological tests for so-called 'HIV seropositivity', being based on the same non specific markers, also lack specificity and do not demonstrate any HIV infectious process. 4) Public credulity is abused by the constant publication of HIV images that all derive from electron microscopy of laboratory cell cultures, and never derive directly from AIDS patients. In view of these major uncertainties concerning HIV isolation directly from AIDS patients, priorities should be drastically revised. Suspending all HIV sero-testing, and suspending administration of anti-retroviral toxic medications should make budgets available to combat malnutrition, extend drinking water distribution, and improve hygiene and sanitation for the African people." During his presentation de Harven acknowledged several times that the Perth Group, led by Eleni Papadopulos-Eleopulos, was the very first to question the isolation of HIV.
English presentation : http://www.altheal.org/texts/isolhiv.htm
French presentation : http://www.sidasante.com/edh/isolvih.htm
The Perth Group : http://www.theperthgroup.com & http://www.virusmyth.net/aids/perthgroup


mark

Utente non registrato
Inserito il 30/10/2006 15:42:07   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Aids tribunale tedesco

TRIBUNALE TEDESCO conferma INESISTENZA VIRUS HIV
Science, Medicine and Human Rights, Germany Wissenschaft, Medizin und Menschenrechte e.V.
Officially Registered Humanitarian Organisation -
President: Karl Krafeld, Albrechtstr. 17, D-44137 Dortmund
Vice-President: Dr. Stefan Lanka, Ludwig-Pfaustr.1b, D-70176 Stuttgart
T 0711 2220601 - F 0711 2220600 - M 0171 3281070 - Lanka@free.de
Infiammazione (conCausa delle malattie fisiche) + Falsita' della medicina ufficiale
"Il paziente malato di aids non muore a causa del virus dell'HIV ma per alterazioni dell'assorbimento intestinale e quindi per ipoalimentazione (malNutrizione), dovuta a una grave micosi." (By Dr. Gerhard Orth, Leuthkirch)
L'AIDS e' causato principalmente dalle Droghe (anche farmaci di sintesi + vaccini) e da altri cofattori NON infettivi, es. trasfusioni
Ecco cosa afferma il ricercatore dr. Peter Duesberg (Virologo di fama mondiale)
La macchina della falsa propaganda, continua a disinformare la popolazione del mondo intero ....
Il 15.1.2001 il giudice Hackmann ha reso noti in un'udienza pubblica presso il tribunale Dortmund (Ns 70 Js 878/99 14 (XVII) K 11/00) i fatti a conoscenza delle autorità sanitarie tedesche in materia di AIDS:
Il virus dell'AIDS non è mai stato individuato !
Il giudice Hackmann si riferiva ad una dichiarazione del dott. Marcus, portavoce dell'ufficio stampa dell'istituto Robert Koch (RKI, Berlino), il centro scientifico del governo federale tedesco competente per l'AIDS.
A 20 anni dalla comparsa dei primi casi di AIDS nel giugno 1980 negli USA e a 17 anni «dall'annunciazione" della scoperta del virus dell'AIDS da parte del governo USA, un giudice ha fatto luce sul primo crimine commesso su scala mondiale: nonostante l'utilizzo delle tecniche di laboratorio più sofisticate dell'era elettronica e lo stanziamento di somme ingenti per la ricerca, in tutto il mondo non è mai stato isolato il virus dell'AIDS né in un animale né in una persona. In 20 anni non è mai stata accertata, in
nessuna parte del mondo, l'esistenza di un'infezione da HIV o AIDS: ecco quanto il giudice ha affermato di fronte all'opinione pubblica.
Al tempo stesso il giudice ha reso pubblico quanto le autorità sanitarie e soprattutto le autorità giudiziarie sanno ma tengono segreto: ancora oggi si convincono persone, impunemente, che con comuni test di laboratorio (miranti ad individuare gli anticorpi HIV) è stata accertata in loro l'infezione causata da questo virus mai individuato nel mondo. Sulla base di questi
risultati falsi si inducono queste persone sane a prendere "medicinali" a lungo andare letali. Gli effetti collaterali descritti sul foglietto illustrativo di questa forma di chemioterapia corrispondono totalmente ai 29 sintomi della definizione dell'AIDS. Questi "effetti collaterali" definiscono appunto la malattia "AIDS". Queste persone, che fino all'esecuzione del test erano sane e nelle quali non è mai stato possibile provare un'infezione da HIV, muoiono quindi di «AIDS».
Ciò è noto alle autorità sanitarie. È noto ad oltre 60 procure di Stato della BRD. È noto alla procura generale di Stato e al Ministero della Giustizia federale. È noto soprattutto al Parlamento e ad ogni singolo deputato (v. pet. 2-14-15-212-026084). Da cinque anni è noto in particolare alla procura di Stato di Dortmund.
Il pubblico ministero Strunk ha dichiarato il 15.1.2001 di essere a conoscenza di questo crimine, di questo genocidio (§ 220a StGB) e dei responsabili. Dopo il 15.1.2001 la procura di Stato di Dortmund ha dimostrato ancora una volta di approvare questo crimine e di tollerarlo e trascurarlo passivamente dopo aver preso conoscenza dell'inganno assassino di Stato.
Il giorno dopo questa dichiarazione dinanzi al tribunale di Dortmund, il 16.1.2001, il dott. Gerhard Scheu, deputato ed ex-presidente della commissione d'inchiesta sullo scandalo dell'emofilia, ha scritto ad un cittadino: "I test per individuare se una persona è portatrice del virus HIV sono ovviamente validi" (accertano l'HIV isolato).
Sull'esempio della nostra iniziativa di chiedere ai responsabili le prove dell'HIV e dell'AIDS, in Germania ed Austria i cittadini hanno cominciato a chiedere alle autorità le prove scientifiche degli agenti patogeni contro i quali si fanno vaccini. Salvo quanto provato dalle autorità sanitarie di Böblingen in una pubblicazione del 1889 (!), fino ad oggi nessuna autorità sanitaria ha reso accessibili le prove scientifiche del presunto agente patogeno, la foto dell'agente patogeno isolato. Le autorità sanitarie
invitano la popolazione a farsi vaccinare contro questi agenti con prodotti medicinali a rischio di effetti collaterali (rischio della vaccinazione: mercurio, ingegneria genetica, ecc.). È in corso di preparazione un'iniziativa simile sulle informazioni segrete riguardo al cancro.
Per quanto concerne la BSE, si ammette generalmente che, malgrado le tecniche di laboratorio più avanzate e lo stanziamento di consistenti somme per la ricerca, il presunto agente patogeno della BSE non è stato individuato in nessun bovino, ovino o altro essere vivente. In tutta Europa, l'infezione da BSE non è stata dimostrata in nessun bovino! Ciò è ammesso apertamente (se si ascolta attentamente) dai difensori dell'esistenza della BSE.
D'altro lato, come per l'AIDS, si convince il pubblico, e in particolare gli agricoltori, che con un comune test di laboratorio (test BSE) è stata provata un'infezione da BSE in alcuni bovini. Nessuno parla di test "falsamente positivi", in modo che non sorga il dubbio sui test "correttamente positivi", perché così sarebbe immediatamente chiaro che questi test, come quelli dell'HIV, non sono mai stati comprovati.
Non ci si limita ad abbattere solo questi animali considerati afflitti, con questa follia si giustifica lo sterminio in massa di bovini: prossimamente si dovranno macellare e distruggere milioni di bovini in Germania e nella UE.
Il ministro dell'agricoltura federale Renate Künast (partito dei Verdi) ha dichiarato: "Non vi è alternativa. Dobbiamo macellare tutti i 400.000 bovini".
Ma, a questo punto chi deve proteggere chi e da cosa ?
Arrestiamo lo sterminio di Stato di esseri animali ed umani, con il buon senso dei cittadini e quello, se esiste, dei parlamentari !
Anche per la BSE il principio di base è l'uso della ragione !
Senza dubbio, in rari casi umani e animali, sono sorte malattie poi denominate AIDS e BSE e per le quali non è stato individuato un agente patogeno. Per capire, prevenire e curare queste malattie occorre utilizzare i metodi classici della medicina: l'analisi dei precedenti della malattia - altrimenti detta anamnesi - e una approfondita analisi atta a determinazione
e definire gli elementi negativi ai quali il corpo era stato soggetto in precedenza.
Per ciò che riguarda la BSE è innegabile che vi sia una relazione tra le neurotossine del gas utilizzato contro gli estri e i metodi di alimentazione ed allevamento non conformi alle specie animali (ormoni, allevamento intensivo, chemio-antibiotici, farine animali somministrate come foraggio a ruminanti erbivori!).
Per l'AIDS, anche senza ricorrere a speciali test e medicinali, è comunque possibile stabilire una relazione fra l'insorgere della malattia e il forte strapazzo fisico al quale sono esposti per esempio i tossicodipendenti per via intravenosa, gli emofiliaci sottoposti cronicamente a trasfusioni con pericolosi prodotti ematici, l'uso di chemio-antibiotici e droghe da fiutare
(Poppers) contenenti nitrito, i maschi omosessuali, nonché l'alimentazione carente e pessime condizioni igieniche, e in particolar modo - per quanto riguarda l'AIDS in Africa - il forte inquinamento dell'acqua potabile con nitriti e nitrati.
Chi ha interesse a deviare l'attenzione da queste evidenti correlazioni di causa ? E ad insistere, nonostante l'evidenza, sull'esistenza di agenti patogeni mai isolati ?
Non hanno interesse né i bovini, né gli uomini. Questa atroce follia, praticata dai politici e dagli gli "scienziati" nei
riguardi della specie bovina, viene giustificata dall'intento di proteggere le persone da una "nuova variante" della malattia di Creutzfeld-Jakob (CJD), il cui agente patogeno, mai individuato in un essere umano, sarebbe simile ma non identico a quello, mai isolato, della BSE. Questo si modificherebbe nel circuito della catena alimentare passando dalla bistecca all'uomo.
Che cosa indica il confronto con l'anamnesi dei casi oggi emergenti di CJD, in particolare di quelle dei giovani colpiti ?
Non sarà che le anamnesi farebbero risalire in questi casi a nuove droghe sintetiche ? Il timore dell'anamnesi costituisce una pessima base per la terapia e la tutela delle persone !
Chi ha paura, nei casi di BSE, AIDS e CJD, di un'anamnesi, un procedimento dai costi irrisori ? Chi ha interesse a trascurare questo aspetto ?
È estremamente significativo che quanto dichiarato dal giudice Hackmann al tribunale di Dortmund il 15.01.2001 comincia ad essere capito e ad avere effetto.
Quando il ministro della sanità statunitense Heckler annunciò il 23.4.84 la scoperta di un virus dell'AIDS, annuncio di fronte al quale tutti gli "scienziati" del settore e tutti i governi si piegarono ciecamente ed umilmente, si trattò di un inganno del governo USA su scala mondiale, un inganno mondiale che è stato smascherato dal giudice Hackmann.
Al congresso internazionale sull'AIDS tenuto a Durban (Sudafrica) nel luglio 2000, oltre 5000 scienziati di fama internazionale, specialisti di tutte le discipline, hanno firmato la "Dichiarazione di Durban" dichiarando che le prove dell'HIV e dell'AIDS soddisfano i più rigorosi criteri scientifici ("confirm to the highest scientific standard"). Il giudice Hackmann ha smascherato la "scienza" dominante che si rivela una pericolosa ciarlataneria con conseguenze che vanno oltre alla BSE e all'AIDS.
Lo stesso dott. Marcus (RKI) che ha ora rivelato dinanzi al giudice che il virus dell'AIDS non è mai stato individuato, nell'ambito della dichiarazione sull'AIDS del 9.3.95 aveva dichiarato che la prova era stata trovata da Montagnier e Gallo i quali nelle loro pubblicazioni del 1983/84 avevano pubblicato foto del cosiddetto virus dell'AIDS da essi isolato. Questa menzogna del RKI del 9.3.95 è stata sostenuta in Parlamento in una petizione e tale posizione è stata corroborata da quello dell'Ufficio giudiziario
federale (Schmitt, Köblitz, Neuß, Kartschuk, ecc.), dalla procura di Stato di Dortmund (StA to Roxel et al.), dal giudice Prause (2.7.97) e dal giudice Weiß (9.8.2000) alla pretura di Dortmund. Tuttavia, il 15.1.2001 il giudice Hackmann al tribunale di Dortmund ha fatto luce sullo Stato tedesco. Le autorità sanitarie, il Parlamento, l'Ufficio giudiziario federale, la procura generale di Stato, i giudici: sono tutti di natura genocidi ! (§ 220a StGB).
Ed ora pure macellai invasati !
Nessuna persona razionale e responsabile può avere fiducia in uno Stato come quello descritto dal giudice Hackmann (trib. Dortmund) il 15.1.2001.
Chi è folle ? I bovini o gli uomini ? I politici, la giustizia e la scienza ?
Come si può mettere fine a questa follia ? Mediante stermini di massa o inducendo l'uomo ad usare la razionalità ?
"Il principio di base è la razionalità,..". Chi ha paura di pensare?
Chi sarebbe costretto a rimanere nella follia ? Chi vuole rimanere nella follia ?
Chi è da definire folle, se consentiamo che i nostri alimenti siano sostituiti da "generi alimentari" nocivi per il nostri corpo, ai quali l'industria aggiunge sostanze estranee tossiche sottraendo al tempo stesso sostanze vitali essenziali (come nel pane con farina raffinata) ? Chi è folle se abbiamo perso il rispetto per la vita e la dignità dell'uomo e dell'animale ?
Siamo diventati tutti folli e reagiamo alla nostra follia prendendocela con i bovini ? O ci sottomettiamo tutti alla dinamica intrinseca, folle e smisurata, di un'economia finanziaria globale, virtuale (artificiale), che ha perso ogni contatto con i valori (reali) come era ancora il caso nel capitalismo produttivo e degli interessi composti.
Con questa follia ci siamo forse lasciati imprigionare in un mondo virtuale, al di là ed al di fuori della realtà, come il capitale finanziario virtuale globale ?
"BSE" e "AIDS" - per le persone razionali - indicano la necessità di agire affinché si torni alla realtà. Dalla virtualità alla realtà.
In materia di "BSE" le persone hanno iniziato a pensare e ad agire.
In materia di AIDS il giudice Hackmann (trib. Dortmund) il 15.1.2001 ha preso l'iniziativa riportando il virus dell'AIDS dalla virtualità alla realtà. Il virus dell'AIDS non è mai stato individuato!
Per sei anni, dopo la menzogna del RKI del 9.3.95 secondo la quale il virus dell'AIDS era stato isolato, abbiamo contribuito, agendo con determinatezza, all'affermazione pronunciata il 15.1.2001 a Dortmund, un avvenimento di importanza mondiale.
Il tempo, la realtà, l'attualità sono maturi per superare la "dittatura della virtualità" in tutto il mondo "a passi piccoli piccoli", partendo dal basso con conseguenze su larga scala. Ciò è alla portata di ogni persona veramente vivente.
Ogni persona può distribuire copie di questo scritto senza commenti a:
politici a tutti i livelli, partiti, autorità sanitarie, procure di Stato, organizzazioni agricole, gruppi biologici, mass media, ecc.. Ognuno può dare il suo contributo pensando a chi inviare copie (soprattutto a funzionari).
Il costo in termini di fotocopie, francobolli e tempo è irrisorio. L'invio per fax o raccomandata permette di osservare se e come i politici e le autorità destinatarie reagiscono.
Secondo la ragione, le leggi, la Costituzione e i diritti umani o niente affatto: in questo caso sono criminali, malati di mente o entrambi.
Ciò di cui "quelli in alto" hanno paura è "la crescente irrequietezza" della popolazione. "Quelli in alto" hanno paura che "quelli in basso" vengano a sapere ciò che loro sanno e però tacciono da tempo.
Non è della BSE o dei bovini che si deve avere paura ma di questi politici.
Karl Krafeld, dott. Stefan Lanka, febbraio 2001 Si invita espressamente a copiare e distribuire questo scritto !
1° presidente - 2° presidente - Tel: (0) 711 222 06 01
Karl Krefeld - Dr Stefan Lanka - Fax: (0) 711 222 06 00
Albrechtstr. 17 - Ludwig-Pfau-Str 1b - Cell.: (0) 171 328 1070
D-44137 Dortmund - D-70176 Stuttgart - e-mail: Lanka@free.de
Wissenschaft, Medizin und Menschenrechte e.v.
Germany - (Science, Medicine and Human Rights)
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Testo originale in Tedesco - Pressemitteilung, 18.1.2001
Sehr geehrte Damen und Herren,
nachdem wir Ihnen in den letzten Tagen MuM-8 (AIDS, Zukunft von Menschheit, Rechtsstaatsrealisierung) haben zukommen lassen, informieren wir Sie heute über Ergebnisse und Konsequenzen des in MuM-8 angekündigten, höchst eigenartigen Gerichtsverfahrens vom 15.1. bis 17.1.2001 vor dem Landgericht Dortmund.
Mit freundlichen Grüßen,
Dr. Lanka
Richter Hackmann, Landgericht Dortmund, bewies am 15.1. und 17.1.2001 die Verlogenheit der Bundesgesundheitsbehörden (BZgA, RKI, PEI, BMfG), des Deutschen Bundestages und der über 5000 internationalen Wissenschafter, die die "Durban-Deklaration" vom 6.7.2000 unterzeichnet haben:
Es gibt bis heute, entgegen den öffentlichen Behauptungen, keinen wissenschaftlichen Beweis über die Existenz des AIDS-Virus "HIV"!
Es gibt bis heute, entgegen den öffentlichen Behauptungen, kein Foto eines isolierten HI-Virus!
Es gibt aber, z.B. im Handbuch der Deutschen Bundesgesundheitsbehörden über HIV-Testung und in vielen anderen staatlichen Dokumenten, die eindeutige Aussage, daß HIV-Tests keinerlei Aussagekraft haben, also nicht gültig sind!
Richter Hackmann führte in der öffentlichen Verhandlung am 15.1.2001 aus, daß Dr. Marcus, Pressesprecher des für AIDS zuständigen wissenschaftlichen Referenzzentrums der Bundesregierung, des Robert Koch-Institutes (RKI) ihm dargelegt hat, daß das sog. AIDS-Virus "HIV" niemals isoliert und mittels Foto dokumentiert wurde.
Im Zusammenhang mit dem Internationalen AIDS-Kongress im Juli 2000 in Durban (Südafrika) hatten über 5.000 Wissenschaftler aus aller Welt, auf Initiative einer kleinen Gruppe von Wissenschaftlern, der auch Prof. Dr. Reinhard Kurth, Präsident des RKI und damit Vorgesetzter des Dr. Marcus (RKI) angehörte, behauptet, daß die Beweise zu "HIV und AIDS" auf dem höchsten wissenschaftlichen Standard vorhanden sind ("confirm to the highest scientific standards"). Richter Hackmann eröffnete am 15.1.2001 erstmalig den Beweis, mit dem Dr. Marcus (RKI) seinen Vorgesetzten, Prof. Kurth als internationalen Wissenschaftsbetrüger entlarvte.
Wenn Dr. Marcus (RKI) gegenüber Richter Hackmann die bisher nicht erfolgte Isolation des HIV damit behauptet, daß die Hüllproteine zu labil seien, ist das nicht nur eine unbewiesene Behauptung. Die Behauptung ist dadurch widerlegt, daß die Isolation des als stabil behaupteten Viruskern nirgendwo erfolgte und nachgewiesen wurde.
Das RKI (Dr. Marcus) schreckt nachweislich nicht davor zurück, einen Richter zu belügen. Auch das wurde am 15.1.2001 öffentlich bewiesen.
Den richterlichen Ausführungen lag zugrunde die Behauptung des RKI (Dr. Marcus) vom 9.3.95 im Rahmen der Bundes-AIDS-Aufklärung der BZgA, Fotos des isolierten HI-Virus befinden sich in den Publikationen von Montagnier und Gallo (Science 220, 224).
Diese Verlogenheit des RKI wurde im Petitionsverfahren Pet 5-13-15-2002-010526 mittels eigenständiger Lüge des BMfG gegenüber dem Parlament gesichert. Diese Verlogenheit wurde vom Bundestag selbst mit dem eigenständigen Akt der parlamentarischen Lüge gefestigt, indem das Vorliegen von Anhaltspunkten verneint wurde, obwohl der Bundestag mit Datum vom 6.10.1995 den Eingang von Anhaltspunkten bestätigt hatte.
Wenn das HI-Virus niemals isoliert wurde, sind aussagegültige HIV-Antikörpertests technisch unmöglich.
Dieses Wissen der Bundesgesundheitsbehörden war Richter und Staatsanwalt Strunk am 15.1.2001 bekannt.
In dem "Handbuch "HIV-Test Arbeitshilfen zur Beratung und Testdurchführung" der Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung (BZgA), das die Bundesregierung den örtlichen Gesundheitsämtern zur Beratung bei der Testdurchführung als Arbeitshilfe gibt, heißt es auf S. 22:
".... denn letztendlich ist nur dieser getestete Mensch in der Lage, das Ergebnis für sich zu bewerten."
Das ist so, als würde die Bundesregierung behaupten: "Nur das Rindviech selbst kann entscheiden, ob es BSE hat."
Richter und Staatsanwalt war auch bekannt, daß die BZgA über die Gesundheitsämter Betroffene absichtlich über die Testgültigkeit belügt. In der BZgA-Broschüre "Wissenswertes über den HIV-Test" wird gelogen: "....; der HIV-Antikörpertest gibt Sicherheit." In der BZgA-Broschüre "Wenn der HIV-Test positiv ist" steht "Der Nachweis einer Ansteckung mit HIV ist meist ein Schock, ..."
Erstmalig wurde durch ein Gericht öffentlich die Verlogenheit der Bundesgesundheitsbehörden im Zusammenhang mit AIDS, der skrupellose Vertrauensmißbrauch der Bürger durch die Bundesgesundheitsbehörden dargelegt.
Vor Gericht wurde dargelegt, daß Folge dieses heimtückischen Vorgehens der Bundesbehörden die Zustimmung positiv Getesteter zu einer extrem nebenwirkungsriskanten Dauertherapie ist, die unausweichlich eigenständig tödlich ist. Die extremen Nebenwirkungen der AIDS-Medikamente werden von niemandem bestritten.
Auch wird von niemandem bestritten, daß eine solche Medikation nur als zulässig angesehen werden kann, wenn zweifellos eine HIV-Infektion nachgewiesen wurde. Vor Gericht wurde dargelegt daß allgemein in den Behörden bekannt ist, daß, solange das HI-Virus nicht isoliert ist, kein Test in der Lage sein kann, eine HIV-Infektion nachzuweisen.
Der Richter bestätigte das Wissen der Staatsanwaltschaft, daß mittels aussageungültiger Tests die Zustimmung zu einer tödlichen Dauermedikation erwirkt wird und Menschen, insbesondere aus den Bevölkerungsgruppen der homosexuellen Männer und der Hämophilen sterben. Es wurde vor Gericht dargelegt, daß diese heimtückische Irreführung durch die durch Richter Hackmann als verlogen bewiesenen Bundesgesundheitsbehörden den Straftatbestand des Völkermordes (§ 220 a StGB) entspricht. Sowohl hinsichtlich der absichtlichen Mittäterschaft als auch hinsichtlich der absichtlichen Duldung durch Polizeibehörden und Justizbehörden nach Kenntnisnahme der Fakten.
Auf diesem Hintergrund verkündigte Richter Hackmann auf Antrag von Staatsanwalt Strunk das Urteil "8 Monate Haft auf Bewährung und Einzug des Computers," der nicht Eigentum des Beklagten ist.
Dem Beklagten wurde vorgeworfen, er habe versucht, die Justizbehörden nach Kenntnisnahme der zweifelsfreien Beweise der absichtlich tödlichen Verlogenheit der Bundesbehörden zum rechtsstaatlichen Tätigwerden zu nötigen.
"In einer Demokratie sei ein solches Verhalten eines Bürgers nicht duldbar, da es mit den demokratischen Spielregeln nicht in Einklang steht," wenn ein Bürger tödliche Verlogenheit der Gesundheitsbehörden nicht duldet. "Es sei mit der grundgesetzlichen Meinungsfreiheit unvereinbar," wenn ein Bürger bewiesene staatliche tödliche Verlogenheit nicht duldet.
Das Urteil gründet in der wissentlich wahrheitswidrig vorgetragenen Behauptung der Staatsanwaltschaft und des Richters, der Beklagte würde "eine andere Meinung" zu "HIV und AIDS" vertreten, als die von den Behörden tatsächlich dokumentierte.
Und daß er diese mit dem unzulässigen Mittel der versuchten Nötigung durchzusetzen versuchte. Dies obwohl Richter und Staatsanwaltschaft genau wissen, daß der Angeklagte in jahrelanger, nahezu kriminalistischer Vorgehensweise nur das tatsächliche, verschwiegene Wissen der Behörden offengelegt hat. Und daß die "andere Meinung" des Angeklagten lediglich darin besteht, daß im Gesundheitswesen nicht gelogen und getötet werden darf. Eine Meinung, von der der Richter weiß, daß sie in voller Übereinstimmung mit Verfassung und Gesetz steht.
Das Urteil gründet in einer wissentlich wahrheitswidrigen Unterstellung, in einer Lüge des Richters. Der Pflichtverteidiger legte dem Angeklagten dar, daß hier, aufgrund der Gesetzeslage nicht von einem Revisionsgrund ausgegangen werden kann und bei diesem Urteil von der Tatsache des abschließend geschaffenen Rechtsfrieden auszugehen ist. Das Gesetz ließe die Revision nicht zu, "wenn der vom Gericht festgestellte Sachverhalt nicht der Wirklichkeit entspreche" (Rechtsmittelbelehrung , Vordruck 81).
Demnach eröffnet das Gesetz den Richtern das Recht auf wissentlich wahrheitswidrige Behauptungen, die ein Urteil begründen. Richter dürfen lügen. Wie das RKI, PEI, BZgA und die Gesundheitsbehörden.
Das verlogene, das erste globale Verbrechen (HIV/AIDS) stabilisierende Verhalten des Bundestages, bewies der Bundestag ebenfalls in den Petitionsverfahren Pet 5-13-15-2002-058744 und 5-13-15-212-023567a. Mittels zweier Lügen in der Beschlußbegründung, wies der Bundestag die Petitionen gewohnheitsmäßig zurück und sicherte hiermit absichtlich die Unterlassung der Nachmarktkontrolle (§ 63 AMG, Stufenplan II) bei den AIDS-Medikamenten: Zum Zwecke der Sicherung der Tötungen mittels absichtlicher Irreführung über die Testgültigkeit.
Es ist damit zu rechnen, daß der Bundestag gleichermaßen mit der jetzt anhängigen, umfangreichen Petition Pet 2-14-15-212-026084 umgeht.
Eine Verpflichtung zur Wahrheit, eine Verpflichtung zu einem Handeln nach bestem Wissen und Gewissen zum Wohle des deutschen Volkes, wie es jeder Abgeordnete beeidet hat, wird, aufgrund der Erfahrungen der Vergangenheit im Zusammenhang mit AIDS vom Bundestag leider nicht erwartet werden können.
Karl Krafeld und Dr. Stefan Lanka, Dortmund und Stuttgart.

mark

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Inserito il 05/10/2006 16:28:07   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Aids, l'eretico conquista l'africa

Aids, l'eretico conquista l'Africa
La battaglia di Durban
È incomprensibile come uno tra i più autorevoli virologi molecolari statunitensi, membro della National Academy of Science e professore di biologia molecolare e cellulare alla prestigiosa University of California (Berkeley), possa "scegliere" a un certo punto di passare per una persona ottusa e in malafede. Perché Peter Duesberg non è il professor Di Bella. E quando nel 1987 decise di attaccare la spiegazione virale dell'Aids, i suoi primi lavori uscirono sulle più quotate riviste internazionali. Oggi è considerato un eretico, al punto che la comunità scientifica internazionale arriva a redigere una dichiarazione contro le sue tesi, e si lamenta di non trovare più spazio sulle riviste dove prima normalmente pubblicava.
Comunque, il problema non è se Duesberg venga o meno imbavagliato, questione su cui si sono subito precipitati i sociologi della scienza a caccia di casi che avvallino le loro idee sulla costruzione sociale delle teorie scientifiche: ha avuto spazio nelle più importanti riviste scientifiche per circa 10 anni, e quando Nature decise di non ospitare più suoi interventi lo fece perché egli si ostinava a ragionare in modo dogmatico e senza portare nuove prove di quello che sosteneva.
Né la questione rilevante può essere se sia o meno un eretico: anche perché è inaccettabile il ragionamento di moda tra gli epistemologi "deboli" che poiché alcuni scienziati giudicati nel passato "eretici" hanno avuto ragione, allora tutti quelli che hanno idee "eretiche" devono essere presi sul serio.
Duesberg dice diverse cose ovvie, che nessun virologo ed epidemiologo gli contesta, e in particolare che il virus Hiv non è la causa necessaria dell'Aids, né tantomeno quella sufficiente, e che l'ipotesi che Hiv sia la causa dell'Aids non soddisfa i postulati di Koch. Ma le conclusioni a cui arriva, cioè che Hiv non ha nulla a che vedere con l'Aids, che in Africa non c'è Aids e che questa è una malattia causata nei paesi sviluppati dall'assunzione ricreativa di droghe e dagli stessi farmaci usati per curare l'Aids, sono sbagliate. Oltre che socialmente pericolose nel momento in cui entrano in risonanza con diffusi pregiudizi morali e politici.
Il nocciolo epistemologico del ragionamento di Duesberg ha dunque a che fare con i postulati di Koch, nel senso che egli rifiuta di considerare le prove epidemiologiche e patogenetiche come prove, rimanendo in tal senso legato a una concezione dogmatica e antistorica dei postulati. Il che spiega perché nella lettera con cui Robin Weiss invitava la comunità scientifica a sottoscrive la Dichiarazione di Durban contro la tesi che l'Aids non è causato dal virus Hiv, si dice che non è necessario appartenere al settore della ricerca su Aids e Hiv per comprendere la rilevanza del problema, ma basta anche "capire i postulati di Koch".
Enunciati in diverse versioni tra il 1840 e il 1884, i postulati che hanno preso il nome da Robert Koch dicono che per dimostrare che un determinato microbo è la causa di una malattia infettiva lo si deve trovare in tutti i pazienti ammalati di quella malattia, la sua distribuzione nei tessuti deve essere correlata ai sintomi clinici, deve poter essere isolato da altri prodotti della malattia, coltivato al di fuori dell'ospite e, nella forma purificata, deve riprodurre (trasmettere) la malattia in condizioni sperimentali (cioè in animali da laboratorio). Ora, lo stesso Koch nel 1890 riconobbe che questi erano dei criteri ideali, che potevano in parte non essere soddisfatti. Alla fine del secolo scorso, per esempio, non si riusciva a infettare animali con le colture pure degli agenti della febbre tifoide, della difterite, e del colera, mentre era impossibile coltivare l'agente causale della malaria. Si conoscevano inoltre le infezioni asintomatiche.
Soprattutto, Koch mise a punto i postulati lavorando con infezioni microbiche, dato che i virus non si sapeva neppure cosa fossero.
Per cui a partire dagli anni Trenta i postulati sono stati via via aggiornati alla luce degli sviluppi tecnici e concettuali della microbiologia per introdurre dei criteri di causalità validi per le malattie virali, come la presenza nel siero di anticorpi contro il patogeno, ovvero l'associazione costante del presunto patogeno con la malattia specifica e quindi con la caratterizzazione attraverso indagini epidemiologiche della distribuzione dell'infezione e della malattia.
Ora, a parte le prove empiriche, è già di per sé il modo in cui Duesberg assume i postulati di Koch a invalidare il suo ragionamento. Egli sostiene infatti che il virus HIV non soddisfa i postulati di Koch in quanto non sempre è possibile isolarlo nei soggetti malati di Aids e non ci sono prove sperimentali che dimostrino che l'infezione con il virus porta all'Aids. Ma in questo modo egli nega appunto valore di prova a indicatori immunologici ed epidemiologici che sono stati largamente accettati come criteri causali per la loro efficacia in relazione ad altre malattie virali. Peraltro, sono numerosi i casi documentati di infezioni accidentali con il virus seguiti dallo sviluppo della sindrome: ed è veramente incredibile come Duesberg possa ostinarsi a negare questo dato. Inoltre sono stati caratterizzati diversi aspetti della patogenesi dell'Aids che mostrano il coinvolgimento del virus nella deplezione dei linfociti T-helper, nonché il modo di progredire lento dell'infezione. Tutti quelli che Duesberg definisce "miti" riguardanti l'eziologia virale dell'Aids sono delle manipolazioni di problemi biologici ed epidemiologici concreti, che in parte sono già stati risolti e in parte rimandano a dinamiche biologiche ed epidemiologiche ancora sconosciute che caratterizzano le interazioni tra virus e ospite.
L'ipotesi di Duesberg sull'eziologia dell'Aids, che sarebbe dovuto all'abuso di sostanze stupefacenti, è talmente generica che forse risponde più a pregiudizi ideologici o a idiosincrasie personali che ha una tesi scientifica. Il punto di vista di Duesberg riecheggia le teorie miasmatiche sull'origine delle malattie infettive: e si può sempre trovare qualche rapporto tra fattori ambientali o comportamentali non specifici e un'epidemia, dato che gli agenti infettivi per trasmettersi devono utilizzare qualche veicolo la cui efficacia può variare in rapporto a condizioni ambientali e stili di comportamento. Ed è verosimilmente proprio al fatto di imputare a fattori comportamentali l'origine dell'Aids, restringendone la diffusione al mondo sviluppato, che si deve il successo delle tesi di Duesberg in ambienti politicamente o moralmente prevenuti sulla questione dell'Aids.
Dall'articolo di Bangone si evince quali possono essere i ragionamenti che hanno indotto Thabo Mbeki a prendere una posizione che contraddice quello che pensano gli scienziati africani.
Per quanto riguarda il mondo sviluppato il fatto di indicare l'assunzione di droghe e l'omosessualità come le vere cause dell'Aids, riflette probabilmente alcune motivazioni di natura moralistica che stanno dietro l'azione di Duesberg. Così Carlo Augusto Viano, a proposito del libro di Duesberg, ha potuto sostenere che "la tesi che l'Aids fosse un virus" (sic!) si è affermata perché faceva comodo agli omosessuali, i quali hanno poi preteso investimenti per un vaccino che assolva le loro perversioni.

franco

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Cosa causa l'aids (di heinrich kremer)

RISPOSTA ALLE DOMANDE SOLLEVATE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SUDAFRICA, THABO MBEKI, E DAL SUO MINISTRO DELLA SANITA' DOTT.SSA MANTO TSHABALALA-MSIMANG, RIGUARDO IL MECCANISMO DI AZIONE DELL’ AZT (23/2/2000) E LE CAUSE DELL’AIDS (6-7/5/2000).
COME FUNZIONA L’AZT?
E
COSA CAUSA L’AIDS?
DOTT.RE HEINRICH KREMER
(DIRETTORE MEDICO EMERITO)
Domanda:
Si incorpora l’AZT all’DNA?
L’AZT è un nucleoside al quale, diversamente dal nucleoside timidina naturale, è stato aggiunto un gruppo azido (=N3), per cui diventa un nucleoside analogo. Come tutti i nucleosidi naturali o sintetici, l’AZT può venire accettato solo come nucleotide unendosi a 3 atomi di fosforo inorganico in un DNA o in un DNA provirus. Numerose ricerche sperimentali hanno dimostrato che il 99% circa del nucleoside AZT non viene metabolizzato nel nucleotide azidotimidina-trifosfato (AZT-TP). Quindi, teoricamente, l’1% dell’AZT assorbito dalle cellule umane potrebbe incorporarsi al DNA del nucleo cellulare o a qualsiasi DNA provirus. Al giorno d’ oggi nessuno ha dimostrato l’incorporazione reale dell’AZT-TP al DNA del nucleo cellulare o a un DNA provirus in cellule umane vive. Qualsiasi affermazione in un altro senso è completamente priva di fondamento.
Domanda:
Può l’AZT bloccare la replicazione dei cosiddetti virus HIV?
La possibilità teorica che l’1% dell’AZT assorbito venga incorporato all’DNA come AZT-TP significa che 5 mg della dose minima prescritta di 500mg, o 15 mg della dose massima prescritta di 1500mg di AZT, potrebbero incorporarsi all’DNA del nucleo cellulare o a qualche DNA provirus. Secondo l’informazione rilasciata dalla azienda produttrice dell’AZT, Glaxo Welcome, dopo l’assorbimento nel tubo digerente, la sostanza nucleoside-analoga AZT viene assorbita da numerose cellule immunitarie e non immunitarie. Così, di questa piccola quantità di sostanza, i 5-15 mg di AZT, resterebbe disponibile solamente una frazione per venire incorporata ai linfociti TH-1 (in altre parole, le cellule T4 o cellule CD4 di tipo I) ritenuti infetti dai cosiddetti virus HIV. Secondo le teorie sul HIV/AIDS diffuse dal 1995, i virus HIV si riproducono ogni giorno migliaia di milioni di volte. Quindi, la quantità di AZT-trifosfato corrispondente a tutte le cellule linfatiche TH-1 infette dal HIV confrontate con la quantità di AZT-TP corrispondente a tutte le cellule linfatiche TH-1 non infette sarebbe, teoricamente e in realtà, troppo piccola per essere in grado di bloccare la replicazione dei cosiddetti virus HIV. La determinazione della dose effettiva di AZT per inibire i cosiddetti virus HIV nasce, nonostante, dalla affermazione obiettivamente rifiutata che l’AZT sotto la forma AZT-TP si incorpora con maggiore affinità esclusivamente al DNA provirus dei cosiddetti virus HIV.
In realtà il meccanismo di azione dell’AZT è tutt’altro. La quantità 99 volte più elevata di AZT che non è in grado di incorporarsi al DNA e che non si unisce a 3 atomi di fosforo inorganico, reagisce,invece, in un termine considerevolmente più breve, con molecole che non sono DNA in cellule linfatiche TH-1 suppostamente infette dal HIV ed in cellule linfatiche TH-1 non infette dal HIV, così come in altre cellule immunitarie e non immunitarie. Il gruppo molecolare reattivo azido viene adoperato nella ricerca sperimentale sui mitocondri per bloccare l’enzima citocromo-ossidasi nella catena respiratoria dei mitocondri. I mitocondri intatti, originariamente simbionti cellulari batteriani, che si trovano in tutte le cellule umane tranne che nei globuli rossi producono, attraverso l’ossigeno molecolare (O2), il 90% delle molecole portatrici di energia adenosintrifosfato (ATP), esenziali per la vita delle cellule umane.
Il blocco dell’enzima respiratorio citocromo ossidasi, provocato dall’azidotimidina impedisce il trasferimento di elettroni all’ O2. La conseguenza diretta è una riduzione nella produzione di ATP e un aumento della sintesi di radicali di ossigeno tossici. La cellula subisce una deficienza di energia. Questa reazione dell’AZT non incorporabile al DNA si produce nei minuti successivi o, al massimo, dopo 3 ore, mentre la replicazione del DNA del nucleo cellulare o di qualsiasi DNA provirus (la quale dipende sempre dalla replicazione del DNA del nucleo cellulare della cellula ospite) richiederebbe, secondo quanto teorizzato sull'incorporazione di AZT-TP, di 40 a 72 ore. Infatti, il blocco della respirazione di ossigeno e della produzione di energia nelle cellule linfatiche TH (cellule T4 o cellule CD-4) come conseguenza della terapia con AZT, significa la morte prematura delle cellule immunitarie o, in determinate condizioni, il passaggio regolato da cellule immunitarie TH in maturazione a cellule immunitarie TH di tipo 2 (cambiamento TH-1-TH2) come parte di una controregolazione biologica di tipo II.
Entrambe le forme di reazione hanno come conseguenza una deficienza immunitaria. La morte prematura colpisce soprattutto le cellule TH-1, la cui diminuzione è la principale caratteristica immunologica dei cosiddetti HIV positivi e dei pazienti di AIDS. La funzione delle cellule TH-1 è quella di eliminare gli agenti patogeni intracellulari, come parassiti, funghi, micobatteri e virus. Dal momento della scoperta della produzione di gas NO (monossido di azoto o ossido nitrico) nelle cellule umane (Furchgott e Ignaro 1987, Premio Nobel 1998), fu dimostrato senza dubbi ragionevoli che la produzione di gas NO nelle cellule TH-1 è imprescindibile per l’eliminazione di agenti patogeni intracellulari. Se c’è una mancanza di cellule TH-1 produttrici di gas NO, possono svilupparsi gli agenti patogeni opportunisti (AIDS). La funzione delle cellule TH-2 è quella di stimolare la produzione di anticorpi. Le cellule TH-2 non producono gas NO per eliminare agenti patogeni intracellulari.
Numerose ricerche hanno dimostrato che i cosiddetti HIV positivi presentano, dall’inizio della cosiddetta HIV sieroconversione, una diminuzione delle cellule TH-1 e un predominio delle cellule TH-2. Biologicamente è inconcepibile che tutte le cellule T, nel momento della supposta infezione dal cosiddetto HIV, vengano colonizzate dai cosiddetti virus HIV, poiché le predominanti cellule TH-2 si trovano intatte e la produzione di anticorpi aumenta. Inoltre, il passaggio da TH-1 a TH-2, che porta a una deficienza immunitaria cellulare deve avere, secondo le leggi della logica, altre cause.
Il meccanismo di azione del NO e dell’AZT (=N3) sono identici: L’inibizione del citocromo ossidasi nel complesso IV della catena respiratoria dei mitocondri è l’effetto fisiologico e patofisiologico fondamentale sia dell’ NO che dell’AZT nelle cellule umane.
Fattori come la durata e la dose della produzione aumentata di NO, e anche la terapia con AZT, il tipo di cellule, e la predisposizione dei pazienti, provocano una maggiore morte cellulare (apoptosi, necrosi) e/o un predominio di cellule TH-2 (infezioni opportuniste:AIDS), la formazione di tumori (ad esempio, sarcoma di Kaposi, linfoma, carcinoma) o la degenerazione delle cellule dei muscoli e delle cellule del muscolo cardiaco così come delle cellule nervose.
Domanda:
Quali sono le cause dell’AIDS nei paesi occidentali?
Le cause dell’AIDS nei paesi occidentali sono state chiarite senza dubbi a livello epidemiologico e patofisiologico in migliaia di ricerche sperimentali e cliniche. E’ stato provato senza dubbi che tutti i cosiddetti gruppi di rischio presentano fattori di stress accumulabili inusuali che portano a una iperstimolazione del NO indotta esogenamente e/o endogenamente. Non esiste nessuna base biologica razionalmente spiegabile per supporre che la combinazione di questi immunostressori (fattori causanti di stress immunitario) nella civiltà occidentale avrebbe potuto restare senza effetti e senza conseguenze patologiche riconoscibili. Una iperstimolazione (intensa o di lunga durata) di NO produce come controreazione una morte cellulare aumentata e/o, nel caso delle cellule immunitarie TH, il passaggio da TH-1 a TH-2, con una conseguente inibizione nella produzione di NO nella stessa cellula e una alterazione della respirazione di ossigeno nei mitocondri.
Le conseguenze cliniche (tra le altre l’AIDS) non sono assolutamente enigmatiche, invece sono programmate secondo le leggi della biologia dell’evoluzione. Finora di fatto nessuno ha isolato i cosiddetti virus HIV secondo le regole standard della virologia. È stata dedotta la loro esistenza solamente da evidenziatori molecolari non specifici. Postulare che questi cosiddetti virus HIV sono il fattore causante dell’AIDS non è né sufficiente né necessario. Questo postulato nasconde le vere cause dell’AIDS. Quando si sviluppò la teoria “l’HIV causa l’AIDS” non si conosceva ancora né la produzione di NO nelle cellule umane né l’esistenza di 2 tipi di cellule immunitarie TH, alcune con e altre senza produzione di gas NO, nemmeno si conosceva che la funzione di eliminazione degli agenti patogeni intracellulari dipendesse dalle cellule TH-1 e dalla propria produzione di gas NO, e neanche si conosceva l'indebolimento della respirazione di ossigeno nei mitocondri tramite il NO e i suoi derivati. Il fatto che la ricerca nel campo dell’AIDS non prenda in considerazione questi dati di ricerche scientifiche irrefutabili può essere dovuto solo all’ignoranza o alla cattiva volontà di apprendere.
La presente spiegazione delle cause dell’AIDS e del meccanismo di azione dell’AZT si basa sul fatto che, dopo l’introduzione della terapia clinica nelle forme maligne di cancro delle cellule linfatiche con sostanze nucleoside-analoghe (che presentano lo stesso meccanismo di azione dell’AZT), apparve in maniera uniforme in tutti i pazienti trattati, una massiva diminuzione delle cellule TH-1 e inoltre una inversione del rapporto T4/T8 delle cellule linfatiche T4 e T8, così come infezioni opportuniste. Per l’ appunto questi dati immunologici e questi sintomi clinici definiscono la sindrome chiamata AIDS. Da quando è venuta fuori l’esistenza dei dati conclusivi delle ricerche sull’NO, sulle citochine, sui mitocondri e su altri campi della ricerca sperimentale e clinica, dalla metà degli anni 90 non esiste nessun dubbio razionalmente argomentabile sulle cause reali dell’AIDS nei paesi occidentali.
Domanda:
Quali sono le cause dell’AIDS in Africa?
Gli standard clinici nella diagnosi di “AIDS” e gli standard dei protocolli di test per dimostrare la presenza di anticorpi contro i cosiddetti virus HIV nei paesi africani non mostrano nessuna congruenza con gli standard dei paesi occidentali. Nonostante che, indipendentemente dalla razza e dalle procedure di diagnosi specifiche di ogni paese, le risposte programmate nella biologia evolutiva delle cellule immunitarie e non immunitarie dell’essere umano davanti a stati di stress nitrosativo e ossidativo sono identiche in tutti gli esseri umani. In Africa si tratta soprattutto di processi infiammatori e infettivi cronici, mancanza di proteine e nutrizione deficiente (AIDS nutrizionale), inquinamento delle acque potabili da batteri nitrificanti e la carica nitrosaminica negli alimenti; fattori che possono portare a una sintomatologia clinica di infezioni opportuniste (AIDS) come conseguenza del passaggio indotto da TH-1 a TH-2.
Infezioni croniche causate da: A) micobatteri, come la tubercolosi cronica o la forma lebbromatosa della lebbra; B) batteri spirocheti, come la forma terziaria della sifilide; C) l’agente causante la malaria, tripanosomi, toxoplasmi, ed altri parassiti; D) funghi come il Pneumocystis Carinii, forme di candida, istoplasma, criptococchi; e molte altre, sono sempre il risultato di una risposta immunitaria TH-1 troppo debole e di uno spostamento dell’equilibrio immunitario cellulare TH1-TH2 verso uno status immunitario TH-2 con un aumento nella produzione di anticorpi. Le infezioni causate da parassiti scatenano sin dall’inizio una risposta immunitaria TH-2 che può diventare cronica. In Africa, i sintomi clinici cronici che vengono fuori in una forma e durata non specifica, dal 1985 vengono diagnosticati come AIDS in base alla definizione di Banghi, e inoltre senza fare il test dei cosiddetti anticorpi contro l’HIV. Questa procedura pragmatica apparentemente ha dimostrato il repentino aumento in Africa delle malattie indicatrici dell’AIDS causate dai cosiddetti HIV.
La proiezione arbitraria di campioni ridotti dei cosiddetti test sierici dell’HIV e di diagnosi cliniche non esaurienti di AIDS in Africa, è servito finora all’OMS, a UNAIDS, ai paesi occidentali e ai mezzi di comunicazione internazionali come base fondamentale per affermare l’esistenza di una pandemia di HIV/AIDS in Africa, dalla quale viene indotta una minaccia per la umanità nell’insieme. Dato che nelle condizioni generali di vita nei paesi in via di sviluppo numerosi bambini, donne e uomini possono subire processi infiammatori e infettivi cronici, si adducono questi casi di AIDS presi nell’insieme e vengono manipolati a volontà in statistiche mediche non approfondite come prova della trasmissione eterosessuale e della trasmissione madre-figlio dei cosiddetti virus HIV in Africa.
Dato che questi fatti indubitabili sono logici visto l’alto standard scientifico della medicina occidentale e sono facili da comprendere senza necessità di un grande sforzo intellettuale, non c’è nessuna base razionale per supporre che si tratti di un tragico errore scientifico l’intenzionale intossicazione di masse con AZT che, secondo quanto è stato dimostrato, è un inattivatore dei mitocondri.
L'applicazione clinica dell’AZT e di altre sostanze, come è stato dimostrato, provocano una deficienza delle cellule immunitarie TH-1 e l’inversione del rapporto di cellule linfatiche T4/T8 e lo sviluppo di infezioni opportuniste. Nessun ricercatore del HIV/AIDS né nessun medico ha potuto finora rispondere alla ineludibile domanda di etica medica di perchè l'applicazione clinica di queste sostanze possa essere indicata per trattare in maniera preventiva e terapeutica persone che appunto stanno in situazione di rischio di sviluppare una perdita di cellule linfatiche TH-1, una inversione del rapporto T4/T8 di queste cellule immunitarie T e infezioni opportuniste, o per trattare persone che già hanno sviluppato questi sintomi immunologici o clinici.
Che l’AZT abbia come effetto l’inattivazione dei mitocondri si deduce dal fatto che nel 1961 è stata isolata l'azidotimidina da cellule seminali di aringhe. Le cellule seminali degli animali vertebrati non possono trasferire i suddetti simbionti cellulari (i mitocondri) all’ovulo femminile e devono inattivarli prima di entrare nell’ovulo. Nei vertebrati, solamente i mitocondri materni si trasmettono alle cellule figlie. Nel 1964 è stato sintetizzato l’AZT e, dopo la constatazione in esperimenti con cavie e con malati di leucemia che all’assumere AZT sviluppavano il cancro delle cellule linfatiche, si vietò la sua esperimentazione negli esseri umani. Dal 1986 viene usato clinicamente l'AZT in pazienti di AIDS nonostante che non esista nessuna prova che dimostri che questa sostanza venga difatto incorporata a qualsiasi provirus DNA e senza provare se causa danno ai mitocondri. La domanda se l’AZT può fermare la replicazione dei cosiddetti virus HIV è inseparabilmente associata con la questione riguardante la dimostrazione dell’esistenza di tali virus HIV.
Il cosiddetto test di anticorpi contro l’HIV è stato implementato utilizzando come antigeni proteine umane prodotte da cellule in situazione di stress nitrosativo e ossidativo. Queste proteine da stress sono state ottenute da due tipi di colture cellulari: da una parte, cellule linfatiche di pazienti ritenuti malatti di AIDS, e, dall’altra parte, cellule linfatiche leucemiche. I substrati del test sono stati calibrati in modo tale che viene fuori un risultato positivo del test semplicemente dal fatto che nel siero della persona analizzata si trova una determinata quantità di anticorpi aspecifici ma caratteristici nei casi di una prolungata risposta delle cellule immunitarie TH-2 e di una aumentata produzione di anticorpi. La soglia di reazione e il numero di antigeni del cosiddetto test di anticorpi anti-HIV sono stati determinati arbitrariamente. Non esistono degli standard unificati né obbligatori validi internazionalmente. Ad esempio, in Africa i cosiddetti test dell’HIV danno un risultato considerato di solito positivo con una reazione con un numero minore e inoltre con diversi antigeni che nei paesi occidentali. Difatti il sistema immunitario umano non forma anticorpi che reagiscono esclusivamente con gli antigeni contro i quali si formarono originalmente. Già solo per questa ragione biologica è obiettivamente falsa l’affermazione che i cosiddetti test di anticorpi contro l'HIV reagiscano esclusivamente con gli anticorpi che si formarono nell’organismo umano contro gli antigeni dei cosiddetti virus HIV. Ad esempio, i cosiddetti test di antigeni HIV reagiscono, come è stato dimostrato, con anticorpi contro gli agenti patogeni della tubercolosi, della malaria e della pneumocisti, così come con molti altri anticorpi contro antigeni microbiani e non microbiani.
Secondo il creatore del metodo di moltiplicazione di DNA chiamato PCR, il Premio Nobel Kary B. Mullis, che determina la cosiddetta carica virale nei paesi occidentali, questa tecnica di laboratorio è totalmente inadatta per determinare i cosiddetti RNA del HIV. In realtà finora nessuno ha isolato una sequenza di DNA provirus dei cosiddetti HIV. Tulle le pubblicazioni sui supposti isolamenti dei cosiddetti virus HIV non mostrano altro che evidenziatori molecolari aspecifici che vengono arbitrariamente interpretati come “impronte” dei cosiddetti virus HIV.
Non ci si può aspettare che vengano fuori altri dati di scoperte scientifiche vista la fondatezza degli argomenti epidemiologici, immunologici, biologico-cellulari, biochimici e clinici che mostrano che la controregolazione di tipo II delle cellule umane immunitarie e non immunitarie, così come lo sviluppo di malattie indicatrici di AIDS sono programmate, sotto determinate condizioni, dalla evoluzione biologica. Per la comprensione fisiologica e patofisiologica di questi fenomeni immunologici e clinici, il supposto di una infezione causata dai cosiddetti virus HIV non è né sufficiente né necessario ma è obiettivamente superfluo. Nella conferenza del 1997, dove hanno partecipato i più eminenti ricercatori del HIV/AIDS, è stato assunto che non si può provare alcun meccanismo patogeno nel quale intervengono i cosiddetti virus HIV (M. Balter, 1997, Science 278: 11399-11400).
Domanda:
Dato che non esistono prove dell’esistenza dei cosiddetti virus HIV, si può trasmettere l’ AIDS?
Se viene assunto che i cosiddetti virus HIV non sono la causa dell’AIDS, spesso si solleva la domanda se l’AIDS può venir trasmesso in qualche maniera: attraverso il contatto sessuale, la via intravenosa, gli organi respiratori o altre vie d’infezione.
Molte persone hanno difficoltà per capire intellettualmente certi fatti del sistema immunitario, dato che gli è stato suggerito che le cellule immunitarie dei cosiddetti HIV-positivi e dei pazienti di AIDS reagiscono primariamente con agenti patogeni infettivi che vengono trasmessi di solito attraverso il contatto sessuale o da una madre cosiddetta HIV-positiva a suo figlio.
Difatti la realtà biologica è che le cellule immunitarie umane, vengono influenzate, oltre che dagli immunostressori microbiani (antigeni e tossine), anche da un certo numero di immunostressori non microbiani. Di conseguenza, le malattie indicattrici dell’AIDS non devono per forza venir provocate preferentemente da infezioni di qualsiasi tipo, come lo dimostrano gli esempi di AIDS nutrizionale, di AIDS nel caso di trapianti con farmaci immunosoppressori o di AIDS dopo essere stata somministrata terapia con AZT o con altri nucleosidi analoghi.
Un omosessuale africano, ad esempio, può ammalarsi di AIDS nutrizionale malgrado non abbia mai avuto i rischi di un’omosessuale anale-ricettivo promiscuo occidentale. Nonostante ciò in Africa verrebbe registrato senz’altro come paziente eterosessuale di HIV/AIDS.
L’apparente trasmissione del HIV/AIDS via materna non deve nemmeno essere condizionata primariamente da una infezione. Dato che durante la gravidanza le cellule immunitarie e non immunitarie dell’embrione presentano, rispettivamente, un predominio di TH-2 o di citochine di tipo 2, la predisposizione alle infezioni opportuniste (AIDS) dopo la nascita dipende soprattutto dal fatto che la madre abbia trasmesso al figlio sufficienti anticorpi materni intatti e anche dal fatto che il figlio riesca a raggiungere un equilibrio stabile di cellule immunitarie TH-1 e TH-2 durante i primi mesi di vita. Nel caso in cui la madre ha una alimentazione deficiente o sbagliata, oppure nel caso in cui ha subito danno tossico prima e/o durante la gravidanza, la maturazione delle cellule immunitarie TH del figlio verrà danneggiata. Già negli anni 40 sono state diagnosticate in Europa malattie opportuniste (PCP) in bambini prematuri ed in orfani. Le stesse infezioni opportuniste si presentano nei bambini che nascono con aplasia del timo.
In Africa, il fatto che i figli di madri mal nutrite o che hanno subito danni infettivi e/o tossici siano considerati infetti dai cosiddetti virus VIH se sviluppano infezioni opportuniste, non si può capire a un livello razionale, neanche quando il cosiddetto test di anticorpi contro l’HIV dia un risultato positivo, per le ragioni suddette. Somministrare farmaci a questi bambini in maniera preventiva o terapeutica, dandogli AZT o altri nucleosidi-analoghi è un tratto inumano nel senso della Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, anche assumendo i postulati che i cosiddetti virus HIV esistano e si trasmettano dalla madre al figlio. La terapia, per un tempo limitato o meno, a un neonato, le cui cellule immunitarie non sono ancora mature, con sostanze che, come è stato dimostrato, danneggiano enormemente la maturazione delle cellule immunitarie, si inquadra come lesione corporea premeditata con risultati fatali, e deve venir internazionalmente condannata come trattamento specialmente inumano.
Le domande del presidente Mbeki alla conferenza di esperti di Pretoria dei giorni 6 e 7 Maggio di 2000 illustrano il malinteso fondamentale di considerare l’AIDS come conseguenza esclusiva di una infezione da trasmissione sessuale e dal fatto di rifiutare a priori tutti gli altri immunostressori, sia quelli che sono associati al sesso o meno, che quelli infettivi o meno.
Ad esempio, nei paesi occidentali oltre il 90% dei bambini maggiori di 6 anni presentano anticorpi che reagiscono anche contro il pneumocistis. Comunque poche persone si ammalano di neumonia causata da Pneumocystis Carinii (PCP), la malattia indicatrice di AIDS più frequente nei paesi occidentali. L’agente patogeno è un fungo che si trasmette attraverso l’aria. Il fatto che una persona si ammali o meno di questa PCP opportunista dipende unicamente dalla disponibilità o meno di sufficienti cellule immunitarie TH-1 per produrre il gas NO che elimina i patogeni della PCP. Queste cellule immunitarie TH-1 vengono attivate attraverso segnali specifiche dalle cellule presentanti gli antigeni e dalla stimolazione provocata dalle tossine dell’agente patogeno. In caso di malattia, gli agenti patogeni della PCP sfruttano la debolezza dell’ immunodeficienza cellulare, indipendentemente dal fatto che il precedente predominio di TH-2 sia stato scatenato come conseguenza di fattori di stress infettivi o meno, trasmissibili o meno per via sessuale.
La via di trasmissione sessuale ed il sesso possono avere un ruolo ma possono altrettanto non avere nessuna implicazione. Inoltre, altri agenti patogeni (funghi e parassiti) che stimolano infezioni oportuniste, possono giovarsi da infezioni croniche precedenti, nonostante che questi agenti non producano autonomamente infezioni opportuniste.
Le suddette interazioni sono conosciute nei paesi occidentali, ad esempio in pazienti chirurgici, dopo le operazioni ed i traumi, così come in pazienti in terapia intensiva. Tali interazioni tra agenti patogeni cronici e agenti opportunisti sono frequenti nei paesi in via di sviluppo causati dalle condizioni generali di vita e non hanno niente a che vedere con i cosiddetti virus HIV, anche se risultasse positivo il cosiddetto test del HIV e fosse basso il numero di cellule T4. Contrariamente, tali risultati di laboratorio possono venir fuori in tutti i casi nei quali ci sia un accentuato predominio di cellule immunitarie TH-2 e preesistenti infezioni croniche, senza alcuna presenza dei cosiddetti virus HIV. Comunque, la medicazione con AZT sarebbe controindicata anche in caso che fosse dimostrata l’esistenza dei cosiddetti virus HIV, poiché tali cosiddetti virus HIV solamente morirebbero assieme alle cellule immunitarie ma l’AZT ammazzerebbe molte più cellule immunitarie non infette dai cosiddetti virus HIV.
Tuttavia, questi fatti biologici non significano che l’AIDS “si trasmette”, poiché l’AIDS è una sindrome clinica risultante e non la causa né della deficienza acquisita delle cellule immunitarie TH-1 né della scarsa produzione di gas tossico NO di difesa. Ciò che si trasmette sono agenti patogeni che possono essere primariamente coinvolti nello sviluppo di una deficienza immunitaria TH-1, o che in maniera secondaria possono giovarsi da una preesistente deficienza di TH-1.
Queste trasmissioni non accadono assolutamente soltanto per via sessuale, ma anche per tutte le possibili vie di ingresso. Ciò accade anche nel caso degli omosessuali.
Il differenziamento superficiale tra la trasmissione eterosessuale e quella omosessuale dei cosiddetti virus HIV serve all’ apparato di propaganda occidentale del HIV/AIDS come suggestione manipolatrice di una cosiddetta infezione mortale da HIV trasmissibile a qualsiasi persona per trasmissione sessuale. Questa propaganda ignora gli immunostressori di tipo infettivo e l’influenza dgli immunostressori non infettivi, che durante milioni di anni sono stati, senza i cosiddetti virus HIV, cause scatenanti molto attive di malattie. Comunque, la trasmissione predominantemente omosessuale delle cosiddette infezioni da HIV nei paesi occidentali e la trasmissione eterosessuale delle cosiddette infezioni da HIV nei paesi africani, non vengono chiarite dai ricercatori del HIV/AIDS come conseguenza dei rischi specifici infettivi o meno che devono affrontare una minoranza dei pazienti omosessuali, nemmeno delle condizioni generali di vita nei paesi africani, ma del singolare carattere impulsivo della sessualità degli omosessuali occidentali e degli uomini e donne africane.
Con lo scopo di evitare che questa supposta pandemia possa danneggiare tutta l’umanità nell’insieme, si esige, apparentemente come protezione, che in Africa vengano trattati con AZT sia le donne incinte che i neonati. Come primo aiuto e per ragioni apparentemente umanitarie, le industrie farmaceutiche, in collaborazione con la OMS, i governi e le ONG’s dei paesi occidentali, offrono AZT ed altri nucleosidi-analoghi a basso prezzo. La domanda decisiva in questa telenovela di intrighi economici non è se l’AZT è in grado di fermare i cosiddetti virus HIV, ma se il Sudafrica può servire come testa di ponte per la vendita di AZT nei paesi in via di sviluppo.
Esiste un angosciante problema, sia per i paesi occidentali che per i paesi in via di sviluppo, che è stato reso pubblico poche decadi fa, mediante il cambiamento nella concezione della ricerca medica: il crecente abuso di chemio-antibiotici e la vaccinazione massiva dal fine della seconda guerra mondiale. Entrambi fattori predispongono a una prevalenza a lungo termine di malattie TH-2, tra le altre allergie, malattie ectopiche della pelle, artrite cronica, certe malattie autoimmuni, AIDS e cancro. La ragione di ciò è la mancanza di allenamento delle cellule immunitarie TH-1 e lo spostamento dell’equilibrio della risposta immunitaria TH1-TH2. Un indicattore di questo cambiamento doppio nel profilo della carica infettiva nei paesi occidentali è il fatto che, davanti agli stessi fattori, praticamente solo i pazienti nati dopo la seconda guerra mondiale sono stati diagnosticati malatti di AIDS. Ciò si applica anche ai pazienti con organi trapiantati -senza una predisposizione genetica- che hanno sviluppato AIDS dopo il trapianto. Questa predisposizione acquisita ha un impatto ancora più grave nelle condizioni generali di vita nei paesi in via di sviluppo confrontato con i paesi occidentali, dove già è stato chiaramente riconosciuto il cambiamento verso un crescente e chiaro predominio delle malattie croniche confrontate con le malattie acute.
Nella prossima decade, le leggi biologico-evolutive della co-evoluzione dovranno essere discusse un'altra volta davanti le scoperte fondamentali ottenute dalla ricerca medica negli anni 90. Una politica sociale e sanitaria promettente e razionalmente fondata dovrà orientarsi secondo questo contesto, e non nel contesto di teorie irrazionali che hanno causato lo spreco di enormi risorse accademiche ed economiche.
(Per accedere all'originale in inglese che è più esteso: www.virusmyth.net - Rethinking Aids website – Virusmyth – Frontnews – Site addition – 24/5/01 –Extended index – Kremer).
Traduzione a cura dell’Associazione Arial (Arial@internettrain.it)
DOTT.RE HEINRICH KREMER, DIRETTORE MEDICO
E' stato direttore di terapia sociale per malati tossicodipendenti, condannati per motivi sessuali e persone con problemi della personalità a Berlino-Tegel, dal 1968 al 1975 (progetto pilota del governo federale tedesco per la riforma del regime penitenziario).
Direttore medico della clinica specializzata per adolescenti e giovani tossicodipendenti (progetto pilota del governo federale a Brauel, Niedersachsen).
Nel 1988 si dimette da questo incarico nel servizio pubblico statale per disaccordi medici e di etica professionale con la politica sulle droghe e l’AIDS.
Dal 1988 lavora autonomamente nella ricerca di base sul cancro e l’AIDS.
Dal 1995 al 1999 ha lavorato con il deceduto Prof. Alfred Hassig come membro collaboratore nel gruppo di ricerca “Nutrizione e Immunità” (Berna).


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