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Giovanni

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La soluzione per i tumoti al fagato

Nuova tecnica per trattamento tumori feg di Giovanni (02/06/2005 14.25.35)
05/06/2003
SANITA': PADOVA,NUOVA TECNICA PER TRATTAMENTO TUMORI FEGATO
- PADOVA, 4 GIU - Sono lusinghieri i risultati dei tre primi interventi di perfusione ipertermica-antiblastica del fegato eseguiti in Italia, all'Ospedale di Padova, per combattere situazioni inoperabili di tumore al fegato. La tecnica innovativa, praticata a livello mondiale soprattutto dal Nacional Cancer Institute di Bethesda (Usa), e' stata sperimentata per la prima volta in Italia nel marzo del 2002, dall'equipe del prof. Mario Lise, della clinica chirurgica seconda di Padova. Da allora sono tre (tutte donne) i pazienti con metastasi al fegato sottoposti alla perfusione isolata dell'organo epatico: In un caso - e' stato spiegato - si e' verificata una regressione del tumore (necrosi tumorale) del 75%, negli altri due e' stata osservata una regressione pressoche' completa del tumore. Si trattava di pazienti le cui aspettative di vita, altrimenti, non avrebbero superato i 6-9 mesi. Risultati e caratteristiche di questa tecnica, complessa alla pari di un trapianto di fegato, sono state illustrate oggi a Padova in una conferenza stampa dal prof. Lise e dai suoi collaboratori. ''Visti i risultati ottenuti su questi pazienti - ha osservato il prof. Lise - possiamo dire che ci sono delle nuove prospettive nella cura di questi tumori. La tecnica e' ancora sperimentale ma chi si trova in queste condizioni, con tumori al fegato in stadio di metastasi ed incurabili, ora ha sicuramente un punto di riferimento a cui rivolgersi, anche in Italia''.
La perfusione ipertermica antiblastica del fegato e' applicata su pazienti con tumori in metastasi che non reagiscono ne' alla chemioterapia ne' ai farmaci, e non operabili con le normali tecniche d'intervento. L'intervento consiste nel separare il fegato dal resto del corpo, attraverso l'isolamento dei vasi sanguigni che irrorano e drenano l'organo, il quale successivamente viene riscaldato fino a 42 gradi.
L'isolamento dei vasi sanguigni consente la completa separazione dal resto dell'organismo del circolo epatico. In questo modo si puo' attuare una perfusione utilizzando alte concentrazioni di farmaci (fino a 100 volte di piu' rispetto alla via sistemica) senza intossicare l'organismo. Ma per farlo i chirurghi devono allestire due circuiti extracorporei, uno per garantire l'integrita' della circolazione sistemica, l'altro per consentire la perfusione. L'associazione con l'ipertermia aumenta l'efficacia dei farmaci antiblastici, perche' le cellule tumorali sono sensibili al calore che ne aiuta cosi' la necrotizzazione.

Cordiali saluti da Giovanni

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