Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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Rivanga nel mio passato:





mercoledì, febbraio 04, 2004

Jack Coleman, 83 anni, ha già celebrato più di un centinaio di Unioni civili in Vermont. Dottore in economia ed anziano presidente dell'Università, stava per aprire un albergo nel suo villaggio ai piedi delle montagne, quando ha voluto diventare giudice di pace per poter aggiungere i "matrimoni" alle offerte del proprio hotel. E quando nel 2000 il governatore democratico Howard Dean ha autorizzato le unioni omosessuali, queste sono passate tra le sue funzioni. Non si è mai interessato del movimento d'opposizione alle unioni civili. "Una trentina d'anni fa, una delle mie figlia mi ha detto di essere lesbica: ho cominciato a chiedermi cosa avevo fatto di male". Il percorso di apertura del suo villaggio del Vermont ripercorre il suo. "Più si conosce la gente, più ci si apre". La celebrazione dei "matrimoni omosessuali" ha dinamizzato il turismo di Chester, che conta oggi 23 "Bed&Breakfast" e soltanto 2 800 abitanti.

Il governatore repubblicano che ha preso il posto di Howard Dean non ha mai messo la legge in discussione. E, secondo Jack Coleman, "qui, le unioni civili non fanno più parte del dibattito politico".

Non è così su scala nazionale. La questione delle unioni omosessuali rientra tra i punti della campagna presidenziale, e viene ripresa in ogni dibattito fra i candidati democratici, che preferirebbero evitare l'oggetto.

Infatti la maggioranza degli americani (59%) è contraria al matrimonio omosessuale, secondo un'indagine pubblicata dal Pew Research Center, e il 51% si oppone anche ai contratti di unione civile che assegnerebbero alle coppie omosessuali i vantaggi del matrimonio.

Primo e unico governatore ad aver approvato le unioni civili, Howard Dean si è trovato, suo malgrado, nel ruolo del candidato democratico pro-unioni gay. Tuttavia, rileva John Colhane, un avvocato di Washington esperto di unioni civili "Howard Dean non era un militante. Non avrebbe firmato questa legge se la Corte suprema del Vermont non gli avesse forzato la mano, obbligandolo ad assegnare alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle coppie eterosessuali". Nel Vermont, si ricorda la prima reazione del governatore alla pubblicazione della decisione della corte: "I matrimoni omosessuali mi mettono inuna brutta situazione, come tutti". Aveva firmato la legge in silenzio, senza la presenza dei media. Per non forzare l'opinione degli oppositori, secondo lui. Per evitare che le immagini della firma potessero essere usate, quattro anni più tardi, nella pubblicità della campagna del anti-Dean, secondo i suoi detrattori. Adesso gioca su due tavoli, presentandosi nello stesso momento come il candidato pronto "a difendere quello che non è popolare" e come colui che non si è spinto fino ad autorizzare le unioni omosessuali.

La questione mette anche il favorito John Kerry in una situazione scomoda. Nel novembre scorso, la Corte suprema del Massachusetts, lo stato in cui è senatore, ha assegnata 180 giorni alle autorità per fare in modo che le coppie omosessuali che aspirano al matrimonio non siano trattate da "cittadini di seconda categoria".

Per quanto riguarda il senatore John Edwards, senatore del North Carolina, è regolarmente interrogato sul tema dai giornalisti, e oscilla tra la tradizionale cultura "pro-gay" del partito democratico e le posizioni conservatrici tipiche dell'elettorato del sud.

Con l'eccezione di Dennis Kucinich e di Al Sharpton, favorevoli al matrimonio omosessuale, i candidati democratici sono d'accordo nel riconoscere i diritti delle coppie omosessuali a ottenere le stesse prestazioni sociali delle coppie eterosessuali, senza però spingersi fino al matrimonio, e rispettando le varie sensibilità dei diversi elettorati, cioè facendo in modo che queste leggi siano lasciate alla decisione dei singoli stati.

Questo ultimo punto risponde alle dichiarazioni di George W. Bush, che appellandosi alla "difesa l'aspetto sacro del matrimonio" nell'ultimo discorso sullo stato dell'Unione, ha minacciato di ricorrere ad un emendamento costituzionale contro i matrimoni omosessuali, per impedire che le singole Corti degli Stati possano emettere sentenze che li autorizzino. Dei gruppi di pressione delle destra cristiana lo spingono a farlo.

Questa direzione però potrebbe essere pericolosa per Bush, perchè rischia di alienarsi quei repubblicani strenui difensori dell'autonimia dei singoli Stati, e rischia anche di dare un alone d'intolleranza al partito repubblicano. Per rispondere alle richieste dei conservatori senza attaccare i diritti degli omosessuali, Bush ha lanciato un piano in difesa della famiglia e del matrimonio eterosessuale, che prevede una spesa di 1,5 miliardi di dollari in cinque anni.

Le azioni della giustizia nei singoli Stati dell'Unione riporteranno presto il dibattito sul matrimonio omosessuale di scottante attualità per tutta l'annata elettorale.


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