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Nasce lo stabilimento biotech più grande d’Europa


La Wyeth, colosso farmaceutico americano basato in New Jersey da 17,4 miliardi di dollari di fatturato, con 1,7 miliardi di utile netto nel 2004 e 52mila dipendenti, ha inaugurato in Irlanda uno dei p

La Wyeth, colosso farmaceutico americano basato in New Jersey da 17,4 miliardi di dollari di fatturato, con 1,7 miliardi di utile netto nel 2004 e 52mila dipendenti, ha inaugurato in Irlanda uno dei più grandi stabilimenti biotecnologici del mondo. La fabbrica, che deriva da un’estensione dell’impianto di Grange Castle a sud di Dublino e ha richiesto un investimento di due miliardi di dollari, è imperniata su un prodotto, l’Enbrel, che è una specie di miracle drug, una delle più riuscite applicazioni pratiche della biotecnologia al comparto farmaceutico. Serve a curare l’artrite reumatoide, una devastante malattia degenerativa che compromette i tessuti sinoviali delle articolazioni ma anche una serie di funzioni primarie quali la vista o la coagulazione del sangue, e fino ad oggi rendeva praticamente invalido entro pochi anni chi ne fosse colpito. Invece ora chi è affetto da questa gravissima patologia non ne guarisce, ma riesce a condurre anche per moltissimo tempo un’esistenza più che decente. Viene fermata la progressività del male, e anche gli effetti sulla psiche di un morbo così irrefrenabile vengono sostanzialmente attutiti. E’ come se i sintomi smettessero di aggravarsi: certo, influisce molto la resistenza individuale, la robustezza di costituzione, la capacità di tenuta psichica come si diceva, e anche alcuni altri farmaci di ‘affiancamento’ come i cortisonici, ma di sicuro gli effetti dell’Enbrel sono decisivi in senso positivo.
Tutto è cominciato nel 1992, quando l’Amgen, allora una piccola consociata della Wyeth e oggi a sua volta la più grande azienda biotech quotata in Borsa, scoprì per via biotecnologica il TNF alfa, una cicotina che gioca un ruolo fondamentale nella reazione infiammatoria caratteristica di questo tipo di reumatismo.
L’azienda sviluppò il farmaco combinando due ricettori solubili di TNF ad un frammento di immunoglobulina umana, il tutto usando particolare tecniche di ingegneria molecolare. Applicato a centinaia di migliaia di pazienti in tutto il mondo (solo in America i pazienti sono 2,1 milioni e cifre analoghe sono valide per l’Europa), l’Enbrel, che oggi è di proprietà della Wyeth e con tale marchio viene venduto, è diventato in pochi anni un successo commerciale senza precedenti. Nei primi sei mesi di quest’anno è stato venduto in tutto il mondo per 509 milioni di dollari, un balzo del 75% sullo stesso periodo dell’anno scorso, di grandissima lunga il singolo prodotto più venduto della Wyeth. Come se non bastasse, ora ha avuto anche dalle autorità di controllo europee il via libera per il trattamento della psoriasi, una malattia ancora più diffusa, anch’essa cronica e a lungo andare invalidante, che spesso degenera in una malattia che a sua volta coinvolge le articolazioni, la psoriasi artropatica.
Così si spiega l’investimento irlandese. Vi lavoreranno a regime 1.300 dei 4.000 dipendenti della divisione BioPharma della Wyeth, e oltre all’Enbrel vi verranno prodotti altri farmaci fra cui il Prevenar, un vaccino contro la meningite dei bambini. L’Irlanda ha battuto la concorrenza di Puerto Rico e Singapore: oltre all’opportunità di essere nel cuore dell’Europa per meglio servire il mercato continentale, un contributo sostanziale lo hanno certamente dato il trattamento fiscale e le agevolazioni che ancora oggi il governo di Dublino mette a disposizione delle aziende dell'alta tecnologia.
Va detto che un paese dove invece di agevolazioni per l’hitech non se ne parla neppure come l’Italia, gioca a sua volta un ruolo di primissimo piano nella geografia Wyeth. Il centro di ricerca farmacologica di Catania è il secondo d’Europa, con 910 dipendenti, un impegno fortissimo nello sviluppo di nuovi farmaci e una fitta serie di collaborazioni con istituti universitari di tutto il mondo. Anche ad Aprilia alle porte di Roma l’azienda ha un grosso stabilimento con 530 dipendenti. In tutto il gruppo ha investito in Italia negli ultimi cinque anni 230 milioni di euro.

Fonte: LaRepubblica (20/09/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: artrite, reumatoide, farmaco, biotech
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