Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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Rivanga nel mio passato:





sabato, aprile 10, 2004

Sono forse queste le cose che si devono temere di più...
Cercare di far entrare nella testa della gente un certo tipo di cultura, di idea.. dei concetti che non sono rispecchianti della realtà e discriminanti.
Ora non so come la pensate voi sull'influenzabilità delle persone.. ma i pubblicitari sanno bene come e quali corde toccare.. quali valori, colori, idee associare ai prodotti.
Dunque attenzione a questi segnali di egemonica violenza dall'alto...
Al sito http://www.welfare.gov.it/Video/famigliaspotadsl256.htm possiamo rivedere lo spot che la Tv pubblica (quella pagata col canone di tutti) sta mandando in onda in orari di massimo ascolto.

"La Costituzione italiana riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", con questa frase si apre la pubblicità familista del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali col chiaro intento di discriminare tutti gli altri nucvlei familiari che, per esclusione, vengono definiti non "naturali" e queindi non passibili di riconoscimenti e tutele.

Le immagini sembrano rubate direttamente agli zuccherosi spot della Barilla, famiglia felice e festante, bambini che nuotano nell'acqua sorridenti, mamme incinte, scene da un matrimonio con lancio di riso e la conclusione di una bambina che ci guarda mentre sale le scale tenuta per mano da genitori (si suppone).

Il familismo discriminatorio del Governo e del Ministero del Welfare è noto, va dall'esclusione di Marzio Barbagli e Chiara Saraceno dall'Osservatorio per la Famiglia perchè hanno osato studiare le coppie gay ai finanziamenti per i mutui prima casa per le giovani coppie di sana e robusta costituzione eterosessuale che si impegnao a sposarsi entro sei mesi dal versamento statale dell'obolo istigante al matrimonio stesso.

Le immagini dello spot sono incredibilemnte prese da un'iconografia della famiglia americana degli anni 50 e non a caso: la concezione della famiglia del Ministro Maroni (che nel '94 si disse d'accordo col matrimonio gay) e del Governo è vecchia di oltre 30 anni e non ha nulla a che fare con la modernità. E' il sintomo di una visione arcaica degli individui e dei rapporti di relazione tra le persone. Una operazione ideologica e nostalgica con un chiaro sapore propagandistico ed elettoralistico. Uno spot elettorale pagato con i soldi di tutti attraverso la tv pubblica che dovrebbe essere al di sopra delle parti.

Il messaggio è chiaro: esiste un unico modello familiare ed è quello voluto da santa romana chiesa cattolica apostolica. Il nostro Governo è un fedele esecutore dell'agenda politica vaticana. Sarebbe carino se i lettori e tutte le persone che rifiutano la discriminazione protestassero e spedissero e mail al Ministro Maroni alla e mail contact_center@dipartimentoaffarisociali.it


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