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Cruciani
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9 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 02:26:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Cruciani Invia a Cruciani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve, sto scrivendo un lavoro in cui valuto i livelli di attivazione nucleari di pCREB in alcune strutture cerebrali. Per questo lavoro devo cercare di nominare, anche solo fugacemente, i vantaggi e gli eventuali limiti nell'uso dell'immunoistochimica per tale fattore di trascrizione (pCREB). Qualcuno può aiutarmi?
Grazie.

Cruciani
Nuovo Arrivato



9 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 02:28:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Cruciani Invia a Cruciani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Piccola precisazione: il pattern di pCREB li valuto in risposta ad un comportamento di persistenza mnestica.
Grazie ancora!
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 08:42:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il grosso limite di usare marker come pCREB o c-fos per valutare l'"attivazione cellulare" è che sono marker assolutamente aspecifici.

Tanto per dirne una, se l'animale è stressato per qualsiasi motivo i livelli di c-fos (immagino anche di pCREB, ma non ho esperienza diretta a riguardo) sono molto più alti di un animale non stressato.

Inoltre il fatto che pCREB sia nel nucleo vuol dire che la cellula ha "attivato" la trascrizione di qualcosa, non ti dice di cosa e non ti dice nulla sull'output finale di questa trascrizione.

E' per questo che quando mostri un'immuno per pCREB è buona norma mostrare anche qualche altro test per valutare l'output del sistema (che dipende da situazione a situazione ovviamente).

Il vantaggio di usare l'immuno per pCREB è che è una tecnica semplice, veloce e [abbastanza] riproducibile.

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_pietro_
Nuovo Arrivato

Città: Lund


104 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 10:09:01  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di _pietro_ Invia a _pietro_ un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao,

quoto in massa ciò che ha scritto Chick80, però mi viene da fare una riflessione, anche se forse non risponderò alla tua domanda: sei proprio sicuro che l'immunoistochimica sia uno strumento sufficiente per valutare l'attivazione di una proteina? Io credo che, in sè stessa, puoi valutarne la quantità in base al segnale che hai, relativamente a un controllo, puoi valutarne la localizzazione o colocalizzazione nel caso si multistaining, ma non credo tu possa con certezza concludere che quella ptoteina sia attiva. Potrei farti un sacco di esempi, ma il principio è che fino a qualche tempo fa, il switch di attivazione era considerato la fosforilazione. Ora i tempi sono cambiati e modificazioni post-traduzionali se ne sono scoperte a bizzeffe (acetilazione, metilazione, sumoilazione, ubiquitinilazione, neddilazione ecc. ecc., mono o poli e in diversi residui aminoacidici) e tutti comunicano. Io credo che, o abbini l'immunoistochimica con un saggio di attivazione (e spesso non esistono e vanno inventati) o, nel tuo caso, visto che è un fattore di trascrizione, una bella immunoprecipitazione cromatinica (e qui mi aggancio al discorso degli output che diceva Chick80).

Ad ogni modo, tutto ciò che ho detto lo puoi mettere come svantaggio dell'immunoistochimica.
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 10:39:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Beh, però lui guarda CREB fosforilata, che è la forma attivata di CREB.
E' uno staining usato comunemente in letteratura anche se, come dicevo, bisogna sempre prenderlo con le pinze.

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Cruciani
Nuovo Arrivato



9 Messaggi

Inserito il - 03 ottobre 2009 : 13:13:02  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Cruciani Invia a Cruciani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a tutti! Le risposte sono entrambe soddisfacenti mi servivano solo per confermare un mio dubbio. Chick80 hai centrato il punto: il pCREB è la forma attiva ergo è quello che mi interessa, per quanto riguarda gli svantaggi in termini di output sono d'accordo tuttavia è uno studio che ho già svolto e spero di pubblicare al più presto era solo per aprire una breve parentesi esplicativa ad una persona cui devo presentare il lavoro.
Grazie ancora!
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mapizio
Nuovo Arrivato



2 Messaggi

Inserito il - 26 marzo 2011 : 12:50:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mapizio Invia a mapizio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve, scusate se mi intrometto nella Vs discussione....mi sembra che qui ci siano le persone giuste a cui formulare la mia umile domanda...sono uno studente in tossicologia, vorrei chiedervi se potreste spiegarmi brevemente le limitazioni del C-Fos come marker dell'elaborazione celebrale agli stimoli ambientali e..
..come seconda cosa le differenze che ci sono negli effetti degli stimoli emotivi e non sull'espressione del c-Fos .

Grazie mille per la Vs preziosa disponibilità
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