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rossella

Utente non registrato
Inserito il 18/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Cara Marcella e cari amici

Cara marcella, per la seconda volta leggo il tuo commento e ti sento piu' vicina che mai.
E' la prima volta da quando conosco mio marito (1986) che posso parlare con una persona che vive la mia stessa esperienza.
Io sono arrabbiata per il silenzio mediatico sulla sindrome, per tutti quei luoghi comuni sulle diversita' che sono solo parole, perche' se vivi con un tourettico sei sempre in tensione e solo: mi fa sentire sola l'ignoranza buona degli amici e quella cattiva della gente comune. il fatto che il mio medico di famiglia non conoscesse la sindrome, il fatto che mio marito non ne voglia parlare e nemmeno informarsi.
Luoghi comuni che confondono una storia difficile con un film romantico sulle diversita' se non peggio qualche banale storia raccontata alla televisione.
Il mio piu' grande desiderio non e' verder mio marito sedato da qualche farmaco che lo rende socialmente accettabile, il mio piu' grande desiderio sarebbe la "sua presa di coscienza" per conoscersi e l'assunzione "dell'orgoglio" ( intendo per orgoglio quello che fa scrivere ad Andy (commento del 24/01/05) -lo spendido ragazzo che sono-) per difendersi.
Ai ragazzi giovani che hanno scritto mi sento di dire che queste sono le cose piu' importanti per voi e che ora finalmente c'e' anche in italia un centro che vi puo' aiutare: l'AIST. Fatevi aiutare con la consapevolezza che sieta ragazzi meravigliosi e forti.
Scrive Oliver Sacks: - Il supertourettico e' costretto come nessun altro a lottare per la pura sopravvivenza - per diventare un individuo e sopravvivere come tale, nonostante la costante presenza di impulsi. Egli puo' trovarsi di fronte fin dalla primissima infanzia straordinarie barriere che ostacolano il suo divenire individuo, persona reale. Il miracolo e' che il piu' delle volte, ci riesce, poiche' il potere di sopravvivere come individuo unico e inalienabile e' piu' forte in assoluto del nostro essere: piu' forte di qualsiasi impulso, piu' forte della malattia. Ed e' la salute, la salute militante che ne esce quasi sempre vittoriosa.-
Leggete i libri di questo neurologo-scrittore fantastico.
Vi abbraccio rossella

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