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Autore Discussione
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Tatina
Nuovo Arrivato


Prov.: Perugia
Città: perugia


2 Messaggi

Inserito il - 02 agosto 2007 : 00:41:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tatina Invia a Tatina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao a tutti,
sono nuova di qui e comincio col fare i complimenti a tutti x il vostro forum
Ormai un anno fa mi sono ritrovata a fare un'importante scelta;quella della facoltà da intraprendere.le uniche cose di cui ero sicura erano il mio amore x la chimica e la mia curiosità x la biologia. Alla fine la mia scelta si è posata sul corso di chimica e tecnologie farmaceutiche.
nella mia testa mi ero veramente illusa che quello che c'era scritto nell'opuscolo informativo(lavorare in industrie cosmetiche,farmaceutiche e alimentari) fosse con un po' di fortuna , molto lavoro e sacrifici (come spostarsi da casa) possibile.Pultroppo ad un anno di distanza dopo essermi sentita dire mille volte che i miei unici REALI sbocchi professionali sono il commesso in farmacia ed se mi dice culo l'informatore scentifico mi sento veramente demoralizzata.
Vi volevo chiedere se secondo voi i miei timori sono reali e se mi conviene cambiare.
Dove posso chiedere delle informazioni veritiere sulla mia facoltà?
nel cambio di facoltà ti convalidano alcuni esami?
nel bugiardino che illustrava il CTF ho trovato che mi posso iscrivere anke all' albo dei chimici nella sezione a, che vuol dire SEZ A?
Mi piacerebbe sentire l'opinione anke di gente che ha intrapreso la mia stessa strada e le possibilità che gli si sono presentate a livello lavorativo.
Mi scuso x essermi dilungata molto.spero che qcn mi risponda e mi rimetto alla clemenza della corte

lallasmagic
Nuovo Arrivato

Prov.: Taranto
Città: taranto


19 Messaggi

Inserito il - 02 agosto 2007 : 17:55:55  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lallasmagic Invia a lallasmagic un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non è assolutamente vero che potrai fare solo la commessa in farmacia!!parla con i tuoi professori..loro sicuramente ti diranno che hai le idee un pò confuse!!
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Gabriele
Utente

Prov.: Pisa
Città: Pisa


615 Messaggi

Inserito il - 02 agosto 2007 : 21:20:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gabriele Invia a Gabriele un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sez A dell'albo dei chimici dovrebbe essere quella relativa ai chimici junior (laurea triennale).

"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe."
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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 02 agosto 2007 : 22:49:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Nell'albo dei biologi la sezione A è quella dei laureati magistrali
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pigal81
Nuovo Arrivato




55 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 12:26:28  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pigal81 Invia a pigal81 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao, anche io sono iscritto in ctf, ed ormai mi mancano solo 4 materie alla laurea. Onestamente pure io speravo che la laurea in ctf lasciasse molto sbocchi (teoricamente è così), ma la realtà mi sembra diversa. Tra tutti i laureati in ctf che conosco (circa 30), l'80% fa ricerca tramite borse di studio o dottorato di ricerca, la restante parte lavora in farmacia, e qualcuno fa l'informatore; nessuno è entrato invece in una azienda.
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lawier
Nuovo Arrivato

Città: genova


10 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 13:19:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lawier Invia a lawier un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Guarda, non ti voglio demoralizzare, ma mio cugino laureato in ctf a Pavia, tesi sperimentale su interazioni principio attivo eccipiente realizzata presso una multinazionale farmaceutica a 3 anni dalla laurea ha:
1) Inviato un'infinità di curricuilum tipo 300-400(gli hanno risposto tipo in 6-7).
2) Ha lavorato un paio di mesi in farmacie varie facendo sostituzioni.
3) Ultimamente ha fatto uno stage di 6 mesi pagato 300 euro al mese presso la Ferrania (un'azienda di materiali fotografici, che si voleva aprire al biotech, pero è in profonda crisi).
Guarda io ti consiglieri di cambiare e di passare ad una facoltà ke ti dia + prospettive lavorative.
Anche io sono andato a finire per errore nella facoltà di farmacia e + o - sono nella tua situzione è sicuramente cambiero facolta o alla mal parata me ne andrò a lavorare.
In bocca al lupo
Lawier
In
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puccio
Utente Junior

Prov.: Piacenza
Città: cortemaggiore


245 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 13:48:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di puccio Invia a puccio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quando frequentavo io farmacia(6 anni fa) ctf era considerata una SIGNORA luarea..perche era molto versatile.. competenze di un chimico,di un farmacista, di un ricercatore,e di un informatore medico, e di medicina..un occupazione la si trovava sempre abbastanza facilmente..ora esiste una luarea per ogni settore qsto per dire che tutte qste professioni sono sature.. le facolte scientifiche sono delle illusioni.. siamo tutti sulla stessa barca..
NON C E LAVORO..


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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 14:37:15  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Beh, no: di lavoro ce ne sarebbe, basterebbe poterlo applicare sull'uomo.
Il problema é che ci sono i medici.
Comunque mi risulta che l'omeopatia rientri tra le competenze dei farmacisti (non dei biologi): studio di consulenza omeopatica e fitoterapica associata a consigli nutrizionali?
Concordo invece sulla mancanza di lavoro nel settore laboratoristico: mancano le aziende che fanno ricerca (tranne forse qualcosina in Lombardia o Veneto).
Sears, "inventore" della dieta zona è un dottore in biochimica che dopo aver lavorato in laboratori di altissimo livello si è spostato tranquillamente in un settore solo apparentemente diverso, ma di fatto lui ha applicato le sue nozioni di biochimica in campo nutrizionale.
Noi non riusciamo a spostarci causa vincoli burocratici e ordinistici e una riforma universitaria stile Falqui.
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puccio
Utente Junior

Prov.: Piacenza
Città: cortemaggiore


245 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 15:00:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di puccio Invia a puccio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma... secondo me la causa del NON lavoro per biologi ctf ecc.. non propiamente i medici.. in quanto un medico quando esce una posizione per tecnico di laboratorio, non penso si candidi.. anziche informatore medico, cosi come annunci per il controllo qualita' e clinical monitor, microbiologia,diagnostica molecolare..ecc. in quanto non esiste il MALATO HO LA MALATTIA.
sono d accordo che il medico sconfina dovunque,ma allo stesso tempo non mi sembra che il problema delle facolte scientifiche sia da attribuire alla facolta di medicina, i posti a medicina sono sempre 200 da 30 anni mentre le altre facolta sfornano PROFESSIONISTI E corsi di laurea senza pensare alle conseguenze.
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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 15:47:30  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Ciò che intendevo è che il medico può trovare facilmente una nicchia (ci sono medici senza specializzazione che vivono di: megaclisteri - idrocolonterapia- omeopatia - acquisendo le competenze con corsetti di perfezionamento risibili- agopuntura ecc.).
Come può riqualificarsi un chimico la cui attività dipende dal numero di laboratori in Italia?
Secondo me ciò su cui dovrebbero riflettere gli studenti PRIMA di iscriversi è: una volta laureato che lavori posso svolgere SOLO con la mia testa (e la mia voglia di lavorare)? Se la risposta è NESSUNO (perchè mi serve un laboratorio o l'azienda che mi assuma) NON iscriversi a quel corso di laurea.
Per questo c'è un boom di iscrizioni a medicina (e le facoltà di medicina aumentano -es. Università di Udine): un medico laboratorista (es. un microbiologo) che non trovi lavoro può comunque svolgere un lavoro intellettuale autonomo (sfruttando la laurea in medicina), cosa che non possono fare altri laureati.
Oltretutto siccome c'è un assalto alle facoltà di medicina vi saranno molti medici che non saranno assorbiti dal SSN e quindi si getteranno nel settore nutrizione e benessere/estetica (quanti medici, non specialisti in medicina estetica, aprono studi con trattamenti di endermologia, laser, diete, cicloergonomi a raggi infrarossi, iniezioni di tossina botulinica...) rompendo le palle (1)ai biologi (e infatti il nostro ordine si sta già disimpegnando nel settore consulenza/rifiuti - "braveheart"-) o alle estetiste (cui sono stati ridotti i dispositivi utilizzabili - ben gli sta-).

(1)Nel senso di cercare di impedirgli di lavorare, se accettassero la concorrenza non ci sarebbero problemi ma il "boom" de "la dieta è atto medico" ha questa origine: lavoriamo solo noi, perchè SIAMO MEDICI e i biologi a morire di fame. Peccato che, per lo Stato italiano, le lauree magistrali abbiano lo stesso valore. Allora scatta il piano due: trasformiamo tutto in malattia: l'obesità è una malattia, essere brutti è una malattia, fra un po' ci vorrà la prescrizione medica per comprare la nutella pur di dare lavoro ai medici (meglio SOLO ai medici).
SOLO IN UNA NAZIONE UN LAUREATO CON 6 M***SI ANNI DI UNIVERSITA' FA TUTTO (MALE, AMMAZZANDO 90 PERSONE AL GIORNO): L'ITALIA.
La naturale conseguenza è che lo stesso ordine dei medici sconsiglia di iscriversi a medicina (per prevenire la concorrenza e per i problemi gestionali - le scuole di specializzazione giele paga lo stato) - tutte balle, iscrivetevi a medicina-: spero che succeda come agli animali ingordi che mangiano fino a scoppiare.
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lawier
Nuovo Arrivato

Città: genova


10 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 16:22:29  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lawier Invia a lawier un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ola, per il discorso dell'omeopatia "per adesso" il farmacista è ancora abilitato a dare consigli su questi "medicinali", resta il problema della validità degli stessi, molto dubbia a mio modesto parere.
L'Italia con il decreto n 300/2006, trasformato in legge e pubblicato su g.u n.47 del 28 febbraio 2007 ha rinviato ogni decisione al 31 dicembre 2015.
Inoltre si possono vendere farmaci omeopatici a patto che non vengano specificate da nessuna parte indicazioni terapeutiche sull'etichetta o su qualunque parte del prodotto e solo per via orale od esterna.
Nutrizione fitoterapica potrebbe essere una valida alternativa, ma probabilmente è meglio farsi convalidare un po di cfu e girarsi verso altri lidi.
P.S:Qualcuno sa qlc della specialita in farmacologia oncologica e quali figure preparerebbe?
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puccio
Utente Junior

Prov.: Piacenza
Città: cortemaggiore


245 Messaggi

Inserito il - 11 agosto 2007 : 22:05:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di puccio Invia a puccio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
scusa ancelkeyls avevo inteso male..
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 01:52:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Curiosità: legalmente i preparati omeopatici sono considerati farmaci? Non mi è mai stato chiaro.
(io personalmente li metterei nella categoria acque minerali...)

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Gabriele
Utente

Prov.: Pisa
Città: Pisa


615 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 03:05:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gabriele Invia a Gabriele un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La situazione non è chiarissima,in passato erano considerati equivalenti alle preparazioni galeniche,adesso c'è una divisione sulla base della procedura di registrazione, "semplificata" o uguale a quella dei farmaci comuni.La semplificata è prevista per i composti a diluizioni maggiori,assunti per via orale e,in definitiva,privi di rischi,altrimenti si dovrebbe ricadere nell'altro caso.Come ho detto però la situazione non è chiarissima,ci sono continui interventi sia del governo che della commissione europea in materia.

"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe."
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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 07:43:57  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Puccio non ti scusare, la situazione è grave. Da colloqui con studenti in biologia emerge che:
- non è nota la differenza tra "specialistica" e "specializzazione";
- non è nota la necessità della specializzazione ai fini dell'assunzione nel SSN (ma spesso è richiesta anche nel settore privato);
- è assolutamente ignoto il non incremento di competenze degli specialisti biologi (molti studenti credono che uno specialista biologo in microbiologia abbia le stesse competenze di un medico specialista in microbiologia - compresa diagnosi e terapia- assolutamente falso);
- gli studenti, giustamente, credono di poter applicare le nozioni acquisite in ambito lavorativo (come riterrebbe qualunque persona che pensi di vivere in un Paese civile, tanto più un Paese che fa del lavoro uno dei fondamenti della Costituzione), riporto l'elenco di alcuni insegnamenti del corso di laurea specialistica in biologia e applicazioni biomediche - un. Pavia-: genetica umana molecolare, istologia, elementi di anatomia umana normale, immunologia e laboratorio di immunopatologia, fisiologia dei sistemi, fondamenti di neuoroscienze, elettrofisiologia e laboratorio di elettrofisiologia, patologia generale e fisiopatologia generale. Chi spiega a questi laureati che, a norma di legge, se riportano un valore di pressione normale rischiano la galera per abuso di professione medica? O che devono chinare la testa di fronte a un medico (io non posso riferire tutto ma ti assicuro che ciò che mi ha sconcertato di più è stato andare ai convegni organizzati dall'ONB e sentire frasi del tipo: "non possiamo chiedere un trattamento migliore perchè TEMIAMO la reazione dei medici" , oppure "ho chiesto ad un rappresentante istituzionale se il bologo può consigliare gli integratori (gli integratori sono considerati, da un punto di vista legale, sostanze alimentari), l'ho chiesto molto sommessamente perchè sai che noi biologi...".Basta.
Vogliono non farci lavorare. OK, fuori i biologi dalla sanità, che emergano:
- la truffa di stato (si mettono alla fame 10.000 persone per farne campare 100) da parte di un governo che dichiara di voler tutelare le famiglie;
- si fanno studiare le persone da 5 a 1o anni (o oltre) per non fargli fare un c^^^o;
- chiusura di tutti i corsi di laurea di ambito sanitario e biomedico accessibili ai non medici;
- eliminazione delle scuole di specializzazione aperte ai non medici (che prevedono una formazione clinica per i non medici - noi, sulla carta, dovevamo seguire 100 casi clinici/anno);
- emersione della fogna che c'è nelle scuole di specializzazione (falso ideologico, falso materiale, truffa ai danni dello stato....);
- violazione di tutte le legislazioni europee (solo in Italia un laureato con 6 anni di università è tuttopata ed uno con 9 o 10 non può fare un tubo);
- chiusura di tutti i corsi in ambito medico aperti ai non medici: corsi di perfezionamento in fitoterapia, master in sperimentazione clinica dei farmaci e medicina farmaceutica (http://www.masterin.it/post-laurea/univ_pisa_master44-master-in-sperimentazione-clinica-dei-farmaci-e-medicina-farmaceutica.htm), dottorato di ricerca in scienze endocrine e metaboliche (http://www.med.unipi.it/endocrinologia/master_dott.htm),Master universitario di II° livello in nutrizione clinica e dietetica
(http://www.unisi.it/postlaurea/bando_master_NUTRIZIONE_CLINICA_0607.htm) e potremmo scirvere un libro....

Siamo di fronte ad una vera e propira truffa di stato su un diritto fondamentale della persona: il lavoro, noi non siamo politici che campano di rendita studiamo per LAVORARE. Altro che Vanna Marchi. Ma dove siamo a fantasilandia? Che minchia studiamo a fare? Non si possono collezionare lauree per sport una persona deve uscire daòò'università con titoli di studio SPENDIBILI SUL MERCATO DEL LAVORO. Non si può far studiare endocrinologia e poi dire al laureato "eh ma non sei medico applicala sui ratti": un paio di palle ho studiato endocrinologia umana.
Senza contare gli ECM.
Ai signori politici di m****a va ricordato che gli anni di studio sono anni di vita e di spese e se una persona investe 5 o 10 anni di stdio all'università non lo fa per "cultura" lo fa per poter LAVORARE e costruirsi una vita dignitosa (anche dal punto di vista economico). Con siamo parlamentari che hanno tutto gratis, noi i viaggi in treno li paghiamo, le spese medicne le paghiamo, i pranzi al ristorante li paghiamo... I medici si fanno un mazzo? Ma quale mazzo si fanno? Scuole di specializzazione pagate, tutte le attività che rendono trasformate in atto medico (anche infilare un tubo nel sedere di una persona è atto medico, presto obbligatoria la presenza del medico nel club privè - RI -DI- CO- LI-).
Novanta morti al giono, lavoro nero (quanti medici assunti nel SSN hanno il loro studio privato e al termine della visita la segretaria pronuncia la fatidica frase: "100 euro senza fatura, 120 con la fattura per l'IVA: BASTARDI, le prestazioni alla persona sono esenti da IVA, lo fanno solo per non pagare le tasse in conseguenza dell'incremento di reddito). Ministri della sanità MEDICI che hanno infettato mezza italia (Poggiolini) o rinviati a giudizio per corruzione (Sirchia, quello che ha impedito - con apposita circolare- ai biologi specialisti di effettuare prelievi, attuale consulente della Turco - laureata in filosofia e marionetta dell'ordine dei medici-).
Medici di base che neanche ti guardano perchè di secondo lavoro fanno i dietologi, di terzo gli omeopati, di quarto gli agopuntori.
Col cacchio che i medici di famiglia studiano 9 anni, i medici di famiglia cinquantenni o quarantenni hanno la laurea in medicina e basta.

Nota: in relazione ai preparati omeopatici una sentenza del tribunale di Bolzano non condannò una naturopata che li consigliava proprio perchè non sono considerati farmaci - http://guide.dada.net/naturopatia/interventi/2006/10/274611.shtml- la fonte, è queella che è-).
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Bogdani
Nuovo Arrivato

Prov.: Roma
Città: Roma


6 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 11:53:29  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bogdani Invia a Bogdani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ancelkeys sai troppo poco dei medici

Solo l'amore conta il resto.... noi!!!
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Bogdani
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Prov.: Roma
Città: Roma


6 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 12:20:18  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bogdani Invia a Bogdani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ti do ragione sul fatto che la tua categoria merita di più... ma i medici lavorano prima di entrare in specializzazione anche gratis,il che non è giusto a mio parere!!
Non tutti riescono a specializzarsi dove vogliono lo sai questo?
entrare in certe scuole è quasi impossibile.... cmq. sn pronto ad appoggiarti per la tua petizione pro biologi!!

Solo l'amore conta il resto.... noi!!!
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488 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 15:05:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Guarda:
sono uno specialista (microbiologo e virologo) di una scuola di specializzazione che prevedeva lo stesso standard formativo professionalizzante per entrambi gli indirizzi (come tutte le scuole di specializzaizone riconosciute a livello europeo). Come scoprirai i regolamenti delle scuole di specializzaizone sono definite da appositi provvedimenti legislativi e l'attività formativo professionalizzante da tabelle (in tali provvedimenti riportate).
- I posti a disposizione erano 1 per i biologi e 2 per i medici (dopo ingresso a numero programmato con domande uguali per entrambi gli indirizzi).
Mi sono fatto un anno di volontariato gratis per entrare in scuola di specializzazione (e mi risulta che anche dei medici lo facciano ma per i biologi è la norma -siete un pochino viziatelli-) il che significa che forse i concorsi di ammissione sono tuttaltro che cristallini.
Di fatto se mi facevo 6 anni invece che 8 campavo meglio e studiavo meno (8 è minore di 6 o no?). Poi, considerata la precarietà degli incarichi laboratoristici, mi sono fatto corsi di formazionei in tutta Italia e sto sviluppando l'attività di nutrizionista (consentita ai biologi iscritti all'albo), oltre a frequentare un master (60 CFU - dura un anno-) per implementare le competenze.
Il punto è che la legislazione prevede che tutto ciò che è malattia sia assegnato ai medici "tout court".
Esempio: chiesi al mio ordine professionale di poter scrivere i valori normali di pressione dopo aver effettuato la misurazione della stessa (come sai il calo della pressione è correlato al calo di peso - in soggetti con eccesso ponderale, causa incremenmto produzione catecolamine e fattori legati alla "compressione anatomica" -) in modo da poter fornire alla persona un dato scritto con cui, eventualmente, recarsi dal medico, sapendo molto bene che la diagnosi di ipertensione è una cosa "seria" che non si limita alla mera misurazione sfigmomanometrica ma prevede una valutazione di diversi polsi, la valutazione di danni d'organo - compreso esame del fondo oculare e prescrizione di esami per valutare la funzionalità renale, ecc.-, una anamnesi, un holter se serve... (tutte attività che rientrano nell'esclusiva sfera di pertinenza medica). Oltretutto una sola misurazione non ha nessun valore.
L'ordine lascia intendere che fornire tale indicazione (assolutamente fisiologica) può configurare il reato penale di abuso di professione medica (?????)
Allora: se io, vigliaccamente, parlo (e allora sì gioco a fare il medico, sai benissimo che basta sbattere in faccia alla persona due parole una laurea e una specializzazione e il gioco è fatto) non rischio niente, se fornisco una informazione scritta (relativa a un valore fisiologico) il mio ordine si "impaurisce" e, teoricamente, rischio la galera.
Non siamo noi biologi che vogliamo fare i medici sono i tuoi colleghi che non vogliono fare i medici.
Inoltre sarebbe giusto che un ottico, eventualmente con specialistica, possa prescrivere LUI le lenti (almeno per difetti visivi minori - miopia, astigmatismo-) lasciando all'oculista (medico specialista con 10 anni di università) la terapia, OLTRE CHE DI TALI PATOLOGIE, di patologie "gravi" (glaucomi, valutazioni di retinopatie secondarie a diabete mellito e ipertensione, neuriti al nervo ottico, ecc.).
Anche perchè sennò qualcuno mi deve spiegare perchè una persona dovrebbe studiare: un fisioterapista con specialistica incrementa di zero le sue competenze, stesso discorso per le dietiste, un biologo magistrale con specializzazione alla facoltà di medicina e chirurgia incrementa di zero le sue competenze.
Onestamente se un fisioterapista acquisice la specialistica dovrebbe essere sacrosanto che possa diagnosticare e trattare "patologie ortopediche" (visto che, a norma di legge, i laureati magistrali sono in possesso di "conoscenze scientifiche di livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici" - mentre i laureati sono in possesso di conoscenze scientifiche di carattere generale anche se orientate in ambiti specifici"-) considerato che per 5 anni ha studiato "solo quello".
Noi ci stiamo riempiendo di medici a cui non frega nulla di fare il medico ma che hanno capito che possono sfruttare il monopolio della salute delle persone, per cui si mettono a fare clisteri (- idrocolonterapia- atto medico) a 70 euro, o agopuntura (una pratica che non solo può imparare chiunque abbia dei fondamenti minimi ma che "nasce e muore" in sè stessa) o ginnastica medica.
Va benissimo che lo facciano ma che lo lascino fare anche a persone che hanno più competenze di loro in tale settore (essendosi fatti 5 anni studiando quasi solo quel settore).
Il tuo ordine non vuole mollare nulla: gli altri laureati studiano per hobby?
Non c'è problema: diventiamo tutti medici. Mi pare una cosa sensata.
Credimi l'ambiente medico lo conosco benissimo.
Non volete mollare niente, questo è il problema.
Oltretutto ad un biologo non frega niente di fare il medico, perchè solo a pensare di considerare i danni d'organo (come la persona fosse un auto costituita da diversi pezzi) gli viene angoscia e oltretutto non lo sa fare (ed essendo uno scienziato, cioè una persona seria) invia il paziente dal medico.
Stessa cosa per un ottico con specialistica: se vede che una cosa e non la sa fare (es. arriva una persona con diplopia mono oculare) invia il paziente dall'oculista. Un ortottico (con specialistica) avrà il sacrosanto diritto di impostare la ginnastica oculare che ritiene più opportuna o no? Cacchio se non lo fa lei....
Non si può crare un sistema universitario basato su titoli progressivi e lasciare in vigore un ordinamento ordinistico elaborato quando un infermiere aveva due anni di superiori (e 3 di convitto), un dietista 5 di superiori (al pari di un insegnante di educazione fisica). Un biologo ne aveva 4 di università (ma uno di tirocinio in strutture sanitarie). Le scuole di specializzazione erano un di più (e con standards formativi distinti per medici e biologi) i master non esistevano, i dottorati erano talmente pochi che davvero chi li aveva lavorava all'università.
Quindi scoppierà, e sta scoppiando, un casino: da una parte crescono i medici che si sono laureati per avere 10 lauree al prezzo di una (con un anno in più, comunque un affarone) dall'altra persone iperqualificate che non possono fare un ***** con una scienza che diventa sempre più interdisciplinare (medicina molecolare, ecc.).
In mezzo un sempre maggior numero di errori medici: è chiaro si diventa medici pensando ai soldi e poi ci si ritrova in un ambiente clinico (il MA- LA- TO, la MA- LAT- TIA) che non si riesce a sopportare.
Onestamente: io non posso dire quel che penso sul mio ordine (sennò mi radiano) ma il vostro presidente (Giuseppe del Barone) è diventato tale ai tempi di Achille Lauro, vendendosi alla democrazia cristiana tanto che il quotidiano di Napoli "Roma" gli dedicò un articolo dall'eloquente titolo: "i sette puttani" (http://digilander.libero.it/achillelauro/capitolo15.htm)
Stupisce che abbia appoggiato i medici del pronto soccorso che non sono intervenuti ad assistere una persona colta da infarto a 50 metri dall'ospedale?
Se, come nei paesi civili, si lasciasse a ciascuno fare il suo non ci sarebbero problemi, volete far tutto? Scoppiate e beccatevi le denunce.
Il problema è che vi paghiamo noi (cornuti e mazziati).
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Bogdani
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Prov.: Roma
Città: Roma


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Inserito il - 12 agosto 2007 : 16:33:00  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bogdani Invia a Bogdani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Guarda che sul discorso dello studio e dell'impegno e competenze sono daccodo con te: ho un amico che si è luareato in biologia con indirizzo in fiospatologia e vedo che trova difficoltà a lavorare.
Penso che per vi dovete far pagare la specializzazione e queste proteste non le devi girare ai medici ma in particolare al tuo ordine che non ti tutela ed allo Stato.
Cmq. io iniziai biologia per due mesi e poi fui ripescato a Medicina: ho fatto questo solo per aiutare il prossimo, guadagnando il giusto ma sapendo anche che la possibilità di sbagliare purtroppo c'è!
non mi arrendo vado avanti e lo stesso consiglio a te!!

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Inserito il - 12 agosto 2007 : 17:39:34  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Credimi siamo in tanti a cercare di smuovere l'ordine. Non posso scrivere ciò che penso dell'ordine dei biologi perchè, probabilmente, violerei il codice deontologico.
Comunque di fondo vi è la questione della mentalità italiana per la quale si lavora col pezzo di carta, per cui i biologi fanno la guerra ai chimici (un biocnimico dovrebbe avere le stesse competenze di un biologo, anche in campo nutrizionale - Barry Sears, Ancel Keys ne sono un esempio lampante), lasciamo che i laureati in scienze motorie (con specialistica) possano elaborare diete.
Da un punto di vista pratico non è possibile distinguere in termini netti.
Al laureato in scienze motorie può giungere una persona che richiede un programma di allenamento ed è ipertesa (fatta salva la visita medica preventiva che accerti l'ipertensione). Lasciamo che un laureato quinquennale gli possa anche elaborare la dieta. Dopodichè gli effetti dell'attività fisica sull'ipertensione li valuterà un medico.
Poi è chiaro che se mi arriva una persona io gli indico anche dell'attività fisica (lo posso fare, a norma di legge, non posso indicare piani di attività specifici): normalizza le dislipidemie, riduce l'iperglicemia, riduce gli edemi declivi, incrementa il metabolismo, riduce l'ipertensione (con rifertimento all'attività fisica aerobica).
Tanto che tutti gli organismi sanitari internazionali associano alla vecchia piramide alimentare la figura stilizzata di un omino che sale le scale.
Chi ha più bisogno di attività fisica? I sani? No, le persone anziane, le persone con disabilità, ecc. Un laureato in scienze motorie è assolutamente in grado (anzi: è la figura professionale ad hoc) per elaborare un programma di attività fisica per un soggetto con disabilità, il fisoterapista può indicare o realizzare ausili che consentano l'attuazione dell'attività fisica prevenendo i dismorfismi ma è meno indicato nell'elaborazione di un piano di attività fisica (post riabilitazione, perchè chi ha deficit neuromuscolari ha bisogno di poter coltivare una attività fisica costante post riabilitativa).
Esempio concreto: su telefriuli (la nostra TV locale) un primario denuncia il fatto che i genitori non mandano i figli con disabilità a seguire corsi di nuoto.
Fanno benissimo perchè i corsi di nuoto sono gestiti da persone talmente incompetenti da impostare il corso di nuoto nello stesso modo con cui lo impostano per i normodotati. Risultato: frustrazione e sofferenza per i ragazzi con disabilità e il solito alibi all'incompetenza ("sono disabili...") per gli istruttori. Sai benissimo, mi auguro, che se tratti una persona con menomazione come un handicappato rischi di pregiudicarne il recupero anche sui settori non interessati dalla menomazione (il bimbo, che potrebbe prendere 10 a scuola, si accontenta del 6, ecc.) e ne pregiudichi irreversibilmente il recupero nel distretto corporeo interessato dalla menomazione (mandando a puttane il lavoro dei medici e dei fisioterapisti).
Ci mancano persone competenti e quando le abbiamo non le lasciamo lavorare.
Roba da matti. Meglio fare le cose alla c°°°o di cane e poi lamentarsi che la spesa sanitaria cresce...
Date un occhiata ai siti di settore statunitensi, il recordman delle vittorie olimpiche è un poliomielitico, ci sono wrestler (che gareggiano in tornei di normodotati) privi di braccia e gambe e noi mettiamo degli ignoranti (però con il pezzo di carta e magari un bel paio di tette - titolo accademico preferenziale per ottenere il posto di istruttore in comune-) che non riescono a far nuotare bimbi con paraparesi spastica.
Oppure, in ambito nutrizionale, arriva il medico, fa una bellissima dieta prestampata con un bel software tipo progeo o ecleo, ci mette vicino un paio di esami di laboratorio (che giusificano la parcella), un paio di farmaci e vaffanculo.
Delle puttanate le fanno anche alcuni biologi ma non potendo prescrivere farmaci o esami devono sprecarsi un po' di più.
Volete la guerra? Andiamo in guerra.
Per fortuna che al nord si stanno instaurando delle collaborazioni, medici dello sport che collaborano con posturologi (laureati in scienze motorie con corsi ad hoc a cui i fisioterapisti rompono le palle) perchè si rendono conto che effettuare internventi riabilitativi senza rimuovere l'errore posturale alla base della patologia è assolutamente inutile.
Ma è una lotta inumana: passi da almeno uno/due deficienti (il record di interventi inutili spetta al SSN) prima di arrivare alle persone competenti.
Nel sud invece è inalienabile la mentalità del medico come "persona in possesso di una laurea di livello superumano".
Comunque dì al tuo amico (e mio collega) che l'unico ambito in cui siamo ancora autonomi è la nutrizione e le le facoltà in scienze motorie fanno buoni un sacco di esami, esiste anche una specialistica per l'attività fisica per soggetti con disabilità (in relazione alla fisiopatologia).
Vorrei potergli indicare anche la realizzazione di ausili per soggetti con disabilità (un biologo studia parecchio la matematica e la fisica) ma, a norma di legge, la loro realizzazione spetta ai terapisti occupazionali (e credo anche ai laureati in ingegneria biomedica).
Praticamente la persona con lesione spinale torna a casa senza sapre come chacchio muoversi e gestirsi sulla sedia a rotelle. Nel giro di alcuni mesi cade nell'apatia, le famiglie la ri- scaricano all'ospedale. E la spes sanitaria cresce.
Intanto i fisioterapisti di secondo lavoro fanno i "personal trainer" a domicilio - rigorosamente a nero (implementano lo stipendio statale e palpano qualche culo).
Ma dove sono i terapisti occupazionali?
Insomma è ora di finirla.
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Gabriele
Utente

Prov.: Pisa
Città: Pisa


615 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 19:28:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gabriele Invia a Gabriele un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma non era una discussione relativa a CTF?Per favore,non siamo tutti biologi qui,quando capita fateci parlare di noi ;)

"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe."
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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 19:54:42  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Nel DPR 328/2001 (scaricabile al link: http://www.miur.it/regolame/2001/professioniregolam/AgrArch/DPR328_2001.htm) sono riportate le competenze dei chimici.
Per i farmacisti non so.
In linea generale le competenze delle professioni ordinistiche (compreso chimico e farmacista - ai cui ordini si possono iscrivere i laureati in CTF-) sono riportate negli appositi provvedimenti legislativi.
Non è economicamente sostenibile l'iscrizione a due albi professionali contemporaneamente (almeno per una persona normale).
Buttando un occhio risulta che il chimico può essguire i test di rilevazione del rumore. Il biologo può effettuare tali rilevazioni dopo avere frequanato un apposito corso.
Una volta un collega mi aveva detto che:
a) i test di cui in oggetto prevedono elaborazioni matematiche relativamente complesse (il che è un bene, considerato che chinici e biologi sono laureati della facoltà di sceinze matematiche chimiche fisiche e naturali);
- gli apparecchi costano;
- associando la rilevazione del rumore all'HACCP (che possono fare tutti) o attività di consulenza in relazione alla 626/1994 ne sarebbe uscito uno stipendio.
Sull'HACCP ti consiglio di lasciar perdere: sono un ex consulente che ha mollato perchè la consulenza, in italia, la fa il controllore (ASS).
Sulla 626/1994 e normative affini avevo tentato di informarmi ma è veramente un ginepraio (alcune attività le può fare chiunque, altre solo i soliti medici, altre ancora geometri ed ingegneri).
Insomma un casino che può essere diradato solo con corsi di formazione organizzati dagli ordini che spieghino ciò che concretamente si può o non si può fare (e come farlo).
Comunque un chimico ha molte più competeenze di un biologo nel campo della consulenza relativa al D.L. 626/1994 perchè tale attività è espressamente riportata tra le competenze di un chimico.
Mi rendo conto che è uno schifo (una attività che poco ha a che fare con l'attività di un chimico) se può consolarti pensa che il nostro futuro presidente sta indirizzando i neolaureati alla comsulenza nel campo dei controlli di qualità e similari. Come mandare la gente a morir di fame: in Italia i controlli non ci sono, se ci sono li fanno gli stessi controllori e le leggi si applicano male e con ritardo.
Indirizzare i colleghi verso master in tal senso o corsi di formazione simili (conoscendo benissimo la situazione): oltre alle mie segnalazioni - DOCUMENTATE- nel corso di un convegno un rappresentante nazionale ONB ci disse candidamente che "le leggi relative alla tracciabilità degli alimenti non vengono applicate dai commercianti al detaglio perchè altrimenti fallirebbero". Detto che non è vero, detto che se una legge c'è o la applichi o la violi (io risparmio sul dentista per pagarmi i corsi ECM, pssso non farli?), è eticamente rivoltante che rappresentanti ONB affermino questo e poi indirizzino gli studenti verso master e corsi aventi come oggetto tali attività.
Capito perchè non posso scrivere dell'Ordine? Questo lo posso scrivere perchè lo ho documentato all'ordine tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e ci sono anomalie nella ASS n.2 isontina (Dottor Lovaria, Dott.ssa Santi, Dottor Ustolin) e nella ASS di Udine (la n* 4 Medio Friuli?) Dott.ssa Cecilia Savonitto.
Il punto è che aldilà delle possibilità teoriche vi è anche una realtà "vera".
Auguri.
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Bogdani
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Prov.: Roma
Città: Roma


6 Messaggi

Inserito il - 12 agosto 2007 : 21:36:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bogdani Invia a Bogdani un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che dire sei un grande!!
leggo sempre i tuoi post hai una cultura e conoscenza incredibile!!
Cmq. fatti valere sul campo una persona come te merita tanto!
In bocca a lupo per tutto!
Lujca

Solo l'amore conta il resto.... noi!!!
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Tatina
Nuovo Arrivato


Prov.: Perugia
Città: perugia


2 Messaggi

Inserito il - 26 agosto 2007 : 19:33:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tatina Invia a Tatina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a chi mi ha risposto ...
riguardi all' albo mi sono informata ed è riconosciuta come laurea magistrale nn come laurea breve.
NN so ankora se cambiare o no ma ero interessata semai a prendere in considerazione la laurea in chimica che ne pensate???
cè lavoro oppure sotto qst aspetto è come ctf???
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lawier
Nuovo Arrivato

Città: genova


10 Messaggi

Inserito il - 28 agosto 2007 : 19:45:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lawier Invia a lawier un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
X passare a chimica ti conviene finire li.
Con ctf puoi dare l'esame per l'abilitazione alla professione di chimico, legalmente non c'è nessuna differenza, logico che un chimico è più preparato nella chimica pura rispetto alla tua preparazione.
Se passasi non so bene che esami ti conterebbero, le chimiche farmaceutiche nn penso xke essendo al primo anno nn li puoi avere fatte, magari mate-fisica-inglese-informatica.
In bocca al lupo.
P.S: Cmq nn mi risulta che i chimici se la passino benissimo, fatti un giro su qualche forum.
Passare ad ingegneria chimica?
Secondo me avresti molti + sbocchi, logico c'è una bella dose di analisi, fisica, geometria, ma lavorativamente parlando avresti più sbocchi.
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mena1989
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2 Messaggi

Inserito il - 01 settembre 2007 : 13:48:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mena1989 Invia a mena1989 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
salve, in questi giorni sto scegliendo il corso di laurea cui iscrivermi e mi trovo indecisa tra il C.T.F, chimica e chimica industriale. Per caso sapete se con una laurea in ctf posso poi ottenere l'abilitazione all'insegnamento? e con chimica industriale? oppure, da questo punto di vista mi converrebbe chimica? grazie anticipatamente, a risentirci!
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