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Gaia Mancuso
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Inserito il - 22 ottobre 2011 : 22:06:33  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gaia Mancuso Invia a Gaia Mancuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao ragazzi, mi vergogno un pò a postare qst domanda ma proprio nn riesco a capire... perchè il nodo senoatriale che ha una risposta lenta al potenziale d' azione è la regione che genera gli impulsi a frequenza più elevata? vi prego aiutatemiiii!!!

Citosina
Nuovo Arrivato

citosina

Città: Milano


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Inserito il - 23 ottobre 2011 : 01:55:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Citosina Invia a Citosina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In realtà la definizione di "risposta lenta", non è esattamente corretta - e infatti crea confusione- , anche se è riportata da ormai quasi tutti i libri. Comunque, a prescindere da questo discorso, la definizione di "lenta" si riferisce alla fase di depolarizzazione del potenziale d'azione e non alla frequenza del potenziale. Se pensi al potenziale d'azione ventricolare, si passa dal potenziale di riposo, che è negativo, a un potenziale di +30mV nel giro di 2ms. Infatti il potenziale di membrana diventa più negativo fino a raggiungere il valore soglia per l'apertura dei canali del sodio (intorno a -70mV) che permettono l'ingresso di sodio che porta il potenziale a +30mV. Insomma, è una risposta molto molto rapida e la depolarizzazione è rapidissima.
Nel potenziale pacemaker delle cellule senoatriali, la fase di depolarizzazione è più lenta (tanto che prende il nome di fase di depolarizzazione diastolica lenta) ed è dovuta principalmente all'attivazione di 3 correnti - If (la più importante), ICa(T), ICa(L)- in questa fase il potenziale di membrana raggiunge lentamente il valore soglia per l'insorgenza di un nuovo potenziale d'azione. Ciò è dovuto anche al fatto che nelle cellule pacemaker mancano i canali del sodio rapidi, che sono invece presenti nei miociti ventricolari.

Qui ho messo i grafici dei potenziali d'azione, che dovrebbero far capire meglio il discorso:

---




Il fatto che i potenziali pacemaker abbiano una frequenza più elevata è invece un discorso a parte ed è all'orgine dell'overdrive suppression. In poche parole, la frequenza di scarica più elevata delle cellule senoatriali tende a sopprimere l'attività di altri foci ectopici (come potrebbero essere il nodo atrioventricolare o le fibre del Purkinje) e quindi a determinare il ritmo cardiaco. Inoltre sono cellule autoritmiche pertanto non necessitano di stimoli per battere, detto proprio terra a terra. Ciò non è invece propriamente vero per i miociti ventricolari

Spero di aver risposto alla domanda :) In realtà il discorso è piuttosto complesso e bisogna aver bene in mente come funziona l'attività elettrica cardiaca, qui non ho voluto dilungarmi troppo perchè altrimenti poi veniva un panfilo, però se hai altri dubbi/domande chiedi pure!

E comunque ti assicuro che non è una domanda stupida. Me la posi anche io, e non solo io, ai tempi...
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Gaia Mancuso
Nuovo Arrivato



52 Messaggi

Inserito il - 23 ottobre 2011 : 12:15:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gaia Mancuso Invia a Gaia Mancuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie mille! Mi dispiace ma non ho capito totalmente: fermo restando che si riferisce alla depolarizzazione non è comunque minore la velocità di conduzione rispetto ai miociti atriali, ventricolari e alle cellule del Purkinje? Quindi non dovrebbe il potenziale d' azione non dovrebbe avere una frequenza minore??? Poi ho pensato essendo le prime cellule a contrarsi tutta la contrazione delle altre cellule dipende dalla loro frequenza, qndi in qsto senso è la regione che genera impulsi ha frequenza più elevata...ma poi ( salvo foci ectopici) non dovrebbe essere l' unica regione a generare impulsi ( le altre dovrebbero solo condurli). Sul libro ho trovato scritto la durata del pot d' azione delle cellule cardiache è inversamente proporzionale alla frequenza cardiaca ciò mi ha messo in crisi nuovamente
Ad ogni modo grazie infinite della disponibilità!!!
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 23 ottobre 2011 : 12:53:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
il potenziale d'azione non dovrebbe avere una frequenza minore???


Questa frase mi fa pensare che ti stai semplicemente perdendo in un bicchiere d'acqua.

La frequenza dei potenziali d'azione (nota il plurale) è il numero di potenziali d'azione per unità di tempo.

Ad es. se hai 50 potenziali d'azione per secondo avrai una frequenza di 50Hz.

Se invece ce ne sono 20 per secondo la frequenza sarà di 20Hz.

Ora, puoi avere dei potenziali d'azione a 50Hz, che durano ciascuno 50ms e dei potenziali d'azione a 20Hz che durano 5ms ciascuno, le due cose sono relativamente indipendenti (fino ad un certo punto)

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Gaia Mancuso
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52 Messaggi

Inserito il - 23 ottobre 2011 : 20:21:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gaia Mancuso Invia a Gaia Mancuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quindi la velocità nn è collegata cn la frequenza?
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Gaia Mancuso
Nuovo Arrivato



52 Messaggi

Inserito il - 23 ottobre 2011 : 21:37:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gaia Mancuso Invia a Gaia Mancuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
NSA e NAV hanno la stessa velocità di conduzione, freq NSA= 60-100 freqNAV 40-50. Fascio di His e cellule di P. hanno la stessa frequenza ma il fascio ha v= 1,0-1,5 mentre le c di purkinje hanno v= 3.0-3.5


"La noradrenalina incrementa l’eccitabilità, ed aumentando la
velocità di depolarizzazione diastolica, la frequenza cardiaca"
"L' acetilcolina riduce l’eccitabilità
e riducendo la velocità di depolarizzazione diastolica, la frequenza".Per favore mi aiutate ad interpretare qsti dati??? C' ho pensato talmente tanto che non capisco più niente!
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Citosina
Nuovo Arrivato

citosina

Città: Milano


73 Messaggi

Inserito il - 23 ottobre 2011 : 22:52:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Citosina Invia a Citosina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so se ho capito bene il tuo dubbio...comunque non è la velocità di conduzione a determinare da dove origina l'impulso cardiaco. L'impulso cardiaco origina dal nodo senoatriale perchè le cellule sono autoritmiche che, in parole povere significa che proprio battono da sole anche senza innervazione, cosa che invece non si verifica nei miociti ventricolari che devono essere stimolati affinchè si eccitino. Inoltre a lv del NSA la frequenza di scarica del potenziale è maggiore rispetto agli altri foci autoritmici. Nei miociti ventricolari la conduzione deve essere rapida perchè è importante che i ventricoli si contraggano simultaneamente, tuttavia, ad esempio, a livello del nodo atrioventricolare la conduzione deve essere più lenta in modo da generare quel ritardo di conduzione che fa sì che mentre gli atri si contraggono i ventricoli rimangano "quiescenti" avendo così il tempo di riempirisi col sangue proveniente dagli atri. Quando poi dal nodo AV l'impulso passa per il il fascio di His ecc... allora la conduzione deve essere rapida in modo da propagarsi a tutte le aree del ventricolo per permetterne la contrazione simultanea.

Per quanto riguarda i neurotrasmettitori, dunque..la NA incrementa l'eccitabilità in quanto - semplificando il discorso- a livello delle cellule senoatriali fa sì che passi più corrente all'interno delle cellule e ciò comporta un aumento della pendenza della depolarizzazione diastolica lenta che porta quindi anche a un aumento della frequenza di scarica dei potenziali. Se a livello del nodo senoatriale aumenta la frequenza di scarica, aumenterà anche la frequenza cardiaca. Discorso inverso per l'ACh.



NE=noriepinefrina, che è noradrenalina. Se guardi la traccia verde si nota che il potenziale d'azione arriva più velocemente alla soglia (threshold). Se impiega meno tempo ad arrivare a soglia, impiegherà meno tempo anche a generare il potenziale d'azione successivo e quindi si verifica un aumento della frequenza nelle cellule senoatriali. Dato che la cellula senoatriale regola il ritmo cardiaco, ne consegue che se lei "aumenta", allora aumenta anche il resto...detto terra a terra. Discorso inverso per l'acetilcolina.

Spero di aver chiarito un po' le idee! =) =)

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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 24 ottobre 2011 : 07:09:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Quindi la velocità nn è collegata cn la frequenza?


La velocità del singolo potenziale d'azione è collegata alla frequenza massima che può essere raggiunta dalla cellula.

Se un potenziale d'azione (+ periodo refrattario) dura 50 ms, non potrai avere una frequenza più alta di 1 potenziale d'azione ogni 50 ms (ossia max 20 per secondo = 20 Hz). Se il tutto dura 25 ms allora potrai arrivare al massimo a 40 Hz (ma nulla vieta al neurone di avere una frequenza di 20Hz o di 10Hz o di non generare del tutto potenziali d'azione).

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Gaia Mancuso
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Inserito il - 24 ottobre 2011 : 10:58:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gaia Mancuso Invia a Gaia Mancuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buongiorno ragazzi! Molte grazie e scusate se vi sto assillando! Ciò che scrivete mi è chiaro, ho capito che in generale per il controllo da parte del SNA una maggiore velocità di Pda determina una maggiore frequenza e viceversa. Ma io volevo sapere come fanno le cellule del nsa che hanno una velocità lenta ad avere una frequenza così elevata, mentre le cellule dell purkjne hanno una velocità decisamente maggiore ed una frequenza che è quasi la metà di qlle del nsa...ho pensato potrebbe essere che la frequenza dipende anche dallo spazio in cui si diffonde(???) Nel senso nel nsa le cellule sono poche qndi pur avendo una bassa velocità la frequenza è alta passando alle cellule del nodo av nella regione N l' impulso è rallentato quindi pur avendo la stessa velocità delle cellule del nsa la freq diminuisce...il fascio di his e cellule del purk. devono avere la stessa freq perchè la contrazione deve avvenire nello stesso istante ( ma poi perchè qll del purk hanno velocità maggiore?)e tale freq è più bassa rispetto a qll del nsa perchè deve diffondersi in uno spazio più ampio.
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