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maria pia

Utente non registrato
Inserito il 14/05/2006 22:15:21   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Domande

salve!Ho una domanda :sono stata operata al seno il13.04.05 e asportato un tumore maligno ,dal 28.04.05 ho incominciato la terapia della chemio per 4 cicli ,poi al 15.08.05 ho incominciato la radio terapia per 5 x alla settimana x 6 settimane e dal 07.10.05 stò facendo la Herceptin ogni 3 settimane e durerà 1 anno.
La mia domanda è :"é giusto che devo avere sempre allo stomaco e alla pancia,in ebollizione ,con molto spesso espulsioni di aria al giorno e tutti i giorni diarrea,con rispettivo infiammazione delle emmoroidi e del orifizio del ano?".
Vi ringrazio per una Vostra pronta risposta
Maria Pia

Giovanni

Utente non registrato
Inserito il 16/02/2006 19:55:36   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
L'ipertermia è una metodica terapeutica )


L'ipertermia è una metodica terapeutica )
Ipertermia oncologica
Per ipertermia oncologica, si definisce una tecnica terapeutica che permette di irradiare il tessuto patologico mediante una radiofrequenza a 13,56 MHz, ottenendo un aumento della temperatura locale tra i 42,5° e i 43,5° C soltanto all'interno dei tessuti patologici.
Il calore inibisce la respirazione cellulare senza alterare il metabolismo anaerobio delle cellule tumorali, provocando una lesione delle membrane, aumentandone la permeabilità e provocando infine la morte della cellula stessa.
Caratteristica del tessuto tumorale è la presenza di reti capillari neoformate, con una distribuzione casuale e disordinata. I capillari stessi presentano una consistenza propria a livello dell'endotelio e variazioni bizzarre del calibro. Tutto ciò porta da un lato, ad un aumento delle resistenze periferiche del flusso sanguigno intratumorale, con conseguente necrosi cellullare al centro della massa neoplastica, e dall'altro crea una situazione favorevole in caso di applicazione di un trattamento ipertermico perché il rallentato flusso sanguigno intratumorale permette un prolungato "contatto ipertermico" a livello della cellula tumorale con incremento delle temperature nelle cellule neoplastiche.
Diverse sono le tecniche per indurre calore
Ipertermia esterna: si applicano due piastre sulla superficie del corpo, anteriormente e posteriormente, in corrispondenza della lesione. In questo modo le due antenne sono in accordo di fase e il tessuto viene attraversato dalla radiazione che, successivamente, lo riscalderà. Per evitare lesioni cutanee da riscaldamento, le antenne sono dotate di circuito ad acqua autorefrigerante. Le loro dimensioni sono in relazione alla zona da trattare.
Ipertermia perfusionale intraoperatoria mediante circolazione extra corporea: utilizza lo stesso meccanismo di riscaldamento che viene effettuato sul sangue del soggetto. Il sangue, irradiato e riscaldato a 43°C cui viene aggiunto un chemioterapico specifico, viene quindi reinfuso nel soggetto stesso.
Altre tecniche di ipertermia oncologica in uso in diversi istituti clinici, sfruttano tutte il principio del calore che uccide le cellule tumorali mediante: radiofrequenze, ultrasuoni, micro-onde, riscaldatori perfusionali extracorporei, sonde endocavitarie, termoablazione.
Diversi sono i vantaggi dell' ipertermia a radiofrequenza esterna:
assenza di effetti collaterali
crea un effetto antitumorale sulle cellule tumorali quiescenti che sfuggono all'azione della chemioterapia e possono "risvegliarsi" entrando i mitosi, dopo anni dalla guarigione dalla malattia stessa
aumento delle difese anticorpali mediante l'aumento in percentuale dei linfociti NK che evitano la metastatizzazione del tumore
aumento della produzione di citochine, IL2-IL10-IL12 presenti in concentrazione molto bassa nel paziente oncologico, che consente di potenziare le difese immunitarie tramite l'effetto attuato dalla "febbre indotta dal calore"
effetto citotossico diretto sulle cellule tumorali per ridotta ossigenazione, scarsa nutrizione, aumento dell'acidità
effetto radiosensibilizzante dell'ipertermia, se effettauta in associazione a radioterapia o contemporaneamente ad essa, entro le 3-4 ore l'effetto è massimo qualora fatte le due terapie simultaneamente
riduzione della massa tumorale senza danno per i tessuti sani circostanti
effetto chemio-sensibilizzante: aumenta la sensibilità alla chemioterapia, se effettuata contemporaneamente o entro un breve lasso di tempo (da decidersi in base al tipo di farmaco utilizzato)
possibilità di essere applicata prima di un intervento chirurgico migliorando i margini del campo operatorio
rallentamento dell'evoluzione della patologia con miglioramento della qualità della vita e una migliore resistenza alle infezioni durante i trattamenti oncologici aggressivi
allungamento della sopravvivenza con una percentuale del 65% di arresto o scomparsa del tumore nei malati trattati in tempi precoci dalla diagnosi clinica.
A titolo puramente orientativo, è possibile elencare alcuni tipi di tumore che si possono trattare: linfomi di Hodgkin; seminoma; carcinomi indifferenziati delle prime vie aeree e digestive; sarcoma di Ewing; rabdomiosarcoma localizzato e diffuso; basalioma; melanoma; carcinoma spinocellulare; adenocarcinomi di endometrio, mammella, apparato gastroenterico e giandole endocrine; condrosarcoma; osteosarcoma; carcinoma polmonare; epatocarcinoma primitivo e secondario. In alcuni casi, quando le condizioni anatomiche della lesione, lo permettono è possibile trattare tumori del pancreas e del sistema nervoso centrale.
In alcuni studi pubblicati di recente è stato dimostrato che il trattamento con l'ipertermia aggiunto a chemio e radioterapia comporta significativi benefici in termini di tolleranza ed efficacia delle terapie. Il calore, prodotto dall'ipertermia rompe il DNA delle cellule tumorali, uccidendole anche se non sono in fase attiva o quiescente. In strutture specializzate come il reparto di radioterapia oncologica dell'ospedale clinicizzato di Verona, si utilizzano, a tal fine apparecchiature all'avanguardia che permettono l'associazione contemporanea di Ipertermia e radioterapia.
Le nostre parole chiave: ipertermia, diatermia, termoterapia, ipertermia oncologica, ipertermia profonda, ipertermia a radiofrequenza capacitiva.
Introduzione:
Per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento di tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica.
Il riscaldamento dei tessuti, realizzato attraverso campi elettromagnetici, ha oggi una larga applicazione clinica.
Le onde elettromagnetiche utilizzate sono quelle comprese nell’intervallo di frequenze che va dalle microonde alle onde corte, sino alle onde lunghe.
La potenza dissipata localmente per ottenere innalzamenti della temperatura (da 41° a 45°C) nei tessuti bersaglio, corrisponde a valori di SAR di alcune centinaia di W/Kg.
Arsène d’Arsonval (1851-1940), nel corso dei suoi studi sulle correnti ad alta frequenza, scoprì che una corrente elettrica, alla frequenza di 10kHz o più, produceva una sensazione di calore nell’attraversare i tessuti (diatermia), senza essere accompagnata
dalla contrazione muscolare dolorosa, che si verifica a più basse frequenze: era il 1892, anno che segna l’ingresso ufficiale dell’elettromagnetismo nella medicina. Il riscaldamento dei tessuti tramite campi elettromagnetici presenta alcuni vantaggi rispetto alle altre forme di riscaldamento (conduzione, radiazione infrarossa): è possibile agire, infatti, anche su tessuti localizzati in profondità.
Le principali applicazioni cliniche dell’ipertermia, dell'ipertermia oncologica e profonda e della diatermia sono la terapia dei tumori ed in fisioterapia.
Ipertermia oncologica:
L’ipertermia, con l’avvento di nuove apparecchiature più performanti, si propone oggi, in patologie selezionate, come possibile scelta terapeutica in campo oncologico, non solo come alternativa, ma in associazione con le terapie tradizionali (chemioterapia, radioterapia, immunoterapia).
Attraverso l’uso di campi elettromagnetici a radiofrequenza, focalizzati da apposite antenne (Ipertermia transcutanea loco-regionale), l’organo bersaglio è riscaldato fino ad una temperatura vicina o superiore ai 42°C, per circa 60 ~ 90 minuti. Il trattamento, cioè il riscaldamento alle temperature suddette, può essere eseguito più volte, secondo i protocolli, ma generalmente non viene ripetuto più di tre volte alla settimana, per evitare il
fenomeno della termotolleranza, cioè la maggiore resistenza cellulare al calore nelle 48 ore successive alla terapia.
E’ possibile anche, con apparecchiature differenti, riscaldare tutto l’organismo (Ipertermia corporea totale) o direttamente le lesioni tumorali, introducendo appositi elettrodi sotto guida ecografica, per via transcutanea (Ipertermia interstiziale).
L’interesse dell’Ipertermia in oncologia è andato crescendo, in questi ultimi anni; è stato, infatti, dimostrato che la radioterapia e la chemioterapia, se utilizzate in associazione con trattamenti di Ipertermia, possono avere, a parità di dose, una maggiore efficacia o conservare la stessa efficacia, a dosi inferiori.
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Lista di tumori trattabili con l'ipertermia
.
Lista di tumori trattabili con l'ipertermia
TUMORI SUPERFICIALI
Melanomi
Epiteliomi
Sarcomi parti molli
Metastasi cutanee
Tumori ossei superficiali
Tumori tessuti connettivali
Pacchetti linfonodali
Recidive superficiali
TUMORI PROFONDI
Polmone
Pleura
Pancreas
Pelvi
Fegato
Ossa profonde
Colon
Reni
Stomaco
Vescica
Cervello
Lingua faringe
Testa collo
Laringe
Prostata
Massillo facciale
Mandibola
Guance
Organi genitali femminili
Organi genitali maschili
Arti
…………………………………………………….
tumori del sistema linfatico (linfomi di Hodgkin)
. seminoma
. carcinomi indifferenziati delle prime vie aeree e digestive
. sarcoma di Ewing
. rabdomiosarcoma localizzato e diffuso
. basalioma
. melanoma
. carcinoma spinocellulare
. adenoearcinomi dei tessuti: endometrio, mammella, apparato gastroenterico e giandole endocrine.
. Condrosarcoma
. Osteosarcoma
. Carcinoma polmonare
. Epatocarcinoma primitivo e second
……………………………………………………………………………………………………………
Centri di cura dove si pratica l’ipertermia
Associazione Europea di Ipertermia (Assie)
Tel 0381.329752 -0381/311274 fax 0381.32975
Tramite (ASSIE ) è possibile aver la lista dei centri specializzati
info@assie.it
www.assie.it
Centri terapeutici pilota
Centri di Cura dove si pratica l’ipertermia oncologica a radiofrequenza, con macchinario Synchrotherm.
In Italia
Casa di cura Villa Flaminia
Via Bodio, 58 – Roma
tel. 06.362061
Centro Diagnostico Amelia
Via Appia Nuova, 637 – Roma
tel. 06.78358780
Clinica San Feliciano
Via Val Cannuta, 132 – Roma
tel. 06.664951
Centro San Genesio ed Uniti
Via Trieste 4/g – San Genesio (PV)
tel. 0382.580185
Centro Universitario Tor Vergata
Casa di cura Nomentana-via Guattani,4-Tel. 338/6234069 347/1563564 - Roma
l’ipertermia con il Prof. Pigliucci
L’ospedale civile maggiore di Verona Dott. Sergio Maluta
ipertermia
Tel. 0458072478 Fax. 0458072062
E.mail sergio.maluta@azosp.vr. Radioterapia intraoperatoria
Forte dei Marmi ) Ospedale pubblico
Dott. Spinelli, Centralino Tel: 0584-7391
www.sancamilloforte.it
sancamillo@ftbcc.it
European Hospital
Via Portuense, 700 – Roma
tel. 06.659751
Dott. Stefano Limontini
Poliambulatorio "I Cedri"
L.go Don Guanella, 1
28073 - Fara Novarese.
Cell. 339/344.20.49
Dottor Salvatore Sciotto
Piazza Nastasi, 4 – Milazzo (ME)
tel. 090.9240168
Dottor Daniele Franzoso
Via Chiesa, 16 – Vigevano (PV)
tel. 0381.691633
Dottor Mauro De Clementi
Largo Belloni, 4 – Roma
tel. 06.36308923
Istituto per la Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo
Strada Prov 42, Km. 395 – Candiolo (TO)
tel. 011.9933706
Casa di cura Nomentana
Via Guattani 4 – Roma
tel. 06.8412985
Casa di Cura Villa Carla
Dottor Balduini
V.F. Giordano 8 – Roma
tel. 06.8077641
Centro Biosan
Dottor Bruni
Via Teodoro Mommsen 45 – Roma
tel. 06.78358780
Fondazione Centro San Raffaele
Dottor Villa – Reparto Chemio/Radioterapia
Via Olgettina 48 – Milano
tel. 02.26437600
International Medical Service
Dottor Raffaele Dambrosio/Dottoressa Anna Maria
Via Pagano 73 – Trani (BA)
tel. 0883.506873
Ospedale San Giuseppe Moscati
Dottor S. D’Angelo – Unità Fegato
Via Otranto – Avellino
tel. 0825.203249
Poliambulatorio Sirio
Dottor Vallone
Vico Tutti i Santi 3 – Napoli
tel. 081.5760184
Istituto di Medicina Biologica
Dottor Di Fede Giuseppe
Via Molino delle Armi 3 – Milano
tel. 02.58300445
Fraternità di Misericordia S. Francesco
Dottor Faenzi Luciano
Via Poggioletto 38 – Massa
tel. 0585.43742
In Europa
Doktor Rethfeldt
Graf – Adolf – Str. 59 – Dusseldorf (Germania)
tel. 0211.353414
Veramed Klinik
Muhlenstrasse 60 – Brannenburg (Germania)
o Professor H.-O. Klein
Hohenstaufenring 8 – Köln (Germania)
tel. 0049.221244141
Biomed Klinik
Tischberger St. 5/8 – Bad Bergzabern (Germania)
tel. 0049.6343705912
Dottor H.Mastall
Bahnhofstrabe 39 – Wiesbaden (Germania)
tel. 0049.64363875
Confermato l’efficacia dell’ipertermia
Negli anni 70 sono stati pubblicati numerosi studi, soprattutto a carattere biologico, che hanno meglio precisato gli effetti cellulari provocati dal riscaldamento (Corry et al, 1977; Dewey et al, 1977). Questi studi hanno confermato l’efficacia dell’ipertermia e dimostrato il guadagno terapeutico derivante dall’associazione con la radioterapia (Arcangeli et al 1985; Overgaard 1989) e la chemioterapia (de Wit et al, 1999). La sperimentazione clinica e l’avvio dei primi studi clinici randomizzati hanno portato alla fondazione, in Europa, negli Stati Uniti ed in Giappone, di società di ipertermia affiliate alle organizzazioni per la ricerca ed il trattamento del cancro.
A livello internazionale sono stati completati molti studi biologici in vitro ed in vivo, sugli effetti del calore nell'intervallo di temperature comprese tra 42 e 45 gradi centigradi, in associazione con le radiazioni ionizzanti (Streffer et al, 1987; Marino et al 1992). L'interazione utile tra ipertermia e radiazioni trae origine dall'attivazione di due diversi fenomeni: il calore induce un effetto citotossico (ossia mortale per la cellula) dovuto alle particolari condizioni ambientali delle cellule tumorali, caratterizzate da scarsa nutrizione per via vascolare, carenza di ossigeno ed aumentata acidità; in un secondo luogo, il calore induce un effetto radiosensibilizzante, apparentemente indiscriminato, cioè con analoga efficienza sia sul tessuto tumorale che in quello sano. Questo consente di programmare l'ipertermia come adiuvante della radioterapia per distruggere direttamente cellule tumorali radioresistenti e per applicare gli effetti biologici delle radiazioni. In media i dati di laboratorio derivanti dalle evidenze sperimentali definiscono un incremento di efficacia che si estende secondo i tipi di tumore ed i protocolli di somministrazione da una volta e mezzo a 3 volte rispetto alle sole radiazioni ionizzanti.
L'interazione tra ipertermia e chemioterapia è più complessa ed è fondata su diversi meccanismi; comunque l’aumento della permeabilità cellulare, cioè la maggiore possibilità di passaggio di sostanze tra l’esterno e l’interno della cellula, e quindi la maggiore penetrazione dei farmaci sembra essere uno dei principali effetti del riscaldamento.
Dati interessanti provengono dai primi anni di attività clinica sperimentale, con più di 25 mila tumori trattati negli anni '80. Le evidenze raccolte dai protocolli iniziali americani ed europei testimoniano che la combinazione di calore e radiazioni nel trattamento di metastasi della testa e del collo (carcinoma squamoso), melanomi metastatici, recidive di carcinoma della mammella, produce un decisivo miglioramento, quasi il raddoppio della possibilità di controllo locale (Overgaard et al, 1995), cioè di eliminare o ridurre la massa tumorale bersaglio o arrestarne la crescita. Inoltre diversi studi tra cui uno che è stato recentemente concluso hanno confermato l’effetto decisivo dell’ipertemia su grossi tumori della zona pelvica ed addominale (van der Zee et al, 2000).
Proprio per questi risultati la terapia è stata inserita nella routine di grossi centri clinici specializzati, essendo una terapia complessa e costosa. In particolare in Europa esistono centri prestigiosi concentrati in Olanda, Germania, anche se vi è almeno un centro specializzato in tutti i più importanti paesi tra cui l’Italia.
Allo stato attuale gli organismi che promuovono l'attività sperimentale per l'ipertermia, sia tramite protocolli cooperativi, disegnati ed approvati nel quadro delle indicazioni della Dichiarazione di Helsinki, sia con le iniziative per il controllo di qualità (Cetas et al, 1980; Chou et al, 1987; Hand et al, 1989; Hornsleth et al 1997), sono di carattere multinazionale: European Society of Hyperthermic Oncology (ESHO), che raccoglie alcune centinaia di ricercatori clinici, biologi, fisici ed ingegneri delle più note e prestigiose istituzioni europee impegnate nella ricerca sui tumori (COMAC BME 1992, 1993); North American Group, attivo negli stati uniti e Canada; Japanese Society for Hyperthermic Oncology, che riunisce quasi un migliaio di ricercatori giapponesi.


Stefano213

Stefano213

Prov.: No
Città.: Novara
309 Messaggi
Inserito il 20/01/2006 20:08:22 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Ipertemia a radiofrequenza

Bene.
Per qualunque problema o spiegazione non esiti a ricontattarmi.
Saluti.
Dott. Stefano Limontini - Novara
stefanolimontini@libero.it

marco

Utente non registrato
Inserito il 20/01/2006 14:16:17   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Ipertemia a radiofrequenza

Gent.mo Dott. Stefano Limontini
la ringrazio prendero visione dei siti che mi ha comunicato
ancora grazie..
Marco

Stefano213

Stefano213

Prov.: No
Città.: Novara
309 Messaggi
Inserito il 20/01/2006 08:50:37 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Ipertemia a radiofrequenza

Gent.mo sig. Marco,
....ha mai sentito parlare di ipertermia a radiofrequenza capacitiva esterna?
Dalle informazioni che Lei da sullo stadio della malattia di cui è affetta Sua sorella, penso che ne potrebbe trovare giovamento.
Per informazioni può consultare il sito dell'ASSIE (Associazione Europea di Ipertermia) www.assie.it o anche il www.synchotherm.it
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini - Novara
stefanolimontini@libero.it

marco

Utente non registrato
Inserito il 19/01/2006 23:41:13   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Herceptina per chi può..

mia sorella ha 34 anni, 4 anni fa gli è stato diagnosticato un carcinoma alla mammella sx di 9cm di diametro, entrata in cura all'IEO 3 cicli e poi operata, poi ancora 3 cicli di AC.
Ha avuto una recidiva qualche mese dopo ai linfonodi, poi parenchima polmonare, poi mediastino,poi fegato e adesso osseo, ai femori, sterno,rachide dorsale..in cura a firenze,
dopo 5diverse tipologie di 6cicli di chemioterapia diverse e infinite radio, adesso stiamo iniziando AVASTIN un nuovo farmaco per coloro che non hanno i punti di aggancio molecolare dell'erceptina.Le 5 diverse terapie di cui sopra non hanno avuto i risultati sperati. Adesso si procede con Avastin+ taxolo, ma non ci danno troppe speranze..
se qualcuno è a conoscenza di esiti positivi di questo farmaco o ha suggerimenti relativi a tipi di cure e luoghi dove eseguirli,(anche esteri)non esiti a contattarmi..marco@camran.net
grazie 1000


rosanna

Utente non registrato
Inserito il 02/09/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Hercepnin

nel 2002 mio padre (raro in un uomo) ha subito una mastectomia,nel giugno 2005 gli sono stati tolti i linfonodi che sono risultati malati.Come terapia herceptin è stato associato al taxotene.Quanlcuno ha già provato questa associazione di farmaci?Effetti collaerali?risultati?

lorenzo

Utente non registrato
Inserito il 13/07/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Sig. Franco Spano

La prego di rendere disponibile sul sito il protocollo utilizzato.
Quali chemioterapici sono stati associati all'Herceptin?
grazie
lorenzo

Franco Spano

Utente non registrato
Inserito il 23/05/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Sig. Cristiana La Torre

Gentile Sig. Cristina
a mia moglie,anche Lei in cura presso l'IEO, Operata dal Prof. Veronesi, non è stata praticata la chemioterapia pre-operatoria, cosa della quale a Houston si sono stupiti.Essendo mia moglie una "eletta" perchè rientrava in uno studio sui benefici del farmaco herceptin sulle pazienti positive al her-2 , gli veniva somministrato una volta ogni 21 giorni, senza nessun altro chemioterapico, per cui viste le notizie provenienti da Orlando, deduco che i benefici che avrebbe potuto avere mia moglie con il solo herceptin sono acqua calda. E' in cura presso il Dott. Salem della SALEM ONCOLOGY CENTRE di Houston, devo però precisare che le cure sono molto costose.
Il dott. Salem sarà a Milano i giorni 22 e 23 Giugno prossimi presso lISMAS di Milano ( cerchi su internet l'esatto indirizzo).
Mi creda Signora, oggi io ho ripreso a sperare e a vivere.

Auguri di cuore
Franco Spano

Cris

Utente non registrato
Inserito il 23/05/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Sig. Cristiana La Torre

Gentile signor Spano,
mia madre e' in cura dal 19/05 presso lo IEO di Milano, l' ospedale oncologico voluto e diretto dal prof.Umberto Veronesi.
E' affetta da carcinoma multifocale alla mammella sinistra diagnosticato in data 16/04/05. Allo IEO ci hanno proposto di sottoporla ad un trattamento pre-operatorio a base di Herceptin + 1 chemioterapico ( vinorelbina ) somministrato, quest'ultimo, per via orale. Lo scopo di tale terapia e' facilitare il lavoro del chirurgo in sede di intervento, anche nella probabilissima ipotesi che si proceda comunque a mastectomia. La lesione di mia madre viene definita "estesa" (28 mm x 20 mm), il protocollo, nonostante l' aggressivita' del male, e' tra i + leggeri.
Cosa intende per modalita' "errata e non sufficiente" riguardo alla cura Herceptin? Le sarei grata se volesse comunicarmi maggiori riferimenti circa la sua esperienza a Houston ( nomi, indirizzi, ecc. ).

La ringrzio
Cristiana

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