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Autore Discussione  

fpotpot
Utente

Città: middleofnowhere


1056 Messaggi

Inserito il - 17 luglio 2007 : 14:54:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di fpotpot Invia a fpotpot un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ok,mo'nn voglio creare uno dei soliti dibattiti in cui ci si prende a legnate "fascista razzista!"-"comunista razzista!"...voglio solo riportare questo articolo di un filosofo contemporaneo Francis Fukuyama americano,che e' uscito sul corriere on line oggi.Io lo trovo interessante,sara' che ora vivo a londra e come purtroppo si sa la multiculturalita' qui e' diventata una miccia accesa continuamente con attentati di terroristi islamici sventati quotidianamente.
Il paragone che fa con il modo di affrontare la multiculturalita' proposto negli stati uniti e' una riflessione che mi sorge spesso quando parlo con alcune persone e me vicine che vivono da qulche anno negli USA.
LEggetelo a cuore e mente aperta,nn si sta polemizzando a destra ne' a sinistra,la trovo invece un'analisi molto interessante e per quanto riguarda la mia esperienza personale molto realistica.
Questo il link:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/07_Luglio/17/fukuyama_europa_rischio_musulmani.shtml

n/a
deleted



488 Messaggi

Inserito il - 17 luglio 2007 : 16:02:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
L'autore ha ragione. Una unità deve essere cercata sulla base di valori comuni e gli statunitensi lo fanno benissimo (uguaglianza, libertà - o antistatalismo-, individualismo, populismo e laissez-faire) oltre un forte senso di responsabilità individuale per il quale l'ottenere qualcosa tramite raccomandazioni è un atto vigliacco e la persona che lo fa è un inetto oltre che un vile.
Come possa essere ottenuto questo in europa (ma penso all'Italia in cui "se ti faccio un favore" tu poi mi devi rendere il favore e conti in base alle persone che conosci), in cui la massima corruzione è presente a livello istituzionale per cui si vanno a fare i corsi sull'igiene alimentare alle ascom (che lavorano assieme alle ASS) in modo che poi chiudano un occhio ai controlli (ma più spesso per paura che se non lo fai non ti lascino lavorare).
In Italia si è sviluppato un sistema di tale ricorso sistemico alla corruzione da far perdere ogni possibile funzionalità al sistema stesso e l'unico valore fondante è "si salvi chi può" spesso fottendo l'altro.
In un contesto del genere non vi è la possibilità di creare dei valori comuni e quindi una reale integrazione.
Due giorni fa mi telefona una collega (titolare di laboratorio di analisi) mi dice che annoverava tra i suoi clienti un salumificio a cui l'ASS bloccò le partite di salumi in quanto privo di caratteristiche strutturali che erano già presenti all'apertura dell'azienda (che nonostante questo ottenne l'autorizzazione dalla stessa ASS).
La collega ed un avvocato intervennero e sbloccarono la situazione, dopodichè ricevettero la telefonata del titolare del salumificio che disse che sarebbe passato ad un altro laboratorio sotto pressione dell'ASS.
Tutte cose che denunciai per iscritto all'ONB almeno 3 anni fa.
La collega mi ha chiesto di contattare alcuni rappresentanti NAS con cui parlai anni fa (prima di lasciar perdere la consulenza).
Riporto di seguito il colloquio avuto con un maresciallo dei carabinieri:
"Dottore la definizione di mafia è l'atto di coercizione di un gruppo su un singolo, questo gruppo può essere anche parte di una istituzione. Da solo lei non può fare nulla ma deve farsi aiutare da un gruppo altrettanto forte (i carabinieri, ndr), faccia una denuncia ANONIMA e poi ne parliamo noi al magistrato".
Io dico "perchè anonima?".
"Perchè pragmaticamente lei deve essere tutelato".
Quel giorno io lasciai perdere la consulenza.
In un recente convegno a pordenone (tenuto dall'ONB), poichè vi era una relazione di un biologo proprio nel settore alimentare, ribadii il problema. Un rappresentante ONB mi disse chiaramente che loro sapevano benissimo che le normative in Italia non sono applicate (soprattutto a carico dei commercianti al dettaglio) e delle commistioni ASS ma la cosa andava accettata e basta.
L'ONB ufficialmente continua a consigliare i neolaurati ad iscriversi a master sui controlli igienico sanitari, controlli di qualità ecc.
Ma che schifo di paese siamo?
Comunque sto cercando di ricontattare i NAS al fine di ottenere almeno un colloquio per capire se si possa fare qualcosa.
Su quali valori si fonda la società italiana? Il primario è: approfittarsi del ruolo pubblico a fini personali.
Altro che patrimonio di valori statunitensi.
Non è possibile nessuna integrazione perchè mancano i valori fondanti di una società.
Ah già, dimenticavo: siamo un paese in cui un senatore a cui un tribunale ha risconsciuto di essere stato un mafioso fino agli anni 80 (dovendolo prosciogliere per il reato di associazione mafiosa -a causa della prescrizione-) è omaggiato e riverito ad ogni trasmissione televisiva cui partecipa. Mi riferisco, ovviamente, al mafioso (ma solo fino agli anni 80) andreotti giulio.
Non abbiamo valori etici, non abbiamo una storia comune, l'unico dato positivo è che, stante la scarsa natalità, ci stiamo auto- estinguendo.

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cin
Utente Junior

ptero

Prov.: Padova
Città: Padova


558 Messaggi

Inserito il - 20 luglio 2007 : 11:36:35  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cin Invia a cin un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Di dove sei?
Capisco comunque il tuo senso di nausa.
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