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Terylab
Nuovo Arrivato
18 Messaggi |
 Inserito il - 08 settembre 2010 : 18:27:52
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Ragazzi, ho letto sia la definizione su wikipedia che le vostre risposte in merito al bianco. Dovendo definirlo in sede d'esame, poichè il prof (se così si può chiamare) non ci ha dato nessun materiale ma solo una dispensa in cui ha provato a disegnarci una specie di tabella incomprensibile... mi dite se dicendo così dico bene?
"Il BIANCO è una soluzione contenente il solvente ma non il soluto di cui dobbiamo misurare l'assorbanza. Per avere il valore dell'assorbanza e quindi poter quantificare il soluto si pone uguale a zero."
Grazieeeee!
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
 Inserito il - 08 settembre 2010 : 20:34:11
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il bianco è il campione privo solo dell'analita,quindi hai la tua matrice...ci sono altre definizioni su che tipo di bianco es il "bianco reagente",la definizione del tuo prof non va benissimo nel senso che potrebbe trarre in inganno perchè uno potrebbe pensare che è riferito solo alla spettrofotometria invece no!
Anzi vale per tutte le tecniche strumentali  |
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Terylab
Nuovo Arrivato
18 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2010 : 10:36:32
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| Grazie! :D La definizione cmq era mia non del prof. Magari la dico così parlando dello spettrofotometro dato che il bianco è inserito nel discorso della misurazione dell'assorbanza :) |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2010 : 14:29:06
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Credo che la definizione di Wikipedia sia ottima:
Citazione:
In chimica analitica, un bianco analitico, o semplicemente bianco (in inglese blank), è una miscela del tutto simile al campione da analizzare ma priva degli analiti di interesse.
Il bianco viene trattato con tutti i reagenti con cui è stato trattato il campione e subisce tutti i trattamenti che ha subito il campione: bagno riscaldante, microonde, sonicazione ... Nella maggioranza dei casi i reagenti e i trattamenti vengono usati su un contenitore vuoto come nel caso delle soluzioni acquose in cui l'effetto matrice è trascurabile.
Il bianco serve ad ottenere un'indicazione di quanto analita arriva da fonti esterne, per questo è indispensabile per calcolare i limiti di rivelabilità e di quantificazione. Serve anche ad individuare eventuali contaminanti presenti nel laboratorio o accidentalmente aggiunti dall'operatore e a valutare il livello di pulizia delle attrezzature e del laboratorio in generale.
Come vedi non parla di alcuna tecnica in particolare, è assolutamente generico. |
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