Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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lunedì, gennaio 16, 2006

Cinque Pacs simbolici con migliaia di testimoni
Manifestazione per una legge che tuteli le coppie di fatto senza discriminazioni tra etero e omosessuali
Repubblica
C´era poco folklore e molto impegno alla manifestazione di Roma di ieri a favore dei Pacs. Un impegno allegro, familiare, per nulla trasgressivo. Genitori con i bimbi in spalla, famigliole col cane, anziani con cartelli. In cinquantamila si sono stipati davanti al palco di Piazza Farnese. Una folla colorata, ma senza eccessi: un paio di Drag Queen, qualche acconciatura sadomaso, uno striscione di mutande rosa con la scritta "uso in proprio" e poi palloncini, bandiere, tante, tutto l´arcobaleno delle sigle della sinistra e del mondo delle battaglie per i diritti civili. A dirigere l´orchestra della piazza e del palco Alessandro Cecchi Paone, che fin dall´inizio chiarisce: «Questa è una festa per la laicità e i diritti civili. Siamo per il libero amore in libero stato».
Tranciata via di netto ogni polemica - dirà poi il segretario dell´Arcigay Aurelio Mancuso che «le polemiche sulla manifestazione sono state un´operazione di sciacallaggio politico sulla nostra pelle» - si arriva al cuore dell´iniziativa, il patto di reciproca fedeltà scambiato tra cinque coppie: l´europarlamentare ds Pasqualina Napoletano e il suo compagno Andrea Amato; Agata Ruscica, portavoce del presidente della Provincia di Siracusa, e Anna Barbagallo, insieme da 23 anni; Paola Concia, presidente Agensport, e la sua compagna Luisella; la regista Cristina Morelli, capogruppo dei Verdi alla Regione Liguria, e Luca Dallorto, assessore all´Ambiente al Comune di Genova; Alfredo Capuano, capogruppo ds al Municipio X di Roma e Claudio Saliola, studente universitario. Coppie lesbiche, gay, ma anche etero, per spuntare l´arma di chi sostiene che i pacs interessino solo le coppie omosessuali.
A differenza delle informazioni della vigilia, nessuna "celebrazione" da parte del magistrato Giovanni Palombarini, giudice della Corte di Cassazione. Forse si è trattato di un cambio di copione per non complicare la posizione del giudice, la cui partecipazione alla manifestazione venerdì era stata criticata dal vicepresidente del Csm Virginio Rognoni.
Le cinque coppie, alcune molto emozionate, si sono scambiate una dichiarazione d´amore davanti alla folla. Palombarini ha spiegato come dovrebbe essere la legge che regolarizza le unioni di fatto, e perché è necessaria. «Rispetto alla libertà e ai diritti non si può abdicare», ha detto, e il «fenomeno imponente» delle coppie di fatto rende la legge «una necessità». Quanto al fatto che i pacs servano solo alle unioni omosessuali: «Le cose non stanno così, ma se anche fosse questo ci dice che della legge c´è bisogno». Che non è così l´ha testimoniato col suo grido disperato («Vergogna») la compagna di una delle vittime di Nassirya, Adele Parrillo, misconosciuta dalle autorità italiane «perché io e il mio compagno non avevamo messo una firma». Un lungo ed emozionato applauso le ha risposto dalla piazza.
Molti i commenti polemici del centrodestra. Il presidente della Camera Casini: «Io per famiglia intendo ancora che ci sia almeno un uomo e una donna, una cosa diversa da certi tentativi di avanspettacolarizzazione». Il presidente del Senato Pera: «Sono contrario a matrimoni omosessuali, né vedo motivi di discriminazione». Lo stesso Pera ha aggiunto, in un´intervista al Tg5, un commento sul corteo pro-194 di Milano: «L´aborto è comunque un piccolo omicidio». Infine, come al solito molto greve, il ministro Calderoli: «Siamo sempre dalla parte della famiglia, che per noi è composta solo da uomini e donne e per la creazione. Questi culattoni hanno nauseato».


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