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Proteggere il cervello da Alzheimer ed epilessia

Placche nel cervello per Alzheimer


Studi degli istituti Negri-Weizman verso un vaccino contro Alzheimer

Un vaccino per prevenire la Malattia di Alzheimer e una nuova terapia contro le crisi epilettiche. Questi gli obiettivi della ricerca degli istituti Negri-Weizman presentati oggi alla "Conferenza scientifica Negri-Weizman 2005" svoltasi Milano nell'Armani Teatro. L'incontro annuale, giunto al suo quinto appuntamento, illustra i risultati della ricerca condotta in collaborazione dall'istituto israeliano Weizman di Scienze e dall'italiano Mario Negri. Anche in quest'occasione musica e ricerca si sono fuse: a seguire, infatti, è stato eseguito un concerto del pianista Daniel Vaiman, che ha suonato l'Andante spianato e Grande Polonaise, op. 22 di Fryderyk Chopin e La Campanella di Franz Liszt.
I due istituti, che dal 2000 hanno deciso di finalizzare in un progetto di ricerca comune i proventi dei concerti Straordinari di "Musica e Ricerca insieme per la Salute", hanno ritenuto opportuno, attraverso questa conferenza, informare i propri sostenitori sulle attività congiunte di ricerca. "E'una collaborazione - ha dichiarato Silvio Garattini, direttore del Mario Negri - che formalmente dura da quindici anni ma che già da prima vedeva coinvolti alcuni laboratori dell'Istituto Weizman di Israele e del Negri, due istituti complementari per il loro profilo, l'uno di carattere biologico l'altro di carattere medico".
Per quanto il professor Garattini giudichi "ancora molto lontana una conoscenza completa sulla Malattia di Alzheimer" è apparso in prospettiva fiducioso.
"Stiamo lavorando per conoscere e quindi prevenire questa malattia. - ha detto - L'idea è quella di creare un vaccino che combatta l'insorgere dell'Alzheimer". Anche per Michal Schwartz, che ha presentato i risultati della ricerca, la vaccinazione contro l'Alzheimer è uno strumento "efficace per aumentare la sopravvivenza delle cellule cerebrali, prevenire perdite funzionali e arrestare il decadimento cognitivo".
La ricercatrice israeliana Michal Schwartz ha ricordato che la presenza di agglomerati di placche amiloidi nel tessuto cerebrale e il decadimento cognitivo sono caratteristiche tipiche dellAlzheimer. La risposta infiammatoria attorno alle placche è considerata parte della patologia. Studi effettuati nei laboratori del Dipartimento di Neurobiologia dellIstituto Weizmann negli ultimi anni - ha proseguito la ricercatrice - hanno dimostrato, contrariamente a quanto si ritenesse, che il recupero dei danni e delle lesioni al sistema nervoso centrale dipende da una ben controllata attività delle cellule T (un particolare tipo di linfociti che fanno parte dei globuli bianchi che rappresentano una importante componente del sistema immunitario) dirette agli antigeni del sistema nervoso centrale.
Queste scoperte hanno portato i ricercatori del Weizmann a suggerire che le cellule T sono indispensabili al mantenimento e alla riparazione del cervello. Gli studi sugli animali - ha detto la ricercatrice - hanno dimostrato che gli effetti protettivi e riparatori delle cellule T possono essere incrementati con la massima sicurezza dalla vaccinazione, rivelatasi efficace per aumentare la sopravvivenza delle cellule cerebrali, prevenire perdite funzionali e arrestare il decadimento cognitivo. Sviluppare questo approccio in una terapia per pazienti che soffrono di Alzheimer è, al momento - ha concluso la Schwartz - oggetto di unapprofondita indagine in collaborazione con lIstituto Mario Negri.
Due nuovi approcci farmacologici sono, invece, i traguardi raggiunti nella ricerca contro l'epilessia, illustrati da Annamaria Vezzani. Vazzani ha spiegato come "riducendo la produzione della citochina con specifici farmaci siamo riusciti a diminuire significativamente l'attività epilettica indotta nei modelli sperimentali".
Attualmente, inoltre, la collaborazione tra i due istituti li vede impegnati anche sul fronte della ricerca di farmaci antitumorali, di terapie antileucemiche, di nuove strategie per i trapianti di organi senza l'uso dei farmaci antirigetto e in studi sulla infettività dei prioni. Unico ostacolo ad un sviluppo rapido di queste ricerche la scarsità delle risorse. "I fondi - ha concluso Garattini - costituiscono un vero problema per la ricerca in Italia che non fornisce molto sostegno. E noi per sopperire a questo problema ci affidiamo alla generosità della gente". Per questo il professor Garattini ha dato appuntamento per il 19 dicembre prossimo al Teatro alla Scala per il tradizionale Concerto Straordinario, diretto dal Maestro Zubin Mehta, con la Wiener Philharmoniker.

Redazione MolecularLab.it (28/10/2005)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: Alzheimer, epilessia
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