Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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giovedì, dicembre 08, 2005

Mi compro il figlio : storia di un’ordinaria adozione all’est


Una coppia romana racconta ad un quotidiano ciò che vivono gran parte delle coppie che si recano ad adottare bambini all’est, e ciò che tutti sanno da sempre diventa scandalo.

Ha suscitato sdegno l’articolo che racconta la trattativa per avere in adozione una bambina in Ucraina apparso sul Messaggero il 7 dicembre . Crudo racconto di una madre e di un padre adottivi , come altri 28.000 in Italia (tanti sono i genitori adottivi in coda per un bambino in questo momento da una stima certamente in difetto ) che narrano che cosa avviene, avveniva, e probabilmente avverrà, ogni qual volta ci si avvicina all’adozione internazionale.

Perché le Adozioni Internazionali si fanno in nazioni del terzo mondo, o dove la legalità è un termine sovente neppure conosciuto dai poveri disgraziati che vi nascono.

“ Per quale motivo questo articolo, abbia suscitato questa reazione non l’ho ancora capito” afferma Fucili Alessandro Maria , del Portale www.LoretoBambino.it , una vita spesa per proteggere minori in difficoltà “ questa prassi delle bustarelle è ancora la normalità anche in molti paesi del sud america, non solo dell’Est Europa”.

L’Adozione Internazionale ha molte volte registrato casi di illegalità, di compravendita di bambini e di adozioni clandestine, ma questa vicenda solleva un ben diverso aspetto: quello della consuetudine del malcostume della tangente nel percorso delle adozioni internazionali, con richieste e consegne di denaro sia all’estero che in Italia.

“Le richieste di regali o di modeste somme di denaro sono quotidiane quando sei all’estero” ci dice un avvocato , anche lui genitore adottivo “ e mensili qui in Italia. Ma tutti lo sanno ed avviene quasi alla luce del sole, senza troppe cerimonie”.

Le istituzioni italiane dovrebbero garantire controlli nelle transazioni, ma non hanno gli strumenti.

“Controlli ? E come possono farli se la CAI ( Commissione Adozioni Internazionali ) non ha neppure una banca dati che indichi il numero dell’iter di ogni coppia italiana, e l’intero suo percorso che dura al minimo 36 mesi? “ afferma Fucili “ E chi controlla all’estero l’operato degli Enti Autorizzati italiani se non ricevono controlli neppure in Italia? “

Un gran businnes, tra soldi ufficiali e cifre sottobanco, senza controlli incrociati e verifiche adeguate sia in Italia che all’estero.

“Noi abbiamo messo in campo la Proposta di Legge 4998/04 per riordinare, anzi creare da zero, anche il sistema di controllo delle Adozioni Internazionali “ continua Fucili di www.LoretoBambino.it “ Ma neanche a dirlo la PdL 4998/04 è insabbiata alla Commissione Giustizia della Camera”

Senza controlli , quello che veniva chiamato il far west delle adozioni non è affatto peggiore del sistema di compravendita che regna sovrano ora: sotto gli occhi di tutti.

E chi può, il figlio se lo compra.


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