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Anoressia: ricercatori italiani spiegano come il cervello 'deforma' immagine corpo

Anoressia


Scoperte le due aree cerebrali adibite a riconoscere integrità e individualità del corpo e ad elaborarne le azioni

I ricercatori italiani hanno chiarito il meccanismo cerebrale per cui ci si vede grassi anche quando si è in piena forma. Ovvero uno dei problemi alla base dell'anoressia nervosa.
Un gruppo di ricercatori della Fondazione Santa Lucia e del dipartimento di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, hanno scoperto che sono la Extrastriate Body Area (Eba) e la corteccia premotoria ventrale (cPMv) le due zone del cervello incaricate, rispettivamente, di riconoscere l'integrità e l'individualità del corpo e di elaborarne le azioni. Se si osserva qualcuno che si muove, dunque, il nostro cervello mette in moto due tipi di codifica: se uno dei due o entrambi non vanno a buon fine si altera la rappresentazione mentale del corpo e l'immagine che il cervello ci suggerisce non corrisponde a quella reale, soprattutto quando si tratta della nostra. Questa la spiegazione degli esperti su Natural Science.
Quando si osserva un corpo entrano pertanto in gioco due sistemi neurali specializzati e separati: il primo si occupa di individuare chi compie l'azione, il secondo in che modo questa azione è eseguita.
Per evidenziare la separazione fra le due aree del cervello e le due funzioni è stata utilizzata la tecnica non invasiva della stimolazione magnetica transcranica (Tms) ripetitiva, capace di indurre, transitoriamente, una lesione virtuale. Alcune lesioni cerebrali possono indurre la percezione che una determinata parte del nostro corpo appartenga ad altri individui, oppure, rendere incapaci di riconoscere volti noti o comprendere e programmare azioni; analogalmente nell'anoressia nervosa, la persona ha un'alterata percezione del proprio corpo e si vede in sovrappeso anche se è denutrita e drammaticamente magra.
Sono condizioni patologiche che interessano sia l'ambito neurologico sia quello psichiatrico: anche se molto differenti tra loro, è stato ipotizzato - sottolineano i ricercatori - che esse abbiano in comune tra loro un'alterazione, funzionale o strutturale, di regioni cerebrali dedicate alla cosiddetta immagine corporea. Era già noto che a elaborare molte delle informazioni trasmesse dal corpo fossero circuiti cerebrali parzialmente diversi ma solamente adesso è stato dimostrato che il cervello opera una dissociazione anche tra l'identità di un corpo e l'azione compiuta da esso.
"Una conoscenza migliore delle strutture corticali implicate nella codifica dei diversi aspetti del corpo - sottolinea Salvatore Maria Aglioti - può contribuire, almeno in teoria, alla messa a punto di piani riabilitativi più efficaci contro le patologie che provocano un'alterata rappresentazione del proprio corpo in ambito neurologico e psichiatrico."

Redazione MolecularLab.it (29/12/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: anoressia
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