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hellas
Utente Junior



156 Messaggi

Inserito il - 30 luglio 2010 : 07:33:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di hellas Invia a hellas un Messaggio Privato
Una delle affermazioni che mi ha sempre indignato (affermazione riportata sia da colleghi che da esponenti onb) era quella di giustificare il non far nulla (in relazione alle competenza ed alla definzione del profilo professionale del nutrizionista biologo) con la paura di reazioni da parte dell'ordine dei medici. Un esponente onb mi disse chiaramente che "noi non facciamo nulla, perchè abbiamo paura che i medici ci leghino le mani".
Detto che un esponente onb che ha paura dei medici non dovrebbe avere l'incarico di rappresentarci, non si comprende come i medici potrebbero opporsi a richieste legittime e ovvie, quali:
- inserimento tra le professioni sanitarie dei biologi (un corso di laurea che ha una fortissima formazione universitaria in campo medico, senza contare il fatto che molti biologi sono specializzati alle facoltà di medicina in scuole che prevedono gli stessi standard formativo professionalizzati per medici e biologi).

- La possibilità di chiamare paziente quello che chiamiamo cliente (visto che la maggior parte dei clienti di un biologo nutriizonista sono soggetti affetti da patologie).

- La possibilità di scaricare, da parte del nostro cliente, la RICEVUTA SANITARIA, che eroghiamo. Tanto più se si pensa che spesso è rilasciata a persone che stannno spendendo denaro anche per altre prestazioni sanitarie.

- La possibilità di utilizzare strumentazioni sanitarie (non invasive). Attualmente il biologo nutrizionista non ha a disposizione strumentazioni (con l'eccezione del bioimpedenziometro) essendo nè carne, nè pesce: non può utilizzare dispositivi per l'attività fisica (nonostante l'attività fisica sia un cardine dei trattamenti nutrizionali e il biologo sia competente a valutare i bisogni energetici) perchè non è nè un laureato in scienze motorie, nè un estetista (perfino le esetiste - tre anni di scuola professionale, formazione teorica pari a quella di un saldocarpentiere - possono utilizzare dispositivi per la ginnastica estetica), non può utilizzare strumentazione sanitaria perchè non è una professione sanitaria.

- La possibilità di eseguire in studio i test di autodiagnosi che i farmacisti eseguono in farmacia (colesterolemia, glicemia, eccetera). Non solo una estetista ha a disposizione più strumenti di noi (e quindi può erogare più servizi e guadagnare di più) ma nemmeno ci è conscessa una attività che è storicamente patrimonio della professione del biologo (e che svolgono i farmacisti).

- L'inserimento tra le professioni sanitarie taglierebbe la testa al toro in merito a tutte quelle situazioni ibride che formano oggetto di molte discussioni tra colleghi nutrizionisti, ad esempio se sia lecito o meno che il biologo fornisca indicazioni igieniche in merito a gonfiore addominale, dolori mestruali o se debba limitarsi alle mere indicazioni nutrizionali. E' chiaro che se in studio afferisce un soggetto con emorroidi io gli fornisco, chiaramente per iscritto, a nota del tratttamento nutrizionale, indicazioni igieniche (es.: lavrare la regione perinale in acqua calda e asciugarla con il phon, evitando il sapone, pulirsi, dopo avere evacuato, con carta igienica inumidita in acqua e priva di detergenti, evitare di stare in piedi o seduto troppo a lungo, ecc.). Perché le chiedono. Non posso certo rispondergli "chieda al medico" perchè farei la figura di un totale incompetente. Le stesse indicazioni che forniscono i farmacisti (professione sanitaria).

L'ordine tiene il biologo in una posizione ibrida, volutamente subalterna a quella del medico e limita la figura del biologo al "chimico sanitario a disposizione del medico". Questo ha fatto l'ordine in quarantanni. E i passi avanti non sono stati fatti grazie all'ordine ma grazie a una normativa europea (che ha reso obbligatoria l'equiparazione degli standard formativi professionalizzanti nelle scuole di specializzazione) e di una riforma universitaria che ci ha obbligato al 3 + 2. E all'attivazione del programma ecm (di cui l'ordine è promoter).

Non mi pare che si chieda la possibilità di eseguire interventi chirurgici o di attuare diagnosi ma solo di svolgere funzioni assolutamente coerenti a una formazione universitaria che è, per assurdo, la più medica dopo la laurea in medicina e chirurgia (pensate ai laureati in biologia sanitaria o ai biologi specialistti di area medica) e che ha meno competenze sanitarie di un ex massofiosoterapista.

Alcuni colleghi hanno paura che i medici ci tolgano l'autonomia (obbligandoci, ad esemopio, a inviare il cliente dal medico prima di elaborargli la dieta).
Una azione del genere toglierebbe al biologo una competenza stabilita da una legge dello stato per la quale è prevista una abilitazione statale. Un professionista non può togliere ad un alto professionista una competenza (un avvocato non può ridurre le competenze ad un commercialista, l'ordine degli ingegneri non può togliere le competenze a quello degli architetti).

Se ciò accadesse, tale limite si dovrebbe estendre anche alle altre attività di ambito sanitario.

Il dipendere dal medico per svolgere una attività sarebbe incorente (anche dal punto di vista legale) con la laurea magistrale (non può esistere un dottore magistrale la cui attività diopenda da quella di un altro dottore magistrale).

Se ciò accadesse, semplicemente andrebbero eliminate tutte le competenze del biologo in ambito sanitario, bloccato l'accesso dei biologi alle scuole di specializzazione mediche, riscritta completamente tutta la legislazione e l'organizzaizone dei corsi di laurea. E totalmetne annientata la figura del biologo specialista ospedaliero.

Per i nutrizionisti cambierebbe nulla: il titolo di dottore magistrale non glelo toglie nessuno e, in Italia, lavorano i nautorpati che spendono la metà di commericialista, non pagano casse di previdenze ordinistiche (in cui si assumono figli di quadri onb), non spendono soldi in corsi ecm.

Cambierebbe nulla, anzi le cose migliorerebbero.

L'alternativa quale è?
Studiare tanto quanto un medco specialista con tariffe più basse di quelle di un estetista? Qualcuno ritiene che sia economicamente sostenibile? Lo ritiene coerente con la possibilità di pianificare una esistenza dignitosa?

L'ordine dei biologi ha fatto zero per i nutrizionisti in quarantanni.
Anzi ha ci ha tenuti bloccati: non dando risposte o dicendeo, costantemente dei "no".

Nel 2005 ho partecipato ad un corso a Roma di un "master non master" che rilasciava una qualifica di fantasia, con relatore un biologo.
Per i 6 mesi di durata del corso il collega non si qualificò mai come biologo (tanto che tutti pensavamo fosse medico): si vergognava?
In una lezione si parlò di "integratori" da utilizzare in corso di trattamento nutrizionale, feci notare che si trattava di prodotti registrati come farmaci da banco. Mi fu risposto: "ma voi lo scrivete su un foglio di carta anonimo e lo consegnate al cliente".
Io queste cialtronate non le faccio, nè ho intenzione di farle.
Se dovevo fare il cialtrone non spendevo dieci anni di vita all'università.
Quindi basta con cialtronate di questo tipo o con ditte di integratori che propongono il 10% del prezzo di vendita se il biologo "consiglia" i loro prodotti al cliente, o a ditte di bioimpedenziometri che danno il 10% del prezzo di listino se si convince un collega ad acquistare i loro strumenti.
IO PRETENDO DI NON ESSERE UN CIALTRONE E PRETENDO CHE NESSUNO TOLLERI IL CIALTRONE (PERCHEI' FA CONCORRENZA SLEALE).
Un modo di fare di questo tipo non è coerente con una laurea, con una abilitazione statale ma nemmeno con una educazione normale.

Studiare una vita per ridurci a trucchi da peracottari, come il verduraio truffaldino che imbroglia sul peso della stadera?

Il nostro ordine è fermo a questo tipo di mentalità e cultura.

Una posizione del genere poteva essere vantaggiosa quarantanni fa (quando i biologi nutrizionisti si contavano sulle dita di una mano, i dietisti erano dei diplomati, si diventava infermiere con due anni di superiori e tre di convitto) non adesso: con riforma universitaia, normative europee e tutto un sistema che si è evoluto in alto.
Un nutrizionista oggi non può opeare in quel modo, mantenendo una posizione ibrida, succube, unita a escamotage da peracottaro.
Ci vuole rispetto per la persona che afferisce allo studio, cbe nel 90% dei casi è un malato.
Oltre che per noi stessi.
Mandiamo a casa un pp' di gente (o perlomeno facciamo entrare persone che tutelino la nostra dignità).
Vista la correzione sul manifesto in merito alla figura del nutrizionista voto informabiologi.
Sperando che le schede ci siano, eccetera.
Perchè mi aspetto di tutto.

chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 30 luglio 2010 : 08:14:18  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato
Abbiamo davvero bisogno di un'altra discussione a riguardo? Davvero?

Manda questa lettera all'ONB o a chi vuoi tu, ma non credo che scatenare un'altra sterile discussione su questo sito porterà a cambiare le cose.

PS: evitate di scrivermi in privato lamentandovi che chiudo le discussioni perchè ho paura dell'ordine dei medici. Personalmente me ne frego dell'ordine dei medici come di quello dei biologi come di quello degli artisti di strada, solo che sto cominciando a stufarmi di vedere sempre la stessa pappa girata e rigirata ogni volta che si apre una nuova discussione in questa sezione.

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