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Stefano213

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Inserito il 11/12/2006 12:17:49 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
L'ipertermia funziona?

Gent.mo Sig. Marco,
Lei pone una domanda molto semplice e al tempo stesso molto complessa perchè genera immediatamente confusione anche tra medici.
Lei chiede: l'ipertermia funziona?
Risposta: sì certo, funziona.
Fino a qui è tutto semplice, in quanto il mondo scientifico internazionale non ha alcun dubbio sugli innumerevoli effetti benefici che l'aumento controllato di calore nel corpo umano determina nella lotta contro i tumori.
Quando invece, ci si domanda cosa è l'ipertermia le cose si complicano. Ed è proprio da questa confusione che nasce lo scetticismo di alcuni pazienti e medici.
L'ipertermia è la terapia col calore. Nel 1947, un biochimico italiano, Pavese, aveva dimostrato che le cellule tumorali coltivate in laboratorio sopravvivono meno delle cellule normali quando si aumenta la loro temperatura. Esattamente tra i 42-43°C, abbiamo il picco del numero di cellule tumorali morte. Quindi, per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento controllato di tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica. Per ottenere questo risultato si possono utilizzare un'infinità di tecniche, ma non tutte funzionano allo stesso modo, non tutte hanno le stesse potenzialità, gli stessi effetti benefici, gli stessi effetti collaterali e limiti. In parole povere, non basta innalzare la temperatura del corpo umano per vincere il tumore. Bisogna selezionare la tecnica più idonea per ogni tipo di tumore, senza mai prescindere dalle condizioni generali, mutevoli nel tempo, del malato, inteso come ESSERE UMANO e non come un NUMERO che farà statistica in quello o in quell'altro PROTOCOLLO!
Tra le varie metodiche che si possono utilizzare per innalzare la temperatura di un tessuto biologico, sicuramente quella che utilizza campi elettromagnetici, ha oggi una larga applicazione clinica. Attualmente si usa la frequenza di 13,56 MHz, che permette di ottenere un riscaldamento in profondità dei tessuti trattati in modo non invasivo e perché gli effetti collaterali sono praticamente vicini allo zero. Non si può dire che siano zero, perchè l'errore umano è sempre dietro l'angolo.
Con l'uso di questa metodica si sono ottenuti dei risultati documentati in molte malattie tumorali con localizzazioni solide. Recentemente, l'ipertermia a radiofrequenza è entrata nel Prontuario Terapeutico Nazionale, codificata al numero 9985.2, quindi è una terapia riconosciuta dallo Stato Italiano.
Nonostante tutto questo, però, la metodica non è molto conosciuta né tantomeno molto utilizzata per numerosi motivi. Tra i principali motivi, purtroppo, c'è la mentalità farmaco-dipendente dei medici.
Ora però, grazie anche ai potenti mezzi messi a disposizione della tecnologia e alla costante opera di ricerca, informazione e testimonianza diretta da parte di ex pazienti, tutti verranno a sapere che esistono terapie biologiche, come l'ipertermia a radiofrequenza, che possono consentire, non dico di guarire un malato tumorale, ma sicuramente di aiutare a curare un malato tumorale. Questo è il vero, grande messaggio: è un messaggio di lotta, di speranza, di ottimismo, perché in alcuni casi ci sono stati delle remissioni complete quasi inspiegabili che ci devono far pensare e riflettere. Se la ricerca, potesse studiare più a fondo la metodica, potrebbe dare informazioni e soprattutto possibilità di cura a chi oggi, possibilità di cura non ne ha.
Riguardo ai centri che utilizzano questa metodica può rivolgersi all'Associazione Europea di Ipertermia (Assie)
Tel 0381.329752 – fax 0381.32975
info@assie.it
www.assie.it
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini - Novara
Casa di Cura I Cedri
L.go Don Guanella, 1
28073 - Fara Noverese
Centralino: 0321/81.81.11
Cell. 339/344.20.49
stefanolimontini@libero.it


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