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 Compressione dinamica dei bronchi
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federicuccia
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63 Messaggi

Inserito il - 24 gennaio 2011 : 17:49:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di federicuccia Invia a federicuccia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sono davvero confusa su un concetto che mi par spiegato in due modi diversi nel libro.

La compressione dinamica dei bronchi avviene in condizioni fisiologiche durante una espirazione forzata (serve la contrazione attiva dei muscoli espiratori, che in una espirazione semplice non sono attivi). con la contrazione di questi muscoli la p delle vie aeree aumenta e così anche quella intrapleurica. indicativamente siamo a 38 cm3d'acqua negli alveoli e 30 nella pleura.
l'aria uscendo dagli alveoli incontra delle resistenze che sono date dalla viscosità del fluido, la lunghezza del condotto visto che le vie prossimali sono più lunghe di quelle distali e la diminuzione del diamentro totale di queste vie (fondamentale nell'aumento della resistenza). vediamo infatti che noi vogliamo mantenere un flusso continuo e quindi diminuendo il diametro delle vie dobbiamo aumentare la velocità del fluido trasformando quindi energia potenziale (pressione) in energia cinetica, portando quindi cali pressori.
arriva un punto in cui la pressione nelle vie aeree è inferiore a quella intrapleurica, da questo punto in poi le vie aeree vengono compresse e il flusso di aria che ne esce è indipendente dallo sforzo, anche se io contraggo i muscoli espiratori non succede nulla!!

ho alcune domande però:

- ma davvero il pressione intrapleurica non aumenta? a logica, la pressione intrapelurica aumenta quando gli alveoli si dilatano e diminuisce quando si comprimono! forse intende dire la pressione all'esterno delle vie aeree in generale, è quella che rimane invariata e interviene nella compressione dei bronchi?

- analizzando i grafici sembra che il flusso nella parte indipendente dallo sforzo rimanga sempre costante, ma man mano che l'aria esce dovrebbe esserci maggiore compressione e quindi portare ad un flusso sempre minore.

scusatemi, ma non sono un'aquila in fisiologia!

Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 28 gennaio 2011 : 19:39:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quanto l'hanno fatta complicata!! E' una cosa praticamente banale ma ammetto che in quel modo non ci avrei capito niente nemmeno io.
Ti posto un'immagine e te la spiego, sperando di chiarire qualche tuo dubbio.

Espirazione forzata:

17,75 KB

Quando espiri forzatamente la pressione intrapleurica diventa positiva. In questo caso a +25 cmH2O.
La pressione nell'alveolo all'inizio dell'espirazione è circa +7 causata dal ritorno elastico dell'alveolo. In totale, quindi la pressione nell'alveolo è + 32 sempre nell'esempio.
Dal momento che la pressione dell'aria all'esterno è 0, essa diminuisce gradualmente risalendo lungo l'albero respiratorio. La pressione endopleurica (+25), invece, si esercita in modo uniforme a tutte le altezze dell'albero. Esiste quindi un punto critico risalendo oltre il quale la pressione all'interno del condotto è inferiore a quella intraplaurica e quindi il condotto collassa. Se aumenti lo sforzo l'aria non passa comunque perché il bronco è collassato. Ovviamente questo problema si pone nei tratti privi di placche cartilaginee la cui funzione è proprio questa di evitare il collasso. Maggiore è lo sforzo e più a valle sarà il punto critico.

Più chiaro così? Chiedimi pure e ti risponderò molto volentieri che tra l'altro questo argomento mi piace particolarmente!

[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
non radii solis neque lucida tela diei
discutiant, sed naturae species ratioque. [...]

Titus Lucretius Carus
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