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Italia, approvata risoluzione sulle cellule staminali embrionali

Blastocist


Valorizza ricerca su staminali adulte e cordonali, promuove la produzione di quelle totipotenti, verifica ricerca su embrioni non impiantabili

Il Senato ha approvato con 152 voti la risoluzione dell'Unione sulle staminali. Respinte quelle dell'Udc e del gruppo delle Autonomie.
Al risultato finale si e' arrivati attraverso tre votazioni. Infatti, il senatore Eufemi (Udc), prima dell'inizio del voto, ha ritirato la sua mozione esprimendo il suo voto a favore della risoluzione Buttiglione, Mantovano, Bianconi, Andreotti, Pallaro e Polledri. Il testo della risoluzione era estremamente sintetico: di fatto si impegnava il governo a votare in sede di Consiglio "contro ogni tipo di ricerca che distrugga gli embrioni umani". Questa risoluzione ha avuto 147 si', 139 no e 9 astenuti. La maggioranza utile era 148.
Ugualmente bocciata la risoluzione del gruppo delle autonomie, che aveva tuttavia annunciato di convergere su quella predisposta dall'Unione. Il testo della risoluzione impegnava il governo a votare "contro ogni tipo di ricerca che distrugga gli embrioni umani anche quelli crioconservati se ancora impiantabili, sostenendo la ricerca sulle cellule staminali adulte, comprese le cordonali e la produzione di cellule staminali totipotenti non derivate da embrioni". La risoluzione ha avuto 137 si', 124 no e 37 astenuti. La maggioranza utile era di 150 voti.
Alla fine e' stata approvata quindi la risoluzione dell'Unione sottoscritta da Finocchiaro, Zanda, Russo Spena, Palermi, Fornisano, Vittoria Franco, Marino, Binetti, Ranieri, Capelli, Emprin, Baio Dossi. Il documento impegna il governo a sostenere sotto il profilo finanziario ricerche che "non implichino la distruzione di embrioni, valorizzando quindi la ricerca sulle cellule staminali adulte, comprese le cordonali". Il documento impegna il governo a "promuovere la ricerca scientifica avanzata tesa ad individuare la possibile produzione di cellule staminali totipotenti non derivate da embrioni e a verificare la possibilita' di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili" e a sostenere "le ricerche e le iniziative comunitarie che, innalzando il livello di educazione scientifica della popolazione, contribuiscano a costruire una piu' completa cittadinanza attiva, anche sotto il profilo scientifico, promuovendo modalita' innovative di coinvolgimento attivo dei cittadini nelle scelte di carattere scientifico e tecnologico che hanno effetti rilevanti per la loro vita e per quella delle generazioni future".

REAZIONI

"Positiva ed esemplare, per metodo e per merito, l'intesa siglata al Senato dall'Unione sulle staminali". E' quanto afferma il deputato dell'Ulivo Franco Monaco.
"L'intesa dimostra che applicarsi al dialogo e al reciproco ascolto in vista di una sintesi da proporre a un piu' vasto consenso dia frutti, assai piu' di pratiche trasversali agli schieramenti sempre esposti a strumentalizzazione politica e che condannano l'Unione alla divisione e alla subalternita'".
"E' una preziosa lezione per i laici e i cattolici che non si contentano di alzare bandiere ma, applicandosi con onesta' intellettuale al merito delle questioni, concorrono al vero bene comune, coniugando la difesa della vita con lo sviluppo della ricerca. Se lo si vuole ci si riesce".

"La bella posizione di Mussi e' completamente svuotata da questo accordo. Sono fortunati che al Senato non c'e' la Rosa nel pugno!". Cosi' Donatella Poretti, parlamentare della Rosa nel pugno, commenta l'intesa raggiunta dal centrosinistra a Palazzo Madama sulla mozione sulla ricerca sulle cellule staminali.
"Si cerca di trovare un accordo a tutti i costi contro i principi che si dichiara di sostenere. Come gia' successo per le liberalizzazioni, la maggioranza porta avanti una bandiera che, alle prime critiche, lascia cadere".
Nel merito poi, si tratta,"di pura ipocrisia italiana", dato che "la legge in vigore non vieta la ricerca sulle staminali embrionali importate dall'estero".

"Non credo". Cosi' Lanfranco Turci, deputato della Rosa nel pugno, risponde ai cronisti che a Montecitorio gli chiedono se il suo partito avrebbe votato al Senato la mozione sulla ricerca sulle staminali embrionali su cui il centrosinistra ha trovato un accordo.
"Pero' la mozione, per quanto scritta in modo tortuoso, contiene un'apertura importante quando fa riferimento alla possibilita' di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili. Considerando la confluenza di posizioni cosi' diverse il risultato ottenuto e' un compromesso, ma accettabile. Credo tuttavia che in sede di Consiglio Europeo competitivita' ci porra' in urto con quei Paesi, come la Gran Bretagna, che prevedono esplicitamente la ricerca sugli embrioni".
"Bisogna che sia chiaro pero' che esistono in Italia centri molto qualificati che legalmente fanno ricerca su linee staminali embrionali importate dall'estero e che vanno sostenuti, non umiliati".
"Non mi sfugge che dietro a tanti dibattiti sui principi di bioetica ci sono anche concrete lobby di ricercatori che, protetti dal dibattito sull'etica, curano concretamente i loro interessi di laboratorio".

"E' certamente opportuna la scelta del ministro Mussi di ritirare la firma dell'Italia dalla dichiarazione etica relativa alla ricerca sulle cellule staminali embrionali ma, in prospettiva, occorrera' aumentare fortemente i finanziamenti destinati alla ricerca, un tema che ha risentito di forti tagli, nonche' dell'aleggiare di un primitivo oscurantismo, da parte del precedente governo di centrodestra". Lo afferma il deputato e responsabile Sanita' dei Verdi, Tommaso Pellegrino.
"Al di la' delle questioni etiche e di merito, occorre ricordare che nel nostro Paese migliaia di ricercatori sono costretti spesso a lavorare in condizioni precarie e con scarse prospettive di crescita professionale. Il governo dell'Unione deve dunque considerare il rilancio della ricerca e dell'innovazione una priorita' assoluta, favorendo finalmente la nascita di un circolo virtuoso che non induca i nostri 'cervelli' ad emigrare all'estero".

"La mozione dell'Unione e' un'intesa buona e avanzata su un tema cosi' delicato. La risposta del nostro Governo alla ricerca sulle cellule staminali consente di finanziare progetti di ricerca, ed e' interesse dell'Italia sostenere tutte le iniziative, scientificamente e rigorosamente fondate, che intendano combattere le malattie genetiche e invalidanti". Lo hanno affermato nell'aula di palazzo Madama i senatori Maria Pellegatta e Gianpaolo Silvestri del Gruppo Verdi -Pdci, annunciando il voto favorevole del loro gruppo al VII programma quadro di attivita' comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico". "L'iniziativa di Mussi a Strasburgo -ha proseguito Maria Pellegatta, esponente del Pdci- e' corretta: risponde all'esigenza di tutela della laicita' dello Stato ed e' opportuna. Inoltre contribuisce a segnare una profonda svolta rispetto alle scelte del governo precedente. Il programma comunitario per la ricerca scientifica, tra l'altro, offre una grossa opportunita' ai nostri ricercatori. Con il VII programma l'UE compie una scelta sul piano degli investimenti: il raddoppio dei finanziamenti previsti dal precedente Programma, affrontando cosi' l'emergenza della crisi delle professioni scientifiche e tecniche. Occorre che anche gli investimenti dello Stato italiano tendano al raggiungimento degli obiettivi europei e che lo status dei ricercatori italiani sia in linea con quelli degli altri paesi. La frammentazione, la riduzione dell'accesso agli studi, l'asservimento di settori della scuola al mercato, come previsto dalla riforma Moratti, sarebbero andati in direzione opposta. Con l'adesione al programma europeo da parte del Parlamento l'Italia va ad esercitare un ruolo importante, non piu' da comprimaria, e da' un contributo allo sviluppo della ricerca scientifica, liberandola da divieti, censure, sudditanze integraliste".

Nel futuro della ricerca sulle cellule staminali un ruolo chiave sara' quello "degli embrioni abbandonati nei frigoriferi e non piu' impiantabili per ottenere una gravidanza". Questo il pensiero del presidente della Commissione Sanita' del Senato e parlamentare Ds Ignazio Marino.
Intervenuto sul dibattito parlamentare e sulla mozione unitaria presentata a Palazzo Madama dall'Unione, il chirurgo spiega che "in biologia non esiste alcuna forma di vita che dura in eterno. Dunque gli embrioni congelati che non hanno alcuna destinazione di tipo riproduttivo, prima o poi moriranno o saranno distrutti".
E dato che la loro fine e' certa "rischiamo di sprecare una risorsa che potrebbe essere di grande importanza per la ricerca e, in prospettiva, per la cura di molte malattie. Non c'e' alcuna razionalita' nell'abbandonare questi embrioni nei frigoriferi delle cliniche e lasciare semplicemente che il tempo trascorra, per poi svuotare le provette e buttarle negli inceneritori". Da qui l'invito di Marino a interrogarsi "per arrivare a individuare il momento in cui questi embrioni perdono la loro capacita' riproduttiva e si trasformano in blastocisti non piu' in grado di dare origine ad un feto".
"Arrivare alla definizione di morte riproduttiva non e' impossibile. E in quel momento cadranno le riserve rispetto alla possibilita' di donare le loro cellule ai fini di una ricerca che potrebbe cambiare la storia della medicina e soprattutto le sorti di molti malati".
Quindi, nel commentare il dibattito parlamentare, il senatore Ds afferma che la discussione "e' la dimostrazione che sui temi di bioetica e' possibile individuare percorsi comuni e posizioni condivise da tutte le componenti della coalizione di Centrosinistra".
Da qui la richiesta al Governo di impegnarsi "in sede di Consiglio europeo, a sostenere le ricerche piu' promettenti sulle cellule staminali adulte, comprese quelle del cordone ombelicale. Su quelle embrionali dovremmo favorire la ricerca sulle cellule staminali totipotenti create in laboratorio e non puntare solo su quelle prelevate da embrioni".

"No alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, divieto di distruggere embrioni congelati per finalita' di ricerca ma possibilita' di effettuare la stessa su quelli non piu' impiantabili perche' hanno perso la loro capacita' riproduttiva". Cosi' la senatrice de l'Ulivo Emanuela Baio riporta il senso della risoluzione dell'Unione sul VII Programma quadro europeo sulla ricerca.
Dice Baio: "Anche a livello europeo si sta lavorando per raggiungere una maggioranza che sostenga questo filone che amplia la possibilita' di ricerca e contemporaneamente salvaguarda il principio etico di chi crede che l'embrione sia l'inizio di un progetto di vita". La risoluzione dell'Unione, sottolinea la senatrice, "e' una mediazione politica alta che coglie la difficolta' di lasciare alla sola coscienza le questioni etiche connesse al progredire della scienza". E conclude: "Spetta alla politica assumerne le scelte conseguenti e la risoluzione, in tal senso, rappresenta un buon punto di partenza che permettera' all'Italia di confermarsi leader, in Europa, sulla ricerca sulle cellule adulte e cordonali e di essere in prima linea nell'individuare e promuovere un nuovo filone".

"Non siamo disponibili a mediazioni o compromessi sul diritto alla vita che fa parte della nostra cultura e della nostra politica di valori sui quali non e' possibile la neutralita'. Su tale argomento le nostre posizioni sono gia' sufficientemente chiare prescindendo da posizioni politiche o ideologiche. Siamo convinti che sia al Parlamento italiano che quello europeo valga la pena di battersi per il riconoscimento della difesa e della garanzia del diritto alla vita". Lo afferma il senatore Cesare Cursi di Alleanza Nazionale, vicepresidente della Commissione Sanita'.
"Sosteniamo con forza il finanziamento delle cellule staminali adulte che ha gia' dato promettenti esiti terapeutici ed esprimiamo invece il dissenso per il finanziamento delle ricerche che implicherebbero la distruzione di embrioni soprannumero o crioconservati. La ricerca sulle staminali adulte andrebbe potenziata perche' dall'utilizzazione delle staminali adulte possono derivare a breve-medio termine ulteriori benefici per la salute. Invece il governo intende aggirare la legge 40 e anche il risultato del referendum con la scelta di ritirare l'adesione dell'Italia alla dichiarazione dei principi etici, in evidente contrasto con la legge. La ricerca non puo' essere un far west".

"Se confermato, l'annuncio dato oggi dal ministro Mussi in aula al Senato, in relazione al VII Programma quadro sulla ricerca europea, e' inquietante e dovrebbe suscitare la reazione indignata di tutti i moderati che militano nella Margherita, cattolici e non cattolici". Lo ha affermato il deputato di Forza Italia, Francesco Giro.
"E' un segno di assoluta irresponsabilita' che il ministro per la Ricerca e l'Universita' dichiari di auspicare che nel prossimo Programma quadro per la ricerca europea venga inserita la proposta del 'Cut-off date', ovvero di una data ultima oltre la quale viene consentita la ricerca su embrioni che non siano stati impiantati in utero e destinati comunque alla distruzione".
"Con questa nuova sortita il ministro Mussi torna sul luogo del delitto e dopo aver ritirato in modo unilaterale la firma dell'Italia dalla dichiarazione etica europea sulla ricerca sulle staminali, oggi infligge un altro colpo alla difesa della vita e della sua dignita'".

"Dalle parole del ministro Mussi, ma anche dal documento presentato dai gruppi dell'Unione, emerge un'indicazione chiara e netta: l'Italia sosterra' le ricerche che non prevedono la distruzione di cellule staminali embrionali". Lo afferma il senatore dell'Ulivo Andrea Ranieri, responsabile Scuola e Ricerca dei Ds.
"Alla scienza viene assegnato il compito di stabilire quando gli embrioni non siano piu' impiantabili e in quel caso, solo in quel caso, consentire la loro utilizzabilita' per scopi scientifici. La scienza viene chiamata in causa, dunque, per avvicinare molti e non per dividere".

"No a ricerca su cellule embrionali. Si' all'uso di cellule adulte e a quelle non derivate da embrioni. Si' alla ricerca sulle cellule staminali purche' sia salvaguardata la vita dell'embrione, concentrandosi sulle cellule staminali adulte". A rimarcarlo e' stato il senatore Oskar Peterlini, presidente del gruppo 'Per le Autonomie', nella seduta pomeridiana dell'Assemblea di Palazzo Madama che ha discusso del settimo Programma quadro comunitario sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico.
Peterlini ha annunciato "voto favorevole alla risoluzione concordata dalle forze politiche dell'Unione in merito al settimo Programma quadro comunitario sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico. Tenuto conto delle diversita' di vedute e d'opinioni in campo, che anno animato il dibattito quello raggiunto e' un grande risultato, frutto del costante lavoro politico compiuto dalla maggioranza. Con la mozione dell'Unione e' stato raggiunto l'obiettivo principale di salvaguardare la vita dell'embrione, sostenendo finanziariamente e concentrando la ricerca sulle cellule staminali adulte, comprese le cordonali,che hanno gia' dato promettenti esiti terapeutici sull'uomo e sulle cellule staminali totipotenti, non derivate da embrioni".
"E' fondamentale ed auspicabile, infatti che siano molti i progetti di ricerca che abbiano come obiettivo centrale quello delle nuove possibilita' di cura nel rispetto della vita umana".

E' "opportuna", per Luciana Sbarbati, leader dei Repubblicani europei, la decisione del ministro Mussi di ritirare la firma dell'Italia che bloccava la ricerca sulle cellule staminali nell'ambito del programma quadro europeo. Va pero' ribadito ai parlamentari cattolici, che sono anche giuristi che la soluzione religiosa, per quanto possa essere argomentata con prove razionali, deriva sempre da un principio fideistico".
"Cosi' per la Legge 40 che, se pur sorretta dal consenso della maggioranza cattolica sia in Parlamento che nel Paese, non solo non e' laica, ma nemmeno razionale. Legislatori laici dovrebbero assumere lo stile della conoscenza e rimettere al progresso scientifico, come ha fatto Rita Levi Montalcini, l'individuazione del momento in cui l'embrione assume forma e sostanza di vita nuova vera e propria".
Sbarbati cita infatti le conclusioni del premio Nobel per la Medicina e senatrice a vita. "Sono queste autorevoli affermazioni, convalidate scientificamente che occorre tenere in considerazione profonda, di esse dovrebbe avvalersi un Parlamento che legifera laicamente nell interesse generale, che significa aprirsi alla possibilita' di curare malattie, oggi inguaribili, come quelle neuro-degenerative e di altra natura".
"Quindi, niente compromessi al ribasso ma coraggio di decidere laicamente, perche' rinviare e' senza dubbio diplomatico, ma eticamente scorretto".

"Credo davvero nel valore e nell'utilita' di questo dibattito. Come diceva il senatore Zavoli, stiamo parlando di noi, stiamo parlando di voi, stiamo parlando dell'uomo". Lo ha detto in aula la senatrice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo l'Ulivo, durante il dibattito sulle mozioni sulle staminali.
"La nostra mozione parla chiaro Prevede il sostegno alla ricerca che non implichi la distruzione di embrioni, affida alla scienza la verifica della possibilita' di utilizzare a scopi di ricerca scientifica embrioni crioconservati non piu' impiantabili. Con il dibattito di oggi il legislatore si assume delle responsabilita'. Per questo e' un dibattito importante. Nutriamo grande rispetto per tutte le posizioni, anche le piu' lontane dalle nostre, e per l'esperienza politica e di fede di molti dei colleghi che non condividono il testo da noi presentato".
"Sappiamo che essere credente, cattolico, e democratico, comporta una grande fatica, un grande impegno di ascolto e di confronto. Ma, in tanti colleghi dell'opposizione, questa fatica non l'abbiamo vista. Al contrario, e' la nostra mozione ad essere il frutto di una grande fatica, di un lavoro di ascolto reciproco. Questo testo che ha raccolto il consenso di tutte le forze dell'Unione, segna un importante passo avanti. Non e' un testo di compromesso, noi siamo andati oltre la mediazione possibile per spingerci su di un terreno inesplorato e difficile, nel tentativo di superare le posizioni gia' conosciute".
"Con la giornata di oggi vogliamo ribadire anche la laicita' dello Stato. Laicita' per me vuol dire ribadire che questo luogo, il luogo della decisione politica, deve essere in grado di offrire ospitalita' ad ogni convinzione etica. Sono convinta che oggi abbiamo fatto un buon lavoro, con questa mozione che non rappresenta forse un modello, ma certamente costituisce una buona prassi".

"Dunque la bioetica non e' un impedimento genetico alla nascita del Partito democratico, un ostacolo insormontabile al dialogo tra laici e cattolici". Cosi' il senatore dell'Ulivo Antonio Polito commenta il risultato del voto a Palazzo Madama sulle staminali.
"L'eccellente lavoro svolto nel gruppo dell'Ulivo al Senato ha dimostrato che su questi temi e' possibile trovare non compromessi ma sintesi piu' avanzate, in grado di garantire liberta' di ricerca, rispetto della vita e dignita' della persona".
D'altro canto, prosegue Polito, "oggi la scienza ci dice cose che non sapevamo prima del referendum: che senso ha continuare a dividerci secondo linee di separazione ideologica? La laicita' e' un valore, non una bandiera politica" e "il voto compatto del centrosinistra in Senato lo dimostra".

"Una posizione chiara del Governo italiano il prossimo 24 luglio, in sede del Consiglio europeo per la competitivita', e' quello che mi attendo" Lo dichiara il senatore de L'Ulivo, Luigi Bobba.
"Una posizione chiara significa sostenere finanziariamente, all'interno del VII Programma Quadro, solo le attivita' di ricerca che non contemplino distruzione di embrioni, ovvero di valorizzare quelle sulle staminali adulte e cordonali. Questo per una ragione di efficacia, poiche' per ora solo le staminali adulte hanno dato risultati concreti, e anche per non penalizzare gli eccellenti ricercatori italiani che fanno dell'Italia il Paese leader della ricerca sulle staminali adulte". "Tale scelta si sostanzia infine nell'adozione del principio di precauzione: non possiamo distruggere cio' che riteniamo vita per curarne un'altra".

"Con il voto odierno sulle risoluzioni sulla 'ricerca sulle cellule staminali' l'Aula del Senato scrive per un voto una brutta pagina della sua storia in contrasto con il principio della vita fin dal suo naturale concepimento. L'astensione dei senatori de La Margherita sulla risoluzione Buttiglione ed altri equivale ad un atteggiamento pilatesco, di chi e' consapevole che in Senato l'astensione equivale al voto contrario ma in modo farisaico tenta di mettersi a posto con la coscienza e con i propri elettori del mondo cattolico" dice la senatrice dell'Udc Sandra Monacelli. "Aprire, come fa la maggioranza alla ricerca utilizzando gli embrioni criocongelati non impiantabili equivale a esprimere la volonta' di revisione della L. 40. Il voto pilatesco di oggi ci consegna ancora una volta una certezza: quanti nella societa' italiana hanno guardato alla Margherita come un possibile baluardo nel centro sinistra per la difesa della vita oggi debbono ancora una volta ricredersi: nel centro sinistra non c'e' spazio per la concezione dell'uomo che rispetti la vita sin dal suo inizio, nel centro sinistra vincono i laicisti, i radicali gli zapateristi" conclude la Monacelli.

"Oggi abbiamo discusso in Senato sul VII Programma Quadro e debbo dire che tutti, in entrambi gli schieramenti hanno speso parole convinte in difesa della vita e della scienza." Lo dichiara la senatrice de L'Ulivo, Paola Binetti. "Tutti hanno affermato che la vita degli embrioni e di quelli criocongelati va tutelata. Su questo anche il Ministro Mussi ha dato la sua parola impegnandosi a far tornare il Parlamento europeo su una posizione scientificamente ed eticamente piu' vicina alla tutela della vita, senza nulla togliere allo sviluppo della scienza, chiamata ad interrogarsi seriamente su una domanda chiave: 'Come comprendere quando gli embrioni congelati non sono piu' impiantabili?'. E' la condizione per cui un embrione che non offre piu' speranze di sviluppo ulteriore, per sopravvenute trasformazioni di ordine metabolico, puo' essere lasciato al suo destino naturale, comune a quello di tutti noi, per cui la vita ha un termine. Se sapremo rispondere a queste domande non si potra' parlare di 'distinzioni di embrioni", ma di morte naturale e a questo punto si potra' immaginare una loro potenziale donazione di cellule a fini di ricerca". "Le domande a cui scienza ed etica sono chiamate a rispondere sono difficili. Richiedono studio e ricerca: ricerca non sull'embrione, ma per l'embrione. Non scienza o vita ma scienza e vita. Non e' facile, ma il Ministro Mussi ha promesso di sostenere questa posizione per l'Italia e per l'Europa, per difendere la tutela della vita, anche quella degli embrioni, grazie alla scienza e nonostante la scienza".

"Il successo del voto in Senato sul VII Programma Quadro e' una straordinaria controprova della qualita' del lavoro dei senatori de l'Unione in questi primi due mesi della Legislatura". Lo dichiara il vicepresidente dei senatori dell'Ulivo Luigi Zanda. "In una situazione numericamente molto debole e nella difficolta' di un rapporto fortemente conflittuale voluto dall'opposizione, la maggioranza al Senato e' riuscita a trovare una soluzione unitaria ad una questione di grandissima complessita' scientifica, etica e politica". "Il XXI secolo vedra' grandissimi progressi della scienza che la politica deve imparare a dominare senza posizioni faziose e sempre senza spirito di parte. L'Unione ha dimostrato che questi sono i suoi principi". "Nel VII Programma Quadro sono previsti i finanziamenti alla ricerca scientifica sulle cellule staminali. Grazie al contenuto della Risoluzione approvata dal Senato il governo italiano si presentera' in Europa con una posizione molto avanzata, innovativa, rispettosissima delle esigenze inderogabili della scienza e altrettanto attenta ai valori della vita e della persona umana". Conclude Zanda: "Voglio ringraziare personalmente i senatori Binetti e Ranieri per la intelligente fatica con cui hanno lavorato a questi risultati".

"E' sorprendente leggere dalle agenzie che la mozione sulla ricerca approvata al Senato vincoli il Governo a dire no alla ricerca distruttrice di embrioni. Con buona pace di chi l'ha votata ci si rimette sostanzialmente alla buona volonta' del Governo, come lo stesso ministro Mussi ha rilevato in aula": cosi' il senatore Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc.
"Nella mozione ci sono tante belle parole, ma nessun vincolo. L'unica speranza e' che, visto che la mozione della minoranza non e' passata per un solo voto e con nove astenuti della maggioranza, questo induca il Governo a cercare una qualche mediazione in Europa. Sostenere che il Governo esca vincolato dal voto di questa sera e' pero' una vera mistificazione".

Il Servizio di informazione religiosa (Sir), agenzia stampa della Chiesa italiana, critica la mozione di maggioranza adottata al Senato relativa alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
"Colpisce il fatto che la risoluzione del Senato, da una parte, proibisca la distruzione di embrioni a fini scientifici e, da un'altra, preveda di verificare la sperimentazione su embrioni crioconservati", afferma in una nota il teologo Marco Doldi. "A scanso di equivoci, non esiste alcuna differenza scientifica o valoriale tra embrione e embrione: è sempre un essere umano nella fase iniziale del suo sviluppo. Il fatto che ci siano embrioni non impiantabili nel grembo materno non sminuisce il loro valore".
Ricordando poi l'esito del referendum sulla procreazione medicalmente assistita con cui, l'anno scorso, l'alta astensione decretà di non moodificare la vigente legislazione italiana, il teologo auspica che si eviti "un pericolo non troppo remoto: quello di chiedere agli italiani di cambiare opinione in materia di vita umana, così da uniformarsi agli standard europei. E' troppo, invece, sperare che la matura sensibilità degli italiani su questo tema torni ad affiancarsi a quella di altri popoli per il bene di tutta l'Europa?".


"Gli studi sulle cellule staminali rappresentano un campo di ricerca irrinunciabile e di grande apertura per combattere il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer, il diabete e, nel futuro, anche per contrastare patologie cardiache e la distrofia muscolare". Enrico Magliano, direttore scientifico dell'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli), parla dopo il si' del Senato.
Ma cosa potrebbe cambiare nel campo della ricerca in Italia? Magliano vuole chiarire innanzitutto che cosa sono le staminali. Le definisce "cellule neonate che non hanno ancora deciso cosa fare nella vita e che, con un processo che noi chiamamo 'differenziamento', sono in grado di creare, a loro volta, cellule che possono appartenere a vari tipi di cellule dell'organismo: cerebrali, ossee, cardiache". Premessa indispensabile per comprendere che "un trapianto di staminali, in un organismo con una malattia, potrebbe sostituire le cellule malate, e portare a guarigione".

"Grandi studi –prosegue Magliano, direttore scientifico dell'Associazione microbiologi clinici italiani- sono stati fatti nelle possibilita' del loro impiego per combattere il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer, il diabete e, nel futuro, anche per contrastare patologie cardiache e la distrofia muscolare. Le staminali, inoltre, sono importanti anche per il futuro della terapia genica, quella che ha come obiettivo di sostituire i geni alterati (dei veri e proprio errori del Dna) con altri funzionanti".
In prospettiva, pertanto, la mozione approvata ieri a Palazzo Madama potrebbe far compiere progressi all'Italia sulla strada della cura di queste malattie. "Le cellule staminali rappresentano un campo di ricerca irrinunciabile e di grande apertura ci sono poi anche possibilita' di trovarle in aree che non creino problemi etici: ad esempio, nel midollo osseo dell'adulto, o nel sangue del cordone ombelicale, o nelle cellule staminali fetali. In Italia, come in altre parti del mondo, queste ricerche vanno avanti".

Il Senato della Repubblica ha affrontato ieri sera il tema fondamentale concernente il comportamento del Governo Italiano in riferimento alla ricerca europea sulle cellule staminali.
"Si e' trattato di un dibattito di grande rilievo che ha visto sostanzialmente una scelta tra la difesa della vita, al di la' degli schieramenti di appartenenza, e la difesa degli schieramenti di appartenenza a prescindere dalla vita". Lo afferma il presidente dei senatori dell'Udc, Francesco D'Onofrio.
"Il gruppo UDC ha sostenuto unanime e compatto la mozione proposta dal Presidente Rocco Buttiglione e firmata anche, significativamente, da esponenti di tutti i partiti della Casa della Liberta', quali i Senatori Mantovano di An, Bianconi di FI, e Polledri della Lega nord; dal senatore a vita Andreotti e dal senatore indipendente, eletto all'estero Pallaro".
D'Onofrio spiega che: "Occorrevano 148 voti per approvare la mozione: essa ha ottenuto 147 voti, con 139 voti contrari e 9 astenuti che, al Senato, come si sa, valgono quali voti contrari, che sono computati anche per la formazione del quorum. La mozione quindi non e' stata approvata perche' bastava che uno solo degli astenuti votasse a favore di essa o che altrettanto facesse uno solo dei senatori tra quelli che non hanno partecipato al voto". "Ma, l'insieme di questi Pilato della vita, se non ha ottenuto il risultato di far vincere la mozione Buttiglione, ha concorso in modo decisivo a far chiarezza sulla piu' fondamentale di tutte le questioni etiche: Da una parte vi sono coloro che hanno il valore della tutela della vita quale valore fondante qualunque sia lo schieramento di appartenenza; dall'altro vi sono gli astenuti e i non votanti che hanno fatto prevalere l'appartenenza di schieramento rispetto alla tutela della vita".

L'Associazione Scienza & Vita esprime ferma contrarieta' alla risoluzione presentata dall'Unione e approvata ieri dal Senato, "poiche' autorizza la sperimentazione sulle cellule staminali prelevate da embrioni crioconservati". La definizione di embrioni umani "non impiantabili", infatti "e' equivoca. Sicuro, invece, e' che tali embrioni vengono di fatto distrutti, se utilizzati per la sperimentazione. Cosi' facendo si avallano pratiche contrarie al rispetto della vita umana".
Quanto e' avvenuto ieri al Senato "e', inoltre, un grave tradimento del dettato della legge 40/2004, confermata dalla volonta' popolare nel referendum del giugno 2005, che vieta esplicitamente la sperimentazione su ciascun embrione umano. D'altro canto Scienza & Vita prende atto che la stessa mozione promuove la ricerca sulle cellule staminali adulte, che essa da tempo sostiene. L'Associazione si augura, infine, che, dopo la grave decisione di ieri -nella quale per mancanza di coraggio hanno prevalso gli interessi di partito e di schieramento- riprenda un costruttivo dialogo fondato sulla liberta' di coscienza dei parlamentari e sul rispetto della vita di ogni essere umano fin dal concepimento. Nello spirito di quella trasversalita' che in passato ha prodotto fecondi risultati".

La mozione dell'Unione? Stupida perche' priva della premessa logica; per nulla chiara perche' ognuno la puo' interpretare come crede; assurda rispetto alla supposta base scientifica: sarebbe come far ricerca sul cuore ma escludendo il ventricolo destro.
E' questo il duro giudizio del ginecologo Carlo Flamigni e del bioeticista Demetrio Neri, membri dell'ormai scaduto Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb) sulla mozione dell'Unione approvata ieri dal Senato in merito alle cellule staminali che regolamenta le decisioni italiane in sede europea.
"Come si puo' vietare qualcosa, la ricerca sulle staminali embrionali prodotte e non spiegare il perche'? L'embrione per me e' una cosa e non una persona: lo diventa alla nascita quando da neonato e' accettato dalla madre -attacca Flamigni- Bene, cosa si dice a proposito dell'embrione? Nulla, ma si vieta nei fatti la produzione di embrioni per la ricerca: come dare uno schiaffo ad un bambino e non spiegargli il perche', cosa ha sbagliato".
E Neri concorda: "resta irrisolto il problema morale, ossia cos'e' l'embrione: e' persona oppure no? Nel primo caso ovvio che si vieti la ricerca sulle staminali embrionali, nell'altro caso che si lasci libera la ricerca da imposture".
Aver tolto la premessa, "rispetto della vita umana fin dal concepimento", non ha risolto dunque ma ha peggiorato le cose? "Sono sbalordito ed esterrefatto -risponde Flamigni- sia per l'approssimazione che la superficialita' con cui si trattano questioni cosi' importanti e delicate per poi venir a dire che la ricerca e' permessa tanto sulle adulte che sulle embrionali". E A Neri aggiunge: "a quale base scientifica ci si riferisca non si capisce affatto: e' come permettere di far ricerca sul cuore ma escludendo il ventricolo destro! La ricerca non procede, non si fa a compartimenti stagno: questa visione e' scientificamente assurda perche' embrionali e adulte non sono tra loro alternative ma complementari e l'una ricerca serve ed aiuta l'altra". E a chi sostiene che gli italiani, con il voto referendario, hanno detto 'no' alla ricerca sulle embrionali, Neri ribatte: "e' una grande falsita' perche', intanto 10 milioni di italiani sono andati a votare al referendum e hanno votato si'; poi non si e' raggiunto il quorum; quindi l'astensione e' non manifestazione di volonta' e non voto contrario ma qualcuno furbescamente e arbitrariamente se ne e' appropriato. C'e' infine -continua Neri- un recente sondaggio a cura dell'Ue, l'Eurobarometer, che dice che il 66% degli italiani sono favorevoli (30% indecisi e 4% contrari) alla ricerca sulle embrionali e che l'Italia sta subito dopo l'Olanda e alla pari con la Spagna".
Insomma, a cosa attribuire questa situazione assurda e anche stupida? "Da ateo non impongo a nessuno le mie convinzioni, ma da studioso ho molti motivi scientifici per ritenere l'embrione una cosa e non un individuo: la politica questo nodo cruciale ancora una volta non l'ha affrontato ne' risolto", conclude Flamigni. E a sua volta Neri: "cosa fa uno Stato laico e democratico come e' l'Italia, difronte ad opinioni divergenti? Accetta supinamente la posizione etica della Chiesa Cattolica delegittimando ogni altra posizione che poggia, a differenza della prima, su studi ricerche evidenze scientifiche: la Chiesa difende bene i suoi interessi ed investimenti nella ricerca sulle staminali adulte mentre lo Stato non sostiene ma penalizza la ricerca pubblica che si fa in ben 8 centri pubblici con tanto di progetti europei, sulle staminali embrionali".

"Dispiace che in questa occasione sia venuto meno quel lavoro trasversale piu' che decennale che aveva fatto prevalere i valori non negoziabili sugli schieramenti e sui partiti". E' quanto dichiara il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, secondo cui "il voto di ieri al Senato ha il sapore del gia' visto. Trent'anni fa alcuni cattolici di sinistra, pur di far prevalere esigenze di partito e di schieramento, sostennero il fronte abortista con l'uso di parole false e melliflue che promettevano la difesa della vita nascente. Quel che poi e' accaduto e' sotto gli occhi di tutti".
Casini prosegue: "Allo stato attuale, di certo c'e' che in Europa nessuno discute sull'utilita' della ricerca sulle cellule staminali adulte e che nessuno pensa a consentire la generazione di embrioni a scopi sperimentali, cosa che e' del resto vietata dalla convenzione di Oviedo, ratificata anche dall'Italia".
Secondo il presidente del Mpv, la mozione proposta dal centrosinistra e approvata ieri al Senato e' dunque del tutto inutile perche' ribadisce qualcosa di gia' accettato. La vera necessita' sarebbe stata quella di intervenire, spiega Casini, sulla "sperimentazione distruttiva sugli embrioni congelati". Il presidente del Mpv si mostra cauto sul futuro: "Vedremo adesso che cosa succedera' nel Consiglio europeo dei ministri il prossimo 24 luglio e soprattutto vedremo quanti embrioni saranno distrutti in tutta Europa con i soldi comunitari e quindi anche nostri", e conclude:"Siamo ovviamente pronti a ricrederci in questo giudizio se il ministro Mussi, sull'onda dei segnali raccolti in parlamento e soprattutto nel paese reale, il 24 luglio riportera' l'Italia nella minoranza di blocco".

"Giudico invece intollerabile che parlamentari della Cdl che, sino a ieri, con enfasi, avevano invocato un dialogo tra cattolici dei due schieramenti, oggi si ergano a giudici dell'onesta' intellettuale e della coerenza etico-religiosa dei colleghi dell'Ulivo. Sino all'insolenza". Cosi' il deputato dell'Ulivo Franco Monaco commenta le critiche dell'opposizione alla mozione sulle staminali, approvata ieri dalla maggioranza.
"Una mancanza di rispetto che e' la prova provata della strumentalita' del loro appello di ieri al dialogo e di uno stile di relazioni esattamente opposto a quello cristiano". Per l'esponente Dl, "considero la mozione approvata ieri dal Senato sulle staminali una sintesi convincente tra sensibilita' diverse, suscettibile di coniugare difesa della vita e apertura alla ricerca".
Un risultato, aggiunge Monaco, "da ascrivere al merito di molti, ma, in particolare, di colleghi quali la senatrice Binetti con cui in passato ho avuto civili discussioni". "Oggi esprimo loro il mio apprezzamento e la mia solidarieta'. La politica sta anche nell'arte maturare insieme orientamenti condivisi muovendo dalle proprie convinzioni".

E' scientificamente sbagliato vietare la ricerca sulle cellule staminali embrionali, necessaria quanto e come quella sulle adulte: non esiste contrapposizione tra queste ricerche ma complementarieta' e queste ricerche sono parte significativa e fondamentale del bene comune, la salute di domani si garantisce con le scelte di oggi.
E' quanto sostiene il direttore del Laboratorio di Biologia sulle Cellule Staminali dell'Universita' di Milano Elena Cattaneo presente al Consiglio Generale dell'Associazione 'Luca Coscioni' convocato perche' "l'azione dell'associazione anche attraverso i parlamentari iscritti in entrambe le coalizioni deve contrapporsi al partito trasversale dei conservatori e proibizionisti". Ed un altro ricercatore, Piergiorgio Strata, direttore del 'Center for Repair-Rita Levi Montalcini' dell'Universita' di Torino, precisa: "da scienziato amo la chiarezza e la verita', cose inesistenti e lontane dal classico compromesso politico sul quale si basa la mozione dell'Unione: ci sono in Italia 31 mila embrioni congelati destinati a morte certa da cui poter estrarre cellule staminali embrionali per la ricerca come da una persona in coma profondo senza piu' coscienza si tolgono gli organi per trapianti. Ho la certezza assoluta, scientifica, che un embrione congelato non ha coscienza, non possiede quel sistema nervoso indispensabile per parlare, muoversi e relazionarsi con gli altri".
La Cattaneo da anni fa ricerca sulle staminali embrionali e "l'Italia non puo' sottovalutare le nuove opportunita' che si sono aperte sul piano scientifico in questo settore: pretendiamo che alle nostre ricerche innovative sia dato il giusto rilievo perche' la scienza e' una attivita' che deve essere svolta nella totale trasparenza e nel dialogo argomentato, senza pregiudizi".
Le cellule staminali embrionali, insomma, "rappresentano un campo di frontiera, nuovo e ricco di prospettive e quindi anche di speranze: esse contribuiranno all'avanzamento delle conoscenze sulle malattie permettendoci -prosegue la Cattaneo- di elevare il livello di lotta alle patologie con benefici per l'umanita' intera". Quindi, "fare ricerca sulle embrionali non esclude le adulte si deve aver l'onesta' di dire che le scoperte sulle prime favoriscono gli studi sulle altre e che non vi e' alcuna certezza che la ricerca sulle sole adulte possa garantire la cura di tutte le malattie umane. Per questo e' scientificamente sbagliato impedire questa sinergia".
La mozione dell'Unione, insomma, lascia amareggiati e anche delusi i ricercatori. "Si', la mozione mi ha lasciato perplesso e deluso", conclude Strata.

Con la mozione approvata ieri dal Senato "abbiamo esorcizzato e sventato la possibilita' di un blocco totale dei finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali embrionali e di un arretramento rispetto agli anni scorsi". Lo ha affermato il segretario dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, secondo il quale la mozione di ieri al Senato "ha ottenuto il massimo che si poteva ottenere e non si poteva fare di meglio".
"Ora -ha detto Cappato aprendo il consiglio generale dell'associazione Coscioni- il ministro della Ricerca Mussi potra' negoziare una posizione il piu' simile possibile a quella del Parlamento europeo, aperta al finanziamento della ricerca anche sugli embrioni sovrannumerari altrimenti destinati alla spazzatura". Quanto alla possibile definizione da parte europea di una data ultima per l'utilizzo degli embrioni a fine di ricerca, Cappato si e' augurato "che non vengano inserite 'date', necessariamente arbitrarie e anti-scientifiche, per l'utilizzazione degli embrioni".
Giudizio positivo, dunque, per la mozione approvata ieri poiche', ha rilevato ancora Cappato, "la soluzione finale lascia aperte di fatto tutte le possibilita'". Da Cappato, quindi, un invito al ministro Mussi a continuare la sua opera, "poiche' la ricerca sulle staminali embrionali e' anche dei nostri ricercatori italiani, ed e' ora che le nostre istituzioni finanzino queste ricerche sulle linee di cellule importate, e se non lo faranno ci sono tutti i margini per ricorrere al Tar e alla magistratura in quanto queste ricerche non sono vietate e non c'e' pertanto ragione che vengano discriminate". Cappato ha quindi ribadito il sostegno ai laboratori di ricerca italiani che gia' fanno ricerca sulle staminali embrionali: "Aiuteremo eventuali ricorsi contro le amministrazioni pubbliche che escludano illegalmente i progetti di ricerca solo perche' utilizzano le cellule staminali embrionali".
E Cappato lancia una proposta: "Chiediamo formalmente all'Unione di utilizzare l'indirizzario di 4 milioni di registrati delle primarie per effettuare un referendum sulle questioni di bioetica". Secondo il segretario Cappato il punto di partenza per il referendum deve essere la legge 40. "Se anche i vertici del centrodestra si confrontassero come ha fatto Gianfranco Fini, con l'opinione delle loro basi su questi temi, si aprirebbe la possibilità di un confronto nuovo".

"Sulle staminali ho votato convintamente la mozione di Buttiglione, ma ho trovato il discorso di Mussi molto aperto e molto problematico: mi dissocio dalla cagnara supercattolica rivolta piu' a piacere alle gerarchie che a scuotere le coscienze. Su questi temi sarebbe conveniente per tutti fare meno crociate e avere un atteggiamento piu' composto e riflessivo". Lo dichiara il segretario nazionale della Democrazia cristiana Gianfranco Rotondi.

"È con profondo rammarico che abbiamo assistito al voto di ieri al Senato sulla ricerca distruttiva su embrioni umani. Anni e anni di lavoro e di pressioni della societa' civile avevano portato ad una trasversalita' sostanziale di una larga fetta della politica e del Parlamento sui temi non negoziabili come il diritto alla vita e la famiglia". È quanto si legge in un comunicato del Forum delle associazioni familiari. "Ora su quella trasversalita' sembra tornare a prevalere la logica degli schieramenti che ha portato ad una mozione che e' stringente su aspetti come la creazione ad hoc di embrioni per la ricerca che nessuno in Italia ed in Europa sostiene piu' e che invece tace sul ruolo che il nostro Paese avrebbe potuto avere nell'evitare l'inutile e scandaloso uso di esseri umani a fini di sperimentazione. La speranza e' che i tanti parlamentari, che pure sono stati tra i protagonisti di quella trasversalita' sulle cose che contano e che militano nelle file della maggioranza, ora vogliano far sentire forte la pressione sul ministro Mussi, affinche', nella riunione del Consiglio dei ministri europei del 24 luglio prossimo, riporti l'Italia nella minoranza di blocco e fermi cosi' la sperimentazione sugli embrioni. Dando peraltro seguito alla volonta' degli italiani che aveva portato all'inequivocabile risultato del referendum dello scorso anno in cui un solo elettore su cinque si era pronunciato contro la legge 40".

Il ministro per le Politiche Comunitarie, Emma Bonino, non ha dubbi nel descrivere la mozione dell'Unione sulle cellule staminali, discussa ieri in Senato, come "un primo passo di apertura verso la libertà della ricerca e verso una discussione distesa e sensata sulla scienza e sulla ricerca scientifica, nonchè sulla laicità dello Stato".
Per Emma Bonino, intervenuta questo pomeriggio all'assemblea dell'Associazione Luca Coscioni, la mozione rappresenta "un compromesso ma un compromesso gradito. L' Italia ha riportato una prima vittoria sul fronte della ricerca e della libertà: la mozione concilia infatti faticosamente e con ambiguità il sostegno finanziario alle ricerche che non implicano la distruzione di embrioni con l'incentivazione della ricerca avanzata tesa a verificare la possibilità di ricerca sugli embrioni sovrannumerari".
"La posizione del ministro Mussi - continua Bonino - non è stata smentita e in cambio il Governo sosterrà in sede Ue i finanziamenti alle ricerche sulle staminali adulte che, appunto, non implicano al distruzione di embrioni. Chi, d'altra parte si opporrebbe ad una ricerca altrettanto promettente di quella sulle staminali embrionali e allo stesso tempo eticamente non controversa?".
Dal punto di vista scientifico, ha quindi concluso il ministro, è poi "discutibile, per non dire insensata, la decisione di indirizzare forzatamente tutta la ricerca sulle staminali adulte: non esiste un'unica risposta ai problemi scientifici e la ricerca sulle staminali è all'inizio e non è possibile stabilire a priori cosa condurrà a risultati vincenti e cosa no".

"Un compromesso dell'attuale governo passato per un soffio, ma che non limita il possibile finanziamento ad altri tipi di ricerca". Angelo Sanza (FI) critica il voto di palazzo Madama sulla ricerca sulle cellule staminali.
"L'America, patria della ricerca pura ed applicata ci da' lezioni di etica, ma i cattolici dell'Unione rivendicano un primato morale. E' pur vero che la risoluzione italiana si impegna a valorizzare la ricerca sulle 'staminali adulte, comprese le cordonali', ma la risoluzione della Cdl, che non e' passata per pochi voti, avrebbe impegnato il governo, in maniera chiara e non aggirabile, 'contro ogni tipo di ricerca che distrugga embrioni umani'. Non e' possibile che il confronto su temi fondamentali come la vita e la persona, possa risolversi sul filo di una manciata di voti".

"Una dolorosa sconfitta per tutti coloro che credono che la vita umana sia intangibile sempre, senza ambiguita' e senza alchimie politiche". Cosi' Luisa Santolini, parlamentare dell'Udc, tra i fondatori del Comitato Scienza e Vita, commenta la mozione approvata ieri dal Senato sulla ricerca sulle cellule staminali.
E al senatore ulivista Luigi Zanda, che oggi si era definito "addolorato" dopo le critiche rivolte alla mozione e alla maggioranza dal quotidiano cattolico Avvenire, risponde: "Se e' davvero addolorato, era possibile evitarlo votando in modo diverso". "Ora - continua - si spiana la strada alla sperimentazione sugli embrioni umani anche perche' non ci sono criteri per stabilire quando gli embrioni sono morti e quindi impiantabili. La 'data di scadenza', come per i surgelati, sara' del tutto arbitraria".

"Un voto importante che dimostra come anche sui temi eticamente sensibili e' possibile costruire, nel centrosinistra, una sintesi culturale e programmatica capace di dare risposte adeguate e condivise agli interrogativi che ogni coscienza, credente e non credente, si pone sul rapporto tra scienza e vita e sul destino dell'uomo". Cosi' Piero Fassino esprime la soddisfazione dei DS per il voto del Senato sulla mozione a favore della ricerca sulle cellule staminali.

DURO EDITORIALE DI 'AVVENIRE'

"Il risultato su cui ci si e' arrestati ci appare chiaramente insoddisfacente. E moralmente non accettabile". Cosi' il quotidiano 'Avvenire' commenta in un editoriale l'esito del voto al Senato riguardante la ricerca sulle staminali, in cui e' passata la risoluzione dell'Unione che impegna il governo a sostenere in Europa la ricerca "sulle cellule adulte, comprese le cordonali". Per il giornale dei vescovi, la risoluzione "si e' fermata sulle soglie del coraggio: quel coraggio che avrebbe richiesto un si' netto, senza subordinate ambigue e inaccettabili, cioe' senza l'autorizzazione di ricerche sugli embrioni congelati".
Tra le "ambiguita'" segnalate dal quotidiano della Cei, c'e' "quella contenuta nel secondo comma della risoluzione del centrosinistra: incoraggia l'Europa a fare quello che e' vietato in Italia dalla legge 40, ovvero a utilizzare per la ricerca gli embrioni crioconservati, in cui tanti di noi vedono pulsare la vita e che invece verrebbero distrutti per estrarre le cellule staminali".

"Mi ha molto addolorato l'editoriale di 'Avvenire': l'unica spiegazione che mi do e' che, essendo stata votata la mozione a tarda ora, forse c'e' stata una lettura frettolosa del testo". Cosi' Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori dell'Ulivo, commenta le critiche del quotidiano della Cei alla mozione dell'Unione sulle staminali approvata ieri in Senato.
"La mozione prevede in modo esplicito e chiaro il rispetto assoluto per l'embrione umano, ed e' stata votata da tutta la maggioranza: insomma rappresenta un fatto che non ha uguali in nessuna democrazia Europea".
"Noi abbiamo lavorato con buona fede e lealta' verso il valore della vita e con attenzione verso la ricerca scientifica. In particolare il valore della vita e' espresso in modo univoco. Per questo attribuisco piu' importanza al contenuto della mozione che alla convergenza politica, che pure e' un fatto significativo".

L'editoriale di "Avvenire" contro la mozione sulle staminali approvata in Senato, non tiene conto del testo letterale della mozione stessa. Cosi' Anna Finocchiaro, capogruppo dell'Ulivo a Palazzo Madama commenta le critiche mosse oggi dal quotidiano della Cei al docmento del centrosinistra.
"La mozione e' assolutamente rispettosa della legge 40. Impegna il governo al rispetto del divieto di distruzione degli embrioni a fini di ricerca, privilegia la ricerca sulle staminali adulte e cordonali, apre alla possibilita' di verifica di ricerca sugli embrioni congelati non impiantabili e quindi destinati alla distruzione, e sollecita il governo a promuovere la conoscenza tra i cittadini e quindi un esercizio libero e democratico da parte loro nel potere di scelta rispetto alle innovazioni della ricerca".
"Considero tutto cio' un grande risultato e mi spiace che del contenuto letterale della mozione e dello spirito con cui e' stata accolta dal ministro Mussi venga data una rappresentazione affatto aderente alla realta'. Eppure il testo della mozione e lo stenografico del dibattito e' a disposizione di tutti".

L'editoriale di Avvenire "crea confusione" perche' tiene conto che e' possibile la ricerca sugli embrioni, prelevandone una cellula, senza danneggiarli o distruggerli. E' quanto sottolinea Ignazio Marino, cattolico eletto con i Ds, presidente della commissione Sanita' del Senato, che aggiunge una battuta: "forse il direttore di Avvenire, Boffo, non ha un PhD in embriologia".
Marino, chirurgo esperto in trapianti, e' il suggeritore del passaggio della mozione dell'Unione, criticato da 'Avvenire' e dall'Agenzia della Cei Sir, nel quale si parla di "verifica la possibilita' di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili".
"Il ragionamento che faccio da alcuni anni e che ho svolto anche in aula, parte dagli aspetti biologici e non parte da un punto di vista laico o religioso. Non esiste alcuna struttura cellulare conservata che duri in eterno: il limite temporale fa parte della nostra natura, e appartiene anche agli embrioni crioconservati".
"La morte non e' un processo istantaneo, come un interrutore, e nel 1978 si e' arrivati, attraverso un gruppo di uomini di scienza, di legge e di fede, a stabilire il concetto di morte cerebrale. Prima non si poteva fare l' espianto organi perche' si aspettava la cessazione del battito cardiaco, poi la scienza e' arrivata a questa conclusione: con encefalogramma piatto non c'e' piu' vita anche se il cuore continua a battere. Senza pretendere di avere la verita, e fermo restando il principio di precauzione, e' fondamentale, per fare un passo in avanti, valutare l'impiantabilita' degli embrioni".
Quindi, sottolinea ancora il presidente della commissione Sanita', "si puo' prelevare una cellula dagli embrioni crioconservati e studiare questa cellula, che puo' darci delle informazioni. Magari, ed e' una ipotesi di lavoro, la scienza puo' farci identificare il momento in cui gli embrioni non sono piu' impiantabili. Se avverra' cio' si aprirebbe nuova situazione, perche' si potrebbe arrivare a dire che forse si possono donare le cellule per altri scopi, un po' come si fa per la donazione degli organi da cadavere a cuore battente".
"L'editoriale di Avvenire mi sembra che crei un elemento di confusione, anche perche' il principio di precauzione non e' un patrimonio di gruppi religiosi rispetto a intellettuali laici. Credo che il principio di precauzione appartiene a tutti gli esseri pensanti: quando si parla di embrione ci si muove con prudenza. Ma questo principio non significa che pur non distruggendo l'embrione ed anzi non danneggiandolo, non si possono studiare le cellule prelevate da essi; ed e' una metodica che non ho inventato io o la mozione, ma si fa da anni".
"Capisco che si tratta di argomenti tecnici sono tematiche da comitato scientifico e non da redazione. Con tutto rispetto per il direttore Boffo, forse non ha un PhD in embriologia".
"E' giusto che ognuno coltivi proprie idee - aggiunge il presidente della commissione Sanita' - si puo' pretendere che non si faccia nessun esame sulle cellule anche se non altera o distrugge l'embrione; ma questo e' un'altro argomento, e non c'entra con la sacralita' della vita, che l'interrogativo che io mi pongo".

Ma quale autorizzazione sugli embrioni congelati? Luigi Bobba, senatore dielle, non ci sta: "Se si vuole stravolgere il senso del testo della mozione, liberi di farlo".
All'associazione Scienza&Vita, che accusa i cattolici del centrosinistra di aver fatto, con la mozione approvata ieri, "un passo indietro", Bobba -cattolico ed ex presidente delle Acli- consiglia: "Bisogna leggere bene: si parla di verificare la possibilita' di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili". Dunque, argomenta, "non si dice che bisogna farlo ne' che bisogna indirizzare finanziamenti a quel tipo di pratiche". Ma cosa vuol dire allora quel passaggio?: "Se, come e' avvenuto con la morte cerebrale per l'espianto degli organi, un consesso di scienziati riuscisse ad indicare un analogo momento nella vita dell'embrione, allora si aprirebbe un problema su cui decidere. Prima di allora non se ne fa nulla". E conclude: "La nostra posizione non e' cambiata".

"La mozione e' un buon compromesso: l'Italia non entra nella minoranza di blocco, esprime una opzione preferenziale, ma non la trasforma in veto per gli altri Paesi". Cosi' Giorgio Tonini, senatore dei Ds, cattolico, commenta la mozione dell'Unione approvata ieri dal Senato sulla ricerca sulle staminali.
"Quanto alle critiche del quotidiano Avvenire non e' vero, come ha detto la Finocchiaro, che hanno frainteso. Avrebbero voluto un passo indietro totale di Mussi. Invece e' importante muoversi al meglio nell'ambito della competizione mondiale che c'e' su questo settore di ricerca. Ci sono tre grandi modelli nel rapporto fra scienza ed etica: uno americano, che pone regole differenti per risorse pubbliche e risorse private, uno europeo, che ha la sogli etica piu' alta e, all'altro opposto, quello asiatico".
"Noi non possiamo permetterci di far vincere altri modelli. Ma dobbiamo trovare il punto di equilibrio fra la soglia etica che vogliamo mantenere e la necessita' di non perdere competitivita'".

Redazione MolecularLab.it (21/07/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: staminali, embrioni
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