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Uomo-scimpanzé: la differenza è nell'espressione dei geni

Darwin


Forse è stata determinante l'abitudine alla cottura degli alimenti

Le differenze fra esseri umani e scimpanzé non è tanto dovuta a singoli geni in sé, quanto a variazioni nei meccanismi di regolazione dei geni: è quanto risulta da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Yale e dello Hall Institute a Parkville, nello Stato di Victoria, in Australia.
Lo studio conferma l’ipotesi più accreditata, che era stata avanzata dopo la scoperta che scimpanzé ed esseri umani condividono il 99 per cento circa dei geni.
Per ottenere il risultato Yoav Gilad e Kevin White hanno messo a punto il primo dispositivo in grado di misurare le variazioni nell’espressione dei geni in specie differenti, che essi hanno poi applicato al confronto fra essere umano, scimpanzé, orango e macaco reso. Hanno così potuto confrontare i livelli di espressione simultanea di 1000 geni.
"Se guardiamo all’espressione dei geni – ha detto Gilad – troviamo pochissimi mutamenti nei 65 milioni anni dell’evoluzione di macachi, oranghi e scimpanzé, seguiti da rapidi cambiamenti lungo la linea evolutiva che in 5 milioni di anni ha portato all’uomo. Il nostro studio mostra che questi cambiamenti hanno interessato un piccolo, specifico gruppo di geni. Da quando questa linea evolutiva si è allontanata dal primate ancestrale comune, la probabilità di un cambiamento nei geni per i fattori di trascrizione, ossia quelli che regolano l’espressione di altri geni, è diventata quadrupla rispetto alla probabilità di un mutamento nei geni che essi regolano. Questo rapida evoluzione nei fattori di trascrizione è avvenuta soltanto nell’uomo.”
La grande questione aperta riguarda quali cambiamenti nell’ambiente o nello stile di vita possano aver determinato questo rapido cambiamento nell’uomo ma non negli altri primati. Secondo gli autori della ricerca – pubblicata sul numero odierno di Nature – un ruolo essenziale può essere stato svolto dal cambiamento di dieta e, in particolare, dall’acquisizione del fuoco e dell’uso di cibi cotti. "Forse qualcosa nel processo di cottura ha alterato le esigenze biochimiche per lo sfruttamento massimale dei nutrienti, o la necessità di una metabolizzazione naturale delle tossine presenti negli alimenti animali e vegetali."

Fonte: Le Scienze (12/03/2006)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: scimpanze, evoluzione, uomo, scimmia, espressione
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