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Scienze biologiche queste sconosciute


TROPPA IGNORANZA PORTA A CONSIDERAZIONI ERRATE SU PROBLEMI BASILARI A TORINO LA MOSTRA «BIO.NET» CERCA DI CREARE CURIOSITA’ E DI INFORMARE

SE provate a chiedere a un gruppo di dieci persone che differenza c'è tra un pomodoro geneticamente modificato (ogm) e uno naturale, 7 risponderanno che "il pomodoro normale non contiene geni, mentre quello transgenico sì". È quanto emerge da un sondaggio condotto nel 2001 dall'istituto Unicab, dal quale risulta anche che 70% degli italiani ha già sentito parlare di biotecnologie e il 60% è contrario alla loro applicazione in ambito alimentare, ma solo l'8% è in grado di dare una definizione corretta del termine. Uno su due non ha dubbi su cose che, in realtà, non sa. La mostra "Bio.net - Conoscere e giocare con il genoma", inaugurata a Torino lo scorso 3 ottobre alla Casa della Tigre (in corso Casale 5), intende colmare questa diffusa carenza di informazioni fornendo, in maniera semplice ma accurata, le nozioni fondamentali di biologia che ognuno di noi dovrebbe possedere per poter ragionare sulle nuove conoscenze della ricerca biotecnologica. "La complessità degli argomenti e la scarsa propensione degli addetti ai lavori a fornire spiegazioni accessibili a chi non ha un'approfondita formazione scientifica costruiscono una barriera all'origine di atteggiamenti ostili", ammette Lorenzo Silengo, presidente della Scuola per le biotecnologie dell'Università di Torino e membro del comitato scientifico della mostra. "Tutto è peggiorato dalla pubblicazione sui giornali di improbabili esperimenti, che non fanno che alimentare il sospetto e la diffidenza".
"Bio.net", patrocinata da Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte e Ufficio scolastico regionale, si estende su una superficie di 400 metri quadrati, divisi in 5 padiglioni. Il primo ospita un piccolo laboratorio dotato di microscopio a scansione elettronica, attraverso il quale il visitatore prende dimestichezza con le dimensioni fisiche dei costituenti biologici di base: dal DNA alla cellula intera. Nell'"Angolo della confusione" può poi leggere i titoli e gli articoli pubblicati in materia dai principali media nel corso degli ultimi anni. Il secondo padiglione riproduce una cellula in scala 1 a 3 milioni: per entrare si passa attraverso la membrana cellulare che dà il via libera o attiva l'allarme a seconda dell'identità che il visitatore ha assunto all'ingresso (proteina, enzima...). Un gigantesco cromosoma X, composto da decine di pecore da presepe impilate una sull'altra, opera dell'artista Corrado Bonomi, rimanda alla vicenda della pecora Dolly, il primo mammifero clonato. Nella terza area un cortometraggio animato, proiettato su grande schermo, spiega cosa accomuna e cosa rende unici gli esseri viventi, quanto abbiamo imparato negli ultimi vent'anni di ricerche e quanto ancora resta da scoprire. Un computer game, ideato dall'artista Piero Gilardi e dal collettivo Bioarti, affronta invece il delicato problema dei tumori del sangue: sulla console del gioco un cardiofrequenzimetro a forma di ditale rileva il battito cardiaco del giocatore e ne amplifica il suono nell'ambiente. "In questo modo", spiega l'autore, "l'utente percepisce come suo il sangue malato, oggetto della finzione ludica: è una sensazione inquietante, ma il coinvolgimento emotivo è un varco formidabile per il passaggio delle conoscenze". La quarta area passa in rassegna le principali tecniche dell'ingegneria genetica (dalla polymerase chain reaction ai microarray) mentre il quinto padiglione fa il punto su quanto oggi le biotecnologie permettono di fare e cosa promettono per il futuro. Una serie di suggerimenti bibliografici chiude idealmente il percorso iniziato all'"Angolo della confusione". "La mostra, ovviamente, non pretende di essere esaustiva", spiega l'architetto Carlo Degiacomi, tra gli ideatori dell'esposizione. "Ma può essere di grande aiuto, soprattutto agli insegnanti che vorranno usarla come supporto e complemento alla normale attività didattica".
Per tutta la durata della manifestazione, e cioè fino al 3 dicembre, animatori appositamente preparati saranno a disposizione delle scuole: il servizio è offerto dal lunedì al venerdì (dalle 9 alle 17) su prenotazione; i singoli e le famiglie possono accedere alle visite guidate al sabato e alla domenica pomeriggio (dalle 15 alle 19). Il biglietto d'ingresso è di 3 euro. Ulteriori informazioni allo 011.747.171 o al sito Internet
www.museoerre.org

Fonte: La Stampa Web (22/10/2003)
Pubblicato in Biotecnologie
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