mercoledì, novembre 12, 2003
Sabato sera sono stato a Teatro.
Mi ero incuriosito di una breve recensione di uno spettacolo realizzato dal gruppo
Animanera, che si chiamava "La fata verde". La protagonista era l'assenzio, ed i suoi usi e abusi passando da un'ambiente parigino di poeti, fin dentro alla follia e dannazione dell'assenzio stesso.
Uno spettacolo molto interessante per diversi motivi.
Il primo è che gli attori recitano in un ambiente non separato tra il pubblico, ma insieme ad esso talvolta interagendo marginalmente o facendolo entrare, ad esempio, in quell'ambiente di perdizione offrendo in calici di plastica una bevanda al sapor d'anice.
La seconda è data dai forti giochi delle luci, e la personificazione dell'assenzio in questa fata verde, che talvolta interrompeva la scena per esser lei la protagonista.
Giochi di luce, abbinati a voci deformate e suoni forti nella seconda (o terzo?) locale in cui si è acceduto entrando nella perdizione: entrando in quadro prodotto sotto gli effluvi dell'assenzio.
Un'altro elemento molto interessante è la presenza, preintrodotta da un motivetto, di due personaggi ( una "ragazza alla matrix" e un "investigatore alla tenete Colombo") che fanno da collante a tutto lo spettacolo, spiegando il percorso dell'assenzio nella storia.
Insomma davvero un bello spettacolo, peccato fossi solo..
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