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Elia

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Inserito il 18/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Neuro-programmazione digitale

La neuro-programmazione digitale è la materia di indagine che sto sviluppando a partire dai modelli terapeutici della programmazione neurolinguistica di Richard Bandler.
Il termine digitale è inteso soprattutto come sistema di codifica delle informazioni provenienti dall’emisfero sinistro del nostro cervello.
In programmazione neurolinguistica, PNL, ogni attività umana è comportamento, dalle semplici espressioni fisiche o di pensiero a quelle più complicate, dalle semplici affezioni alle complesse patologie cliniche.
Sto analizzando diverse metodiche PNL per estrarre l’essenziale in modo da agevolare qualsiasi persona abbia voglia di cimentarsi con queste potenti tecniche di comunicazione. L’obiettivo è di poter fare affidamento su un esiguo numero di procedure, in grado di affrontare qualsiasi problematica terapeutico-comportamentale in un periodo relativamente trascurabile.
Il materiale che sto per presentarvi comincia con esempi di casi clinici risolti, il più delle volte, in modo istantaneo. Nei procedimenti il lettore potrà costatare la semplicità, l’ovvio ed il tempo d’impiego.
L’idea di pubblicare questo lavoro mi venne mentre tenevo un corso dimostrativo di Neuro-programmazione digitale e PNL a Venafro (IS), presso il Centro di guarigione olistica Anam Cara. Allora mi convinsi che il materiale che stavo scrivendo, dispense didattiche per i partecipanti, potesse servire ad un pubblico interessato a modelli innovativi.

Al Centro era possibile partecipare a seminari, corsi e sedute individuali di ‘ VitationR, Pensiero creativo, Biodanza, Feng shui, Firewalking, Yoga, Tai chi chuan, Rebirthing, Sistema corpo-specchio, Kinesiologia, ecc.
Mi avevano invitato perché erano curiosi di sapere com’era possibile, con la PNL, risolvere alcuni problemi clinici o comportamentali in una seduta di breve durata.
Al primo incontro ero un pò teso, avevo di fronte clinici specializzati, esperti in terapie alternative e persone di cultura. Appena mi sentii più rilassato, eliminai in pochi minuti delle fobie a due donne che avevano il problema da più di trent’anni e che avevano provato altri metodi di cura.

Guarigione rapida delle fobie
La dissociazione è particolarmente utile per i ricordi intensamente sgradevoli e per la guarigione rapida delle fobie.
Un conoscente mi chiese se, con la PNL, fosse possibile eliminare la sua fobia del buio che lo costringeva a dormire con la luce accesa. Gli risposi che era possibile in pochi minuti. Facemmo l’esperimento e la cosa riuscì perfettamente.
In quei giorni pensavo a mia figlia di sei anni che da qualche tempo manifestava la stessa fobia e dormiva, tutte le notti, con la testa sotto le coperte.
Una sera, prima che si addormentasse, le raccontai una fiaba dove c’erano tutti gli elementi per la guarigione delle fobie. La notte successiva notai, con soddisfazione di padre, che la sua paura del buio era sparita.
Una donna del gruppo riferisce di avere da oltre trent’anni la fobia dell’acqua: va in piscina ma non riesce ad imparare a nuotare perché, non appena l’acqua le arriva al petto è colta da una forte agitazione e prova un senso di soffocamento e terrore.
Le propongo di provare la cura delle fobie, chiamata anche dissociazione visiva/cenestesica1. Accetta subito l’esperimento perché vorrebbe liberarsi del problema presentatosi all’età di cinque anni… Interrompendola, la informo che non ho bisogno di conoscere la sua storia personale, tanto meno di sapere di che fobia si tratta. Quindi, procediamo: “ Immagina di vedere te stessa proiettata su di uno schermo in un’immagine fissa appena prima di manifestare la reazione fobica (dissociazione), possibilmente in bianco e nero… Adesso trasformi l’immagine fissa in un film e guardati dall’inizio fino al momento immediatamente successivo alla fine dell’esperienza spiacevole… Ora ferma il film ed entra nell’immagine (associazione) in modo da osservare con i tuoi occhi, e a colori, l’ambiente circostante… Fai ripartire il film all’indietro rapidamente, in un paio di secondi. Tutte le cose si muoveranno al contrario, proprio come quando si riavvolge la pellicola di un film…
Adesso pensa alla fobia per sapere se ti da ancora noia”... Risponde di non essere più terrorizzata, ma sente il bisogno di andare in piscina per una conferma.
Nell’incontro successivo uno del gruppo chiede alla donna se abbia fatto la prova in piscina: risponde di sì e afferma di non aver avuto panico nonostante le fosse andata più volte l’acqua in bocca.

Esercitazione
Faccio esercitare i partecipanti sulla dissociazione visiva/ cenestesica. Li divido in gruppi di tre e li invito a provare a turno la tecnica: io stesso faccio parte di un gruppo.
Durante l’esercitazione, una donna attira l’attenzione di tutti per un eccessivo grido d’entusiasmo. Interrompiamo gli esercizi per capire che cosa stia accadendo. Questa dichiara entusiasta e sbalordita, che adesso riesce ad immaginarsi seduta nel vuoto, libera da quella paura che la tormentava fin da bambina, e per 40 anni, perfino nei sogni.
Un altro partecipante dice di aver avuto un evidente sollievo dalla paura dei serpenti che in passato gli aveva causato addirittura delle allucinazioni 2.

Informazioni
Al successivo incontro ho chiesto qualche informazione ad alcuni del gruppo. Alla donna che aveva la fobia dell’acqua ho chiesto come se la cavava in piscina. Ha risposto che va molto bene, che aveva perfino cambiato corsia e stava imparando rapidamente a nuotare.
La partecipante che aveva paura del vuoto ha raccontato la storia della sua fobia. Da bambina si era trovata sul balcone della casa paterna privo d’inferriata, inclinato e con la vista su di uno strapiombo: avrebbe voluto subito rientrare, ma le ante si erano chiuse e dovette restare lì per un certo tempo da sola. Ha continuato parlando del sogno che fece la notte successiva al giorno in cui aveva provato la dissociazione. Si trovava su un balcone senza protezioni, sopra un baratro ed era completamente libera da ogni paura, anzi sembrava divertita. Ad un certo punto la casa crollò e non ebbe alcuna preoccupazione.

Guarigione rapida delle fobie
Un conoscente mi chiese se, con la PNL, fosse possibile eliminare la sua fobia del buio che lo costringeva a dormire con la luce accesa. Gli risposi che era possibile in pochi minuti. Facemmo l’esperimento e la cosa riuscì perfettamente.
In quei giorni pensavo a mia figlia di sei anni che da qualche tempo manifestava la stessa fobia e dormiva, tutte le notti, con la testa sotto le coperte.
Una sera, prima che si addormentasse, le raccontai una fiaba dove c’erano tutti gli elementi per la guarigione delle fobie. La notte successiva notai, con soddisfazione di padre, che la sua paura del buio era sparita.
Una donna del gruppo riferisce di avere da oltre trent’anni la fobia dell’acqua: va in piscina ma non riesce ad imparare a nuotare perché, non appena l’acqua le arriva al petto è colta da una forte agitazione e prova un senso di soffocamento e terrore.
Le propongo di provare la cura delle fobie, chiamata anche dissociazione visiva/cenestesica. Accetta subito l’esperimento perché vorrebbe liberarsi del problema presentatosi all’età di cinque anni… Interrompendola, la informo che non ho bisogno di conoscere la sua storia personale, tanto meno di sapere di che fobia si tratta. Quindi, procediamo: “ Immagina di vedere te stessa proiettata su di uno schermo in un’immagine fissa appena prima di manifestare la reazione fobica (dissociazione), possibilmente in bianco e nero… Adesso trasformi l’immagine fissa in un film e guardati dall’inizio fino al momento immediatamente successivo alla fine dell’esperienza spiacevole… Ora ferma il film ed entra nell’immagine (associazione) in modo da osservare con i tuoi occhi, e a colori, l’ambiente circostante… Fai ripartire il film all’indietro rapidamente, in un paio di secondi. Tutte le cose si muoveranno al contrario, proprio come quando si riavvolge la pellicola di un film…
Adesso pensa alla fobia per sapere se ti da ancora noia”... Risponde di non essere più terrorizzata, ma sente il bisogno di andare in piscina per una conferma.
Nell’incontro successivo uno del gruppo chiede alla donna se abbia fatto la prova in piscina: risponde di sì e afferma di non aver avuto panico nonostante le fosse andata più volte l’acqua in bocca.
Nota un'immagine mentale è associata quando guardiamo la scena con i nostri occhi, ci vediamo le mani, i piedi, la parte anteriore del nostro corpo.
Siamo dissociati all'immagine interna quando vediamo noi stessi e come siamo coinvolti nell'esperienza.
Esercitazione
Faccio esercitare i partecipanti sulla dissociazione visiva/ cenestesica. Li divido in gruppi di tre e li invito a provare a turno la tecnica: io stesso faccio parte di un gruppo.
Durante l’esercitazione, una donna attira l’attenzione di tutti per un eccessivo grido d’entusiasmo. Interrompiamo gli esercizi per capire che cosa stia accadendo. Questa dichiara entusiasta e sbalordita, che adesso riesce ad immaginarsi seduta nel vuoto, libera da quella paura che la tormentava fin da bambina, e per 40 anni, perfino nei sogni.
Un altro partecipante dice di aver avuto un evidente sollievo dalla paura dei serpenti che in passato gli aveva causato addirittura delle allucinazioni.

Informazioni
Al successivo incontro ho chiesto qualche informazione ad alcuni del gruppo. Alla donna che aveva la fobia dell’acqua ho chiesto come se la cavava in piscina. Ha risposto che va molto bene, che aveva perfino cambiato corsia e stava imparando rapidamente a nuotare.
La partecipante che aveva paura del vuoto ha raccontato la storia della sua fobia. Da bambina si era trovata sul balcone della casa paterna privo d’inferriata, inclinato e con la vista su di uno strapiombo: avrebbe voluto subito rientrare, ma le ante si erano chiuse e dovette restare lì per un certo tempo da sola. Ha continuato parlando del sogno che fece la notte successiva al giorno in cui aveva provato la dissociazione. Si trovava su un balcone senza protezioni, sopra un baratro ed era completamente libera da ogni paura, anzi sembrava divertita. Ad un certo punto la casa crollò e non ebbe alcuna preoccupazione.







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