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La chemioterapia indebolisce la memoria


Gli effetti possono perdurare anche per dieci anni

Uno studio condotto presso l’Università della California a Los Angeles (UCLA) e pubblicati sull’ultimo numero della rivista “ Breast Cancer Research and Treatment” mostra che la chemioterapia può indurre modificazioni nel metabolismo cerebrale e nel flusso ematico, e che di questi effetti il paziente può risentire anche a dieci anni di distanza. Questi risultati possono aiutare a spiegare i disturbi lamentati da molti pazienti sottoposti a chemioterapia.
“Queste persone spesso faticano a mettere a fuoco o ricordare cose o compiti complessi in un modo che non gli accadeva prima della chemioterapia” spiega Daniel Silverman, che ha diretto la ricerca.
Silverman e colleghi hanno usato la tomografia a emissione di positroni (PET) per scandire il cervello di pazienti che erano state sottoposte a intervento chirurgico per la rimozione di un cancro al seno da cinque a dieci anni prima.
Una parte di esse era stata successivamente sottoposta a chemioterapia per ridurre il rischio di recidive.
Confrontando le immagini PET ottenute da questo gruppo, da un gruppo di pazienti non sottoposte a chemioterapia e da un ulteriore gruppo di controllo di soggetti sani, si è riscontrato come nelle pazienti trattate si potesse riscontrare una diminuzione del metabolismo cerebrale a livello della corteccia frontale. A questa riduzione del metabolismo corrispondeva un peggioramento nei test sulle capacità mnemoniche.
"Quanto più a lungo i pazienti riescono a sopravvivere, tanto più i medici sono in grado di rilevare gli effetti collaterali a lunga scadenza della chemioterapia. La nostra scoperta – ha aggiunto Silverman – suggerisce che sarebbe opportuno monitorare gli effetti della chemioterapia sul metabolismo cerebrale dei pazienti, affiancandola alle tomografie total body già contemplate nei protocolli per valutare la risposta dei pazienti alla terapia”. Tale procedura sarebbe utile, conclude Silverman anche per cercare di comprendere i meccanismi, tuttora ignoti, che sono alla base di questo fenomeno.

Fonte: Le Scienze (19/10/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: chemioterapia
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