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Individuati oltre 400 geni arteriosclerosi


Larteriosclerosi è braccata, grazie alla individuazione di oltre 400 geni legati alla malattia, realizzata al Duke University Medical Center. Gli scienziati ritengono ora possibile non solo misurare

L'arteriosclerosi è braccata, grazie alla individuazione di oltre 400 geni legati alla malattia, realizzata al Duke University Medical Center. Gli scienziati ritengono ora possibile non solo misurare il rischio individuale della malattia con elevata precisione, ma anche stabilirne con accuratezza gravità e localizzazione delle placche arteriosclerotiche nelle arterie interessate. Osservando campioni di aorta, ha spiegato il responsabile dello studio, David Seo, sulla rivista Arteriorsclerosis, Thrombosis and Vascular Biology, è stato possibile identificare oltre 400 geni sospetti. Di questi, 208 permettono di prevedere con accuratezza del 93,5% la gravità della malattia e altrettanti geni, in parte già noti per essere coinvolti nella genesi dei processi infiammatori, permettono di stabilire la localizzazione delle placche con il 93,6% di accuratezza. L'arteriosclerosi è una malattia complessa che dipende dallo stile di vita, in particolare da fumo, alimentazione squilibrata ed eccessiva, sedentarietà.
Nei pazienti arteriosclerotici le pareti dei vasi sanguigni appaiono ispessite, perdono elasticità e hanno difficoltà a far fluire il sangue nei vari distretti corporei. Inoltre sulle pareti arteriose possono fare comparsa delle placche di minerali e grassi che ostruiscono la circolazione e che a un certo punto possono rompersi creando un blocco totale del circolo sanguigno. Ma la malattia dipende anche da predisposizioni ereditarie, ha sottolineato Seo. Quindi, per fare un pò di luce sulla componente genetica della malattia, gli scienziati statunitensi hanno pensato fosse più proficuo osservare molti geni insieme, piuttosto che individuare pochi geni associati a un rischio maggiore della malattia stessa, come già fatto in tanti altri studi precedenti. Così i ricercatori si sono serviti di una raffinata tecnica di screening, chiamata Dna microarray, che permette con un chip di vedere lo stato di attività di qualcosa come 12.500 geni contemporaneamente nelle cellule di un tessuto di interesse. Hanno così studiato campioni di tessuto arterioso appena raccolti nel corso di operazioni di trapianto cardiaco ed hanno eseguito il microarray trovando il vasto gruppo di geni. Adesso i ricercatori stanno ideando il modo di eseguire lo screening da campioni di Dna estratti dal sangue per realizzare un esame diagnostico semplice. Se si raggiunge quest'intento, ha concluso Seo, sarà in futuro possibile stabilire terapie su misura per gli individui in base al loro corredo genetico e soprattutto adottare metodi di prevenzione adeguati al bisogno di ciascun individuo.

Fonte: Ansa (07/10/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: arteriosclerosi
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