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Cancro, nuovi farmaci multitarget


Gli scienziati stanno lavorando sodo a medicinali che agiscono bloccando il rifornimento di sangue a

NEW YORK - L'anno scorso, la grande novità in materia di terapia anticancro è stata l'Avastin, un farmaco contro i tumori colon-rettali capace di allungare la vita dei malati in media di cinque mesi. Ora, gli scienziati stanno lavorando sodo ai suoi 'figli': medicinali basati sullo stesso principio ma con ancora più potenzialità benefiche. L'Avastin agisce bloccando il rifornimento di sangue alle cellule tumorali (un processo noto come anti-angiogenesi). I nuovi farmaci in fase di progettazione, dei quali prossimamente si tratterà in un importante convegno, fanno la stessa cosa, ma in più attaccano le proteine che agevolano la degenerazione del male. Oltretutto, verranno somministrati in pillole, al contrario della maggior parte delle altre medicine anticancro che generalmente vanno assunte per via intravenosa. «Stiamo parlando della prossima generazione dell'anti-angiogenesi, che ci farà entrare nel post-Avastin», spiega William Li, presidente e direttore sanitario dell'Angiogenesis Foundation, ente no-profit di Cambridge, Massachusetts. «Se la chemioterapia è una bomba tradizionale e l'Avastin una bomba intelligente, questa nuova terapia sarà piuttosto una bomba a grappolo capace di attaccare diversi obiettivi simultaneamente».

I dati di metà sperimentazione sono stati presentati alla conferenza annuale dell'American Society of Clinical Oncology di New Orleans.
Si attendono risultati promettenti. La Pfizer ha fornito informazioni su un farmaco provvisoriamente denominato SU11248 che prende di mira quattro obiettivi, tra cui la proteina Vegf, coinvolta nel processo di angiogenesi e attaccata anche dall'Avastin. Altri target del medicinale sono la KiT, normalmente interessata dal Gleevec della Novartis, e l'Flt-3, presente sia nelle cellule tumorali che nei vasi sanguigni sfruttati dal cancro. Un approccio che per certi versi dovrebbe rivelarsi vantaggioso, ma secondo alcuni esperti più obiettivi potrebbero determinare anche un moltiplicarsi di effetti collaterali e possibile tossicità. A detta di George Demetri, direttore del Sarcoma Center del Dana Farber Cancer Institute, tuttavia, gli effetti collaterali saranno assolutamente tollerabili. «A confronto della chemioterapia, si tratterà di fenomeni pienamente gestibili», commenta.

Intanto, la Bayer e l'Onyx Pharmaceuticals stanno collaborando alla progettazione di un farmaco denominato Bay 43-9006 che avrà come obiettivo la RaF chinase, un enzima che funge da interruttore di controllo del gene RaF, ritenuto utile nel controllo dello sviluppo dei tumori. Altro target sarà la Vegf, una delle proteine più coinvolte nella crescita dei vasi sanguigni. Gli scienziati ancora non sanno - problema tipico delle terapie mirate - quale obiettivo potrà garantire i risultati più promettenti nelle prime sperimentazioni. La Genentech presenterà i dati relativi a test combinati di Avastin e Tarceva, un farmaco in via di progettazione con la partnership dell'Osi Pharmaceuticals. Si tratta in questo caso di due medicinali distinti, con due diversi bersagli. Tutte e tre le soluzioni sono concepite per il trattamento del cancro ai reni, che notoriamente si diffonde attraverso i vasi sanguigni grazie al pesante apporto della Vegf. Le sperimentazioni riguardano il carcinoma delle cellule renali, responsabile di circa l'85 per cento dei tumori ai reni, che colpisce quasi 31 mila pazienti ogni anno. La Novartis e la Schering stanno invece lavorando a un farmaco per la cura del cancro colon-rettale, il Ptk 787, che disattiva i recettori Vegf impedendone il riconoscimento dei segnali provenienti da tale proteina (l'Avastin riusciva a bloccare solo uno dei tre segnali indirizzati ai tre recettori). «L'aspettativa è quella di riuscire ad arrestare più efficacemente il processo di angiogenesi rispetto a quanto finora possibile con l'Avastin», spiega David Guy, vicepresidente del settore di marketing strategico globale per l'oncologia della Schering.

Fonte: Boiler (15/06/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: cancro%, farmac%, angiogenesi
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