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giampi

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Inserito il 10/11/2006 10:09:40   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Insufficenza renale cronica causata da farmaci

Ho compiuto 60 anni pochi giorni fa ho due figli piccoli di 6 e 4 anni, alla nascita del mio primo figlio ho chiesto ad un medico il motivo per cui il colore del mio seme fosse diventato scuro e senza alcun analisi ne dell'urina e del sangue mi ha diagnosticato una prostatite perscrivendomi degli antibiotici, nonostante l'avevo avvertito della mia allergia a questi medicinali mi venne garantito che la loro dose era talmente leggera che l'avrei sopportata tranquillamente. Sta di fatto che dopo trenta giorni di cura la situazione era identica a prima e venni mandato da un Urologo per un ulteriore visita e a conferma della diagnosi sbagliata mi fu confermato che non avevo nulla con a seguito della visita per prevenire infezioni mi furono prescritti altri tre antibiotici, non sono passati tre giorni e mi è venuto un attacco di angina da schook anafilattico con la pressione sanguigna a 220 su 150. A questo punto il bravo medico ha mi ha mandato da un cardiologo che ha iniziato a curarmi una presunta malattia cardiaca con medicinali completamente controindicati al problema renale che mia ha provocato in seguito sono passato in cura ad un nefrologo che anchegli mi ha somministrato medicinali che nel mio caso in particolare (emboli di colesterolo questa è stata la scusa del danno causato) non avrebbe dovuto prescrivermi peggiorando ulteriormente la mia situazione completando il danno tanto che tempo sei mesi sono finito in dialisi e lo sono tuttora. Spero che questa nuova ricerca possa risolvere tanti problemi come il mio e in special modo quelli causati dai medici stessi per incompetenza e negligenza che la loro vocazione umanitaria e diventata solo una vocazione economica.

Roby

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Inserito il 05/09/2006 13:03:15   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Reni riparati dalle staminali adulte

Prima di tutto buona giornata.
sono in terapia dialitica da circa un anno .
Vorrei conoscere la situazione attuale , sulle cellule staminali adulte.
dopo l'articolo datato 2004 , buio assoluto .
potreste indicarmi cortesemente , una fonte attendibile , possibilmente in lingua italiana aggiornata sull'argomento , naturalmente inerente la mia patologia .
(insufficenza renale acuta da prbabile ipertensione maligna )
Grazie
Uncordiale saluto da Roberto Bor

Giovanni

Utente non registrato
Inserito il 17/08/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Cellule staminali

Per una persona che ha i reni compromessi questa sarebbe una cosa di una grande importanza, speriamo che questo si possa fare anche per i tumori.

Giovanni

Utente non registrato
Inserito il 01/08/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Ipertermia oncologica

Per IPERTERMIA ONCOLOGICA, si definisce una tecnica terapeutica che permette di irradiare il tessuto patologico mediante una radiofrequenza a 13.56 MHz., ottenendo un aumento della temperatura locale tra i 42.50 e i 43.5° C.Il calore inibisce la respirazione cellulare senza alterare il metabolismo anaerobico delle cellule tumorali, provocando una lesione delle membrane aumentandone la permeabilità e provocando in fine la morte della cellula stessa.Caratteristica del tessuto tumorale, è la presenza di reti capillari neoformate, con una distribuzione casuale e disordinata. I capillari stessi presentano una consistenza propria a livello dell'endotelio e variazioni bizzarre del calibro. Tutto ciò porta, da un lato ad un aumento delle resistenze periferiche del flusso sanguigno intratumorale, con conseguente necrosi al centro della massa neoplastica e dall'altro crea una situazione favorevole in caso di applicazione di un trattamento ipertermico perché il rallentato flusso sanguigno intratumorale permette un prolungato contatto ipertermico a livello della cellula tumorale.Diverse sono le tecniche per indurre calore:a) Ipertermia esterna: si applicano due antenne capacitive sulla superficie del corpo, anteriormente e posteriormente, in corrispondenza della visione. In questo modo le due antenne sono in accordo di fase e il tessuto viene attraversato dalla radiazione che, successivamente, lo riscalderà. Per evitare lesioni cutanee da riscaldamento, le antenne sono dotate di circuito ad acqua autorefrigerante. Le loro dimensioni sono da trattareb) Ipertermia perfusionale intraoperatoria: utilizza lo stesso meccanismo di riscaldamento che viene effettuato sul sangue del soggetto. Il sangue, irradiato e riscaldato a 43°C cui viene aggiunto un chemioterapico specifico, viene quindi reinfuso nel soggetto stessoc) Altre tecniche di IPERTERMIA ONCOLOGICA in uso in diversi istituti clinici,sfruttano tutte il principio del calore che uccide le cellule tumorali mediante: radiofrequenze, ultrasuoni, mieto-onde, riscaldatori perfusionali extracorporei, sonde endocavitarie, termoablazione.

Diversi sono i vantaggi dell'IPERTERMIA A RADIOFREQUENZA esterna praticata presso il nostro centro:1. assenza di effetti collaterali. Primum non nocere!2. crea un effetto antitumorale sulle cellule tumorali quiescenti che sfuggono all'azione della chemioterapia e possono "risvegliarsi" entrando in mitosi, dopo armi dalla guarigione dalla malattia stessa. Uccide le cellule mentre dormono!3. aumento delle difese anticorporali mediante l'aumento in percentua1e dei linfociti NK che evitano la metastatizzazione del tumore.4. aumento della produzione di citochine, presenti in concentrazione molto bassa nel pz oncologico, che consente di potenziare le difese immunitarie tramite l'effetto attuato dalla "febbre indotta dal calore".5. effetto citotossico diretto sulle cellule tumorali per ridotta ossigenazione, scarsa nutrizione, aumento dell'acidità.6. effetto radiosensibilizzante dell'ipertermia; se effettuata in associazione a radioterapia o contemporaneamente ad essa. Entro le 3-4 ore l'effetto è massimo!7. riduzione della massa tumorale senza danno per i tessuti sani circostanti.8. effetto chemio-sensibilizzante. Aumenta la sensibilità alla chemioterapia, se effettuata contemporaneamente o entro un breve lasso di tempo (da decidersi in base al tipo di farmaco utilizzato).9. possibilità di essere applicata prima di un intervento chirurgico migliorando i margini del campo operatorio.1O. rallentamento dell'evoluzione della patologia con miglioramento della qualità della vita e una migliore resistenza alle infezioni durante i trattamenti oncologici aggressivi11. allungamento della sopravvivenza con una percentuale del 65% di arresto o scomparsa del tumore nei malati trattati in tempi precoci dalla diagnosi clinica.A titolo puramente orientativo, è possibile elencare alcuni tipi di tumore che si possono trattare:. tumori del sistema linfatico (linfomi di Hodgkin). seminoma. carcinomi indifferenziati delle prime vie aeree e digestive. sarcoma di Ewing. rabdomiosarcoma localizzato e diffuso. basalioma. melanoma. carcinoma spinocellulare. adenoearcinomi dei tessuti: endometrio, mammella, apparato gastroenterico e giandole endocrine.. Condrosarcoma. Osteosarcoma. Carcinoma polmonare. Epatocarcinoma primitivo e secondario. In alcuni casi, quando le condizioni anatomiche della lesione, lo permettono è possibile trattare tumori del pancreas e del sistema nervoso centrale.Recentemente, a convalida della metodica, risalente agli inizi degli anni settanta ad opera del Dott. H. LeVeen (U.S.A) è stato pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista Cancer, luglio 2003 "hiperthermia and its modern use in cancer treatment " di H. R. Alexander J, MD , oncologo ricercatore del National Cancer Istitute of Bethesda ( Maryland). Nello studio gli autori hanno dimostrato che il trattamento con l'ipertermia aggiunto a chemio e radioterapia comporta significativi benefici in termini di tolleranza ed efficacia delle terapie. Il calore, prodotto dall'ipertermia rompe il DNA delle cellule tumorali, uccidendole anche se non sono in fase attiva o quiescente.In strutture specializzate come il reparto di radìoterapìa oncologica dell'ospedale clinicizzato di Verona, si utilizzano, a tal fine apparecchiature all'avanguardia che permettono l'associazione contemporanea di Ipertermia e radioterapia. In altri centri di ricerca, come il «centro di ricerca e cura del cancro di Candiolo (To) sono in fase di studio gli effetti biologici dell'ipertermia.Il 15 Gennaio 2005 si è svolto presso l'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano un corso propedeutico di aggiornamento e informazione riguardo all'ipertermia. Recentemente si è tenuto a S. Louis (Missouri), un Congresso Internazionale di Ipertermia Oncologica dove sono stati presentati centinaia di lavori svolti da tutti i maggiori centri del mondo, confrontando tecniche e metodiche d'avanguardia. LINK UTILI:Newsletter IMBIO Dicembre 2004 AssieSynchrotermEsho

PER INFORMAZIONI:ipertermia@imbio.it oppureTel. 02 58300445 (4 linee) - Fax 02 58300670

Rassegna Stampa- Il Prof. Veronesi risponde a Sportello Cancro (Corriere.it) --> ArchivioOttobre 2004- Ipertermia Oncologica a Radiofrequenza 13.56 MHz (G. Di Fede) -->Novembre 2004- Presentazione 6° Corso di Ipertermia Oncologica -->- Intro: 6th. Course of Oncological Hyperthermia (English Version) -->Dicembre 2004- Ipertermia Oncologica a Radiofrequenza per il trattamento di tumori -->Gennaio 2004- Locandina 6° Corso di Ipertermia Oncologica --> ForumPresto disponibile il Forum sul 6° Corso di Ipertermia Oncologica




Giovanni

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Inserito il 01/08/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Sono disperata

Mia cara Lety

Per questo tipo di tumore sappiamo tutti che la chemioterapia non è molto efficace, si può curare solo con l'ipertermia, solo che per arrivare ai centri di questa tecnica bisogna spostasi a Roma e verso il nord. tramite associazione di ipertermia Europea è possibile avere dei riferimenti.

Associazione Europea di Ipertermia (Assie)
Tel 0381.329752 – fax 0381.32975

Le faccio tanti auguri, saluti da Giovanni

lety

Utente non registrato
Inserito il 30/07/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Sono disperata

salve sono una figlia disperata! da 2 mesi abbiamo scoperto che mio padre ha un tumore al colon retto con metastasi al fegato ,e stato ricoverato ora e al terzo ciclo di chemioterapia ma è molto peggiorato ,e dimagrito di 10 ckili non mangia più .mio padre tiene 58 anni fino a due mesi fà lavorava ,ora non può più camminare.... vivo a palermo e lo segue la clinica maddalena ,vorrei portarlo in qualche centro dove mi possono dare almeno una speranza x operarlo . datemi risposta .cordiali saluti

ANNA MARIA

Utente non registrato
Inserito il 30/07/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Speranza!

BUONASERA, SONO LA MAMMA DI UNA RAGAZZINA CHE ATTUALMENTE HA 17 ANNI. ALL'ETA' DI 8 ANNI HA AVUTO LA SINDROME EMOLITICO UREMICA. DA TALE MALATTIA GLI E' RIMASTA L'INSUFF. RENALE CRONICA CON VALORI OSCILLANTI SIA DELLA CREATININA CHE DELL'AZOTEMIA E IPERTENSIONE ARTERIOSA SOTTO CONTROLLO CON L'SSUNZIONE DI 3 TIPI DI FARMACI... CHIEDO..... POSSIAMO AVERE SPERANZA ANCHE PER NOI??? VI PREGO FATEMI SAPERE QUALCOSA!!

trovatore59

Utente non registrato
Inserito il 24/07/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Commerciante

Sono una persona ammalata di insufficenza renale cronica ,con ristrengimento del rene sx.Con patologie accertate presso l'ospedale di santa Maria nova di Firenze,sotto tutela del dott.Bacalli Stefano e del prof,Lagi presso la prima medicina uomini,nello stesso ospedale.Patologie accertate colosterolo,trigliceremia,pressione arteriosa nervosa,ernie inguinale dx,sx ,e iatale.Emorroidi di 4 grado,con perdite di sangue,insufficenza renale con funzionamento del rene sx del 30%.Cura consigliata dal dott.Bacalli, atenol100 1/4 al di xanax 0.25 due al di,la mattina . Pomeriggio Seacor100 2 al di,ferro gard 1 al diLansox,30 1 al di,Zyloric100 mg 1 aldi,la sera Torvast20mg 1 al di Loortan 1 al di Rocaltrol 1 al di.La mia domada e' perche non intervenire ora che il rene ha la funzionalita' del 30% con le staminali ,che aspettare il tormento della dialisi ho aspettare il trapianto chissa quando.Attendo una vostra risposta ,per qualsiasi esame sono disposto per la sperimentazione delle staminali.

scarlet

Utente non registrato
Inserito il 01/06/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Reni riparate dalle staminali adulte

sono una giovane donna di 35 anni da 4 in dialisi a causa di una insufficienza renale cronica.
Sono felice di avere simili notizie, non imponendo ostacoli alla ricerca si possono salvare e migliorare tantissime persone affetta da questa patologia
Via libera quindi alla ricerca per ridonare speranza a quelle persone che soffrono e che perdono la possibilità di vivere una vita NORMALE!
Per questo è corretto votare 4 si al referendum del prossimo 12 e 13 giugno!



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