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 Gli italiani e la caccia
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legolas
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0121_da_legolas
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Inserito il - 08 marzo 2010 : 17:56:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di legolas Invia a legolas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
COMUNICATO STAMPA



ENPA – LEGAMBIENTE – LAV – LIPU - WWF



CACCIA: NUOVO SONDAGGIO IPSOS: ITALIANI CONTRARI, A DESTRA E SINISTRA.

“PER IL 79% E’ DA VIETARE O RIDURRE FORTEMENTE”.

Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e WWF Italia chiedono a Camera e Senato la soppressione dell’articolo 43 della legge Comunitaria e lo stop alle norme anti-fauna.

“Alle regionali gli italiani non votano chi è contro la natura”



“La stragrande maggioranza degli italiani è contro la caccia e dice un forte no alla legge che estende la stagione venatoria”. E’ il dato più generale che emerge dal nuovo sondaggio realizzato da Ipsos per Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia.



“Il sondaggio Ipsos su “Le opinioni degli italiani sulla caccia” –dichiarano Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia - non lascia spazio a dubbi: il 79% dei cittadini considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l’80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario (il noto articolo 842 del Codice Civile). Ancora, l’84% degli italiani darebbe la licenza di caccia solo a 21 anni con ritiro ai 70, mentre l’86% è favorevole ad aumentare la distanza di divieto di caccia dalle case e dai sentieri degli escursionisti. Il 71% degli italiani chiede poi di limitare la stagione venatoria ai soli mesi di ottobre, novembre e dicembre e il 77% chiede il divieto assoluto di caccia gli uccelli migratori.



Nettissimo anche il dato relativo all’articolo 43 della legge Comunitaria, approvato in Senato e ora in discussione alla Camera, che permetterebbe l’estensione della stagione venatoria oltre gli attuali limiti 1 settembre – 31 gennaio. In questo caso la contrarietà è dell’81% degli italiani, che dunque si oppongono ad ogni ipotesi di allungamento della stagione di caccia, ad esempio ai mesi di agosto e febbraio.



“Si tratta di una maggioranza schiacciante e trasversale – commentano Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia - di cui i partiti e i gruppi politici, a partire da quelli della Camera dei Deputati dovrebbero prendere atto, anzitutto sopprimendo l’articolo 43 della Legge Comunitaria, ora all’esame delle Commissioni della Camera. Una

norma che ha prodotto dure proteste e contestazioni e che in effetti, secondo Ipsos, soddisferebbe solo il 3% degli elettori della maggioranza di Governo e il 2% dell’opposizione. Ma è in generale ogni tentativo di estensione dell’attività venatoria, a partire dal disegno di legge Orsi, che vede la netta contrarietà del Paese. E’ ormai chiaro che tra gli italiani vi è un sentire comune e sempre più diffuso verso la tutela degli animali e dell’ambiente, il quale non può non trovare una fedele rappresentazione in Parlamento e tradursi in provvedimenti a favore della natura”.



Molto importante il responso anche nelle tredici Regioni al voto, tema al quale è dedicata una specifica sezione del sondaggio Ipsos. Il 69% degli elettori si dichiara contrario o totalmente contrario ai candidati che proponessero regole a favore della caccia, e 4 elettori su 10 cambierebbero di conseguenza il loro voto. Anzi, l’89% vuole dai candidati un impegno politico e legislativo per aumentare le tutele per gli animali e la natura, con un 93% degli elettori Pdl-Lega e l’87% Pd-Idv.



Per questo Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno chiesto ai candidati a Presidente di Regione di conoscere e indirizzare o modificare in tal senso il proprio programma di governo regionale, favorendo politiche di tutela degli animali e della natura e di protezione e gestione del territorio in linea con la cultura ecologista ormai diffusa in ogni strato del Paese.





7 marzo 2010

UFFICI STAMPA: ENPA – LEGAMBIENTE – LAV – LIPU - WWF







SCHEDA. In 10 punti il sondaggio IPSOS “Le opinioni degli italiani sulla caccia” per Enpa, Lav, Legambiente, Lipu, Wwf Italia





1. Il 70% degli italiani si dichiara fortemente contrario alla caccia. Sono in particolare donne, laureati, impiegati, casalinghe, fascia d’età 18/24 anni. Solo l’8% degli italiani è a favore (in particolare uomini sopra ai 55 anni, basso titolo di studio, imprenditori, pensionati). Il 22% si dichiara “neutrale”.



2. Alla domanda "Qual è la sua opinione sulla caccia?", il 79% degli italiani esprime un giudizio fortemente critico, diviso tra un 52% che la considera “un’inutile crudeltà da vietare” e il 27% che la ritiene un'attività da ridurre, con regole più rigide. A questo dato va aggiunto un 14% di italiani che ritiene accettabili le attuali regole, per un totale del 93% degli italiani comunque contrari a qualsiasi ipotesi di ulteriori concessioni all'attività venatoria.



3. Sull’articolo 43 della Legge Comunitaria (approvato alla Camera e ora all’esame della Camera), che amplierebbe i tempi di caccia, è contrario l’81% degli italiani e favorevole solo il 10%. Solo il 3% degli elettori della MAGGIORANZA DI GOVERNO è d’accordo con il voto del loro partito poiché ritiene le regole odierne della caccia troppo rigide. Sempre nella stessa area politica il 47% ritiene la caccia un’inutile crudeltà che andrebbe vietata, da sommare al 28% che vorrebbe regole più rigide e, solo per questo caso, da sommare anche al 20% che ritiene la norma attuale un buon punto di equilibrio. Per un totale del 95% di contrari alla caccia o a ogni sua estensione .



4. Nelle tredici Regioni al voto il prossimo 28 marzo, il 69% degli italiani si dichiara “contrario” e “totalmente contrario” se i candidati proponessero regole a favore della caccia (66% fra gli elettori di centrodestra e 75% di centrosinistra). E se il candidato che si sta pensando di votare proponesse interventi a favore della caccia, cambierebbero voto ben 4 elettori su 10: il 34% nel centrodestra (con un 25% che ci penserebbero fino all’ultimo) e il 43% nel centrosinistra (con un 13% che ci penserebbero fino all’ultimo).



5. Nelle tredici Regioni al voto il prossimo 28 marzo, l’89% degli italiani si dichiara favorevole se i candidati alle elezioni proponessero regole per aumentare le tutele per gli animali e la natura. Si tratta del 93% degli elettori Pdl+Lega e l’87% Pd+Idv.



6. “Scomposto” per orientamento di voto il 70% contrario a tutta la caccia è ampio anche nella maggioranza di Governo (64%), diventa 71% nell’area Pd-Idv fino al 76% di altro orientamento di voto (sinistra, centro, destra)



7. La contrarietà alla caccia fra abolizione e richiesta di una più rigida regolamentazione registra un crescendo man mano che si scende nel Paese: 77% al Nord e al Centro, 82% al Sud.



8. Il livello di accordo con alcuni provvedimenti per liberalizzare la caccia, alcuni dei quali sono all’ordine del giorno da mesi della Commissione Ambiente del Senato sul famoso “testo Orsi”, è estremamente minoritario: 5% per autorizzare la caccia a specie protette, 7% per sparare a passeri e fringuelli, 7% per caccia nei parchi, 9% per aumentare caccia a uccelli migratori, 9% per far sparare sempre in aree private a pagamento, 11% per ridurre sanzioni per chi uccide specie protette.



9. Il livello di accordo con alcuni provvedimenti per limitare la caccia e aumentare la sicurezza, è estremamente maggioritario: 71% per un calendario venatorio ridotto da ottobre a dicembre, 77% per il divieto di caccia agli uccelli migratori, 78% per vietare la caccia di domenica e nei giorni festivi quando i boschi sono più frequentati da persone, 80% per vietarla nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario, 84% è per non rilasciare licenza prima dei ventuno e dopo i settanta anni, 86% è favorevole all’aumento della distanza di divieto di caccia dalla case e dai sentieri degli escursionisti.



10. E’ altissima fra gli italiani l’opinione contraria alla violenza sugli animali, con il 97% fra coloro che la ritengono sempre sbagliata (41%) e chi la ammette solo per alimentazione (56%). Questo dato disaggregato per orientamento di voto vede l’area Pdl+Lega al 96%, Pd+Idv al 97% e il 100% per gli altri. Solo il 2% indica che gli animali servono unicamente “a soddisfare i bisogni dell’uomo”.







Parma, 8 marzo 2010
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