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In Italia differenze da regione a regione sull'accesso ai nuovi farmaci anti-cancro

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Problemi nell'accesso ai nuovi farmaci oncologici in alcune regioni e troppa attesa per la disponibilità dei nuovi farmaci

Secondo i dati di un megastudio condotto dal Karolinska Institute in collaborazione con la School of Economics di Stoccolma (Svezia) su 25 Stati del mondo per un totale di 984 milioni di abitanti, in varie regioni d'Italia esistono ancora troppe differenze nell'accesso ai nuovi farmaci anti-cancro. Inoltre è stato calcolato che in Italia passano mediamente 431 giorni dalla commercializzazione alla reale disponibilità dei nuovi medicinali sul mercato, un tempo che è risultato inferiore solo alla Slovacchia (498 giorni) e Belgio (447). Nel nostro Paese la mortalità per tumore cambia da regione a regione, proprio a causa della possibilità di accedere o meno alle terapie più innovative.
Francesco Mennini, del Ceis, ha sottolineato: 'nel nostro Paese registriamo notevoli differenze tra aree geografiche, che possono portare anche a 'stacchi' nelle stime della mortalità di ben 12 anni per tumore della mammella.
L'andamento migliore o peggiore non dipende solo dall'accesso ai nuovi farmaci: anche la diagnosi precoce, l'utilizzo di apparecchiature sofisticate per la radioterapia e la prevenzione hanno un peso rilevante. In ogni caso, i dati dimostrano come i farmaci abbiano un ruolo importante'. Primo fra tutti c'è il problema dei costi che stanno diventando sempre più alti e sempre più difficili da sostenere per il Servizio sanitario nazionale. 'E' vero che l'Osmed 2006 parla di una spesa farmaceutica nell'ordine del 32% per i farmaci oncologici – precisa Mennini – ma in questi dati sono inseriti anche i medicinali antirigetto e quelli per l'artrite reumatoide, che quindi non servono per curare i tumori. La spesa reale oncologica risulta influire per il 18,2%. Se poi si considera solo la spesa per i nuovi prodotti, i cosiddetti farmaci 'intelligenti' a bersaglio mirato, la quota scende al 7-8%".
Mennini spiega: 'Sarebbe auspicabile uscire dalla logica di differenti sistemi di rimborso adottati da ogni singola Regione a causa del vincolo di bilancio. Questo per andare verso forme, come quella francese, dove per i farmaci oncologici ad alto costo e per i prodotti innovativi viene fissato dal Governo un rimborso del 100% e non, come da noi, diverso da Regione a Regione". Ma Bengt Jonsson, l'autore principale dello studio, della Stockholm School of Economics, precisa che "quello delle situazioni 'a macchia di leopardo' all'interno di uno stesso Paese è un problema comune a molti Stati del mondo, soprattutto europei".
Lo studio è stato presentato a Roma in un incontro organizzato dal Centro interdipartimentale di studi internazionali sull'economia e lo sviluppo (Ceis-Sanità) dell'Università Tor Vergata.

Redazione MolecularLab.it (24/09/2007)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: farmaci
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