mercoledì, giugno 22, 2005
LE TESI DI RATZINGER:
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Lo stato e la vita - Non spetta allo Stato definire chi è o chi non è soggetto di diritti e riconoscere ad alcuni il potere di violare il diritto alla vita di altri.
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La donna - L´ambito dei diritti umani è ancora in via di definizione. C´è un contrasto tra la voglia di libertà della donna e i diritti del nascituro.
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Omosessuali - C´è il rischio che presto non si potrà più affermare che l´omosessualità è un obiettivo disordine dell´esistenza umana.
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Islam e ebraismo - Le radici cristiane dell´Europa sono un fatto storico che non minaccia l´identità né dei seguaci dell´Islam né dell´ebraismo.
Da La Repubblica di oggi..
Il presidente della Cei Ruini, invece, in un dibattito con il presidente del senato Pera sull'ultimo libro di Ratzinga dopo aver parlato (come conseguenza del referendum) della legge 194 (
"Gli aborti? Sono piccoli omicidi") ha parlato dei Pacs:
"Quanto al progetto di legge sulle coppie di fatto, il Pacs, il presidente della Cei manifesta sostanziale opposizione su ciò che potrebbe apparire un "piccolo matrimonio" per i partner gay."
A queste affermazione ArciGay Nazionale reagisce:
Lo Giudice dice che “Quando la politica si fa indicare la strada da una confessione religiosa, è a rischio la libertà di religione e sono a rischio le libertà individuali”, auspicandosi che la politica italiana eviti la deriva clericale..
E' quanto si afferma nel
comunicato stampa rilasciato alle 4 di questo pomeriggio alle dichiarazioni di Ruini.
Spostandoci in Spagna il Mitico Zapatero ci fa sognare.. -da Repubblica-
«I manifestanti esigono che si neghi ad altri diritti che non obbligano nessuno a fare ciò che non voglia».
È il succinto, ammirevole commento del governo spagnolo al raduno pro-famiglia (familista? familiomane? familiocrate?) di Madrid. In una sola frase, riassume perfettamente i termini della questione: allargare i diritti non lede in alcuna maniera i diritti già dati, e non si vede perché per "difendere la famiglia tradizionale" si debba negare ad altri il diritto di proteggere legalmente le loro unioni e i loro legami.
Viviamo in un passaggio d´epoca così profondamente reazionario che il restringimento delle libertà civili viene visto da alcuni gruppi sociali (reazionari, appunto) come un necessario "aiutino" alla propria impaurita fragilità culturale. Nessun eterosessuale che sia serenamente tale può sentirsi messo in discussione per il solo fatto che nello stesso condominio abita una coppia gay: è il classico caso nel quale il rapporto maggioranza-minoranza è così impari da non consentire inquietudini in seno alla maggioranza.
A meno che la maggioranza non sia totalitaria, e dunque veda le identità e i diritti altrui come un intollerabile attacco alle "proprie" convenzioni sociali. E, con un trucco dialettico bugiardo, invochi la "libertà della famiglia" per camuffare la propria refrattarietà alla libertà degli individui.
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