Di prìncipi, principesse ed occhi bionici. Ovvero, come sconfiggere il drago cattivo della cecità
di Loredana Sansone
“Come d’incanto, la principessa tornò a vedere”.
Sembra il finale di una storia fiabesca, e con un po’ di fantasia potrebbe esserlo davvero. La principessa è Dianne Ashworth, australiana, e i suoi principi azzurri sono un team di medici australiani, capitanati dal dottore “con la scintillante armatura”: Penny Allen. Il temibile avversario, il drago cattivo, è una malattia genetica dell’occhio che comporta una degenerazione dei fotorecettori e quindi cecità: la Retinite Pigmentosa.
Il 31 agosto 2012 è stato impiantato il primo occhio pre-bionico, che consiste in una struttura composta da 24 elettrodi attaccata alla retina della paziente, che lanciano impulsi elettrici per stimolare le cellule nervose dell’occhio.
Questo esperimento è servito per esplorare in quale modo le immagini sono costruite dal cervello e come la paziente potrà vedere a diversi livelli di stimolazione visiva: dagli oggetti piccoli, a strutture come automobili e palazzi.
Passano i mesi e la lotta si fa ardua: altri principi azzurri accorrono a migliorare le armi per sconfiggere il drago.
È di pochi giorni fa (6 Febbraio 2013) la notizia che il team australiano di principi azzurri ha aperto la strada ad altri cavalieri: dagli Stati Uniti arriva un impianto costituito da 60 elettrodi, che regala dei risultati piuttosto incoraggianti ed eterogenei. Alcuni hanno recuperato -seppur in maniera minima- la vista, mentre i più fortunati hanno sconfitto “il drago cattivo” e sono stati in grado di svolgere operazioni quotidiane in maniera piuttosto semplice e agevole.
Questo tipo di protesi appartiene all’azienda californiana Second Sight Medical Products, e sono in fase di produzione di un materiale che possa supportare fino a 90 elettrodi e regalare, perciò, ulteriori benefici nella qualità della vista anche di oggetti relativamente grandi. Il prototipo non è ancora alla portata delle tasche di tutti, visto che il costo base è di 73 mila dollari per unità, ma si spera che possa sensibilmente diminuire viste le numerose richieste e grazie al processo scientifico, il migliore dei prìncipi azzurri e dei superereoi che possiamo desiderare.
(personalmente, io amo queste storie di principi e principesse!)
Se Ciclope l’avesse saputo prima, non sarebbe diventato uno degli X-men.
Tag:cecità, elettrodi, occhio bionico, principe azzurro, retinite pigmentosa, Second Sight, X-men
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