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Essenziali alcuni retrovirus endogeni per la riproduzione dei mammiferi

Pecora Dolly


La dimostrazione è stata ottenuta studiando un gruppo di pecore

Un gruppo di ricercatori della Texas A&M University e dell’Università di Glasgow, in Scozia, ha scoperto che per la gravidanza della pecora è necessario l’intervento di retrovirus naturalmente ospiti dell’animale.
In particolare, una classe di retrovirus endogeni, noti come retrovirus endogeni correlati allo Jaagsiekte sheep retrovirus (enJSRV), hanno un ruolo critico durante le prime fasi di gestazione, quando la placenta inizia a svilupparsi. La scoperta è stata pubblicata sull’ultimo numero dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
I retrovirus hanno la capacità unica di inserire in modo permanente il loro patrimonio genetico nel DNA delle cellule ospiti. Nel corso dell’evoluzione dei mammiferi alcuni retrovirus hanno infettato la linea geminale dell’ospite, così da essere ereditati dalla progenie. Questi retrovirus, noti come retrovirus endogeni, sono presenti nel genoma di tutti i mammiferi, umani inclusi.
Secondo alcuni ricercatori, questi retrivirus endogeni costituirebbero buona parte del cosiddetto DNA “spazzatura”.
“In effetti – ha osservato Thomas Spencer, uno dei coordinatori della ricerca – i retrovirus endogeni sono normalmente innocui e spesso presentano mutazioni che impediscono loro di sviluppare infezioni.” Anzi, alcuni di essi forniscono una protezione da alcune infezione e altri sono coinvolti nel meccanismi di riproduzione. Per esempio, il corrispondente retrovirus esogeno (Jaagsiekte sheep retrovirus) provoca il cancro del polmone nella pecora (fu proprio questo virus a provocare la morte di Dolly, la prima pecora clonata).
Per dimostrare il coinvolgimento del retrovirus enJSRV nella gestazione ovina, i ricercatori ne hanno bloccato l’espressione con opportuni nucleotidi antisenso: ciò ha determinato una riduzione nello sviluppo della placenta e il mancato sviluppo di alcuni tipi cellulari. In tal modo l’embrione non riusciva a impiantarsi nell’utero e la gravidanza non riusciva ad andare a buon termine.
"L'enJSRV deriva da un’antica infezione in piccoli ruminanti nel corso della loro evoluzione, ma si trattò di un’infezione benefica per l’ospite, che venne così selezionata nel corso dell’evoluzione; ossia gli esemplari con enJSRV erano avvantaggiati rispetto a quelli senza, tanto che enJSRV è diventata parte integrante del genoma della pecora, che addirittura non può più farne a meno” ha osservato Massimo Palmarini, anch’egli coordinatore dello studio.
"Le nostre ricerche – ha concluso Spencer – suggeriscono che i retrovirus endogeni abbiano influito sull’evoluzione della placenta nei mammiferi e che siano così divenuti indispensabili per la gravidanza.”

Approfondimenti: enJSRV

Fonte: Le Scienze (14/09/2006)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: retrovirus
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