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Partita la campagna a favore della clonazione terapeutica


ONU/ Noi sottoscritti, [cittadini di tutto il mondo, personalita della scienza, della cultura e della politica

ONU 'Noi sottoscritti, [cittadini di tutto il mondo, personalita' della scienza, della cultura e della politica] ci uniamo per dare corpo e voce a una speranza di vita e di salute che oggi passa per la liberta' della ricerca scientifica e che rifiuta vecchi e nuovi proibizionismi anti-scientifici e ideologici'.

Inizia cosi' il manifesto promosso dal Partito Radicale Trasnazionale e dall'associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica, e che puo' gia' contare sulle firme di 50 premi Nobel, tra cui Paul Berg, Baruj Benacerraf, Günter Blobel, Stanley Cohen, Cristian de Duve, Jerome Friedman, Robert Furchgott, Paul Greengard, Antony Hewish, Aaron Klug, Harold Kroto, Jean-Marie Lehn, Mario Molina, Ilya Prigogine, John Walker y José Saramago.
Tra le prime firme quelle di tre ricercatori che lo scorso 14 aprile lo hanno illustrato a Ginevra nel corso di un briefing alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite: lo spagnolo Bernat Soria, direttore dell'Istituto di Bioingegneria dell'Universita' Miguel Hernández University di Elx e del primo programma di ricerca spagnolo sulle cellule staminali; lo svizzero Alois Gratwohl, ricercatore nel reparto di medicina internale dell'Ospedale di Basilea, specializzato in trapianto di cellule staminali adulte e lo statunitense di origine argentina José Bernardo Cibelli, ricercatore alla Michigan State University.
A metterli insieme: l'europarlamentare radicale Marco Cappato e Luca Cosconi. A seguire il briefing, oltre alla stampa, una ventina di Governi avevano inviato i loro delegati; il materiale verra' trascritto, tradotto e recapitato a tutti gli ambasciatori delle Nazioni Unite che alla prossima sessione generale di autunno si trovera' nuovamente di fronte alla richiesta di alcuni Paesi -capeggiati dal Costa Rica, e sostenuti dagli Usa e dalla Santa Sede- di adottare un bando mondiale della clonazione riproduttiva, che includa anche quella terapeutica.
Contro questa iniziativa e' partita 'la campagna mondiale promossa da un gruppo di europarlamentari del Partito Radicale', spiegava Bernart Soria a Ginevra 'ma l'iniziativa si sta costruendo dal basso -societa' civile, scienziati, associazioni di pazienti- e cerca di coordinare alcuni gruppi di pressione che stanno gia' operando nei loro Paesi. Un esempio e' quello della Juvenile Diabetes Foundation, New York, che da anni appoggia intellettualmente e finanziariamente le ricerche con embrioni umani'. L'idea e' quindi che questi gruppi promuovano e organizzino dei movimenti a favore della ricerca con gli embrioni e facciano pressioni sui loro Governi. Bernat Soria aveva preannunciato un intervento tecnico, pur ammettendo che la questione politica e' quella decisiva per autorizzare e far partire le ricerche.
E cosi' 'tecnicamente' ha illustrato le sue ricerche sulla cura per il diabete. Una malattia che oggi vede 220 milioni di malati, ma che nel 2025 potranno arrivare ad essere 300 milioni.
E mentre le sue ricerche vanno avanti -ricerche per cui non e' possibile stabilire una data finale- chiarisce che non iniziarle equivarrebbe a sabotarle. Per dare il senso delle dimensioni, basti pensare che la Spagna, leader mondiale nella donazione di organi, riesce ogni anno al massimo a realizzare 250 trapianti.

Il ricercatore Alois Gratwohl ha lanciato una proposta suggerita dalla necessita' di distinguere la clonazione terapeutica da quella riproduttiva. Come sulla ricerca atomica esiste oggi un'agenzia internazionale che ha acceso a tutti i laboratori per verificare come questi non vengano utilizzati per la creazione di armi di distruzione di massa, cosi' si potrebbe pensare qualcosa di simile per la clonazione terapeutica. A fronte delle paure che in qualche laboratorio le tecniche della clonazione possano essere utilizzate per la fabbricazione in serie di bambini, un monitoraggio internazionale sarebbe una concreta proposta di governo della situazione.

'Non possiamo accettare, noi malati, che viviamo mesi come anni -ha spiegato nel suo intervento Luca Coscioni-, di essere solo comparse in un teatro ad una sola voce, che vuole la scena animata, solo da una sorta di cecita', e da una solitudine interiore che contrasta, profondamente, con la nostra visione della vita, della possibile vita che sta per esserci sottratta. I tempi della scienza non coincidono con quelli delle nostre esistenze, delle nostre malattie, delle nostre umane debolezze. Rivolgo un appello, ai cittadini italiani, ai cittadini europei e non solo, di non subordinare i tempi della scienza a quelli dei principi religiosi; di non mortificare, di non crocifiggere corpi ed anime, di milioni di persone, in nome di una vita generica, lasciando calpestare le vite concrete'.

Il professor José Cibelli, il cui nome ha recentemente fatto il giro del mondo per la ricerca sudcoreana -la prima volta della clonazione terapeutica con la creazione di una linea di cellule staminali embrionali umane ottenute per trasferimento nucleare- ha utilizzato l'occasione per ricordare non solo quei risultati, ma per sottolineare l'importanza della ricerca e le difficolta' che arrivano dalla politica.

Il giorno seguente, il 15 aprile, il prof. Cibelli era nuovamente ospite dei radicali e dell'associazione Coscioni, che a Roma avevano organizzato una conferenza stampa, in cui il ricercatore ha spiegato cosa sono le cellule staminali, come agiscono, come si trasformano e come potrebbero essere utilizzate per le terapie contro malattie degenerative.
Con la semplicita' e con l'entusiasmo di un giovane ricercatore, Cibelli ha riassunto alcuni studi, ha illustrato i risultati sui topi, sui maiali e ha lasciato intravedere come i vantaggi della clonazione terapeutica potrebbero beneficiare gli uomini. 'Difficile contestare questa tecnica', ha detto quasi incredulo, 'eppure c'e' chi lo fa'. Non a caso, infatti, ha parlato delle difficolta' dei ricercatori statunitensi frapposte dalla casa Bianca, ricordando quel 9 agosto 2001 quando George W. Bush si e' presentato per fissare un limite ai finanziamenti federali: le cellule staminali create dopo quella data non avrebbero piu' potuto contare su quelle risorse economiche. Nel 2004 cosi', mentre il NIH dispone di 27 miliardi di dollari, alla ricerca con le staminali embrionali spettano solo 15 milioni.
Per Cibelli i punti fondamentali sono: mettere al bando la clonazione riproduttiva, per motivi di sicurezza; fare ricerca con le staminali che con la clonazione possono curare malattie degenerative; fare la clonazione terapeutica per risolvere i problemi di rigetto tipici dei trapianti; avere un quadro legislativo che ammetta questa ricerca e che cosi' permetta di avere le risorse e i finanziamenti necessari adeguati.

Dopo Cibelli, e rivolgendosi in gran parte proprio a lui, e' intervenuto Marco Pannella. Lo stile era l'esatto contrario: dalle slide che scorrevano al computer, a quelle parole ricercate che ogni volta che le ri-senti nascondono altri significati, eppure erano a fianco 'forse anche un po' per affetto'. Un affetto e un amore per la ricerca scientifica e per la ragione che e' l'esatto contrario di quella cultura che produce le leggi italiane, in cui 'il sonno della ragione e della memoria produce mostri', ha spiegato dopo.
Pannella ha esordito ricordando e descrivendo le difficolta' della situazione italiana, 'se la corrente e' gelida, bisogna attraversarla per approdare dall'altra parte'.
L'Italia e' 'un Paese che non ha saputo difendere il suo lavoro se non con l'immigrazione. E come i nonni andavano in Argentina', ha ammiccato il leader radicale ricordando le origini italiane della famiglia di Cibelli, oggi 'i giovani ricercatori devono andare all'estero'.
La sala Capranichetta, in cui si svolgeva la conferenza stampa da' su piazza Montecitorio, su quel via vai di parlamentari, assistenti, giornalisti, manifestazioni le piu' disparate, ma Pannella misura i passi da altri eventi e da altri personaggi. 'A pochi passi da qua si processava Galileo Galilei, a pochi passi di qui si bruciava Giordano Bruno, a non piu' di mille passi la controriforma dei medici processava chi faceva le autopsie'.
Si rivolge a Cibelli e alle sue origini italiane: 'lo dica e lo ripeta, se lei proseguisse qua le sue ricerche, sarebbe arrestato, sarebbe un criminale e sarebbe condannato come un criminale, in un tribunale non troppo lontano da quelli che hanno condannato Galileo e Giordano Bruno'.

A questo indirizzo Internet puo' essere letto e sottoscritto il manifesto 'Contro la messa al bando da parte dell'Onu della ricerca sulle cellule staminali embrionali': http://www.radicalparty.org/stemcells/form.php?lang=it

Fonte: Aduc (25/04/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: clonazione, onu , referendum
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