giovedì, dicembre 09, 2004
Mentre Fisichella si rifiuta di rispondere a Ballarò sul caso di Matiello (licenziamento inseguito di una foto al GayVillage di Roma), la Francia è vicina ad una
legge contro omofobia, linguaggio sessista: vieta espressioni omofobiche e sessiste in pubblico.
In Spagna, invece moti di una campagna volgare nei metodi e nei contenuti per il suo carattere sessista, omofobo e profondamete maschilista, si assistono sul web,
insultando Zapatero per a sua politica.
In Italia? Toscana, Umbria, Emilia-Romagna: erano state tre le regioni italiane “a osare un passo verso l’Europa dei diritti”, ricostruisce Lo Giudice, inserendo nei propri Statuti il recepimento di due punti importanti del nuovo Trattato costituzionale dell’Unione europea: il divieto esplicito di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e il riconoscimento di forme di famiglia distinte da quella fondata sul matrimonio.
Tutti e tre gli Statuti erano stati impugnati dal Governo (quelli di Toscana e Umbria anche sul punto specifico del riconoscimento delle nuove forme di famiglia): in tutti e tre i casi la Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi.
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