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Cancro, scoperto nuovo metodo per far suicidare cellule malate


BOSTON - Cè un nuovo metodo per indurre il suicidio nelle cellule malate di cancro: bloccando la produzione della proteina survivina, un composto che inibisce le morte cellulare programmata e che fun

BOSTON - C'è un nuovo metodo per indurre il suicidio nelle cellule malate di cancro: bloccando la produzione della proteina survivina, un composto che inibisce le morte cellulare programmata e che funge da arma di sopravvivenza delle cellule malate. Una sostanza chiamata LY2181308, simile ad un pezzetto corto di DNA, è risultata capace di arrestare il cancro nei topi, fissandosi su di un prodotto intermedio del gene che regola la sintesi della proteina survivina.

Il metodo, studiato da Bharvin Patel, di una compagnia statunitense, è stato presentato alla International Conference on Molecular Targets and Cancer Therapeutics organizzata dalle American Association of Cancer Research (AACR), National Cancer Institute (NCI) e dalla European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) a Boston.

La survivina è un composto della famiglia degli inibitori dell'apoptosi, la morte cellulare programmata.
È un alleato di molti tipi di cancro, da quello ai polmoni, alla pelle, al colon, al fegato, al collo dell'utero, alle ovaie, al cervello. Presente nelle cellule di tutti questi tumori le protegge dal suicidio. Invece la survivina è assente nelle cellule sane. Quindi è un ottimo target farmacologico.

LY2181308 è un piccolo oligonucleotide, cioè una sostanza simile ad un pezzetto corto di DNA. Il suo compito è di chiudersi a cerniera sul prodotto intermedio del gene per la proteina e bloccare la sintesi della proteina.

In pratica quando il gene della sopravvivenza si accende produce un prodotto intermedio, l'RNA messaggero. Questo dà le direttive al macchinario di produzione di proteine della cellula. LY2181308 si incastra proprio come una chiusura lampo su questo RNA e gli impedisce di dare ordini, cosicché la survivina non può essere prodotta.

Il meccanismo di interferenza funziona. Infatti i ricercatori hanno iniettato nella cute di topi cellule di melanoma umano, il tumore della pelle più aggressivo. Poi hanno iniettato LY2181308. Per controllo in altri topi hanno iniettato soluzione salina o un altro oligonucleotide però di «forma» diversa tale da non potersi incastrare sull'RNA. Solo nei topi trattati con LY2181308 il tumore non cresce.

Gli scienziati hanno confermato che il tumore si arresta proprio in concomitanza della diminuzione di survivina nelle cellule malate.
«Pensiamo che sostanze in grado di interferire con la sintesi di proteine di sopravvivenza come la survivina siano una via da seguire per combattere il cancro - ha concluso Patel - da sole o somministrate insieme ad altri chemioterapici».

Fonte: Clorofilla (21/11/2003)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
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