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Dubbi su due trattamenti contro l'Alzheimer


Potrebbero non essere così efficaci come si riteneva finora

Due trattamenti contro il morbo di Alzheimer, molto diffusi e usati, potrebbero non essere così efficaci come si credeva. Lo sostengono i ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, in uno studio pubblicato online sulla rivista "New England Journal of Medicine". I risultati suggeriscono che la vitamina E non rallenti il passaggio dei pazienti dai primi sintomi di perdita di memoria alla malattia vera e propria, mentre i benefici del popolare farmaco donepezil sarebbero limitati al primo anno di utilizzo.
I disturbi neurodegenerativi come la malattia di Alzheimer sono preceduti di solito da una fase caratterizzata da leggera demenza e perdita di memoria, nota come disfunzione cognitiva lieve. Poiché la maggior parte dei trattamenti mirano a preservare le funzioni nervose e non a restaurarle, i pazienti con alte probabilità di sviluppare l'Alzheimer vengono solitamente curati con farmaci che rallentano la degenerazione nervosa.
Recentemente i farmaci più utilizzati sono diventati il donepezil e la vitamina E, in quanto alcuni studi hanno mostrato che il donepezil aumenta i livelli di un neurotrasmettitore necessario per la memoria e l'apprendimento, mentre la vitamina E è un antiossidante che potrebbe riparare i danni ai tessuti provocati dall'ossigeno reattivo libero (per questo motivo viene usata anche come misura preventiva da chi ha funzioni cerebrali normali).
Ronald C. Petersen e colleghi hanno valutato l'efficacia di questi due composti con test clinici su oltre 700 individui con probabilità di sviluppare l'Alzheimer. Per tre anni ai pazienti sono state somministrate dosi variabili di vitamina E e di donepezil. Esami psicologici dettagliati per misurare le capacità mentali dei soggetti hanno mostrato risultati sorprendenti: la vitamina E non previene affatto l'Alzheimer. Dopo dodici mesi, 38 pazienti del gruppo di controllo (cui veniva somministrato un placebo) avevano sviluppato la malattia, contro 33 del gruppo della vitamina E. Contemporaneamente, solo 16 pazienti cui era stato somministrato donepazil avevano sviluppato la malattia. Anche questo farmaco, tuttavia, è risultato efficace solo per un breve periodo di tempo. Alla fine dei tre anni, il numero di pazienti con Alzheimer nei tre gruppi non variava in modo significativo.

Fonte: Le Scienze (19/04/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: Alzheimer
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