Il video qui sopra mostra brevemente la classica replicazione del virus HIV, un po’ semplificata e schematizzata ma comunque riassume abbastanza bene quello che è scritto su tutti i libri riguardo questo virus: il virus entra nella cellula tramite interazione tra la sua glicoproteina gp120 e il CD4 dei linfociti, avviene la fusione delle membrane tramite la gp41, il capside entra nel citoplasma, comincia il processo di trascrizione inversa che sintetizza il DNA, questo va a integrarsi nel nucleo cellulare e il virus replica. Fino ad oggi si è parlato sempre di recettore (il CD4) e al massimo di co-recettori (CXCR4 e CCR5) per l’ingresso del virus nella cellula, è notizia recente però che il virus può entrare nei linfociti anche attraverso una seconda porta: quella offerta dalla integrina alpha-4 beta-7. Uno studio pubblicato su Nature Immunology mette alla luce questa interazione.
Durante l’infezione il virus invade rapidamente il tessuto linfoide associato all’intestino (gut-associated lymphoid tissue o GALT), che di conseguenza subisce un impoverimento dei linfociti T CD4+, guidando quindi la malattia verso la fase conclamata, meglio nota come AIDS.
L’integrina alpha-4 beta-7 è una molecola molto importante per le interazioni tra i linfociti T e le cellule mostranti l’antigene (antigen presenting cell o APC) soprattutto in quel tratto. Il linfocita T che interagisce con una APC, riconoscendo un peptide non-self, aderisce alla cellula in maniera più stabile, appunto tramite il legame tra questa integrina e il suo ligando presente sulla membrana dell’altra cellula, questo porta alla produzione di un’altra integrina, chiamata LFA-1 (Leukocite Function-associated Antigen 1 o anche CD11aCD18), che lega molecole della famiglia ICAM. LFA-1 è essenziale per la maggior parte delle funzioni linfocitarie mediate dall’adesione, come ad esempio la stimolazione dei T-helper, l’uccisione delle cellule da parte dei linfociti T citotossici (CTL), l’adesione agli endoteli.
L’interazione tra molecole così forte è quindi essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, ed è chiamata sinapsi: molti virus usano questo meccanismo per diffondere tra le cellule che aderiscono, ora si è visto che anche HIV è capace di farlo.
Sulla glicoproteina gp120 esistono delle regioni cosiddette ipervariabili, sono cinque e sono nominate come V1, V2, e così via. Si è visto con questo studio che la regione V2 è capace di imitare il legame tra l’integrina alpha-4 beta-7 e il suo ligando, facendo così esprimere LFA-1, che media l’adesione stabile tra le cellule, aiutando quindi il virus a diffondere tra una cellula infetta e una sana.
Fonti
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2008-02/nioa-nsi020808.php
Abbas, Lichtman, Pober: immunologia cellulare e molecolare