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Elena P.

Elena P.


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Inserito il 19/11/2008 20:50:45 Mostra Profilo  Invia a Elena P. un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Domanda...

buonasera dottore...mio padre ha delle metastasi al bacino ed al fegato trasmesse da un tumore primario alla vescica...proprio oggi sono andata in un centro convenzionato per un consulto...e dato che mio padre e un portatore di neo-vescica lo specialista ci ha detto che sarebbe rischioso adottare questo tipo di metodo in quanto e portatore di clips metalliche usate per la sutura dell asportazione alla vescica...non controllando nemmeno il materiale di cui sono fatte...so solo che puo sottoporsi a risonanze magnetiche...e che l ipertermia potrebbe aiutarlo molto nella lotta contro questa malattia...lei mi puo confermare che le clips possono essere un problema per questo metodo?! grazie Elena

Stefano213

Stefano213

Prov.: No
Città.: Novara
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Inserito il 11/12/2006 12:17:49 Mostra Profilo  Invia a Stefano213 un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
L'ipertermia funziona?

Gent.mo Sig. Marco,
Lei pone una domanda molto semplice e al tempo stesso molto complessa perchè genera immediatamente confusione anche tra medici.
Lei chiede: l'ipertermia funziona?
Risposta: sì certo, funziona.
Fino a qui è tutto semplice, in quanto il mondo scientifico internazionale non ha alcun dubbio sugli innumerevoli effetti benefici che l'aumento controllato di calore nel corpo umano determina nella lotta contro i tumori.
Quando invece, ci si domanda cosa è l'ipertermia le cose si complicano. Ed è proprio da questa confusione che nasce lo scetticismo di alcuni pazienti e medici.
L'ipertermia è la terapia col calore. Nel 1947, un biochimico italiano, Pavese, aveva dimostrato che le cellule tumorali coltivate in laboratorio sopravvivono meno delle cellule normali quando si aumenta la loro temperatura. Esattamente tra i 42-43°C, abbiamo il picco del numero di cellule tumorali morte. Quindi, per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento controllato di tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica. Per ottenere questo risultato si possono utilizzare un'infinità di tecniche, ma non tutte funzionano allo stesso modo, non tutte hanno le stesse potenzialità, gli stessi effetti benefici, gli stessi effetti collaterali e limiti. In parole povere, non basta innalzare la temperatura del corpo umano per vincere il tumore. Bisogna selezionare la tecnica più idonea per ogni tipo di tumore, senza mai prescindere dalle condizioni generali, mutevoli nel tempo, del malato, inteso come ESSERE UMANO e non come un NUMERO che farà statistica in quello o in quell'altro PROTOCOLLO!
Tra le varie metodiche che si possono utilizzare per innalzare la temperatura di un tessuto biologico, sicuramente quella che utilizza campi elettromagnetici, ha oggi una larga applicazione clinica. Attualmente si usa la frequenza di 13,56 MHz, che permette di ottenere un riscaldamento in profondità dei tessuti trattati in modo non invasivo e perché gli effetti collaterali sono praticamente vicini allo zero. Non si può dire che siano zero, perchè l'errore umano è sempre dietro l'angolo.
Con l'uso di questa metodica si sono ottenuti dei risultati documentati in molte malattie tumorali con localizzazioni solide. Recentemente, l'ipertermia a radiofrequenza è entrata nel Prontuario Terapeutico Nazionale, codificata al numero 9985.2, quindi è una terapia riconosciuta dallo Stato Italiano.
Nonostante tutto questo, però, la metodica non è molto conosciuta né tantomeno molto utilizzata per numerosi motivi. Tra i principali motivi, purtroppo, c'è la mentalità farmaco-dipendente dei medici.
Ora però, grazie anche ai potenti mezzi messi a disposizione della tecnologia e alla costante opera di ricerca, informazione e testimonianza diretta da parte di ex pazienti, tutti verranno a sapere che esistono terapie biologiche, come l'ipertermia a radiofrequenza, che possono consentire, non dico di guarire un malato tumorale, ma sicuramente di aiutare a curare un malato tumorale. Questo è il vero, grande messaggio: è un messaggio di lotta, di speranza, di ottimismo, perché in alcuni casi ci sono stati delle remissioni complete quasi inspiegabili che ci devono far pensare e riflettere. Se la ricerca, potesse studiare più a fondo la metodica, potrebbe dare informazioni e soprattutto possibilità di cura a chi oggi, possibilità di cura non ne ha.
Riguardo ai centri che utilizzano questa metodica può rivolgersi all'Associazione Europea di Ipertermia (Assie)
Tel 0381.329752 – fax 0381.32975
info@assie.it
www.assie.it
Cordialmente.
Dott. Stefano Limontini - Novara
Casa di Cura I Cedri
L.go Don Guanella, 1
28073 - Fara Noverese
Centralino: 0321/81.81.11
Cell. 339/344.20.49
stefanolimontini@libero.it


dany

Utente non registrato
Inserito il 22/10/2006 00:26:44   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Adenocarcinoma scarsamente differenziato

g.ustica ha scritto:
Mia moglie 50 anni è stata sottoposta ad un intervento di linfadenectomia laterocervicale destra con asportazione della ghiandola sottomandibolare. L'esame istologico ha evidenziato un adenocarcinoma scarsamente differenziato metastatico a 19 linfonadi su 57 asportati con segni di invasione vascolare linfatica ed ematica. Dopo l'intervento dietro indicazioni degli oncologi ha effettuato un trattamento radiante con 43 sedute di radioterapia associate ad una chemioterapia sistemica con cisplatino a dose piena e un trattamento chemioterapico adiuvante con platino e taxsolo solo una seduta fatta prima della radio. Il 15 Giugno finite le terapie di Radio e Chemio, si passa un'estate discreta e nel mese di Ottobre gli accertamenti di verifica. Una ecografia evidenzia una formazione al fegato, una TAC e una PET ha evidenziato a carico del settimo segmento epatico la presenza di una lesione di circa 24 mm ipercaptante. A livello toracico in sede antero-mediastinica si segnala la presenza di due aree nodulari subcentimetriche, circa 4-5 mm anch' esse iperattive metabolicamente.
Nel mese di novembre 2005 si effettua un intervento al fegato con asportazione della metastasi, dimessa dopo la ripresa fisica effettua due sedute di Chemioterapia con TAXOLO e ADRIAMICINA a distanza di 21 giorni, nel mese di Marzo 2006 alla fine del secondo ciclo si rifa una TC PET e risultano captanti 5 recidive matastasi al fegato e gli oncol [..]

probabilmente arrivo tardi ma ci provo lo stesso vai al sito www.sinterapia.it e manda una email con la richiesta del n. di cell. ti sapro' dare spiegazioni dettagliate utili a te ed eventualmente ad altre persone colpite da queste malattie

g.ustica

Utente non registrato
Inserito il 20/04/2006 10:40:12   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Adenocarcinoma scarsamente differenziato

Mia moglie 50 anni è stata sottoposta ad un intervento di linfadenectomia laterocervicale destra con asportazione della ghiandola sottomandibolare. L'esame istologico ha evidenziato un adenocarcinoma scarsamente differenziato metastatico a 19 linfonadi su 57 asportati con segni di invasione vascolare linfatica ed ematica. Dopo l'intervento dietro indicazioni degli oncologi ha effettuato un trattamento radiante con 43 sedute di radioterapia associate ad una chemioterapia sistemica con cisplatino a dose piena e un trattamento chemioterapico adiuvante con platino e taxsolo solo una seduta fatta prima della radio. Il 15 Giugno finite le terapie di Radio e Chemio, si passa un'estate discreta e nel mese di Ottobre gli accertamenti di verifica. Una ecografia evidenzia una formazione al fegato, una TAC e una PET ha evidenziato a carico del settimo segmento epatico la presenza di una lesione di circa 24 mm ipercaptante. A livello toracico in sede antero-mediastinica si segnala la presenza di due aree nodulari subcentimetriche, circa 4-5 mm anch' esse iperattive metabolicamente.
Nel mese di novembre 2005 si effettua un intervento al fegato con asportazione della metastasi, dimessa dopo la ripresa fisica effettua due sedute di Chemioterapia con TAXOLO e ADRIAMICINA a distanza di 21 giorni, nel mese di Marzo 2006 alla fine del secondo ciclo si rifa una TC PET e risultano captanti 5 recidive matastasi al fegato e gli oncologi consigliano un'ulteriore Chemioterapia 2 sedute con CARBOPLATINO e 5FLOURACILE.
Adesso siamo in lista d'attesa per delle sedute di Ipertermia, al Policlinico di Tor Vergata, sperando che qualcuno che legge possa indicarci una soluzione da associare all'Ipertermia, forse la radioterapia stereotassica?
Dove potrei andare per farle contemporaneamente?
Perche non so quanto tempo è rimasto a mia moglie.
Ieri 19/04/06 dopo circa 20 giorni dall'ultimo accertamento una ecografia ha accestato che le 5 metastasi al fegato sono aumentate di 7mm, andando avanti cosi mia moglie fra un mese non avrà più fegato.
Se potete, indirizzatemi verso un centro facendo anticipare i tempi.


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