A Roma primo trapianto di staminali sul cuore

ROMA - I primi due trapianti in Italia di cellule staminali autologhe sono stati eseguiti nellospedale romano San Filippo Neri nel dipartimento di malattie cardiovascolari. I due interventi sono stat

ROMA - I primi due trapianti in Italia di cellule staminali autologhe sono stati eseguiti nell'ospedale romano San Filippo Neri nel dipartimento di malattie cardiovascolari. I due interventi sono stati eseguiti, tra mercoledì e ieri, su due uomini, entrambi di circa 70 anni, operati di by-pass aorto-coronario.
«I due pazienti - ha detto il direttore del dipartimento Massimo Santini - erano affetti da malattia coronarica ostruttiva severa trivasale ed avevano avuto un pregresso infarto del miocardio».
Durante il normale intervento chirurgico di by-pass i medici del centro della medicina trasfusionale diretta dal professore Giacomo Menichella hanno prelevato una piccola quantità di midollo osseo dai pazienti e separato le cellule staminali. «Le stesse cellule, adeguatamente trattate - ha spiegato Santini - sono state poi trapiantate dall'equipe cardiochirurgica diretta dal professore Mario Staibano nel cuore dei pazienti nella sede del pregresso infarto, con lo scopo di favorire la rigenerazione miocardica e la neoformazione di vasi».

Ai due trapianti hanno collaborato tutte le altre strutture dell'azienda ospedaliera San Filippo Neri ed in particolare la Patologia Clinica diretta dal professor Sebastiano La Rocca. «L'intervento - ha detto Santini - è tecnicamente riuscito e i pazienti stanno bene. Non si sono osservate complicanze procedurali. A nostra conoscenza si tratta dei due primi interventi eseguiti in Italia».
Santini ha spiegato che «le cellule staminali sono cellule presenti nell'adulto, nel midollo osseo, nel sangue periferico, in minore entità ed in altri tessuti e possiedono la capacità di differenziarsi in altri elementi cellulari». Secondo il medico «i dati ottenibili da sperimentazioni sugli animali dimostrano la possibilità di favorire la rigenerazione dei vasi e del muscolo cardiaco a partire da cellule staminali, migliorando la funzione cardiaca e favorendo così la prognosi.
Evidenze sperimentali nell'uomo documentano la possibilità di favorire la trasformazione delle cellule staminali in cellule miocardiche, endoteliali o di altre linee di differenziamento».
In Europa sono stati pubblicati i primi casi di trattamento dell'infarto miocardico acuto con trapianto di cellule staminali autologhe come terapia aggiuntiva a quella tradizionale sia attraverso l'infusione intra-coronarica che l’impianto diretto durante l'intervento chirurgico. Negli Stati Uniti è già stato effettuato trapianto di cellule staminali autologhe sia per via endoventricolare sia per via intracoronarica.
«Il vantaggio delle cellule staminali autologhe - ha detto Santini - consiste nel fatto che provenendo dallo stesso paziente non pongono né problemi etici né problemi di rigetto.La difficoltà consiste nella capacit… di prelevarle, isolarle e trapiantarle».
Intanto a Napoli si apre il primo meeting sull’”Imaging molecolare”, il futuro della ragiologia, organizzato dal dipartimento di Scienze biomorfologiche della facoltà di medicina dell’università Federico II.

Fonte: (21/11/2003)
Pubblicato in Biotecnologie

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