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margherita

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Epilessia

io ho un cane epilettico, ora ha tre anni , ha iniziato quando ne aveva uno emmezzo è spesso stato delle notti a dormire dal veterinario, perchè abbastanza grave.prende 2 pastiglie di luminalette la mattina e 2 la sera,1 capsula di bromuro di potassio la mattina e 1 la sera.sono disperata tutte le volte piango. c'è il rischio che possa morire???risp.margherita

MERCURIO100000

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Inserito il 24/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Epilessia:

Quanto riporto è contrario a quanto ha 'propagandato banalmente 'un presentatore televisivo nella prima puntata del popolare spettacolo 'Domenica Jing' durante il quale fu invitando un padre esorcista . Il prete, ancora una volta asserì che questo male era generato da 'energie negative'.... Ecc...
Oggi direbbe ancora cer
[Ovvia Bestialità del XX secolo].
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Articolo di LUIGI SPARTI KANSAS CITY -
Nel prossimo futuro, le persone affette da epilessia potrebbero disporre di un vero e proprio pacemaker per il cervello, che consentirà loro di anticipare le crisi e soprattutto di bloccarle mediante un'apposita stimolazione elettrica. È quanto emerge da un nuovo studio americano, condotto da un team dell'Università del Kansas ( a Kansas City) e diretto da Ivan Osorio. Per la precisione gli scienziati americani hanno dimostrato sperimentalmente che è possibile identificare i primissimi sintomi di un imminente attacco epilettico e bloccarlo poi in modo automatico ( con la già collaudata tecnica della stimolazione elettrica transcraniale) prima che raggiunga la sua massima potenza.
Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni dopo aver effettuato una lunga serie di sperimentazioni su otto pazienti effetti da epilessia.
Osorio si è avvalso di alcuni dispositivi piuttosto ordinari (e già disponibili in commercio), e cioè due personal computer, uno strumento per l'analisi delle onde celebrali e uno stimolatore elettrico dotato di due elettrodi.
Cinque dei pazienti presi in esame hanno mostrato di rispondere bene alla terapia, e l'intensità delle loro crisi si è ridotta in media dell'80%; non solo, ma quasi tutti i volontari sono rimasti coscienti (contrariamente a quanto accade normalmente durante un attacco epilettico).
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In sostanza, grazie alle scoperte di Osorio e colleghi sarà possibile sviluppare in tempi relativamente brevi dei veri e propri pacemaker cerebrali capaci non solo di bloccare le crise epilettiche, ma anche di fungere da sistema di allarme in grado di avvertire in tempo utile i pazienti.
Questa tecnologia sarà utile soprattutto nei soggetti che non rispondono ai trattamenti farmacologici.
L'epilessia è una patologia molto più diffusa di quanto si creda e, soprattutto, in certi contesti culturali, viene percepita come una malattia che è meglio tenerla nascosta [[nota personale: 'soprattutto a causa di mentalità superstiziose pseudoreligiose']] . In Italia tale problema riguarda in misura diversa circa 500.000 persone, di cui 100.000 sono particolarmente resistenti ai farmaci. Di conseguenza, le ricerche di Osorio un forte impatto medico e sociale.
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N.B. L'articolo è stato pubblicato sul Giornale LIBERO del 24 febbraio 2005 pag. 24

Blamj56

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Inserito il 15/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: XX sec.: esorcisti ed epilessia

Se si conoscessero meglio le Sacre Scritture, non succederebbe niente di tutto quanto accaduto nel Medio Evo e, purtroppo, anche al giorno d'oggi.
Gesù Cristo si è sempre premurato di guarire le persone ammalate e non le ha mai escluse, pur affermando, in qualche caso, che si trattava di possessione.
Se il Papa Giovanni Paolo II ha voluto che un epilettico fosse
fatto santo, sicuramente sono gli scienziati ad aver travisato
ciò che egli voleva dire, non credete?
Se poi la gente ha l'abitudine di emarginare gli altri, si sa che quella della possessione è solo una penosa scusa. Forse qualcuno dovrebbe tornare al Catechismo...
Se si crede in Dio, si deve credere anche nel resto. Chi crede la pensa così, ma non è un buon motivo per accusare gli epilettici
e far loro del male, anzi, dovrebbe essere il contrario.
Gesù stesso ha asserito che ci sono vari tipi di male epilettico ed ha anche suggerito che alcuni dovessero stare a dieta (Matteo
Capitolo 17, versetto 21).
Da dove salta fuori tutto il resto? Dalla mente di qualcuno che interpreta a modo proprio.
Se poi vogliamo sostituire la Divina Commedia (Che Dante chiamò solo Commedia) al Vangelo, possiamo montarci la testa con qualsiasi cosa.
Non è nemmeno vero che i demoni debbano essere cacciati per forza dai sacerdoti. E' una prassi comune, ma Gesù diceva che
può farlo chiunque è con Lui, perché non è contro di lui.
Del resto, però, se ha lasciato a Pietro la Sua Chiesa, è plausibile che i preti facciano queste cose.
A voi che importa come uno guarisce?
Se la medicina fallisce a volte nel curare gli epilettici, qualche strana ragione ci sarà pure....Se qualcuno guarisce per effetti
diversi dalla medicina ci sarà ancora una ragione.
Perché impuntarsi?
I medici devono collaborare per il bene dei pazienti. L'importante è che uno sia guarito...
La scienza può e deve, secondo me, viaggiare col resto.

Blamj


mercurio100000

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Inserito il 14/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
XX sec.: esorcisti ed epilessia

Gentili lettori,
riporto un fatto che dimostra come la lotta fra scienza e la così detta religione continua. Ci sono ancor oggi manifestazioni comportamentali umane poco consone alla scienza. Scienza che desidera far valere la sua importanza per il benessere umano. Purtroppo pare che dovrà passare molto tempo affinchè ciò si verifichi. Pare che sia ancora molta la strada da fare . Per questo motivo inizio un significativo messaggio del Corriere della Sera con un verso del vangelo di Luca, capitolo 23, verso 34:
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“Signore perdona loro perché non sanno quello che fanno”…..
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DAL CORRIERE DELLA SERA ,GIOVEDI’ 12 febbraio 2004
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ROMA: La collaborazione tra esorcisti e psichiatri è suggerita dalle direttive ufficiali ed è ormai pratica dappertutto, in Italia. Ma una commissione di medici e di preeti, incaricata di un vaglio previo dei casi, è ancora una struttura rara; esisteva già almeno a Torino e a La Spezia, mentre altrove – comprese Roma e Milano – la collaborazione si attiva empiricamente.

“Io non accetto nessuno che si presenti senza cartelle cliniche” dice don Gabriele Amorth, l’esorcista italiano più famoso. Don Amorth, nel volumetto “Esorcisti e psichiatri” (edizioni Dehoniane) riferisce di un dibattito da lui sostenuto presso la clinica psichiatrica dell’Università di Roma Tor Vergata, con una quarantina di medici.

Stando ad Amorth, il consulto medico è indispensabile prima di decidere che qualcuno è da sottoporre ad esorcismo, ma è anche utile un corso d’opera e alla fine dell’esorcismo.

La consulenza previa è ovvia: si tratta di verificare se il disturbo accusato dal candidato all’esorcismo sia da ricondurre ad una “patologia della psiche” e quindi da trattare per via clinica. In corso d’opera – l’esorcismo può durare mesi o anni (!!!) – il contributo del medico è necessario “nelle moltissime situazioni in cui vi è la presenza, nella stessa persona, di disturbi psichici e di presenze malefiche”: così s’esprime uno psichiatra di Torino, Salvatore di Salvo, che collabora con gli esorcisti diocesani. Alla fine dell’esorcismo l’aiuto dello psichiatra può servire a “ripristinare quelle forze psico-somatiche che sono state azzerate”, afferma lo psichiatra Simone Morabito di Bergamo
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Dove non c’è un équipe sarà il singolo esorcista (che è sempre un sacerdote, a ciò incaricato dal vescovo: in Italia sono circa 300) ad inviare da “medici di riferimento” l’aspirante dell’esorcismo: così si fa a Milano.
La premessa al 'Rito dell’esorcismo” (1999) suggerisce la consultazione di “persone esperte in medicina e psichiatria, però componenti pure nelle realtà spirituali (Luigi Accattoli)
Si potrebbe ipotizzare che si verifichino accordi 'subdoli' fra medico e prete; in buona fede?


mercurio100000

Utente non registrato
Inserito il 30/01/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Genio epilessia e superstizione

Dopo aver letto, e in più testi, come l'epilessia fosse soprattutto di ordine genetico, ciò non ha nulla a che fare con varie dicerie pseudo religiose. Aprirei invece un tema teso a rivoltare idee "antiche" purtroppo ancora presenti presenti in religioni dove è presente la dottrina evangelica.

GENIO, EPILESSIA E SUPERSTIZIONE ”


Chiamato nei secoli Morbo Sacro, se ne trova la descrizione 4000 anni fa, in un testo accadico. La causa di tale stato era ritenuta una possessione demoniaca e la terapia consisteva nell’esorcismo.

Fino al 1400-1500, si credeva che l’epilettico fosse posseduto da un dio, o da un’entità superiore che attraverso lui parlava, faceva gli oracoli, manifestava le proprie volontà. Per questo, nella storia molti Profeti sono stati epilettici; per esempio, si diceva che lo fosse Maometto, Paolo di Tarso, Martin Lutero e anche Papa Pio IX il quale fu santificato. Si credeva che la crisi, fosse scaturito dal tentativo di liberarsi dal dio; da qui il termine di Morbo Sacro (vedere anche il biblico libro dei Numeri cap. 24, v. 4).

Questo concetto si protrasse nei secoli. Prima dell’IV secolo a.C. Ippocrate, padre della medicina, asserì chiaramente in un’opera (dal titolo: “Sulla Malattia Sacra”), che la Malattia Sacra, “Sacra non era”.

La medicina araba del VIII-X secolo d.C. con. Avicenna, Averroè, portò avanti studi sull’epilessia molto accurati, non discostandosi dai concetti d’Ippocrate. Questa asseriva che il male si poteva attribuire alla “oppilazione” dei vasi; [si chiamava così l’intasamento di questi vasi ,causa del male]. Ciò è probabile in gran parte delle epilessie che hanno luogo a causa di disturbi dei microcapillari celebrali.

Nell’anno 1000-1100 si riaffacciò l’assurda ipotesi demonologia come causa delle crisi non più generate a causa di un dio, come succedeva nell’antichità, ma per mezzo di un demonio. Credenza vissuta soprattutto nelle masse più ignoranti ancora oggi. Di quest’ipotesi parla Dante Alighieri il quale pare che anch’egli fosse epilettico. Nell’Inferno, scrive di un ladro sacrilego pistoiese. In pratica qui c’è sia una visione demonologica sia una visione più organicistica perché, non solo il demonio tira a terra l’epilettico, ma Dante considera anche la possibilità che si tratti di una “oppilazione”, vale a dire di un intasamento dei vasi da parte di questi umori freddi. Egli scrive in un canto dell’Inferno) solo della caduta del soggetto e poi di quando, rinvenendo, si guarda intorno smarrito perché confuso.

Altre descrizioni si ritrovano nei Vangeli Sinottici di Matteo, Marco e Luca. In Matteo al cap. 4, v. 24 e 25 in s.l. cap. 6, v. 17 -19 ; Lc. 9,38 e Marco cap. 1, v. 32-34. Fu Matteo a raccontare l’episodio della trasfigurazione di Gesù. Mentre Gesù si trasfigura c’è un uomo che gli porta il figlio epilettico e in questa descrizione si ricavano tutti gli elementi fondamentali dell’epilessia. il medico Willis, nel 1600, dice: “però assistendo alle convulsioni di un epilettico si deve ritenere senza dubbio che il diavolo recita il suo ruolo in questa tragedia.”

Nel Rinascimento nacque la teoria della genesi dell’epilessia: questa volta entrò in ballo il sesso. Si diceva che esisteva, dal punto di vista genetico, una trasmissione che si annidava nelle ghiandole sessuali e veniva fuori alla pubertà dando luogo alle crisi epilettiche. Riprese vigore anche il concetto dell’epilessia come malattia contagiosa; n’avevano già parlato nel 1400, e si diceva che non si doveva né parlare né prendere il bagno con gli epilettici perché anche con il solo respiro potevano infettare la gente. Erano perciò peggio degli untori di manzoniana memoria.

Strano fatto che nel 1700, nonostante questo sia stato il secolo dell’Illuminismo, non ci furono molte novità scientifiche né psicologiche.

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Interessante fu un nuovo concetto perpetuato verso gli epilettici, concetto ancora attuale: l’EPILESSIA e la GENIALITA’ vanno spesso d’accordo. Lo dimostrano alcuni grandi personaggi che sono stati epilettici: Giulio Cesare, ne parla Shakespeare nelle sue tragedie, Alessandro Magno, il Petrarca, Pietro il Grande, Moliére, Flaubert, Byron, Richelieu, Carlo V, Alfredo Nobel, il Caravaggio, Torquato Tasso, il grande Van Gogh e Van Gogh che veniva curato da un medico con la digitale per l’epilessia e, siccome la digitale notoriamente blocca la xantopsia, cioè la visione gialla del mondo, il periodo giallo della pittura di Van Gogh probabilmente era da intossicazione da digitale. Seguono Dostoevskij e Tommaso Campanella, nella sua “Città del sole” diceva che gli abitanti facevano grande uso di sostanze per il morbo sacro perché erano piene di grande talento, e poi, una nota gratificante, se vogliamo: un medico del 1500. La Toscana era la regione dove c’erano più epilettici perché avevano il cervello più creativo, questa è una nota di autogratificazione, se vogliamo.
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Anche l’epilettico Martin Lutero nel 1500, nei suoi “Detti conviviali” scrive: “E’ meraviglioso come Dio abbia messo tante virtù nel vile letame. Noi sappiamo per esperienza che lo sterco di maiale regola il sangue, quello di cavallo serve per la pleurite, dell'uomo guarisce le ferite e le pustole, di mucca, con le rose, serve per l'epilessia e le convulsioni del bambino.“.

Per concludere, sono certo che ogni forma di mistero, ha sempre impaurito gli uomini. E, l’ignoranza, “Grande Madre” del mistero, conferma di essere il letame su cui nascono i pensieri, le credenze e le superstizioni più assurde.

Anche se oggi l’uomo si crede “colto”, sono ancora in molti che non sanno che a causa di geni epilettici la storia ha subito profondi cambiamenti. Infatti, senza Alessandro Magno, Giulio Cesare, Paolo di Tarzo, Maometto, Martin Lutero e anche Dante Alighieri sia la storia che il sentimento religioso si sarebbero manifestati diversamente.

Alessandro D’Angelo alessandro.dangelo@fastwebnet.it

mercurio100000

Utente non registrato
Inserito il 22/01/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Papa pio ix: epilettico e santo

Inviato: Sab Gen 22, 2005 1:09 pm Oggetto: La Chiesa dovrebbe chiedere doppia scusa agli epilettici!

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Amici,
come giustamente ha scritto Paola Rossascorza, ci sarebbe da ricordare anche che un grande santo: San PIO IX, soffri di crisi epilettiche e miracolò anche. Dunque mi sembra ancora più assurdo l'esordio del Papa Giovanni Paolo II all'Angelus del 1987. Lettura assurda riportata dal Corriere della Sera nel 1988
Infatti fu allora che PAPA Giovanni Paolo parlò di epilettici, quali persone possedute dal maligno. Mi pare che questi o non ricordi la storia, o parla senza rendersi conto di molte realtà visibili ai più.
I tempi dei "Malati indiavolati è terminato" .
Per chiarire il pensiero ANTITETICO del Papa attuale basta ricordare quanto segue:
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CAUSA DI BEATIFICAZIONE di PAPA PIO IX: l’ EPILETTICO
che fece i miracoli.... Poi Santificato !

Papa Pio IX nacque a Senigallia, nelle Marche, il 13 maggio 1792. Suo padre si chiamava Girolamo dei Conti Mastai-Ferretti; sua madre, Caterina Solazzi. Incline alla vocazione sacerdotale Papa Pio IX, ricevette la tonsura e fu accettato tra gli aspiranti al Sacerdozio. Ma fu colpito dal male della EPILESSIA e - costretto ad interrompere gli studi - fu dimesso dal Collegio. Alquanto incerto sul suo futuro stato, fece un pellegrinaggio al Santuario della Beatissima Vergine di Loreto e ottenne gradualmente la grazia della guarigione.
L’approvazione del miracolo, ufficialmente ebbe inizio nel 1907 e terminò nel 1999 con la lettura del decreto d'approvazione attribuito all'intercessione del Ven. Servo di Dio Papa Pio IX. In seguito alla sua beatificazione,
Leone XIII rimase però esitante. La questione politica era ancora aperta. Non parve invece esitante San Pio X il quale, nel cinquantenario del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria, promosse le inchieste preliminari sulla fama di santità e sul suo fondamento (virtù in grado eroico e miracoli) del proprio predecessore Pio IX.
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L’11 dicembre 1984 il Papa odierno si pronunciò affermativamente sul quesito: "Se consti che il Servo di Dio Giovanni Maria Mastai Ferretti papa Pio IX abbia esercitato in grado eroico le virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità verso Dio e verso il prossimo; le virtù cardinali della Prudenza, della Giustizia, della Temperanza e della Fortezza; nonché le virtù con esse collegate". Quindi il Santo Padre Giovanni Paolo 2 ordinò allora il decreto sull'eroicità delle virtù che, firmato dal Card. Palazzini, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, e da S. E. Mons. Traiano Crisan, segretario, fu reso di pubblica ragione il 6 luglio 1985. Da quel momento il Servo di Dio Pio IX era di fatto e di diritto insignito del titolo di "Venerabile".
I1 15 gennaio 1986 la Consulta medica della Congregazione per le cause dei Santi attestò l'inspiegabilità naturale e scientifica della guarigione di Sr. Marie-Thérèse de St-Paul, carmelitana di Nantes, la quale si dichiarava miracolosamente (cioè d`improvviso, completamente, senza ricadute né uso di farmaci) guarita da grave malattia ossea.
Quando tutto pareva ormai pronto, un nuovo sussulto di scrupolosità portò alla costituzione (nel 1987) d'una nuova speciale commissione di 7 membri, che avrebbero dovuto pronunziarsi sull'opportunità della beatificazione. Al termine della quarta seduta, la commissione passò alla votazione: 5 membri di essa furono per il si, uno per il si con riserva ed uno solo nettamente negativo. Bastò questo per bloccare di nuovo, se pur momentaneamente, la felice conclusione d'un iter quasi centenario.
Finalmente il 21 dicembre 1999 papa Vojtyla promulgò il decreto sul miracolo di cui sopra e, successivamente, stabilì il giorno tanto atteso della beatificazione: il 3 settembre del 2000,1'anno del Grande Giubileo.
Fama di Santità in vita e dopo morte
La sua fama di santità che era già universalmente riconosciuta quando ancora era in vita, fu conclamata apertamente anche da Santi oggi canonizzati.
La sua morte, il 7 febbraio 1878, fu considerata dalla Chiesa come la morte di un Santo. Dopo la sua morte, la fama della sua santità e dei suoi miracoli si è conservata integra ed anzi è aumentata sempre, come risulta soprattutto in lettere si può dire numerosissime, inviate a Leone XIII e ai suoi Successori, nelle quali la canonizzazione di questo Pontefice "angelico" veniva insistentemente richiesta da Vescovi della Chiesa e da fedeli.
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- Inizio della Causa di BEATIFICAZIONE
San Pio X diede inizio alla Causa di Beatificazione e autorizzò l'inizio dei processi diocesani a Roma. Spoleto Senigallia, Imola e Napoli. In essi furono interrogati 243 testimoni. I1 7 dicembre 1954, poi, su istanza del Rev.mo Mons. Alberto Canestri, Postulatore della Causa, osservate le prescrizioni canoniche su tale materia, il Papa Pio XII firmò di propria mano, come di norma, la istituzione della Commissione per la introduzione della Causa di Beatificazione. Concluso il Processo Apostolico, il 28 giugno 1956 fu fatta l'esumazione del Servo di Dio il 23 settembre 1956, nella Basilica Patriarcale di San Lorenzo fuori le Mura dove il corpo incorrotto del grande Pontefice si osserva in un sepolcro artisticamente ornato.
Fu presentata poi la relazione al Sommo Pontefice Paolo VI il 6 luglio dello stesso anno e Sua Santità decretò benignamente che si dovesse procedere ad ulteriori passi.
--------------------PAPA EPILETTICO CHE MIRACOLAVA:
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MIRACOLO PROPOSTO PER LA BEATIFICAZIONE DI PIO IX ROMANA CANONIZATIONIS Ven. Servi dei PII PAPAE IX Summi Pontificis (1792-1878)
---------------------
La lunga relazione sulla Consulta Medica espone innanzitutto lo stato di salute della suora di 37 anni con sintomatologia dolorosa durata 11 anni a causa di frattura di rotula con notevole diastasi dei frammenti "ab initio" con pseudoartrosi; sono inoltre espressi i pareri medico-legali e degli altri componenti della Consulta Medica; dopo la discussione collegiale viene proposta la definizione conclusiva che riportiamo testualmente:
Prognosi: "Riservata quoad valetudinem" (5 su 5).
Terapia: "Inadeguata per mancata effettuazione di terapia ortopedica chirurgica e per insufficiente immobilizzazione" (5 su 5).
Modalità di guarigione: "Scomparsa dei dolori e miglioramento, della funzionalità dell'arto verificatisi improvvisamente dopo circa undici anni di persistenza della sintomatologia dolorifico-funzionale. Guarigione rapida, completa e duratura, non spiegabile secondo le attuali conoscenze mediche" (5 su 5).
Il Segretario
Dott. Marcello Meschini N. 348/113
### Romae, die 4-Feb.-1986
### Il Presidente
Prof. Raffaello Cortesini-Finali
### REVISA Fabianus Veraja Subsecret.
La Diocesi di Senigallia accoglie con profonda gioia e gratitudine l'annuncio ufficiale che Papa Pio IX sarà proclamato Beato, domenica 3 settembre 2000, dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma quale intercessore e un modello di santità.

Senigallia, 8 febbraio 2000
Vescovo Giuseppe Orlandoni
Saluti da Alessandro D'Angelo
alessandro.dangelo@fastwebnet.it


alessandro D'Angelo

Utente non registrato
Inserito il 12/01/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Epilessia: malattia, sacro e scienza

Risposta al Capo della Chiesa Cattolica



Il Perdono, il "Mea Culpa" del Papa NON è ancora giunto verso gli
emarginati che da secoli attendono di essere visti in maniera diversa cioè
degni di essere considerati esseri umani da rispettare invece che, troppo
spesso, malvisti da parte di Istituzioni "cattoliche" e anche e
protestanti".
-----
Quanto riporto, è nato da una lunga riflessione e vari studi inerenti sia
le realtà scientifiche che quelle teologiche.
In una pagina del Corriere della Sera dedicata alla Scienza di martedì 12
gennaio 1988, a fianco ad un trafiletto sui riti tribali africani, è riportata
un tipo di realtà quasi analoga, ma certo molto più incresciosa
soprattutto per chi si sente un homo sapiens civile. Riporto quindi una
parte di quanto emerge dall'ampio articolo del quotidiano al titolo: "Il
Papa evoca antichi demoni ma l'epilessia è solo malattia". Così inizia l'
articolo:
""Nell'orizzonte di un crescente rifiuto della scienza e di un ritorno agli
aspetti più tetri e nefasti del Medioevo, anche gli epilettici sono stati
autorevolmente restituiti alla loro condizione di posseduti dal demonio.
Domani, il secondo programma televisivo, nei suoi servizi mattutini,
affronterà in un dibattito una recente dichiarazione del Papa che ha
suscitato decise reazioni nelle molte associazioni interessate a liberare
l'epilessia dall'arcaica aura di mistero e che, invece, NON ha avuto doverosa
eco nella stampa.
Nel suo discorso ai fedeli del mese di novembre 1987, Papa Giovanni Paolo
II, commentando alcuni passi evangelici nei quali è narrato di come Gesù
liberò gli ossessi, ha esplicitamente riesumato la tesi ecclesiastica
secondo la quale l'epilessia ha tutti i caratteri di una malattia
predisponente all'invasamento. "Siamo", ha detto il Papa. "Sul margine di un
morbo oscuro, dove giocano fattori fisici e psichici che senza dubbio hanno
il loro peso nel causare condizioni patologiche in cui si inserisce quella
realtà demoniaca". Il Santo Padre inoltre prosegue: " Ed è ben possibile che
in uno stato d'infermità come "quello" si infiltri ed operi il maligno".
Le note simpatie demonologiche del Papa cancellano, almeno per i fedeli
disposti a recepirne l'influenza e la suggestione, il lungo e difficile
cammino che la scienza per individuare clinicamente il quadro dell'
epilessia e per liberare la società civile dal peso dei BARBARICI PREGIUGIZI
nei riguardi dei malati.
L'Articolo del Corriere della Sera così prosegue a proposito del "Morbo
Sacro": "Si trattava di una eredità culturale molto antica poiché la
tradizione medica greca, nonostante avesse ben chiarito alcuni aspetti
eziologici e diagnostici del Grande Male e del Piccolo Male, continuò a
configurarli come eventi straordinari ed eccezionali capaci di turbare l'
ordine costituito creando allarme per un rischio emergente, quasi che il
malato fosse portatore di una aura di arcana pericolosità e di una ambiguità
che è caratteristica di ogni esplosione del divino nel mondo.
Arateo di Cappadocia, un medico vissuto intorno alla fine del I secolo
dopo Cristo, parlava ancora di epilessia come le cui
cause vanno al di là delle conoscenze umane e sono forse attribuibili alla
luna.
Una corrente di pensiero mescolando il sacro con il profano sviluppa
tematiche già presenti in molti invasamenti quali parlano i vangeli
sinottici. Proprio quelle testimonianze della vita di Gesù fanno fede di una
sintomatologia tipica del male epilettico che nell'epoca in cui Gesù visse,
non potevano essere adeguatamente interpretate. Le persone qualificate come
indemoniati crollano al suolo digrignano i denti, emettono bava dalla bocca.
Ai discepoli è quindi attribuito nell'evangelo di Marco, il potere di
curarli. Le terapie medievali fanno, così, del prete, il medico degli
epilettici e il disturbo, una volta negate le precise origini cliniche,
viene collegato ai più vari santi che sono stati decapitati, e quindi come
il malato "hanno perso la testa" S. Giovanni Battista o San Valentino o
quel S. Donato nella cui chiesa ancora qualche anno addietro in Abruzzo, ho
visto trasportare dai parenti gli epilettici e altri disturbati che venivano
pesati su una grande bilancia, mentre sull'altro piatto veniva depositato un
EQUIVALENTE PESO IN GRANO che, destinato alla chiesa, fungeva da riscatto
del male.
Si invita perciò oggi, (secondo il Papa) a sostituire ai sussidi
scientifici la classica terapia esorcistica, (terapia magica) che resta, per
il rituale cattolico e quello di alcune chiese riformate, l'unica valida via
per ottenere la guarigione del malato indemoniato. "" L'articolo prosegue,
ma quanto riporto credo che basti a dare una risposta consona .

Quindi, il Papa ci invita, oggi, 2002 a sostituire i sussidi scientifici
con la classica terapia esorcistica, che resta per il rituale cattolico e
per quello di poche chiese riformate, l'unica valida via di guarigione di
alcune malattie. ma soprattutto dell'epilessia.
A questo punto una domanda viene spontanea a sua Santità : "Cosa pensa dei
cani o di altri animali epilettici ? Sono tutti impossessati ?".
Altra domanda a Sua Santità: "Molti bambini soffrono di epilessia solo per
motivi ormonali sino a quando non diventano "ometti". Allora quei bimbi
sono nati indiavolati ?

*****
Risposta ecclesiastica............(?)


RISPOSTA SCIENTIFICA:

La risposta a tali affermazioni emerge dallo studio di preparati scienziati
e di studiosi che asseriscono perfettamente il contrario di quanto
"crede" (non so quanto in buona fede) il Papa . Molti studiosi, nella loro
lunga carriera medica hanno potuto constatare come alcuni pazienti (secondo
il Papa indemoniati)(SI PARLA DI XX SECOLO) hanno manifestato un'
intelligenza superiore alla media.
°°°°°°
Per quanto riguarda la cura dell' epilessia, presso il Laboratorio di
Neurofamacologia della Clinica Neurologica dell' Università di Bologna, si
sta svolgendo uno studio di sospensione della terapia antiepilettica in
pazienti controllati dalle crisi.
Il fine di questo tipo di studio e' quello di definire il significato del
termine "guarigione" in caso di epilessia, vale a dire di stabilire se per
le persone affette da epilessia la guarigione sia da considerarsi come il
raggiungimento del controllo farmacologico delle crisi oppure, nel senso piu
' proprio del termine, come la definitiva scomparsa delle crisi in assenza
di terapia.
I risultati che sono stati ottenuti negli ultimi 20 anni, unitamente ai
progressi in campo farmacologico, hanno consentito di fare ABBANDONARE la
concezione ottocentesca risalente al periodo pre-Medioevo che considerava l
' epilessia come una condizione cronica ad evoluzione sostanzialmente
sfavorevole, (morbo sacro, lunare) . Ci saranno presto conoscenze
sufficienti per dare una risposta esauriente e definitiva a tutti i quesiti
che ci poniamo sull' evoluzione di questa patologia. Infatti, vista la
grandissima diffusione dell' epilessia, questi studi assumono notevole
importanza anche nel sociale e per un miglioramento della vita lavorativa.
I dati di cui disponiamo sull' evoluzione indicano che l' epilessia e' nella
grande maggioranza dei casi (70-80%) controllabile farmacologicamente ed e'
guaribile in oltre il 50% dei casi. Infatti gli studi di sospensione della
terapia in pazienti che hanno ottenuto il controllo farmacologico delle
crisi mostrano percentuali di ricaduta medie inferiori al 30% nei bambini e
intorno al 50% negli adulti. Tali dati sono avvalorati da osservazioni
effettuate su popolazioni isolate, che non hanno mai assunto farmaci, che
mostrano una tendenza spontanea, in lunghi periodi di tempo, alla remissione
delle crisi.
I risultati dello studio che stiamo svolgendo confermano la percentuale di
guarigione complessiva sopra riportata ma mostrano una distribuzione delle
ricadute molto diversa nei vari tipi di epilessia. Infatti accanto ad
epilessie che praticamente non sono gravate da ricaduta (epilessia a
parossismi rolandici; epilessia con assenze tipiche dell' infanzia) ve ne
sono altre in cui la ricaduta si verifica costantemente o quasi sospendendo
la terapia (epilessia parziale con crisi a semiologia elementare; epilessia
mioclonica giovanile) ed altre ancora in cui la percentuale di ricaduta ha
un valore intermedio (grande male idiopatico; epilessia parziale con crisi a
semeiologia complessa; epilessia parziale con crisi secondariamente
generalizzate; epilessia con assenze e crisi di grande male). Purtroppo per i tipi di epilessia con percentuali di ricadute intermedie possiamo esprimere un giudizio di guaribilità solo in termini probabilistici, infatti non abbiamo ancora individuato fattori particolari che ci possano consentire di distinguere prima di iniziare la sospensione dei farmaci i pazienti che ricadranno da quelli che staranno bene. L' unico dato che vale la pena di rilevare e' che il rischio di ricaduta in caso di molte epilessie generalizzate praticamente si annulla dopo 2 anni dall' inizio della
sospensione.
Dunque, alla luce del moderno pensiero scientifico, sarebbe veramente inesatto, continuare a portare avanti "chiusi concetti stereotipati" che sono serviti solo a portare verso l'emarginazione, e per secoli, persone degne di vivere una vita normale.
Saluti da Alessandro D'Angelo alessandro.dangelo@fastwebnet.it




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