Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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martedì, ottobre 05, 2004

Il 15 novembre si fermeranno tutti i lavoratori del settore
la protesta "per i rinnovi contrattuali e contro la riforma"
Cgil, Cisl e Uil proclamano
lo sciopero generale della scuola

Proteste contro la riforma Moratti

ROMA - No alla riforma Moratti, rinnovo del contratto, aumento degli stipendi. E' lunga la lista di motivazioni per le quali Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero generale della scuola il 15 novembre. La decisione è stata presa dopo l'esito negativo del tentativo di conciliazione svoltosi oggi al ministero dell'Istruzione. L'astensione dal lavoro riguarda tutto il personale docente, educativo, Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo), dirigenti scolastici in servizio in Italia e nelle scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero. Queste le modalità della protesta

Dal 20 al 28 ottobre. Scioperi, articolati per regione, alla prima ora di lezione o di servizio (il personale in servizio nel turno pomeridiano sciopera all'ultima ora) secondo il seguente calendario: 20 ottobre Basilicata e Friuli; 21 ottobre Toscana, Puglia e Marche; 22 ottobre Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise; 25 ottobre Lombardia, Calabria e Sicilia; 26 ottobre Veneto e Sardegna; 27 ottobre Liguria, Piemonte; 28 ottobre Trento, Bolzano, Valle D'Aosta, scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero.

29 ottobre. Giornata nazionale di mobilitazione di tutto il personale: i docenti non svolgeranno attività di insegnamento e funzionali al di fuori di quelle strettamente obbligatorie; il personale Ata non effettuerà attività e incarichi aggiuntivi; i dirigenti scolastici si atterranno strettamente ai compiti definiti nel profilo.

15 novembre. Sciopero generale nazionale per l'intera giornata di lunedì 15 novembre 2004 di tutto il personale del comparto scuola.


Quanto alle motivazioni della protesta, i sindacati, in una nota unitaria, spiegano che derivano dalle "insoddisfacenti risposte" fornite al pacchetto di rivendicazioni presentato dal sindacato: "apertura immediata delle trattative contrattuali; incremento retributivo per il biennio 2004-2005 pari all'8% per il personale docente e Ata per salvaguardare il potere d'acquisto delle retribuzioni; emanazione degli atti e della definizione degli stanziamenti necessari per il contratto dei dirigenti scolastici scaduto il 31 dicembre 2001; blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli automatismi stipendiali e di conseguente riduzione delle retribuzioni; impegno a interrompere una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di risorse di organico".

E ancora, "avvio di una vera politica di investimenti pluriennali a sostegno della scuola pubblica; definizione delle immissioni in ruolo di docenti e Ata su tutti i posti vacanti e disponibili, così come previsto dalla legge; salvaguardia degli attuali organici e dell'offerta formativa, ribadendo il giudizio negativo sulla legge 53 e sui suoi effetti; rifiuto della proposta di tutor definita dall'Atto di indirizzo che gerarchizza la funzione docente, rompe la collegialità, indebolisce il rapporto con studenti e famiglie; salvaguardia delle prerogative dell'autonomia scolastica e il rispetto del contratto di lavoro; fermo rifiuto della regionalizzazione del sistema di istruzione; netta contrarietà a qualsiasi intervento legislativo finalizzato alla definizione dello stato giuridico del personale della scuola; ferma opposizione a ogni intervento dell'Amministrazione, a partire dalla nota riservata con la quale si minacciano sanzioni disciplinari a docenti e Dirigenti scolastici, teso a limitare l'autonomia scolastica definita dalla Costituzione".



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