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Pierfrancesco Gatti

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Tumore pierfrancesco gatti

LA SPERIMENTAZIONE UFFICIALE



(Tratto da Kankropoli di Alberto Mondini)

Iniziamo a vedere cosa realmente viene fatto a chi OGGi si ammala di cancro.
Nella stragrande maggioranza dei casi si usano, dove è possibile, unicamente tre metodi: l'asportazione chirurgica, la chemioterapia e l'irradiazione. Il primo rimedio è del tutto inutile, perché il tumore non è che lo stadio finale e più visibile di una situazione patologica che coinvolge tutto l'organismo. Per tanto, dopo l'asportazione, la recidiva è quasi la regola, in quanto le difese immunitarie del paziente saranno ulteriormente indebolite dal trauma delle ferite, dall'intossicazione dell'anestesia, dagli antibiotici e dagli altri medicinali. Gli altri due metodi si basano sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l'azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire. Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute. Nessuno pensa che l'inquinamento, gli esperimenti atomici o l'incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani. Nei fatti, anche con la chemioterapia e l'irradiazione, dopo un iniziale, apparente successo, il malato, con il sistema immunitario massacrato, indebolito nel corpo e nella mente, svilupperà generalmente in breve tempo un nuovo tumore, questa volta ancor più difficile da curare.
Eppure avrete sentito fior di luminari, illustri primari, grandi ricercatori, sostenere che le critiche alle attuali terapie oncologiche non hanno ragione di esistere, che la medicina ha fatto enormi passi in avanti, che le percentuali di guarigione sono già nell'ordine del 50% e che tale percentuale è in fase di crescita. In conclusione, la medicina sta facendo il proprio dovere ed i soldi assegnati alla ricerca hanno dato i frutti sperati.

Vediamo ora la situazione REALE delle terapie convenzionali per tumori:

secondo l’oncologia ufficiale le possibilità di guarire oggi dal cancro sono almeno del 50% contro il 20% del 1930 (un tumore su due oggi è curabile).Il primo dato da chiarire è che,ufficialmente,viene considerato caso di cancro curato quello in cui il paziente sopravvive almeno 5 anni dalla prima diagnosi, se un paziente dopo essere stato curato muore 5 anni e un giorno più tardi, evviva! È stato un grande successo della medicina! Il secondo dato che dovrebbe saltare immediatamente agli occhi di chiunque, è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce, il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo tra la diagnosi e il decesso era breve; oggi invece grazie alle diagnosi che avvengono molto precocemente, la morte arriva logicamente più tardi. Vediamo ora come viene calcolato questo famoso 50%: OGNI DIMISSIONE OSPEDALIERA RISULTA UNA GUARIGIONE, se una persona viene dimessa dall’ospedale e vi ritorna, viene curata e viene dimessa un’altra volta e se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso nove volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione. Solo un periodo limitato di tempo è considerato ai fini della casistica: quello della chemioterapia. Dopo sei cicli convenzionali di chemioterapia, che dura ca. sei mesi, si può ottenere anche la scomparsa della massa neoplastica. Il paziente risulta così guarito. Le casistiche non seguono il paziente, ma restano nell’ospedale, se a distanza di altri sei mesi, il tumore riesplode , quella stessa persona figurerà come un nuovo paziente, perché "quello di prima risulta guarito", tanto più se il paziente si recherà in un altro ospedale per farsi curare.

Alla luce di questi dati, che valore possono avere le statistiche che ci vengono propinate ogni volta che la "ricerca" batte cassa?



(Dal libro "Mondofarmaco " Ed. FCE)

…una sperimentazione tutt’ora in corso riguarda il farmaco TAMOXIFEN. Circa 20.000 donne in Italia, 14.000 in Francia,2.000 in Svizzera ecc..sono già state reclutate.Queste volontarie devono assumere, per 5 anni,una pastiglia di tamoxifen al giorno per valutare i suoi effetti nella prevenzione del cancro al seno: a tal fine sono state ammesse alla sperimentazione donne considerate ad alto rischio(quello ereditario) di contrarre questo tipo di cancro.L’uso di tamoxifen è stato associato all’insorgenza di tumori all’endometrio e al rischio di cancro alle ovaie.Le donne alle quali è stato somministrato questo farmaco per più di due anni hanno contratto un carcinoma uterino con frequenza due o tre volte superiore delle donne che non hanno mai usato questo farmaco.La sensazione è che si stia attuando una sperimentazione su donne sane senza essere sicuri dell’effettiva efficacia della sostanza nella prevenzione del cancro al seno e sottovalutando il fatto che tale farmaco può aumentare il rischio di cancro in altre parti del corpo.La sperimentazione prosegue imperterrita, tanto che in Italia vi sono sperimentatrici ancora volontarie sane ma questa volta senza utero.Il giro di soldi gigantesco dovuto al fatto che sostanze come questa vengono prescritte come prevenzione chemioterapia, e pertanto somministrate tutti i giorni a tutte le persone che vengono considerate ad alto rischio, spiega il motivo che induce a perseguire in tale azzardo…..

…Il National Institute for Cancer ammette di avere fatto cure sperimentali per il cancro ancora più mortali della malattia stessa..Negli ultimi due anni l’Istituto si è reso responsabile della somministrazione di più di 150 farmaci sperimentali anticancro a decine di migliaia di pazienti tra cui numerosi bambini. A Boston un ospedale ha usato un nuovo farmaco del National Institute for Cancer su dei bambini e nel giro di pochi giorni gli sono partiti i reni.(Robert Young amministratore dell Food and Drug Administration)da Il Giorno del 19 aprile 1982,notizie tratte da The Washington Post…..

...Un responsabile dell’istituto nazionale americano del cancro giustifica così l’utilizzo di uomini come cavie: "la nostra teoria è che al mondo ci debba pur essere un ingrediente chimico che curi il cancro.Abbiamo deciso che il solo modo di scoprirlo è quello di pompare milioni di questi prodotti nelle vene umane"….

…e ancora due parole di ringraziamento per i volontari ai quali sono stati inoculati tessuti cancerosi: "Gli autori esprimono la loro gratitudine alle molte persone non affette da cancro che, senza alcun tornaconto personale,si sono prestate volontariamente a svolgere la funzione di riceventi di questi omotrapianti"….

…Nel 1975 il cancerologo americano dr. Hardin Jones, esibì una documentazione bomba,frutto di una ricerca statistica durata ben 23 anni.La sua ricerca aveva provato che gli ammalati di cancro che avevano rifiutato le terapie ufficiali erano sopravvissuti in media per 12 anni e mezzo, mentre quelli che erano stati curati con i farmaci messi a disposizione dalla scienza medica erano morti in media in soli 3 anni.Il coraggioso medico aveva denunciato l’esistenza di statistiche truccate da parte del potere chimico-medico favorevole alla vivisezione: un vero establishment del cancro che lavorava in sordina per simulare successi mai ottenuti e garantirsi così la fiducia e i finanziamenti del pubblico.La reazione di chi dall’esistenza del cancro aveva evidentemente solo da guadagnarci fu esemplare:censura dei dati,persecuzioni,calunnie nei confronti del relatore. La pericolosa statistica arrivò in Europa solo qualche anno dopo,ripresa da qualche pubblicazione tedesca……Se venisse trovata una cura per il cancro, totalmente economica e per un qualche motivo non consentisse profitto (perché ad esempio facilmente e gratuitamente alla portata di tutti), sarebbe resa nota dalle imprese?In tal caso, tutti gli studi attualmente in atto sulle sostanze anticancro, che coinvolgono centinaia di migliaia di ricercatori,di macchinari,di strutture in tutto il mondo e soprattutto tanti soldi,verrebbero tranquillamente accantonati per salutare con gioia la sconfitta di questa malattia?….



( Da "Cancro puoi guarire" di Lorenzo Acerra e Valerio Pignatta )

Nonostante le migliaia di miliardi spesi in questi ultimi quarant’anni per la ricerca, il cancro è in netta e continua crescita in tutti i paesi del mondo.Il punto di vista della medicina ufficiale sostiene che l’unica via di uscita da questa malattia è la ricerca e non si perde occasione per enfatizzare gli straordinari risultati ottenuti dalla scienza.Si sostiene che il male è incurabile ma, contraddittoriamente, che la ricerca ottiene successi.In continuazione ci dicono che è una malattia dalla quale non si guarisce, perciò chi dice di riuscirci è un impostore.

L’affermazione di incurabilità è effettuata per toglierci potere e per far sì che ci si abbandoni ai medici, i quali, invero, sono per lo più cocciutamente ortodossi in buona fede.La conoscenza dei medici infatti è stata anch’essa manipolata. E’ stato insegnato loro che la scienza è fondata su elementi scientifici che in realtà non sono tali. I medici sono i primi soggetti che si dovrebbe invitare ad uscire dall’oscurità. Del resto quei medici e ricercatori che non si curano di essere o meno ortodossi e che hanno a cuore esclusivamente la salute dell’umanità approdano a volte a confortanti scoperte che perlopiù vengono tenute nascoste perché in un mondo governato dal sistema economico, politici,giudici,forze dell’ordine e mass media obbediscono al potere finanziario delle grandi industrie. Chi ottiene risultati nella cura del cancro è perseguitato perché la ricerca sul cancro è il più grande affare del secolo. C’è un interesse oggettivo del sistema politico economico a sviluppare il cancro e perchè il cancro non venga curato. I medici sono istruiti in maniera tale da non comprendere la vera essenza delle malattie e le loro cause e in modo da rifiutare nuove conoscenze e nuove tecniche. In senso generale si può dire che la salute crea disoccupazione mentre la malattia crea lavoro e profitto, e la malattia che crea più occupazione e profitto è il cancro.

( un intervento chirurgico costa alla struttura pubblica svariate decine di milioni di lire,un ciclo di chemioterapia può andare da alcuni milioni per arrivare anche a 100 milioni al mese per ogni paziente,l’apparecchio per la radioterapia costa 2 miliardi di lire e i costi di gestione sono di ca. 100 milioni di lire annui,una applicazione di radioterapia costa ca. 1.000.000 di lire, visite esami costano circa 10 milioni di lire. Molto diversi sono i costi delle terapie alternative: apparecchio "Albert" ciclo completo 5/6 milioni di lire, metodo Breuss e l’igienismo trattandosi di digiunoterapia costo quasi nullo,metodo Gerson e Kousmine e la macrobiotica comportano una spesa maggiore nell’alimentazione in quanto ci si alimenta in modo biologico,metodo Gorgun 5 milioni al mese per tre mesi,metodo Pantellini ca. 50.000 lire al mese, Vischio ca. 4.000.000 per un ciclo completo di quattro anni etc….)


Una grande compagnia farmaceutica era quasi riuscita a far passare sotto silenzio una sbalorditiva ricerca su un anti-cancro naturale

Alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata,ecc) sconfitti da una miracolosa pianta dell’ Amazzonia di cui si è scoperto essere 10.000 volte più potente di alcuni farmaci chemioterapici.

Una grande e conosciuta industria farmaceutica statunitense per più di sette anni ha studiato e testato in laboratorio le proprietà della graviola. Non essendo riuscita a isolare e duplicare in una formula chimica brevettabile i due più potenti componenti della pianta e quindi non potendo trarre grandi profitti dalla vendita di un farmaco, l’azienda ha abbandonato il progetto evitando di rendere pubblico il risultato della ricerca. Siccome per legge non si possono brevettare le sostanze naturali (giustamente, la natura appartiene a tutti, non se ne possono brevettare le meraviglie), uno studio clinico che comporta investimenti per centinaia di migliaia o addirittura milioni di dollari deve avere poi un suo ritorno economico dalla vendita dei prodotti; nessuna casa farmaceutica condurrà mai degli studi su sostanze che poi chiunque potrebbe coltivare o raccogliere per preparare il proprio rimedio personale.
Fortunatamente uno dei ricercatori di quella compagnia, pur condividendone gli obiettivi di profitto, non poteva accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro. Fu così che ascoltando la sua coscienza e rischiando la carriera decise di contattare e informare la Raintree Nutrition, una compagnia statunitense che si dedica alla ricerca, al raccolto e alla riforestazione di piante ed erbe nell’Amazzonia. La sua presidente è riuscita a guarire da una rara forma di leucemia proprio grazie alle piante della foresta pluviale.
Durante le sue ricerche la Raintree Nutrution ha scoperto che anche il NATIONAL CANCER INSTITUTE (NCI) nel 1976 aveva già verificato che gli estratti di questa pianta erano in grado di attaccare e distruggere le cellule maligne del cancro. Questo studio era però stato archiviato come un rapporto interno e mai reso pubblico.
Nonostante queste proprietà siano state scoperte già nel 1976, non è mai stato condotto uno studio su esseri umani, quindi nessuna sperimentazione a doppio cieco e altri test per verificare il valore del trattamento tale da essere pubblicato sulle riviste mediche e quindi universalmente accettato come terapia. In ogni caso, la graviola ha dimostrato di poter distruggere le cellule del cancro in altri 20 studi di laboratorio. Il più recente, condotto dalla Catholic University of South Corea agli inizi del 2001, ha rivelato che due composti estratti dai semi della graviola hanno mostrato una "citotossicità selettiva comparabile all’Adramycin" (un farmaco comunemente usato nella chemioterapia) per le cellule del cancro al colon e al seno, lasciando contemporaneamente intatte le cellule sane, al contrario di quello che si verifica con la chemioterapia.
In un altro studio, pubblicato sul Journal of Natural Products, ha dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con l’Adriamicina, ma la supera clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza 10.000 (diecimila!) volte superiore a quella dell’Adriamicina.
Anche i ricercatori della Purdue University hanno riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola hanno eliminato le cellule del cancro in almeno sei tipi di tumore e sono state particolarmente efficaci contro le cellule del cancro alla prostata e del pancreas (!). Secondo un altro studio, sempre della Purdue University, estratti di questa pianta hanno isolato e distrutto le cellule del cancro al polmone.
Quindi, le domande più ovvie saranno: perché sono stati condotti solo studi di laboratorio e non sono state diffuse notizie così incoraggianti? Per il motivo già accennato all’inizio: non essendoci la possibilità di profitti derivanti dalla vendita di un brevetto di un medicinale chimico, nessuna compagnia farmaceutica investirà enormi risorse finanziarie per uno studio appropriato. Purtroppo questa è una realtà comune a gran parte delle terapie naturali.
Incoraggiata da questi test di laboratorio, la Rain Tree Nutrition ha condotto ulteriori ricerche, anche con l’aiuto delle tribù dell’Amazzonia, per raccogliere e far riprodurre questa pianta. Oltre ad aver reso disponibile un preparato contenente la sola graviola, questa azienda ha sviluppato un prodotto chiamato N-TENSE che contiene il 50% di graviola ed il restante 50% una miscela di sei erbe con riconosciute proprietà anticancro: Bitter melon (Mormodica charantia), Esphinheira Santa (Maytenus illicifolia), Mullaca (Physalis angulata), Vassourinha (Scoparia dulcis), Mutamba (Guazuma ulmifolia), Cat’s Claw – Unghia di gatto (Uncaria tomentosa).
Purtroppo finora sono stati pochi i medici e pazienti negli USA (pochissimi in Europa) che hanno usato la graviola o il composto messo a punto dalla Rain Tree Nutrition per combattere il cancro. In ogni caso, secondo le testimonianze pervenute alla Rain Tree Nutrition e al distributore italiano, i primi risultati sembrano particolarmente incoraggianti.
Mentre la gran parte delle ricerche sulla graviola sono focalizate sulle sue capacità anticancro, la pianta è usata da secoli dalla medicina popolare del Sud America per trattare un sorprendente numero di disturbi fra i quali:
ansia, ipertensione, influenza, tigna, scorbuto, malaria, eruzioni cutanee, nevralgia, dissenteria, artriti e reumatismi, palpitazioni, nervosismo, insonnia, diarrea, febbre, nausea, foruncoli, dispepsia, spasmi muscolari, ulcera.
Non ci sono dubbi che un ammalato di cancro dovrebbe poter conoscere tutte le opzioni di trattamento disponibili. La graviola potrebbe fornire l’aiuto necessario e forse determinante per sconfiggere la malattia, oltretutto, essendone stata riscontrata l’assoluta assenza di tossicità, senza sopportare i pesanti effetti collaterali provocati dai vari trattamenti farmacologici.



Le scoperte mediche non farmacologiche difficilmente vengono accolte dalla medicina ufficiale (da un articolo del Dr. Sergio Martinat apparso sulla rivista Salute Naturale)



La medicina è il solo campo dell’attività umana in cui le scoperte non solo non vengono rapidamente valorizzate, ma sono invece criticate ed ostacolate in ogni modo, proprio da quelle persone invece dovrebbero prenderle in considerazione per venire incontro alle esigenze di tanti sofferenti. E’ il cosiddetto effetto Galileo? Secondo un’autorevole ricerca pubblicata dal Dept. Health and Human Service di Washington, su centoundici scoperte e ritrovati importanti in medicina,solo nove sono state accettate in meno di un anno (evidentemente spinte da grosse ditte farmaceutiche). Per venti ci sono voluti dieci anni, per diciannove vent’anni e per quarantatre da venti a cinquant’anni.Questa opposizione ha spesso motivi tutt’altro che nobili:motivi di interesse per le industrie farmaceutiche ed altre industrie impegnate nel settore.Ciò che stupisce è l’opposizione dei medici, soprattutto dei "luminari", che vedono nella medicina biologica un’ attentato alla loro rispettabilità, alle idee e al potere che rappresentano.Una novità per quanto semplice, sicura,innocua ed efficace possa essere, deve essere tenacemente combattuta, con ogni mezzo,deve essere ostacolata il più possibile anche a costo di lasciare morire migliaia di persone. La medicina è una scienza che si basa come tutte le scienze,sul principio galileiano della sperimentazione.Tutto quanto è dimostrabile con una sperimentazione onesta ed obbiettiva è vero e deve essere adottato, e al contrario tutto quanto non si può dimostrare sperimentalmente è falso.Questo è quanto si dice, ma che in pratica non corrisponde alla realtà.Purtroppo vi sono troppi e colossali interessi che cercano di soffocare tutto quanto non rende in termini di brevetti a quei giganti che sono le industrie farmaceutiche. Leggevo un giorno che una di queste ha addirittura un bilancio superiore a quello di uno stato come il Portogallo! Dall’altra parte vi è sempre più una voglia che monta di giorno in giorno, di dare giusto spazio a rimedi non pericolosi per la salute. Beninteso, vi sono dei farmaci indispensabili che usati in modo giusto ed a tempo debito sono preziosi per salvare vite umane. Questo non si discute.Quello che si vuol dire qui è che una corretta integrazione vitaminico-minerale che copra le innumerevoli carenze che indeboliscono ogni giorno l’organismo di milioni di persone,potrebbe aiutare molti a vivere venti anni di più in condizioni ottimali.

LA LIBERTA’ DI SCELTA TERAPEUTICA

Il caso di Ketha Berardi (Vitale Onorato www.laleva.cc)

Ketha è la ragazza di Brescia, alla quale il tribunale dei minori e poi la corte d'appello avevano imposto la chemioterapia coatta, contro la volontà sua e quella dei genitori.Dopo le proteste di numerose persone che hanno firmato l'appello per Ketha (più di quarantamila firme raccolte anche grazie all'aiuto di La Leva di Archimede) e dopo manifestazioni di solidarietà nei confronti della ragazza, la corte ha finalmente deciso di non dare più seguito alla sua decisione, viste le numerose proteste che la sentenza ha provocato.
Non abbiamo fatto a tempo a gioire per la libertà ottenuta da Ketha, che ci siamo sentiti arrivare tra capo e collo questa notizia che ci ha abbattuti, mentre ha fatto esultare i nostri "nemici": e se si esamina bene il tutto, la parola "nemico" non appare fuori luogo: quando abbiamo raccolto le firme per Ketha, la gente non ne sapeva niente di lei, perché né quotidiani né tv avevano interesse nel diffondere questo esempio di ribellione alle imposizioni, tanto più di una bambina, quasi emula, ora possiamo dirlo, di certi famosi martiri adolescenti paleocristiani.Senza bisogno di approfondire o di scendere nei dettagli, una cosa ci è apparsa evidente comunque in quei giorni di lutto: il trionfo del monopolio dell'informazione, tutta nelle mani del "nemico", che ci vuole malati e morti, e non salutivi, liberi e vivi.Per giorni, tutti i quotidiani e le reti televisive hanno mitragliato di notizie sulla morte di Ketha ed in maniera ignobile, senza pietà,lanciando accuse di omicidio colposo contro "ignoti", quando erano lanciate evidentemente contro i genitori.Sarà apparso evidente agli occhi di tutti l'unilateralità dell'informazione: pur nell'abbondanza degli spazi dedicati alle notizie su Ketha, l'informazione era invece monocorde, ossia parlava sempre una parte, quella degli organi ufficiali: mai una volta che si facesse parlare il padre, del quale avremmo voluto conoscere il parere e i sentimenti, se fosse o no pentito della sua scelta, quale fosse la sua opinione sull'accaduto; oppure, parlando sfavorevolmente del metodo Di Bella, sarebbe stato opportuno ascoltare una discolpa da quella parte: invece niente, l'informazione era assolutamente monofonica, cosa ancor più evidente se si considera come mai non si fa lo stesso clamore per tutti quelli che muoiono subito dopo un trapianto pomposamente annunciato come miracolo scientifico? E perché non si fa pari clamore sui 900 malati terminali sopravvissuti con la cura Di Bella? Sopravvissuti, pensiamo noi, già solo per avere smesso la micidiale chemio.Ma il nemico, forte del suo monopolio dell'informazione, puntava il dito accusatore su tutti quelli che erano stati favorevoli, si ricordi comunque, non al metodo Di Bella, ma alla libertà di scelta, cosa ben diversa. Infatti, la reazione della stampa è stata immediata: "Vedete? La libertà fa male, bisognava obbligarli!" Una vera dichiarazione di stato di dittatura totale!E poi, il gioco delle ipotesi: "Con la chemio, si sarebbe salvata!" Ma se il padre l'aveva sottratta a suo tempo alla chemio perché ne stava morendo! Ma se è morta nelle mani della medicina ufficiale! La quale non aveva nulla da perdere: se Ketha fosse guarita, sarebbe stato merito loro, se fosse morta, demerito di Di Bella.Ma ancora una volta, in questa storia, non si è colto lo spirito, cosa che ci capitava anche quando raccoglievamo le firme: non è in discussione la validità di questa o quella cura, ma il diritto alla libertà di scelta, che presuppone che non ci debba essere dopo una condanna per avere scelto questo invece di quello, se no non sussisterebbe questa stessa libertà. Pertanto, secondo noi, ogni persona ha il sacrosanto diritto di sottoporsi o no ad un determinato trattamento medico. Siamo fermamente convinti che la libertà individuale della scelta terapeutica non debba essere intaccata né dai medici del sistema "ufficiale" né dai magistrati. Ai genitori spetta, nel caso di minori, l'esercizio di questo diritto di cui stato e magistratura non debbono privare con sopraffazioni generanti conseguenze in ogni caso disastrose.Questa è la lezione del "caso Ketha": le autorità rispettino senza interferire le decisioni dei cittadini nella loro sfera personale.





(da "Mondofarmaco" ed. FCE)

In casi di malattia e di dolore una persona è sicuramente disposta a provare e sperimentare potenzialmente di tutto, nel tentativo e nella speranza di guarire, e deve essere libera di operare la scelta che reputa più opportuna : farmaci inclusi.Anche perché la razione a un certo farmaco, a un estratto d’erbe, come a un determinato tipo di trattamento, dipende da una tale infinità di variabili (assolutamente personali), da far apparire alquanto opinabile e di dubbio valore terapeutico la previsione e l’indicazione di cure e di rimedi di massa, valevoli indistintamente per tutti.Ciascuno di noi deve pertanto essere libero di seguire la strada che ritiene migliore e più opportuna per riacquistare il proprio benessere, e tale scelta deve meritare sempre e comunque il massimo rispetto.Quando la medicina ufficiale ostacola la libertà di scelta terapeutica adducendo motivi di tutela della salute pubblica, la necessità di sperimentare adeguatamente,il rischio di abbandonare terapie consolidate a favore di terapie incerte, una presunta tossicità di terapie alternative, sembra a ben vedere un tentativo di conservare la redditizia egemonia sulla salute - sin’ora monopolisticamente esercitata-,in spregio a qualunque libertà di scelta terapeutica. Con ciò privando ingiustamente le persone malate, della speranza di poter guarire o quantomeno convivere con il proprio male difendendo la propria dignità e allontanando il dolore fisico.

Ma nessuno si ribella ? Nessun governo ? in nessuno Stato?

( da"l’Immensa balla della ricerca sul cancro" di Lorenzo Acerra)

Vorrei richiamare alla memoria una pagina di storia clamorosa: il presidente del Cile Salvador Allende, egli stesso medico, tenta di mettere in atto una radicale riforma sanitaria, intesa a ridurre i privilegi della corporazione medica con misure di prevenzione primaria delle malattie,l’educazione sanitaria popolare e la drastica riduzione dell’impiego dei farmaci.Questa riduzione viene suggerita dalla commissione medica appositamente nominata, secondo la quale non esistono al mondo che una ventina di medicinali che abbiano un valore terapeutico dimostrabile e che pertanto la lista dei farmaci comprati all’estero andava ridotta di conseguenza. I vertici dell’establishment medico-farmaceutico videro subito in pericolo i propri diritti all’egemonia e al privilegio,fino ad allora indiscussi.Perciò organizzarono una serie di scioperi del Sindacato Medico, i quali, aggiungendosi agli scioperi dei camionisti e con il sostegno della CIA statunitense,come il governo americano ha nel frattempo ammesso ufficialmente,effettuò il sanguinoso rovesciamento del governo Allende e l’instaurazione di un regime favorevole al sistema tradizionale e alle impostazioni dei prodotti delle multinazionali americane e ,in prima linea dei prodotti farmaceutici. L’Ordine dei Medici di Santiago ha pubblicato, otto giorni dopo il golpe,un lungo elenco di suoi iscritti classificati secondo che fossero "giustiziati2,"arrestati","ricercati". Erano medici che si erano opposti allo sciopero dell’agosto ’73, che avevano sostenuto i diritti popolari nei consejos, che avevano operato per la democratizzazione degli ospedali,che avevano accettato di aprire a nuove istanze popolari le facoltà universitarie di medicina. Insieme al presidente Allende, in quel sanguinoso colpo di stato vennero assassinati quasi la totalità dei medici che avevano fatto parte della commissione "rea" di avere raccomandato il drastico ridimensionamento della farmacopea.





UN DIVERSO APPROCCIO ALLA MALATTIA

( TUTTO QUANTO SEGUE E’ STATO TRATTO DAI LIBRI: KANKROPOLI DI MONDINI, DI CANCRO PUOI GUARIRE DI ACERRA E PIGNATTA,TUMORI E CANCRI DI SHELTON,LA FORMULA DI RENE CAISSE DI GUARNERI,ALOE ARBORESCENS A CURA DELLA FONDAZIONE RAPHAEL,ALOE:LA RICETTA BRASILIANA DI PADRE ROMANO ZAGO DI ROMITI,UN PO’ DI VERITA’ SULLA TERAPIA DI BELLA)



Dice un saggio Indiano:

"Se un aereo precipita, chi preferiresti essere,il passeggero od il pilota?"

Questa è una domanda che bisogna porci perché mettersi alla guida del proprio aereo in picchiata è essenziale. Affidarsi totalmente ai medici, far gestire la propria malattia agli altri è certamente più facile, ma chi prende le redini in mano della propria vita ha sicuramente più possibilità. Diceva un grande terapeuta fiorentino, ormai scomparso, Giuseppe Ravanelli: "la malattia nasce nell’anima, si coltiva nella mente e cresce nel corpo".

Le terapie che presenteremo ora sono molto diverse tra di loro,sia per l’efficacia che per l’applicabilità. Si tratta di alcune che già ora nella pratica si dimostrano altamente efficaci, ad altre che pur presentando casi clamorosi di guarigione, mancano ancora di una casistica tale da poterne dare una valutazione più completa.Da cure di medicina popolare, a raffinatissime terapie farmacologiche, hanno però qualcosa in comune: tutte meriterebbero il massimo urgente interesse in primo luogo di medici e ricercatori.Tutto ciò qui raccolto rappresenta solo una minima parte di ciò che esiste al mondo come terapia alternativa contro i tumori.Ci sono persone che sono guarite da tumori e leucemie o che sono sopravvissute per quindici o venti anni applicando anche una sola delle seguenti tecniche. In ogni caso migliorano sempre la qualità della vita, non sono tossiche e molte di esse costano poco e niente..



IL METODO "ALBERT"

Un caso importante è quello relativo all’inventore del Biotron, un ingeniere italiano che per evitargli ulteriori persecuzioni, oltre a quelle già vissute, chiameremo anche noi con lo pseudonimo di Albert. L’apparecchio Biotron grande come un pacchetto di sigarette, invia dei messaggi elettromagnetici ai tessuti e permette loro di ricostruirsi in modo ottimale e dunque di eliminare le cellule tumorali ovunque esse si annidino. Il Biotron è in grado di modificare il comportamento delle cellule malate che, agendo in modo anomalo, sono causa di una vasta gamma di malattie dalle meno gravi alle mortali, dall’artrosi alle malattie autoimmuni, alle leucemie all’infarto. Partendo da esperimenti su colture cellulari e batteriche, Albert ha cercato e trovato, secondo quanto dice, i segnali che possono consentire la modificazione dei comportamenti delle cellule. In base a questi segnali ha poi realizzato il Biotron che li riproduce con gli effetti terapeutici voluti. "Se voglio trasmettere un messaggio ad una tribù dell’ Amazzonia, devo prima sapere qual è il linguaggio, solo allora potrò impartire l’ordine del codice che gli indigeni sono in grado di interpretare." Biotron fa esattamente questo, trasmette cioè informazioni

Per informazioni su questo metodo: ARPC 348/8718706 fax 02/700441631 e-mail arpc@aerrepici.org

IL METODO BONIFACIO E ZORA

Liborio Bonifacio, veterinario nel salento, negli anni 50 fu stupito nell’osservare di non aver mai riscontrato forme neoplastiche nei caprini a differenza di quanto accadeva in altre specie di animali. Bonifacio avrebbe scoperto che quella immunità era attribuibile ai batteri che popolavano l’intestino degli animali e che opportunamente trattati, costituivano un siero anticancro. Anni dopo i ricercatori che iniziarono a documentarsi scoprirono che la capra selvatica era stata nota per millenni nella cura dei tumori, l’idea era nata in Persia, da qui era passata agli arabi e poi in Europa, e intorno all’anno mille era giunta anche in Italia.

Zora ha sviluppato a partire dal siero di Bonifacio, un prodotto a base di lipopolisaccaridi che si chiama Adjuvant Plus .Già dal 1975 medico oncologo controcorrente ed ostacolato da tutti,dal 1982 ad oggi per Giuseppe Zora è una lunga serie di persecuzioni giudiziarie, che lo porteranno anche all’arresto, seppure per due soli giorni, nel 1992. Oggi il prodotto del dr. Zora è commercializzato dall’azienda Svizzera Veltrupp ed è stato registrato in Svizzera come specialità medicinale, il suo incubo è finito e decine di migliaia di pazienti in Italia e in tutta Europa lo utilizzano con ottimi risultati. Il metodo del dr. Zora consegue migliori risultati se abbinato a quello di Di Bella o a quello del dott. Gorgun .

Tra i farmaci usati dal prof. Zora vi sono anche delle sostanze naturali, come la cartilagine di squalo, uso finora ridicolizzato dalla medicina ufficiale. Ultimamente si è fatto molto clamore sulla scoperta, di un ricercatore americano, che due proteine, endostatina e angiostatina, potrebbero essere decisive nella lotta al cancro. Indovinate un po’ dove sono contenute? Nella ridicola cartilagine di squalo. Nel 2001 è uscito un libro delle edizioni Blu International che si chiama "Aloe arborescens, esperienze biologiche,esperienze cliniche:99 casi" a cura della fondazione Raphael dove viene documentato come il trattamento di 99 pazienti affetti da malattia neoplastica maligna in fase di progressione per 12 mesi con Aloe Arborescens, Liposaccaridi Omeopatizzati (Adjuvant Plus) e Melatonina a lento rilascio, abbia dimostrato un miglioramento delle condizioni generali.I valori ematologici monitorati migliorano, come chiara risposta immunitaria globale in grado di ripristinare una situazione clinica gravemente compromessa e di ridare ai pazienti quella spinta metabolica necessaria che si trasforma in miglioramento della qualità di vita nel tempo,ma anche di controllo della malattia neoplastica, che subisce un sicuro arresto e in alcuni casi una netta e importante diminuzione. Si può quindi affermare che i migliori risultati in campo immunologico si ottengono riuscendo a fondere insieme più trattamenti tra loro sinergici, è d’obbligo quindi parlare di terapie integrate.

Per informazioni sul metodo del prof. Zora: 06/42870257 360/478386 (per appuntamenti a Bologna)

LA FORMULA DI RENE CAISSE

Rene Caisse, nel 1922 era capo infermiera al Sister Providence Hospital Haileybury e viene a conoscenza da una sua paziente della formula di una tisana indiana che vent’anni prima l’aveva guarita da un tumore al seno.Dopo averla sperimentata favorevolmente su una zia, malata terminale, Caisse cominciò a produrre e a distribuire gratuitamente il prodotto. Visti i risultati nove tra i più illustri medici di Toronto, accettano di collaborare alla terapia. Ben presto i giornali cominciano a occuparsi della vicenda e contemporaneamente giungono i primi attacchi, tentando più volte di arrestarla con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica.Dopo varie vicissitudini nel 1959 Caisse ottiene la collaborazione di uno dei più prestigiosi clinici degli stati Uniti: Charles A. Brush (è stato medico personale del presidente J.F.Kennedy e suo amico fidato) grazie alla quale vengono eseguite le più complete sperimentazioni cliniche e di laboratorio e che portano ad un perfezionamento della formula . Nel 1984 il dr. Brush volle dar fiducia al decotto d’erbe curando il proprio cancro esclusivamente con tale rimedio.In pratica si tratta di un decotto che ha una azione disintossicante che rafforza il sistema immunitario e sembra che esso sia efficace anche contro un gran numero di altre malattie tra le quali: ipoglicemia,sclerosi multipla,morbo di Parkinson,artrite,diabete, morbo di Alzheimer, asma e varie allergie..Inoltre riduce sensibilmente gli effetti collaterali della chemioterapia,radioterapia e chirurgia. Idecotto d’erbe della Caisse è il miglior purificatore del corpo, questa è la sua forza: quindi una volta che si è liberato dalle impurità tossiche che scatenano le malattie, il corpo può guarire se stesso. Queste piante agiscono sul sistema linfatico e su quello sanguigno, ma la formula nel suo insieme va al di là della azione delle singole erbe. La sinergia che l’unire queste erbe scatena ha il potere di ristabilire una armonia perduta nell’organismo.

E’ molto importante che le erbe siano di origine nord americana. Se la ricetta che funziona viene dal Canada, l’effetto di una tisana fatta in altro continente sarà diverso, come diverso il clima e la qualità del terreno. Ecco gli ingredienti:

RADICE DI BARDANA (24 parti), ACETOSA (16 parti),CORTECCIA DI OLMO ROSSO (4 parti), RADICE DI RABARBARO (1 parte). E’ molto difficile reperire l’olmo rosso in quanto cresce solo nel nord America. Si consiglia di usare prodotti già pronti all’uso di origine canadese.

Importatore e distributore per l’italia del rimedio Essiac : 055/6580478

oppure per informazioni sul metodo: 055/8695947 e-mail:guarnieri@val.i

sito web:www.caisse.it

IL METODO GORGUN

S.Seckiner Gorgun è un ricercatore ed inventore di origine turca, lavora ed ha lavorato in cliniche, università e istituti di ricerca di varie nazioni, di cui conserva attestazioni inequivocabili.A titolo esemplificativo , Gorgun ha inventato un cuore artificiale realizzato in collaborazione con i laboratori di chirurgia sperimentale dell’università di Medicina di Ankara. Questo cuore ha un volume ridotto, per cui può essere impiantato completamente all’interno della cavità toracica. L’energia per il suo funzionamento proviene dall’organismo stesso, si regola automaticamente attraverso il sistema neurovegetativo, costa qualche decina di migliaia di lire. Paragonato al costo di un trapianto (nell’ordine di centinaia di milioni) si può capire perché non viene usato. Della sua attività in questa sede ci interessa la sua macchina per guarire i tumori solidi , il Gemm, un apparecchio elettronico a bassissima potenza per la cura dei tumori solidi con risultati sorprendenti. Accertata è l’assoluta innocuità del metodo dal punto di vista degli effetti collaterali, che non si sono mai verificati. In quanto ai risultati Il dr. De Renzo suo collaboratore attesta che qualche beneficio i pazienti lo hanno SEMPRE ottenuto, più o meno importante, più o meno duraturo. Il paziente si deve attenere a norme di protezione elettrica, che scombussolano un po’ la sua vita. Non può usare i soliti indumenti (lana,fibre artificiali), deve guardarsi da ogni fonte di elettricità statica, deve evitare campi magnetici di qualsiasi provenienza. Il metodo di per sé è semplicissimo: il paziente deve stare semplicemente in una stanza ed esporsi a queste radiofrequenze.

Tale macchina è stata sequestrata più volte e per lunghi periodi dalla Magistratura a seguito di varie denuncie. Tutto si è sempre risolto con assoluzioni o "non luogo a procedere"; nonostante ciò, quella "magistratura parallela" che si chiama Ordine dei Medici ha espulso con infamia il prof. Alberto De Renzo, che è il primo medico che collabora dal 1986 con il dott. Gorgun.

Per informazione ARPC TEL.348/8718706 FAX 02/700441631 e-mail arpc@aerrepici.org

ESTRATTO DI VISCHIO

Iscador è uno dei nomi con cui è commercializzato l’estratto di Vischio, una pianta semiparassita che vive su numerosi alberi tra cui querce,pioppi,abeti,meli., una pianta che si nutre della linfa vitale dell’albero per continuare a crescere, lo stesso comportamento delle cellule cancerogene.

E’ stata studiata clinicamente dal Dott. Ronald Grossarth-Maticek dell’istituto di medicina preventiva di Heidelberg.

Sebbene nei casi di tumore terminale non riesca ad ottenere grandi riduzioni della massa tumorale, argina la virulenza del fenomeno tumorale supportando il sistema immunitario e apportando un notevole benefico effetto sulle sintomatologie. I risultati danno comunque un aumento di sopravvivenza del 40% nei 396 pazienti che hanno fatto uso di Iscador insieme a terapie convenzionali, rispetto ai 396 pazienti che hanno seguito solo delle terapie convenzionali.

Non viene usato per tutti i tipi di cancro ma solo per quello alla mammella, al retto, al colon, allo stomaco e ai polmoni, è infatti sconsigliato per malattie del sangue come linfoma e leucemia. Questa pianta era conosciuta fin dall’antichità e i druidi celti che la consideravano sacra, al usavano come medicinale contro qualsiasi male. Alcuni Naturopati moderni usano questa pianta con successo per curare epilessia,diabete, disturbi isterici, la regolazione della pressione. Fu Rudolf Steiner, fondatore della medicina antroposofica ad indirizzare nel 1916 le proprie ricerche verso un rimedio anticancro a base di vischio. Il sistema immunitario o con le parole del dr. Steiner "le forze superiori dell’organismo" risultano sgretolate nei confronti del cancro, facendo prendere il sopravvento alle"forze inferiori", o meglio alle forze cellulari, che alterate si riproducono in modo accelerato.Il vischio ha questa caratteristica di "organizzazione superiore" e quindi aiuta il sistema immunitario a ristabilirsi



Per informazioni:

Lukas Klinik –svizzera tel. 0041 61 723333

AMOS (articolo medicinali omeopatici svizzeri) srl , Milano tel 02/40090132

Associazione antroposofica Rudolf Steiner, Milano tel 02/6595558



L’ALOE ARBORESCENS

La storia dell’aloe è molto vecchia. Già nell’antichità erano conosciute le virtù terapeutiche di questa pianta e gli Egizi furono i primi a lasciarne testimonianza.Oltre ai suoi più svariati usi da quello di cicatrizzante, o di rimedio per le ustioni, contro i disturbi di stomaco, le punture di insetti, e emorroidi etc…ha un grandi proprietà cicatrizzanti dei tessuti interni e di depuratore e rigeneratore del sistema immunitario.Colui che ha dato nuovo vigore e diffusione all’uso dell’Aloe è Padre Romano Zago, un frate francescano brasiliano.

Inutile dilungarsi in questa sede sulla ricetta (che si trova ormai dappertutto) , sul suo uso e sulle caratteristiche della pianta ,non perché di poca importanza ma perché ormai si trova numerosissima letteratura al riguardo. Ci preme tuttavia fare chiarezza soprattutto su questo punto:

La ricerca effettuata dalla dott.ssa Tarantino Anna della fondazione Raphael ha dimostrato definitivamente la superiorità, per quanto riguarda i principi attivi dell’Aloe Arborescens, rispetto all’Aloe Vera, che è commercialmente più usata e sicuramente più pubblicizzata. Ma non basta dire solo "Aloe Arborescens" per avere la garanzia che il prodotto contenga i principi attivi di questa pianta fra gli oltre 300 tipi di Aloe ! Essendo un grande business mondiale, L’Aloe induce spesso le ditte produttrici e i commercianti in tentazione….Importante inoltre che la pianta sia coltivata in modo biologico e quindi certificata e che abbia più di 5 anni per poter sviluppare le sue proprietà terapeutiche.Questi sono i consigli per quanto riguarda la ricetta partendo dalla pianta fresca,se però non è possibile prepararsi da soli la ricetta o se non si è sicuri della provenienza della pianta oppure se per qualsiasi altra ragione si è obbligati ad acquistare il prodotto già confezionato, si deve fare molta attenzione a ciò che si compra in quanto i preparati spesso non sono autorizzati né controllati.

Associazione amici dell’aloe "Padre Romano Zago,Lucca tel. 0583/999086

Fondazione Raphael , Svizzera tel 0041 91 6306245/6 fax 0041 91 6306247

e-mail fond.raphael@ticino.com sito web: www.ticino.com./med

Ariel Angel Grancona (Vi) tel. 0444 889425



IL METODO DI BELLA

Il prof. Di Bella è diventato famoso per aver studiato la melatonina, un ormone che, addizionato ad altre sostanze, è in grado di aggredire e debellare molte forme tumorali e di intervenire positivamente anche su persone già debilitate dalle terapie tradizionali, come la che mio e la radioterapia. Ebbene quest’uomo che non solo lavorava gratuitamente per alleviare il dolore di chi soffre,ma non ha mai ricevuto gli onori della comunità scientifica che gli sarebbero dovuti, ha sempre subito persecuzioni. di ogni genere,morali,materiali e fisiche.

Riteniamo superfluo descrivere il suo protocollo terapeutico in quanto già ampiamente diffuso da tutti gli organi di informazione, ma riproduciamo qui ancora una volta alcuni stralci da un libro che ci spiega come è stato truffato di Bella.

Da "Un po’ di verità sulla terapia di bella" (Ed. Travel Factory Roma)

FARMACI SCADUTI
Sono stati distribuiti ai pazienti della sperimentazione e degli Studi osservazionali farmaci galenici (soluzione ai retinoidi e melatonina) oltre il cosiddetto "periodo di stabilità". Secondo le autorità sanitarie italiane responsabili della sperimentazione e anche secondo studi scientifici pubblicati su riviste scientifiche, la "soluzione ai retinoidi" scade dopo un brevissimo periodo dalla data di preparazione, perdendo in questo modo buona parte della propria efficacia. Tanto che, secondo un rapporto dei Nas, che hanno svolto un’indagine,

"… 1048 pazienti hanno assunto [...] un farmaco potenzialmente imperfetto e non più possedente le caratteristiche terapeutiche iniziali, senza escludere che la degradazione e scomposizione di principi attivi, possa produrre effetti collaterali gravi specialmente in soggetti sofferenti patologie neoplastiche".

Ancora i Nas:
"Ne consegue, quindi che i risultati ottenuti dalla sperimentazione siano sicuramente inattendibili e che la stessa sperimentazione debba essere quantomeno rivista seguendo un'ottica che tenga conto di tali nuove e significative risultanze".

Per questa determinante scoperta gli uomini dei Nas di Firenze pensavano di ricevere una stretta di mano in senso di elogio. Invece il magistrato competente, una volta ricevuto il rapporto, ha subito avviato un’azione disciplinare contro di loro, accusati di essere andati al di là dei compiti che erano stati loro assegnati: nella specie, essi avrebbero dovuto rintracciare i pazienti che avevano assunto le confezioni di soluzione ai retinoidi contenenti la sostanza tossica denominata acetone.
Un problema scoperto nell’autunno 1998 avrebbe potuto essere bloccato. Invece dopo circa un anno continuano ad essere inviati farmaci oltre il periodo di scadenza ai pazienti ignari. Il fatto grave è che le prove di stabilità dei farmaci galenici sono state effettuate dallo stesso Istituto superiore di sanità, come risulta dalla fitta documentazione raccolta in questi mesi.

Nota: se si pensa che la cura di Folkman bocciata nel 1998 dalle autorità americane perché risultata inefficace ai test, fu "ripescata" sulla base della considerazione che l’endostatina "potrebbe avere perso la sua efficacia durante il trasporto in ghiaccio secco", cosa si dovrebbe dire di una sperimentazione condotta con farmaci che (non l’autore del libro) ma lo stesso ente sperimentatore e i Nas hanno ritenuto inefficaci?

ACETONE
Per preparare la soluzione ai retinoidi, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha usato come solvente l’acetone, non eliminato prima di consegnare i farmaci ai pazienti, nonostante l’indicazione in tal senso dell’ideatore della terapia.
La dimenticanza ha comportato per gli ignari pazienti l’assunzione quotidiana di una sostanza tossica, che il Manuale Merk classifica tra i veleni. Ad onta di quanto sostenuto finora dalle autorità, anche nel corso di procedimenti penali tuttora aperti, la bibliografia scientifica internazionale considera pericolosa e dannosa per la salute l’ingestione di acetone. Inoltre, le sostanze facenti parte della soluzione ai retinoidi perdono la propria efficacia a contatto prolungato con acetone.
In ogni caso, la presenza di una sostanza diversa da quelle previste dall’ideatore della terapia soggetta a studio, mette in crisi l’affidabilità della sperimentazione, secondo le Regole della Buona Pratica Clinica.

Il magistrato ha affidato una delle perizie tecniche d’ufficio a un farmacologo che risulta parte in causa visto che compare tra i membri della Cuf. Dalle perizie emerge che quel veleno non fa male e che nessun problema è stato mai segnalato in letteratura, fondandosi questa considerazione sulla circostanza che non sono mai stati fatti studi sperimentali sulla tossicità dell’acetone bevuto quotidianamente dagli uomini... Si scrive anche, incredibilmente, che i rilevanti residui di acetone trovati nei flaconi distribuiti, assunti quotidianamente, possono essere tranquillamente eliminati da pazienti che abbiano polmoni, fegato e reni in buone condizioni... Purtroppo quasi tutti i pazienti avevano quegli organi irrimediabilmente compromessi, come emerge dalla lettura dei reports integrali della sperimentazione.

E ANCORA...
Vivo un quarto dei pazienti
Il 23% dei pazienti risulta in vita dopo un anno e mezzo dagli arruolamenti.
Questo dato è molto importante, se si tiene conto delle condizioni iniziali dei pazienti. Anche se fu detto che i pazienti versavano in condizioni discrete e ottime, fatti salvi i pazienti terminali dei protocolli 4 e 10, la realtà che emerge dai reports integrali vuole che i pazienti furono arruolati tutti in ultimo stadio e in progressione di malattia, quasi tutti in condizioni terminali e pesantemente pretrattati con chemioterapia, e resistenti alle terapie convenzionali.

Si pretendeva il miracolo

Si chiedeva alla Mdb (come condizione per superare il test) di "ridurre di oltre il 50% le masse tumorali, in poche settimane, e in almeno il 25% dei pazienti per ciascuno dei nove protocolli". Solo questo interessava. Nessuna importanza avrebbe avuto la sopravvivenza dei pazienti, né la qualità della vita, né la constatazione che la corsa del tumore (già in atto) fosse stata rallentata nel breve periodo. Fatto sta che se dopo poche settimane il miracolo non si fosse avverato, la terapia sarebbe stata interrotta. Ciò spiega perché i pazienti furono trattati con la Mdb mediamente per otto settimane.
Una volta allontanati dalla sperimentazione per (presunta) progressione di malattia, molti pazienti (almeno quelli benestanti) hanno continuato in proprio e a proprie spese la terapia Di Bella. Questo spiega il motivo per cui un alto numero di pazienti dati per persi all’inizio del 1998, invece si ostini a vivere nella seconda parte del 1999.
Lo scorporo dei dati, finora inediti, fa emergere ancora di più l’importanza dei risultati: si pensi solo che il 19% delle pazienti del citato prot. 4 (con carcinoma mammario metastatico, terminali, resistenti ai trattamenti convenzionali, con "aspettativa di vita inferiore ai tre mesi") è in vita. È questo un risultato da trascurare? Quel 19% non va confrontato con il beffardo 50% di guarigioni promesso dalle statistiche ufficiali, ma va aggiunto allo zero al quale erano destinate quelle pazienti terminali. Quale sarebbe stata la percentuale di sopravvissuti se la Mdb non fosse stata interrotta nei casi in cui fu interrotta contro la volontà dei pazienti?

La sperimentazione regionale lombarda è ancora aperta
La minisperimentazione della Lombardia condotta su alcune centinaia di pazienti terminali, avviata in febbraio 1998 e "conclusa" con trionfo di risultati negativi poche settimane dopo, in realtà non è mai stata chiusa visto che molti pazienti - tra quelli sopravvissuti - sono ancora in trattamento avendo ottenuto miglioramenti.

……et,….etc…

medici che applicano il metodo di Bella in Emilia Romagna:

Gandolfi Davide ,Rimini 338/2648300

Bruno Alessandro (Bologna) 360/280431

Pasetti Stefano (Parma) 0521/289182

www.luigidibella.it

www.dibella.org



IL METODO PANTELLINI

Prima che scoppiasse il caso Di Bella, il metodo del dott, Gianfranco Valsè Pantellini era sicuramente la terapia contro il cancro più usata e conosciuta in Italia nel campo della medicina alternativa. Anche se non fu mai avviata una sperimentazione ufficiale Pantellini riuscì a inserire l’ascorbato di potassio nella farmacopea ufficiale come prodotto galenico in modo tale da impedire speculazioni future.Il dott. Pantellini è stato ovviamente boicottato dalla medicina ufficiale nonostante i suoi 45 anni di ricerca in ambito oncologico. I suoi studi sull’azione integrata di vitamina C(acido ascorbico) e potassio sull’organismo lo hanno portato alla conclusione che questi composti costituiscono dei potenti antiossidanti che intervengono sulle alterazioni tumorali.. L’ascorbato di potassio costa poche migliaia di lire (1.500 lire per tre dosi giornaliere) ed un suo successo potrebbe essere dannoso per l’industria del farmaco. Fra i malati presi in cura da Pantellini, considerati terminali dalla medicina ufficiale, c’è stata una sopravvivenza del 5%, un allungamento della vita di due o tre anni in molti altri e migliori condizioni di vita per tutti. Fra coloro che erano affetti da forme tumorali meno avanzate le percentuali di guarigione hanno raggiunto il 60%, l’allungamento della vita agli altri anche di dieci anni. Nei casi di cancro in fase iniziale si è riscontrato un successo del 100%.

Fondazione Valsè Pantellini, via mattioli 55 50139 Firenze tel 055/499634

Dott .Piterà Fernando via zara 9 16145 Genova tel 010/3625331

Dott. Ricciuti alberto via Tito Livio 23 20137 Milano tel 02/5464749

Dott, Santi Cesare Via Teodosio 25 20131 Milano tel 02/70635590



LA TERAPIA GOVALLO (VG-1000)

Negli anni 70 Il dott. Govallo (immunologo russo) scoprì somiglianze tra lo schermo di difesa immunologico del feto, che lo difende dall’attacco del sistema immunitario materno, e quello dei tumori, che allo stesso modo disattiva il sistema immunitario dell’organismo che ospita il tumore. Per descriverlo in termini semplici, Govallo usa la similitudine come "un ladro che riesce a disinserire l’allarme antifurto dell’abitazione dove si introduce".Egli dimostrò quindi che la soppressione del sistema immunitario da parte del cancro può essere disabilitata per immunizzazione con un estratto di villi corionici di placenta umana collezionata dopo i parti.Quando il meccanismo di scudo del tumore viene sbloccato, l’organismo inizia a smantellare velocemente il tumore. Dal 1974 ha trattato ca. 100 pazienti ed ha documentato che la sopravvivenza a 10 anni di pazienti con cancro avanzato era del 60%.

The placenta Research Foundation,NL tel 0031 0 320247326 fax 0031 0 320247327

e-mail: autobiologicsplacenta@wxs.nl

IL METODO DELLA DOTT.SSA HULDA REGEHR CLARK

La dott.ssa Clark parte dall’ipotesi che l’uomo è gravemente infestato da una serie di parassiti, tra cui i trematodi che alla presenza di solventi quali il benzene,il metanolo, lo xilene il toluene e altri inquinanti possono continuare il loro ciclo vitale all’interno del corpo umano. Questi parassiti adulti producono l’orto-fosfo-tirosina che è lo stimolante mitotico che instaura il processo canceroso nel corpo dell’uomo. Questi parassiti che competono con le cellule umane per accaparrarsi il nutrimento, si assumono dall’acqua contaminata,da cibo vegetale impropriamente lavato,dalla carne cotta insufficientemente, dalle tossine fisiche e chimiche, da animali domestici,dall’uso di antibiotici e medicine che abbassano il sistema immunitario.Eliminando questi parassiti ed i solventi e quegli elementi che li producono si elimina il cancro La sua cura è a base di fitoterapici ed è coadiuvata da un apparecchio elettronico, lo "Zapper", di uso esterno che serve all’eliminazione di molti parassiti.Siccome lo stomaco,il fegato e l’intestino non sono raggiungibili dalle frequenze dello Zapper, la combinazione di Mallo verde di Noce Nera, di Artemisia, di Chiodi di Garofano assicura l’eliminazione dei parassiti adulti, in forma di larve e persino allo stato di uova.

Per informazioni:

Ecosalute srl, Piacenza 0523/852872 e-mail: info@ecosalute.it, sito web.: www.ecosalute.it



LA TERAPIA ISSELS

Nel 1951 il dott. Issels creò il primo ospedale specializzato nel trattamento di pazienti con tumori incurabili e da allora ha trattato oltre 15.000 di questi casi. L’approccio Issels incude immunoterapia con prelievi di sangue,diete anticancro a base di cibo crudo biologico e terapia della febbre (viene fatta una iniezione 1 volta al mese per causare febbre) per stimolare la funzione immunitaria,estratti di organi per riparare danni agli organi e migliorarne la loro funzionalità,vitamine e minerali per stimolare la funzione enzimatica.Ai pazienti viene consigliato di rimuovere denti con focolai infettivi,tonsille infette e le otturazioni dentali che rilasciano mercurio e di sottoporsi a psicoterapia.

Issels Hospital:Aeskulap Cancer ter,Gersauer str.8 CH 6440 Brunnen Switzerland

IL DOTT.SUGIURA E I SEMI DI ALBICOCCA

Nel 1972 il dott. Kanematsu Sugiura riportò i risultati dei suoi studi relativi ad un nuovo antitumorale: L’amigdalina (vitamina B17) inibisce significativamente la comparsa di metastasi ai polmoni,inibisce la crescita di tumori primari,previene la crescita di tumori indotti,apporta sistematicamente un miglioramento della salute e dell’aspetto fisico, L’amigdalina viene estratta dai noccioli dei semi di albicocca o pesca o prugna… Il dott. Sugiura era un ricercatore del Sloan-Kettering Cancer Center di Manhattan, ogni sua scoperta boicottata o fermata, solo parecchi anni dopo lo Sloan-Kettering fu costretto a rendere pubblici i verbali di riunioni interne tenuti segreti dai quali risulta evidente che i ricercatori dello Sloan-Kettering sono convinti dell’efficacia dell’amigdalina per il cancro,ma che non ritengono sia di suo interesse investigare protocolli nei quali usarla, non ha alcun interesse nel suo studio,ma propone di studiare chemioterapici che abbiano simili meccanismi.Se questi verbali non fossero stati resi noti non avremmo avuto le prove concrete della farsa organizzata nel più importante centro di ricerca e trattamento per il cancro del mondo.Fu proposto di modificare e brevettare qualche molecola a partire dall’amigdalina: si fece nel nome di mandelonitrile. Gli studi dimostrarono una efficacia intorno al 100% dell’amigdalina in combinazione con enzimi digestivi,vitamina A e vitamina C: ciò faceva intravedere un crollo del mercato del cancro e tale programma di sviluppo ricerche fu di colpo arrestato.

Per comperare l’amigdalina estratta in pasticche o iniezioni dal produttore di san Diego:

Bio Research Institute PMB 63 P.O.Box 439056 San Diego Ca. 92143-9056 tel. 001/5266305865

LA NUOVA MEDICINA DI HAMER

Un altro intervento innovativo nella teoria e nella terapia del tumore è quello rappresentato dal dr. Hamer. Egli sostiene che la causa del cancro consisterebbe in un conflitto traumatico e afferma che:

· Ogni tumore è provocato da un conflitto traumatico, acuto e drammatico, vissuto nell’impossibilità o nella non volontà di confidarsi con altre persone, Tale conflitto si verifica contemporaneamente o quasi, su tre livelli.nella psiche,nel cervello ed in un ben preciso organo

· Il modo e l’intensità in cui il paziente vive questo conflitto, determina sia la localizzazione del tumore nell’organo, sia la localizzazione dell’area cerebrale che subisce una rottura di campo (focolaio di Hamer). Ad ogni conflitto corrisponde quindi un determinato tipo di tumore ed un altrettanto preciso focolaio di Hamer.

· Esiste una precisa corrispondenza tra il decorso del conflitto, l’evoluzione del tumore e quella del focolaio di Hamer nel cervello, Il conflitto colpisce quindi in modo quasi sincrono, la psiche, il cervello e l’organo

· Secondo la medicina ufficiale le cellule cancerogene migrano dal cancro primario per via arteriosa o linfatica formando le metastasi (ipotesi mai dimostrata).Per esempio il cancro al seno è una massa mentre il cancro alle ossa è una lisi (buco):queste cellule tumorali devono essere molto intelligenti per modificarsi strada facendo!.Secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti soprattutto iatrogeni, (dovuti cioè dallo choc di diagnosi e prognosi medica apparentemente ineluttabile):autosvalutazione "non ho più alcun valore"à cancro alle ossa, paura di morire à cancro ai polmoni,tutto mi crolla addosso à patologia renale, mi sento ai margini della societàà patologia della pelle….Sempre secondo Hamer il 30% dei cancri operati, sono vecchi cancri senza pericolo. Se questo 30 % è sottoposto a sedute chemioterapiche, una parte di questi subirà un nuovo conflitto di panico e morirà, ma coloro che non avranno vissuto un nuovo trauma emotivo (malgrado l’intervento e la chemioterapia che elimina il vecchio cancro incapsulato )certamente guariranno.

· Il focolaio di Hamer, che può essere rilevato tramite una TAC, è quello che dà le coordinate esatte per la corretta individuazione nell’organismo del tumore. Risolto il conflitto, il focolaio di Hamer si rigenera, con la formazione di un edema perifocale, mentre le cellule cancerose,la cui proliferazione anarchica era dovuta ad un errore di codificazione del cervello (considerato come emittente di ordini), cessano dall’essere stimolate da codici erronei ed il cancro viene arrestato.

· La terapia consiste essenzialmente, nell’aiutare l’ammalato a risolvere il suo conflitto, che è all’origine di questo "cortocircuito" nel cervello. Una diagnosi corretta è a tal fine essenziale. I casi di conflitto fissati da Hamer sono di tre tipi : conflitti con gli altri, conflitti con sé stessi e conflitti basati su preoccupazioni per gli altri (figli,parenti,amici,animali domestici…) Secondo Hamer ad esempio Un cancro al seno sx starebbe a significare un conflitto madre-figlio piccolo, per esempio succede qualcosa al figlio e la madre se ne attribuisce la colpa, o succede qualcosa al marito invalido (figlio piccolo-virtuale) e la moglie se ne attribuisce la colpa, o conflitto coniugale caratterizzato da collera verso un marito ritenuto irresponsabile (figlio piccolo-virtuale).Un cancro al seno dx indica un conflitto madre-figlio grande. La madre soffre perché il figlio si allontana e si sposa, non le da retta come lei vorrebbe o le crea preoccupazioni.Cancro dello stomaco rappresenta episodi indigesti, "il boccone che rimane sullo stomaco", spesso con familiari, costretti a vivere sotto lo stesso tetto o in vicinanza. Cancro al fegato, forte arrabbiatura, spesso con parenti per questioni economiche, associato a sentimenti negativi come la gelosia e l’invidia. Paura di morire per mancanza di mezzi, soldi lavoro cibo..etc….etc…

Il dr. Hamer è stato dapprima radiato dall’ordine dei medici, successivamente arrestato e condannato nel settembre del 1997, per esercizio abusivo della professione medica.E’ stato poi liberato nel maggio del 1998 grazie ad una mobilitazione di massa da tutta Europa, consistente in attestati di stima da parte di eminenti medici,testimonianze di malati da lui guariti.

Incurante delle opposizioni nazionali ed internazionali, degli attentati alla sua vita, dei 67 tentativi d’internamento psichiatrico forzato e alle campagne medianiche calunniatrici, il dr. Hamer, dal canto suo, ha continuato l’assidua ricerca e verifica delle leggi biologiche da lui scoperte, indagato su più di 30mila pazienti e verificato in ogni caso l’esatta corrispondenza e fondatezza delle sue scoperte.Infine l’11 settembre 1998, presso l’istituto oncologico S.Elisabetta si è proceduto alla verifica delle sue leggi biologiche a livello universitario trovandole perfettamente confermate. Il suo impegno assiduo, onesto e scientifico non potrà ormai più essere ridotto in cenere nonostante l’enorme impiego di forze sviluppato dai "dinosauri della scienza ufficiale" che ormai fiutano il loro decadimento!
Scomparsi loro, la medicina sarà forse di nuovo libera di basarsi su solide fondamenta scientifiche, ovunque e sempre riproducibili e verificabili su pazienti scelti a caso.
Attualmente il dott. Hamer si trova costretto all’esilio per la sola colpa di aver scoperto queste leggi biologiche della natura che sono in netto contrasto con gli enormi interessi finanziari legati alla medicina ufficiale!

Per informazioni:

Dr. Marco Pfister Bellinzona CH tel 0041/918633656 0041/918634254

e-mail:marco.pfister@bluewin.ch

sito web:www. nuovamedicina.com

LA PSICONEUROIMMUNOLOGIA (PNI)

Ormai sempre più studi scientifici comprovano la correlazione tra stress emotivo e sviluppo della malattia,cancro incluso.La scienza sta arrivando a dimostrare quello che il buon senso comune,la medicina olistica ed etnica ed alcune vie spirituali sanno da sempre:che i conflitti interiori hanno serie conseguenze su tutto l’organismo perché l’essere umano è una singola entità unificata, un insieme corpo-mente-spirito intimamente interrelato.Alcuni studi hanno dimostrato come gli shock psicologici provati anche nell’infanzia o nella vita adulta possano trasformarsi anche molti anni dopo in cancro.La solitudine sociale forzata,l’emarginazione,l’incapacità di accettarsi per quello che si è e il disinteresse per la vita che ne consegue compromettono il sistema immunitario e aprono la strada che conduce al cancro.La PNI è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica dai lavori di Le Shan e da quelli del dott. Siegel e del dott. Simonton.In tutti questi anni la PNI è andata alla ricerca di tutte quelle tecniche che permettono alla mente di influenzare il corso del cancro o di altre malattie.Il numero di queste pratiche ora utilizzate nei centri di psico-oncologia è ampio e diversificato e comprende tecniche come i corsi per sviluppare la mente,il biofeedback,l’ipnosi e l’autoipnosi come anche la meditazione, la preghiera,l’immaginazione creativa e i gruppi di supporto e di reciproco aiuto.Sono ormai indiscutibili gli studi che mostrano una diminuzione del dolore e degli effetti collaterali delle terapie ufficiali mediante l’uso di tecniche quali sopra indicate.La medicina ortodossa che si è concentrata sulla lotta alla malattia ha naturalmente difficoltà a riconoscere i risultati positivi di un approccio che mira invece a migliorare la capacità del malato di farcela, anche se gli studi e le conferme al riguardo sono anche qui molto evidenti.

LOUISE HAY E IL PENSIERO POSITIVO.

All’incirca una ventina di anni fa a Louise Hay venne diagnosticato un cancro che, a parere dei medici non le avrebbe consentito che pochi mesi ancora di vita.Davanti a tale shock emotivo la Hay capì che se si fosse sottoposta a intervento chirurgico per rimuovere il cancro senza cancellare il modello di pensiero che l’aveva generato, i medici avrebbero continuato a sezionare il suo corpo finchè di esso non sarebbe rimasto più niente.Se viceversa si fosse sottoposta all’operazione e avesse eliminato lo schema mentale negativo,il tumore non si sarebbe riformato. Secondo la Hay se un tumore o una qualsiasi altra malattia recidiva, non è perché il medico "non lo ha asportato interamente", ma perché il paziente, non avendo operato alcun cambiamento mentale , lo rigenera. Ripercorse così con il pensiero i momenti più importanti della sua vita arrivando in seguito a dedurre che la malattia è solo la diretta conseguenza di esperienze negative,rabbie represse rancori e angosce non esternate. In questi anni è arrivata a concludere che un modo efficace per uscirne è quello della riprogrammazione della propria vita,dell’assunzione di un modo di pensare ottimistico e amorevole nei confronti di sé stessi e del mondo intero e di una determinazione a guarire e a utilizzare questi atteggiamenti mentali positivi per estirpare l’inquietudine interiore. Quello che può sembrare un approccio semplicistico, ha permesso alla Hay di guarire completamente dal male, e oggi si dedica completamente alla promozione del pensiero positivo e dell’utilizzo delle estreme potenzialità della mente per autocurarsi. Come lei stessa afferma, i suoi libri, le sue meditazioni non "guariscono" nessuno, risvegliano piuttosto la nostra capacità di contribuire al processo di guarigione. Per diventare un unicum e vivere sani,dobbiamo prenderci cura del nostro corpo,acquisire un atteggiamento mentale positivo riguardo a noi stessi e alla vita e, infine, prestare una grande attenzione alla nostra realtà spirituale.Quando questi elementi si trovano in equilibrio, siamo contenti di vivere. Nessun medico e nessun guaritore potranno garantirci tutto ciò finchè non sceglieremo di partecipare al processo curativo.

( Tra i tanti libri da lei scritti ce ne sono due dell’ed. Armenia con allegato delle audiocassette che propongono delle bellissime meditazioni guidate che ognuno dovrebbe sperimentare su di sè per poter cambiare i propri schemi mentali e quindi la propria vita, indipendentemente dal fatto di essere in piena salute o ammalati – vedi bibliografia alla fine-)

LA TESI DEL DR. SIMONCINI

In Italia, tra gli altri, un medico romano, il dottor Tullio Simoncini, laureato in medicina e chirurgia, specializzato in diabetelogia e malattie del ricambio e con una laurea anche in filosofia, ha elaborato una sua teoria sul "male del secolo". Il dottore che ha partecipato a diverse conferenze e dibattiti è stato, tra l’altro, relatore al convegno "Firenze-Medicina 2000" (18-19 settembre 1999) e al "Congresso Internazionale di Oncologia" di Treviso (15-16-17 ottobre 1999). Invitato a varie trasmissioni televisive di tv private, ha dibattuto le problematiche della medicina ufficiale e di quella alternativa e ha esposto le sue teorie sul cancro. Ha partecipato a importanti conferenze e in quella del 4 marzo 2000 svoltasi a Perugia, era presente come relatore anche il Prof. Luigi Di Bella. Simoncini è presidente di un comitato composto da 30 medici che attua e ricerca su tutto il territorio terapie alternative.

Il medico, dedicatosi da tempo alla studio e cura dei tumori, presenta una teoria molto interessante sull’eziopatogenesi della malattia cancerosa. Egli sostiene che il cancro non dipende, come afferma la medicina ufficiale, da cause genetiche, ecc., ma è il risultato di un'affezione fungina <>. Secondo la teoria di Tullio Simoncini, responsabile del cancro è appunto la Candida.

In base alle argomentazione svolte, è legittimo affermare che la candida è la causa eziologica del cancro. Risulta difatti che essa: E’ sempre presente nei malati neoplastici. Può produrre metastasi. Ha un patrimonio genetico sovrapponibile a quello dei tumori. Può essere utilizzata per svelare precocemente il cancro. Può invadere ogni tipo di tessuto o organo. Possiede un’aggressività e una adattabilità illimitate e.. è stata dimostrata la sua capacità a promuovere la degenerazione neoplastica. Che cosa si vuole di più? Al di la delle elucubrazioni e distorsioni mentali, essa è realmente il cancro e va combattuta in quest’ottica in tutte le sue varianti patogenetiche. Così solo il cancro verrà sconfitto per sempre(www.disinformazione.it)



APPROCCI NUTRIZIONALI AL TUMORE

LA MACROBIOTICA

Secondo la macrobiotica. L’aumento esasperato dei casi di cancro dell’età contemporanea è dovuto agli effetti nefasti della tipica dieta alimentare occidentale caratterizzata da un eccesso di zuccheri, grassi animali,latticini,bevande e alimenti industriali raffinati e alcolici. I principi fondamentali sui quali si basa la macrobiotica sono quelli della medicina tradizionale orientale, ossia essenzialmente il rispetto dell’equilibrio tra le due forze energetiche dell’universo lo Yin e lo Yang.La macrobiotica classifica il tumore,secondo la sua posizione e il tipo, come cancro Yin o di tipo Yang. A seconda del tipo di tumore cui ci si trova davanti, segue la dieta che tenderà a ristabilire l’equilibrio tra i due principi universali venuto a mancare all’interno dell’organismo malato.

Per informazioni:

Un Punto Macrobiotico Associazione Nazionale, Bg. Sforzacosta 101,62100 Macerata tel 0733/202442

Centro Macrobiotico Italiano , Via larga 7 20122 Milano tel. 02/58307416



LA MEDICINA ORTOMOLECOLARE E LA MICRODIETA DEL DR. MARTINAT TERAPIA KREMER



Se si forniscono al nostro organismo tutti i micro alimenti conosciuti (la cosiddetta nutrizione ortomolecolare), si possono rafforzare le difese dell’organismo e le sue difese. L’organismo stesso provvederà, con i mezzi fornitigli dalla natura, ad eliminare le disfunzioni che lo affliggono o a tenerle a bada in modo da poter vivere meglio. I microalimenti (vitamine, sali minerali,estratti naturali,aminoacidi ecc..) sono il mezzo più potente per prevenire le disfunzioni e il logorio dell’organismo ,per prolungare la vita mantenendosi in buona salute. Secondo il Dott. Sergio Martinat,nelle forme tumorali dichiaratamente maligne, la nutrizione ortomolecolare può riuscire a rallentare la crescita del tumore, in quanto aiuta l’organismo a sfruttare al massimo le difese immunitarie. I microalimenti possono aiutare a combattere altresì gli effetti negativi provocati sull’organismo dalle cure mediche cui sono sottoposte le persone malate di cancro.La medicina ortomolecolare è stata ideata dal premio Nobel Linus Pauling, uno dei più grandi scienziati del nostro tempo e che ha ricevuto due nobel, il dott. Martinat si è limitato ad apportare alcune modifiche per arrivare alla sua microdieta.

Per informazioni:

CRES Centro Ricerche Ecologia e Salute di Martinat Sergio &C., via Saluzzo 124 Pinerolo (To) tel 0121/75545 0121/75803 Sito web www.cresnatura.com e-mail:martinat@cresnatura.com

LA DIETA DEL DOTT. GERSON

Il metodo Gerson parte dal presupposto che il cancro è il risultato di uno squilibrio di tossine e di elettroliti nelle cellule. I pazienti vengono invitati a sottoporsi ad uno stretto regime vegetariano a base di succhi di frutta fresca e di verdure provenienti da coltivazioni biologiche. Gerson fu infatti il primo medico che individuò nei pesticidi e nei residui dei fertilizzanti chimici nel cibo una delle cause dell’intossicazione dell’organismo umano.Ai succhi si aggiunge l’applicazione di potassio,vitamine e altri minerali, di estratto di fegato di vitello e una assoluta astinenza dal sodio (sale etc..)Viene usato l’olio di castoro, sostanza dal potere purgante a giorni alterni per molte settimane. Sono applicati anche clisteri di caffè a secondo delle necessità del paziente (fino ad 1 ogni 4 ore) perché attenuano i dolori e facilitano la rimozione di ristagni tossici del fegato. La terapia viene prescritta per un periodo che va da 18 a 36 mesi a seconda dei casi. Tale terapia aumenta la tolleranza verso i chemioterapici e la radioterapia

LA CURA DEL DR. BREUSS

La sua cura anticancro è una forma di digiunoterapia. Il principio si basa sul fatto che il cibo che normalmente introduciamo è diretto a sostenere le cellule di qualsiasi natura, benigna o maligna. Alcuni alimenti non sembrano però graditi alle cellule tumorali.La cura anticancro di Breuss prescrive quindi una alimentazione strettamente limitata a tali sostanze, in modo da togliere il sostentamento alle cellule tumorali senza tuttavia debilitare l’organismo.

Egli afferma che "il tumore deve essere divorato dall’organismo stesso, durante la cura del digiuno"Mediante il digiuno il corpo elimina tutto quanto gli è estraneo, poiché separa tutto ciò che è malato, da ciò che è sano.Per la sua cura di 42 giorni, Breuss ha ideato una mistura di succhi,composta per la maggior parte di rape rosse,carote,sedano,rafani e patate. Alcuni giorni prima dell’inizio del digiuno, Breuss inizia a somministrare un quarto di litro della mistura, affinché il malato vi si abitui. E’ inoltre utile il ricorso a speciali decotti d’erbe, quali la salvia,la calendula il geranium robertianum.Il dott. Breuss sostiene però che per ottenere successi incoraggianti in questa terapia è necessario che i malati non siano stati già trattati con irradiazioni e altre terapie pesanti anticancerose che abbiano danneggiato preventivamente le difese dell’organismo.



L’IGIENISMO



Il movimento igienista ha nel dott. Herbert M.Shelton, il suo maggior rappresentante, Sono migliaia, e documentati, i casi risoltisi positivamente con la digiunoterapia. La vera digiunoterapia è praticata da medici igienisti e naturopati che hanno una visione globale della persona e la considerano nel suo insieme fisico-psichico-spirituale.Per diagnosticare lo stato di salute, invece di analisi aggressive, vengono adottati metodi dolci:iridologia riflessologia,esame dei capelli. E’ fondamentale saper distinguere il momento di interrompere il digiuno: ognuno a seconda delle proprie riserve, ha il suo tempo massimo (c’è chi ha superato addirittura i 60 giorni), dopo il quale rischia una anoressia irreversibile. Perciò è sempre necessario farsi seguire da un esperto terapeuta, in grado di riconoscere i segnali che indicano il momento di rialimentarsi. Secondo gli igienisti il corpo non è solo capace di guarire se stesso e di costruire i tessuti, ma attraverso il processo di autolisi (auto-digestione) è anche capace di distruggere i tessuti e le sostanze che non servono all’organismo, quali ad esempio i tumori,gli ascessi e tutti gli accumuli morbidi. L’autolisi consiste nella disintegrazione dei tessuti dagli enzimi generati nelle stesse cellule. Nel corso del digiuno, i tessuti vengono dispersi nell’ordine inverso al loro uso, prima di tutto si disintegrano i grassi e le crescite morbide. Più di cento anni orsono, Graham rilevava che quando il corpo usa più nutrimento di quanto riceve giornalmente "è regola generale dell'economia vitale che gli assorbenti che scompongono le sostanze privilegiano sempre quelle che hanno minore utilità nell'economia della funzione. Conseguentemente, tutte le accumulazioni nervose come gozzi, tumori, ascessi, etc, diminuiscono rapidamente e spesso spariscono completamente grazie ad un'astinenza severa e prolungata o a un digiuno."
Mr. Mac-Fadess dice: "La mia esperienza di digiuno mi ha dimostrato, senza possibilità di dubbio, che una crescenza estranea di qualsiasi tipo può essere assorbita nella circolazione, semplicemente obbligando il corpo ad usare come nutrimento ogni elemento non necessario in esso contenuto. Quando una crescenza estranea è diventata dura, un lungo digiuno può non bastare per conseguire il risultato; ma, quando essa è morbida, il digiuno si concluderà generalmente con il suo assorbimento".
La rimozione dei tumori mediante autolisi ha diversi vantaggi rispetto alla rimozione chirurgica. L’autolisi è un processo fisico e non apporta alcun pericolo. La chirurgia abbassa sempre la vitalità ed aggiunge dell’altro ad un metabolismo perverso che costituisce la causa del tumore. Il digiuno,d’altra parte, normalizza la nutrizione e permette l’eliminazione delle tossine accumulate,aiutando pertanto la rimozione della causa del tumore.
A causa di circostanze diverse, altre ignote (il tipo di tumori, la sua posizione, il peso dell'ammalato, lo stato generale del corpo, le condizioni locali, etc), la velocità di assorbimento del corpo differisce nell'individuo a digiuno. Citeremo due casi estremi, per evidenziare il grande margine di differenza in questo processo.
Una donna, di meno di 40 anni aveva un fibroma uterino grosso quanto un pompelmo medio. esso fu completamente assorbito in 28 giorni di totale astinenza da qualsiasi cibo, salvo l'acqua. In questo caso l'assorbimento è stato di una rapidità straordinaria. L'altro caso riguarda un tumore simile in una donna avente pressappoco la stessa età. Il tumore aveva circa la dimensione di un uovo d'oca. un digiuno di 21 giorni ridusse il tumore al volume di una noce inglese. Il digiuno venne interrotto al sopraggiungere della fame. Un altro digiuno di 17 giorni, alcune settimane più tardi, fu necessario per completare l'assorbimento del tumore. questo fu un caso inconsuetamente lungo.
I tumori del seno nella donna (che vanno dalle dimensioni di un pisello a quelle di un uovo d'oca) scompariranno in un lasso di tempo compreso fra 3 giorni e 3 settimane. Ecco un caso rimarchevole che risulterà interessante ed istruttivo per il lettore.

Una giovane donna di 21 anni aveva al seno destro una tumefazione enorme e dura, un pò più piccola di una palla da biliardo. Durante 4 mesi l'aveva fatta soffrire molto. Finalmente consultò un medico che diagnosticò un cancro e la spinse ad un'operazione immediata. Andò a trovarne un altro, poi altri 2 e ciascuno di essi fece la stessa diagnosi (cosa poco ordinaria) incitandola ad un'azione immediata. Invece di rivolgersi al chirurgo, la giovane donna fece ricorso al digiuno ed in capo a 3 giorni esatti senza cibo, "il cancro" e tutti i dolori che aveva sparirono.Non vi è stata alcuna ricaduta in 13 anni, per cui si può dire che la guarigione sia stata totale.

Centinaia di questi casi dovuti al digiuno, ci hanno convinti che i chirurghi asportano un gran numero di "tumori"e "cancri" che non sono tali. Ciò ci rende molto scettici sulle statistiche pubblicate per dimostrare che l'operazione tempestiva previene o guarisce il cancro. L'eliminazione dei tumori per autolisi presenta molti vantaggi rispetto all'asportazione chirurgica. La chirurgia è sempre pericolosa, mentre l'autolisi è un processo fisiologico e non comporta pericoli. La chirurgia riduce sempre la vitalità, portando acqua alla perversione metabolica che è all'origine del tumore.
Il digiuno, mediante il quale l'autolisi del tumore viene accelerata, normalizza la nutrizione e consente l'eliminazione delle tossine accumulate, aiutando così a sopprimere la causa del tumore. Dopo l'asportazione chirurgica, i tumori tendono a riformarsi. Dopo l'asportazione autolica, invece, vi è scarsa tendenza alla recidività. Dopo l'operazione i tumori tornano in forma maligna. La malignità è soppressa col digiuno.
In Europa e in America, migliaia di tumori sono stati autolisi negli ultimi 50 anni e l'efficacia del metodo è fuori dubbio. non posso dare informazioni certe sui tumori delle ossa e dei nervi; ma poichè questi sono soggetti alle stesse regole di nutrizione di tutti gli altri tumori, sono incline a pensare che essi possano essere autolisi altrettanto efficacemente. Queste cose sono certe: il processo ha i suoi limiti ed i tumori che hanno potuto svilupparsi enormemente risulteranno soltanto ridotti di volume, mentre non tutte le cisti verranno riassorbite. Si raccomanda, pertanto, di intraprendere il o i digiuni necessari quando il tumore o la cisti è relativamente piccola.
Un'altra limitazione deve essere evidenziata: ovvero, che i tumori la cui posizione è tale da arrestare il flusso linfatico continueranno a crescere (nutrendosi con il conseguente eccesso di linfa) malgrado il digiuno. Nei casi in cui non si consegue l'assorbimento completo, il tumore viene ridotto in misura tale da non costituire più una minaccia. Successivamente, un modo di vita corretto basterà a prevenire un aumento della crescita. In verità, vi sono casi in cui il tumore ha regredito soltanto grazie ad un modo corretto di vivere dopo il digiuno. E' necessario aggiungere che tutte le cause di tossiemia e di enervazione devono essere corrette e che una buona salute si costituisce grazie al miglior uso di ciascun fattore igienico. Nel fibroma uterino, all'utero deve essere restituita una posizione normale, mentre la congestione sanguigna del bacino deve essere eliminata.

Per informazioni:

Michele Manca del UCB Movimento Diffusione Igiene Naturale Via Pinetti 91/4 Genova 16144 tel 010/823427. Hanno anche un centro di cura : Centro Scuola della Salute, Contrada Asola 7,62018 Potenza Micena (MC) tel e fax 0733/671204



IL METODO KOUSMINE

La dottoressa Catherine Kousmine (1904/1992), di origine russa ha dedicato la sua vita allo studio e alla cura delle malattie degenerative con il metodo da lei ideato e basato principalmente su di uno specifico regime alimentare.La tesi principale è che alla base delle patologie degenerative c’è un errore di alimentazione e un forte inquinamento ambientale che indeboliscono il nostro corpo. Ma non solo, Ella ha cercato di considerare ogni malato come una persona unica, con la sua storia familiare,esistenziale e psicologica anziché considerarlo solamente una malattia così come fa la medicina ufficiale.

Le colonne portanti del metodo Kousmine sono:

· un’alimentazione sana vegetariana e biologica studiata specificatamente per ogni singolo malato secondo le proprie carenze.

· L’uso di integratori alimentari e vitamine

· Il mantenimento dell’equilibrio acido-basico dell’organismo

· La cura dell’igiene intestinale.

Per informazioni: Associazione Medica Italiana Kousmine (AMIK) dott. Fabrizio de Gasperis, via f.lli Maioni 14/c 28021 Borgomanero (No) tel. 0322/82124

ASSOCIAZIONI PAZIENTI

Dal momento che spesso in queste pagine abbiamo indicato l’ARPC (Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro)come punto di riferimento per informazioni sulle terapie alternative dei tumori, spieghiamo in due parole di chi si tratta: L’associazione si occupa da anni della ricerca e la prevenzione del cancro, cura la pubblicazione di dossier sul cancro e raccoglie informazioni sui trattamenti alternativi. Il presidente A.R. Mondini ha pubblicato il libro "Kankropoli. La mafia del cancro"Riportiamo una lettera del presidente Alberto R.Mondini pubblicata sul giornale "Liberamente" per meglio comprendere quella che è la situazione che sta vivendo ora l’associazione.

"Cari amici ho bisogno del vostro aiuto,Forse saprete che l’ARPC, nei suoi dieci anni di esistenza, è stata più volte oggetto di attacchi polizieschi e giudiziari.Ciò che si voleva provare era la truffa; così si sarebbe screditata l’associazione e si sarebbe tolta di mezzo una voce libera e un pericolo per l’oncologia ufficiale e per i suoi immensi guadagni.Questa accusa non fu mai provata, tanto è vero che ogni volta il procedimento venne archiviato.Ultimamente abbiamo subito un altro attacco.Il 7 Marzo scorso(2002) la sede dell’ARPC è stata chiusa e messa sotto sequestro dall’autorità giudiziaria;io e due collaboratrici indagati per truffa aggravata.Le ragioni di tutto ciò sono inconsistenti, anzi non esistono proprio.La tesi è state raccogliendo offerte? Allora vogliamo controllare se ve le intascate.Per fare questo vi indaghiamo per truffa,chiudiamo la sede dell’associazione e vi impediamo di fare la vostra attività,perché potrebbe essere truffaldina.Se dimostrerete di esservi comportati correttamente,magari fra uno o due anni, potrete riprendere l’attività.Fino al prossimo attacco, fino a quando un altro poliziotto o magistrato dirà: andiamo a controllare cosa fanno!

In parole semplici tutto ciò significa distruggere l’ARPC, con buona pace del diritto di associazione sancito dalla Costituzione Italiana. All’inizio di quest’anno avevo iniziato a realizzare un progetto di collaborazione col nostro amico Gorgun,ricercatore e docente universitario,candidato al premio Nobel,inventore del GEMM,un apparecchio elettronico che ha dato splendidi risultati nel trattamento del cancro.Il primo passo sarebbe stato la costituzione in Italia di un centro in cui rendere disponibile questa macchina.Per reperire i fondi necessari avevo creato una struttura di telemarketing,firmando contratti e anticipando soldi di tasca mia per le attrezzature. I tre mesi di chiusura hanno provocato un indebolimento di molte migliaia di euro che dovrò sostenere io personalmente.Ho bisogno del vostro aiuto, di tutti quelli che apprezzano l’attività dell’ARPC e che mi stimano.E’ veramente importante! Inviatemi a mezzo posta o fax un messaggio in cui mi comunicate il riconoscimento e la stima per quello che ho fatto con l’associazione.Inviatemene il più grande numero che potete, da persone e associazioni diverse.Mi serviranno a chiudere il più velocemente il procedimento su di me e l’ARPC. Per quanto riguarda il destino dell’ARPC, non esiste più una sede: abbiamo avuto lo sfratto.Ma il mio numero di cellulare 348/8718706, l’indirizzo e.mail: arpc@aerrepici.org e il fax 02/700441631 continueranno a funzionare, e io cercherò ancora, nei limiti del possibile, di aiutare i malati che si rivolgeranno a me.Vi ringrazio fin d’ora e vi invio i miei più cordiali saluti.

Il Presidente Alberto R.Mondini

Altri indirizzi utili:

AIAN ROMA tel 06/77200984 fax 06/7009397 e.mail :info@aian.org,Sito web : www.aian.org:Associazione di assistenza malati neoplastici che si muove all’interno della terapia Di Bella.

AIAN Modena Via San Giovanni Bosco 163/B-C 41100 Modena
Tel: 059 – 212053 Fax: 059 - 4390087

Sito web:www.dibella.org

COS (Centro Orientamento Salute) di Andromeda e Carta 2000 tel 0534/62477 e-mail:andromeda@posta.alinet.it. : si occupa di affrontare e divulgare un approccio antimeccanicistico alla medicina.Pubblica vari dossier su argomenti come cancro,aids molto interessanti.

HG Naturklinik Michelrieth, Lowensteinstr.15 d-97828 Marktheidenfeld,Germania tel 0049/931/3903258:Clinica riconoosciuta dalle casse-malattia private tedesche dove si praticano terapie globali per il corpo e l’anima,la digiunoterapia, la riattivazione delle forze vitali….

MIR , Dipartimento Salute e Ambiente (referente Alfredo Mori) via Milano 65 25100 Brescia tel 030/317474 fax 030/318558 : per la libertà di scelta terapeutica e vaccinazione.

Lukas Klinik, Brachmattstrasse 19 4144 Arlesheim BL, Svizzera: Clinica per la cura del cancro con metodi non ufficiali.

Progetto Nutrizione Applicata, via Alberto da Giussano 11,20145 Milano tel 02/43998110. Studio del dott. Pandiani, uno dei massimi esperti italiani per quanto riguarda la terapia nutrizionale

Vaccinetwork .Modena sito internet : www.vaccinetwork.org : per la libertà di scelta terapeutica vaccini e terapia Di Bella.





A questo punto per concludere ci sembrava d’obbligo mettere anche un riferimento della medicina ufficiale al riguardo,un intervento del Prof. Tirelli, primario del dipartimento per i tumori di Aviano preso da www. cicap.org (CICAP è :Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale )…e traete voi le vostre conclusioni…

"In Italia, come d'altra parte già da tempo nel resto del mondo occidentale, si sta assistendo a una sempre maggiore popolarità dei trattamenti medici alternativi proposti sia da perso non qualificate dal punto di vista medico ma anche sempre più spesso da medici iscritti agli ordini professionali.

Recentemente c'è chi anche nella Commissione Nazionale AIDS propugna l'impiego di farmaci non convenzionali nella terapia dell'AIDS. La storia dei trattamenti alternativi o non ortodossi è d'altra parte vecchia quanto le malattie.

Per esempio nel '600 non vi era possibilità di guarigione per chi era affetto da scrofola, cioè da tubercolosi linfoghiandolare, a meno che non vivesse in Inghilterra, secondo quanto viene riferito su Medicina Oncologica, edizione Masson, dai professori Bonadonna e Robustelli della Cuna. Infatti, il re d'Inghilterra era ritenuto da tutti in grado di guarire la scrofola soltanto con il tocco delle sue dita. Tra tutti i re inglese, Carlo II batté ogni record toccando nella sua vita oltre 10.000 malati di scrofola. Il mondo non è cambiato da allora, se si tiene conto della marea di maghi, astrologi, guaritori ed erogatori di fluidi magici che compaiono dappertutto, soprattutto alla televisione.

La medicina ufficiale quando non può guarire una malattia può quasi sempre offrire delle terapie che possono controllare efficacemente, anche se alle volte non del tutto, i sintomi di queste malattie, conscia dei limiti delle nostre umane possibilità. La medicina non convenzionale "gioca" spesso sulle necessità, anche giustificabili dal punto di vista umano, dei pazienti affetti da malattie inguaribili dalla medicina ufficiale, anche quando sono malattie non gravi o non mortali, di fare ogni tentativo possibile per migliorare la loro salute. Alcuni trattamenti non convenzionali potrebbero avere anche una valenza scientifica se coloro che li propongono si sapessero sottoporre alle verifiche scientifiche convenzionali. In altre parole se si adattassero, come tutti i ricercatori fanno, affinché il trattamento non convenzionale che propongono venisse sottoposto a uno studio clinico controllato con criteri di valutazione accettati da tutto il mondo scientifico. In questa maniera il trattamento non convenzionale se portasse dei risultati positivi verificabili da altri ricercatori anche attraverso le riviste mediche specializzate diventerebbe automaticamente un trattamento convenzionale di quella malattia.

Negli ultimi decenni centinaia di terapie alternative per il cancro e molte già per l'AIDS sono state proposte, inizialmente considerate da tutti panacea e poi spesso abbandonate in poco tempo perché non attive, ma alle volte molto tossiche. Alle volte queste sostanze possono richiedere decenni per essere abbandonate, come il caso del famigerato siero di Bonifacio per la cura del cancro. Qualche anno fa negli Stati Uniti l'Istituto Nazionale dei Tumori è stato costretto a condurre ricerche con metodi scientifici su alcuni trattamenti non convenzionali che erano diventati così di moda negli Stati Uniti da richiedere un intervento statale per la valutazione della loro efficacia. Nessuno di quei trattamenti valutati in maniera scientifica dimostrò una pur che minima attività antitumorale. Ma è soprattutto dalla medicina cosiddetta ufficiale che arrivano i messaggi più negativi. Basta pensare alla storia dell'UK101, proteina che proviene dal fegato animale e cha ha dimostrato una debole attività antitumorale in un unico esperimento e in un unico tipo di tumore animale. Lo studio su pazienti trattati con UK101 è stato condotto in maniera che dal punto di vista metodologico e scientifico era inaccettabile e infatti i dati relativi non sono stati pubblicati su alcuna rivista di livello scientificamente accettabile, ma ha portato a illudere migliaia di persone, pazienti e loro familiari, che hanno subissato di telefonate i vari istituti dei tumori e i centri oncologici italiani alla ricerca di questa fantomatica cura del cancro. Spesso farmaci non convenzionali vengono riportati essere efficaci perché avrebbero fatto scomparire o regredire per esempio un tumore. Vi sono però diverse possibili interpretazioni di questo eventuale successo terapeutico, come per esempio che: 1) effettivamente il paziente non è affetto da tumore, come dimostrato da una successiva valutazione del preparato istologico; 2) vi sono dei casi dove il tumore regredisce spontaneamente e questo può venire attribuito al trattamento non convenzionale; 3) spesso, contemporaneamente al trattamento non convenzionale, viene somministrato un trattamento convenzionale, per esempio radioterapia, che richiede alle volte molto tempo prima di dare i suoi risultati e questi una volta che si manifestano vengono attribuiti al trattamento non convenzionale; 4) vi sono dei tumori che avanzano lentamente senza dare sintomi soggettivi e questo viene attribuito a un risultato del trattamento non convenzionale che viene nel frattempo somministrato.

Le autorità sanitarie preposte a livello nazionale dovrebbero impedire che trattamenti non convenzionali sostituiscano o si affianchino ai trattamenti convenzionali prima che i primi non dimostrino una loro attività terapeutica accertata da più ricercatori e che abbiano passato il vaglio dei revisori scientifici di importanti riviste mediche" j.

Umberto Tirelli
Primario Divisione di Oncologia Medica e AIDS
Centro di riferimento Oncologico Aviano
Ist. Nazionale Tumori Centroeuropeo, Aviano

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